ATTENTI A QUEI DUE: IL VERDETTO FINALE!

Ecco a voi il verdetto finale dell’ennesima sfida “ATTENTI A QUEI DUE”.

Come avrete visto dalle foto il verdetto è scritto ovvero la vittoria di Alessandro Scarponi.

Ovviamente le versione dei fatti dei due contendenti sono “un tantino” differenti l’uno dall’altra… leggete qua sotto e dite la vostra…

LA VERSIONE DI LUCA CASLINI

Dunque, da dove parto?

Classica sfida di inizio anno, sono tranquillo, la sera prima ho fatto il bravo ed andiamo a pescare i carassi in laghetto, pesca che mi è abbastanza congeniale.

Da intese dovrei capitare a spalla al mio avversario quindi sono assolutamente sereno. Forse un po’ di sensi di colpa del tipo “ti piace vincere facile” ce li ho, ma con tutte quelle che mi ha fatto passare Alessandro durante l’anno un po’ se lo merita.

Alessandro arriva al lago ore prima del previsto, io invece arrivo all’ultimo e scopro che non siamo “a spalla” ma a cinque picchetti di distanza.

Tra l’altro quel C…fortunello capita proprio nella zona più pescosa del lago ed è esterno!

LAGO SAVIOLAGO SAVIO (FILEminimizer)LAGO SAVIOA me invece è riservato “l’angolo del castigo”, probabilmente devo essermi comportato male in qualche occasione.

Comincio a temere per le mie sorti ma poi comincia la gara e vedendolo pescare mi tranquillizzo… a trenta metri da lui riesco a vedere il suo galleggiante (un segnalatore per le pesche gravose in carpodromo) e con la delicata pesca invernale intuisco subito che se esiste una giustizia farà sicuramente cappotto.

 

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Effettivamente io parto forte e lui arranca… normale, con quel galleggiante deve solo sperare nella mangiata di un tolstolobik sopra i dodici kg altrimenti quell’antenna non può affondare.

Dopo un’ora credo di aver preso tutti i pesci presenti nel mio picchetto e la luce si spegne.

Alessandro invece con una tecnica tutta particolare comincia ad inanellare un pesce dietro l’altro e ahimè riesce a superarmi.

La tecnica è tanto semplice quanto efficace: canna in barra e quando si muove la cima lui tira indietro.

Devo ammetterlo che è stato davvero strepitoso: ha esportato la tecnica del feeder applicata alla esca a roubasienne, davvero geniale.

Di fronte a cotanta saggezza non mi resta che chinare il capo e fare i complimenti.

Ho di fronte un pescatore che ha subito intuito che per prendere dei pesci bisognava pescare col galleggiante molto starato.

Si è lamentato che alla fine per prendere pesci ha dovuto metter una amo del diciotto mentre io ho fatto tutta la gara col 24… grande intuizione del mitico Scarponi, il pesce mangiava solo con ami molto grandi.

Dice che pescando con un terminale del 12 non prendeva ma poi col 14 è andata meglio perché il pesce seguiva il filo e trovava l’esca… davvero geniale.

A questo punto non mi resta nulla da dire, il picchetto non c’entra nulla, di fronte all’inventore della tecnica “feedesienne” (quel mix che prevede di tirare nella rouba solo quando si muove la cima) devo solo abbassare il capo e levarmi il cappello…

Chapeu Scarsoni!

LA VERSIONE DI ALESSANDRO

Maremma bucaiola….

perdo e sono scarso, anzi “scarsoni”, vinco e sono fortunato; ma insomma ammetto che è veramente difficile far valere la propria classe e la bravura ad uno come Luca.

Che il Luca fosse un pescatore mediocre, ma in fase di crescita da quando suo padre (e Peppe Trani nel Presepe) me l’ha dato in affidamento, lo avevo constatato in diverse circostanze e per non infierire troppo cito solo la nostra vittoria nel trofeo Cà Anita di Ostellato, gara a coppie a roubaisienne dove grazie al mio peso l’ho portato al premio degli assoluti e poi la gara del trofeo fouille e vdv ai laghi Tre Denari a Roma dove io pesco al sabato e faccio una decina di pesci di cui la metà sono carassi mentre lui in gara due alla domenica non va oltre le tre bremettine in un picchetto dove il giorno prima si era vinto.

Ma veniamo alla gara del primo dell’anno;

Premetto che l’anno scorso l’avevo portato alla darsena di Migliarino e aveva vinto lui per cinque pescetti di distacco e io ad indossare le orecchie d’asino.

