TROFEO DI SERIE A2: UN WEEK END DI PESCA TRA LUCI ED OMBRE
Difficile decidere da dove iniziare, dalle luci o dalle ombre? Cominciamo magari dalla fredda cronaca e poi andremo dove ci porta il… la tastiera.
Cominciamo subito col dire che questo week end nel canal Bianco ad Adria si sono svolte la terza e quarta prova del trofeo di serie A2, doppia prova decisa in seguito al recupero della prima in Brian non disputata.
Ci si giocava quindi quasi metà campionato ed era quindi molto importante capire quali erano gli umori ed i gusti delle “metodiche” breme rodigine.
Le ho definite metodiche perché dopo questa due giorni di gare sono sempre più convinto che la breme sia un pesce molto standardizzato. Provo a spiegarmi meglio. Il carassio o il cavedano lasciano secondo me più spazio alle interpretazioni personali.
La breme invece una volta capito cosa vuole e in che modo si è già al 90% dell’opera, ci sono altissime probabilità che quella sia l’unica via per ottenere buoni risultati.
E quale era il metodo per catturare le breme di Adria? Secondo me il metodo era lo stesso in entrambi i giorni ma a causa delle condizioni del canale la soluzione è cambiata repentinamente.
Al sabato l’acqua si è mantenuta su livelli di corrente accettabili per quasi tutta la gara permettendo di pescare con galleggianti e vele compresi tra i 3 ed i 20 grammi.
L’impostazione secondo me corretta era quella di fare un buon fondo iniziale con pongo e pastura e poi alimentare in maniera frequente durante la gara.
La domenica stessa impostazione corretta almeno per la prima ora, prima che il canale partisse inspiegabilmente (la marea prevedeva un abbassamento minimo). Probabilmente è stata aperta qualche paratia per scaricare acqua da altri canali, fatto sta che l’acqua ha cominciato a correre talmente veloce che 30 grammi non erano sufficienti , trasportando inoltre verso il mare molta erba, rami e sporcizia.
In queste condizioni chi ha saputo girare subito la gara sui 5 pezzi di canna ha avuto la meglio su chi invece, come me, ha insistito nella pesca alla massima lunghezza dilapidando il vantaggio accumulato (almeno nel mio caso).
Ora che la mano corre veloce sulla tastiera la lampadina si è accesa ed ho deciso di partire dalle luci.
Ad esempio le squadre capaci di capire il canale sabato, come Le Aquile Colmic primi con 9 penalità, Le Canne Estensi Milo sq B secondi con 11 e la Nettuno Tubertini terzi con 11,5; ma anche quelle di domenica, Canne Estensi Milo (stavolta sq A) con 8,5, Team Crevalcore Tubertini con 11 e River Club Padova Tubertini anch’essi con 11.
Dopo questi risultati la classifica progressiva vede i Garisti Dario Albieri Tubertini sempre in vetta con 46 seguiti dal Bellaria Rimini Miramare Maver con 56 e dalla Nettuno Tubertini con 59,5.
Altra luce il canale (anche se poi comparirà anche tra le ombre), bellissimo, pescoso e tecnico, quanto di meglio ci possa essere per l’agonismo.
Ultima luce (ma non per importanza) i controlli. Nonostante abbia sentito qualche mugugno mi sento di esprimere la mia opinione sulla base della mia esperienza. Sabato durante il controllo mi è stato gentilmente chiesto di aprire il borsone ed i secchi per controllare se vi fosse nascosto qualcosa. Ho accettato la richiesta molto volentieri, senza sentirmi per nulla messo sotto accusa. Non avevo nulla da nascondere ma è giusto che “a campione” (nel senso di uno ogni tanto, non nel senso che io sono un campione…anzi…)qualche controllo sia più approfondito. Addirittura io proporrei un sorteggio segreto (magari solo giudici ed organizzatori) di uno o due agonisti per zona ai quali viene fatto un “super controllo”. Forse così facendo si eviterebbero molte polemiche decisamente sterili.
Dulcis in fundo (ma sarebbe meglio dire“amaris”) le ombre: i furti perpetrati alle auto di alcuni agonisti nella notte tra venerdì e sabato hanno lasciato il segno in tutti i sensi. Hanno rovinato un bellissimo week end di gare ed hanno a mio vedere anche un pochino falsato il risultato sportivo con agonisti sostituiti all’ultimo secondo ed altri sistemati in qualche modo per permettergli di pescare. Brutto affare, la prossima volta meglio portare le canne in camera.
Altra nota negativa il canale (anche se era tra quelle positive): ben vengano i cambiamenti di corrente che aumentano il tasso tecnico della competizione, ma domenica si è un pochino esagerato. Con una previsione di cambiamento di marea minimo ci siamo trovato di fronte ad una canale “impazzito”, vittime di qualche manovra in qualche paratia che ci ha complicato un tantino l’esistenza con la corrente che andava talmente tanto che 30 grammi di vela erano insufficienti. Peccato, uno dei canali più belli che io abbia mai visto rovinato da un episodio negativo.
Nel complesso comunque un bel week end di pesca che ha lasciato già importanti segni nella classifica.
Appuntamento fissato per fine ottobre alla chiusura del campionato, ancora ad Ostellato, ancora con le metodiche breme.
Da Cavanella Po per Match Fishing
Luca Caslini