IL PONZANO INVERNALE
Pesco a Ponzano da tanti anni, da quando il campo fu realizzato. Inizialmente erano carassi e qualche scardola, poi i primi gardon piccolini, poi più grossi, infine breme e tinche, ora le tinche sono sparite e i gardon diminuiti, le breme grosse più rare, idem le carpe, nei primi anni piccole poi grosse poi ultimamente piccole, comparsi i barbi, i siluri, le acerine, sparite le scardole, cavedani vanno e vengono, mi è capitato di prendere acerine, bass e persici sole, persino un persico reale e uno storione l’amico Simone.
Quest’anno pare il fiume abbia raggiunto una sua regolarità, in termini di specie e pescato, d’inverno ci si aspetta di fare gardon e poche breme, qualche cavedano e così pare volgano le cose. Sono stato con Simone Viali e Manuel Giovannangeli lo scorso lunedì, in fila ad allenarsi a gardon. Il fiume si è presentato con un livello basso e veloce, velocità che ha rallentato appena un oretta per poi riprendere, l’acqua era molto chiara finalmente. Abbiamo impostato la pescata su due diverse linee, 12 metri e 15 metri su una profondità di 5 e 6 metri. Per stare in pesca servivano 40 grammi di feeder da bigattini, 45 di open end, 50 e 60 sui 15.
Ho preparato una pastura scura formata dal 50% di Dynamite Hemp Halibut e 50% di Frenzied Hempseed Match Black, la ragione di questo è stata di voler dare anche la possibilità a specie non gardon di entrare qualora fossero in attività, la Match Black è una pastura da gardon/cavedano, ricca di canapa e molto attiva, la Hemp Halibut è a base di farina di halibut e meno attiva, il mix è facile da utilizzare, non forma grumi, si apre abbastanza velocemente ma altrettanto bene si stringe. Lo abbiamo veicolato con degli open end di Nisa da 45 grammi distribuiti da Tubertini. Un po’ di fondo e via a pescare.
I gardon hanno risposto a 12 metri inizialmente solo su pastura con in mezzo qualche bigattino bianco e rosso. Appena manuel è uscito a 15 il pesce si è spostato e dopo un oretta dalle tocche decise si è passati a rapide e piccole vibrazioni, abbiamo intuito subito che da li in poi c’era da sudare, sono così sceso dal mio ottimistico 0,13 e finale di 60 cm ad uno 0,11, mentre Manuel da uno 0,12 ad uno 0,09, il filo da finali è un Antares Silk Shock che è un filo non maggiorato. Il finale è diventato 110 cm e il PR355 del 16 è diventato un PR333 del 18 e l’innesco da due bigattini alla francese a due pinky.
Questo nuovo assetto ha premiato molto e pesci si sono tornati a fare, salire di poco di finale equivaleva a non vedere tocche. Durante le ore calde sono tornato alla linea corta ed ho deciso di dare solo bigattino, che in mattinata sembrava far scappare il pesce, speravo di portar sotto qualche cavedano, dato che Manuel ne aveva appena fatto uno. Invece ho portato sotto dei gardon più grossi e due barbi che hanno fulminato il mio finale come niente fosse, uno 0,11 con PR333 del 14 c’è poco da fare. In questo momento se prima era il pinky l’innesco ora sono i due bigatti bianco rosso a farla da padrone, nulla sul verme.
Manuel ha continuato invece ad avere pesce sulla linea lunga a pastura, mentre il dare bigattino gli rallentava molto le mangiate. Simone ha pescato pari a me e lui un barbo di piccola taglia è riuscito a portarlo fuori con una carpotta da mezzo kg. Alla fine la giornata è stata positiva, si è capito un po’, soprattutto sulla relazione distanze/pastura/finali/corrente/livello dell’acqua. I pesci sono stati dai 200 ai 500 grammi i gardon dagli 800 al kg e mezzo le breme.
La pesca si fa con delle 12’ medium fino ai 15 metri, poi bisogna salire, infine la montatura è un classico running rig con la parte sopra l’attacco del finale brillata per 4 cm mentre Manuel e Simone hanno usato un running rig con 15 cm sotto la battuta del feeder brillata. In finale lo stato di salute del Tevere a Ponzano è eccellente, d’altra parte è risaputo che è un ottimo campo invernale ed oltre ad allenarci a gardon siamo venuti a valutare veramente la potenzialità del Tevere che è davvero ottima.
Ci pensavo ieri, il Tevere da feeder è un fiume straordinario, ad Umbertide cavedani, barbi e carpe, Montemolino carpe e carassi, Ponzano gardon e breme, davvero difficile trovare una simile varietà ed opportunità altrove. Non resta che augurarmi che Montemolino e Ponzano soprattutto arrivino ai livelli di Umbertide sotto il profilo organizzativo/ricettivo e di attenzione perché lo merita davvero. Mi auguro che la federazione e noi pescatori con l’impegno possiamo portare questo campo gara ai livelli che merita.
F. Di Veronica