Ma avevo fatto l’errore di fargli contare i pesci visto che lavorando in banca pensavo avesse dimestichezza con la manipolazione. Infatti ne aveva davvero tanta!

Ma non immaginavo che non sapesse contare bene visto che quando contava le mie, ne chiamava cinque per volta, mentre in mano ne passava sei mentre per se ne chiamava cinque ma in mano ne passavano solo quattro, è da qui nasceva il “pesca prestigiatore”.

Dunque quest’anno accetto il suo invito nel “suo” lago, dove il Luca vi ha gareggiato almeno 100 volte andando quasi sempre a premio in qualsiasi posto capitasse; niente da dire in questo lago Savio a Gualdo di Sogliano è davvero insuperabile, tant’è che Franco, il titolare del lago, lo potrebbe chiamare “Tonno” (insuperabile).

Anche se avevo insistito per un ritorno a Migliarino, di fronte alle sue insistenze e come un buon padre di famiglia con un figlio che fa i capricci, alla fine accetto per il lago.

Gli avevo premesso che la tecnica della roubaisienne non è più il mio forte visto che da un anno mi sono dato al feeder ma quando riprendo in mano “il palo” è come se non avessi mai smesso, della serie “quando uno la pesca ce l’ha nel sangue”.

Arrivo per primo al lago mentre lui come sempre marca scheda sempre all’ultimo minuto tanto che se fossi il suo datore di lavoro gli mangerei una mezz’ora di stipendio ogni mattina.

Ovviamente lui avendoci pescato centinaia di volte ha tutto pronto mentre il sottoscritto deve aggiustare tutto visto che le lenze le avevo fatte a casa e in una di queste forse mancava un pallino del 13 e per lui, che ha gli occhi di lince, gli pareva che fosse starato.

Il titolare del lago procede al sorteggio e a Luca gli tocca l’angolo buono della sponda più favorevole, e mi dico tra me e me …”ma guarda sto c…. rotto oltre ad avere il pane e i denti c’ha pure il fattore C”.

Decido così di proporgli l’abbandono del picchetto e di fare cambio con un altro pescatore per averlo vicino ma con quelle gambe lunghe che si ritrova appena mi giro per sentire la risposta lo vedo in lontananza che già stava scaricando l’auto. Hai capito il Luca?

Però devo dire che anche il mio sorteggio è stato altrettanto fortunato e ancora una volta la regola del principiante viene confermata visto che per me era la prima volta che gareggiavo in questo laghetto.

Stesso settore di Luca, lui al 20 ed io al picchetto 24 esterno opposto a Luca.

Il mio picchetto è si esterno ma confina con il parcheggio dove le auto sono fermate ad un metro dall’acqua e lo sbattimento di portiere e sportelli fanno allontanare il pesce verso il centro del lago.

Poi durante la gara il folto pubblico arrivato al lago per vedere la pescata si accalca sul lato sinistro del mio picchetto e il vociare, che in alcuni momenti si trasforma in caciara, mi fa conoscere perfettamente anche i menù consumati nel cenone della sera prima.

“Me la voglio giocare a modo mio” anche se per la partenza mi affido ai consigli di Luca che minuziosamente mi aveva  dispensato più volte nei giorni precedenti.

Ma siccome il Luca è un grande attore, capace di vendere anche la fontana di Trevi al pari di Totò, decido il giorno prima di fare un sopralluogo al lago per una mezz’oretta per vedere come pescavano i garisti locali.

E così vedo che le fiondate da tre bigattini, pochi per non uccidere il picchetto come il Luca mi aveva ripetutamente consigliato, sono in realtà fiondate cariche alternate a qualche fiondata di mais.

Inizia la gara, parto cauto con la pasturazione, vista la profondità notevole del lago (oltre 4 metri) decido di partire con un galleggiante da un grammo indicato per la pesca in laghetto caratterizzato da un’antenna cava ad alta visibilità con all’interno un inserto di fibra che lo rende robusto, sensibile e visibile.

Purtroppo per mancanza di tempo non ero riuscito a prepararmi una lenza per la pesca a galla. Il Luca infatti me l’aveva sconsigliata dicendo che il pesce mangiava sul fondo e infatti il concorrente sulla sponda opposta alla fine realizza l’assoluto di giornata, quasi 6 chili di pescato, proprio con una pesca a galla.

Monto un finale dello 0,8 e un amo n° 20 della serie 18 pinky per “portare a casa” pesciotti piccoli e anche pesci più importanti come carpotte.

Inizio a prendere pesci sui 20-30 grammi, e ovviamente li salpo al volo, mentre il Luca guadinava anche le alborelle.

Aallora,, stanco di prendere tutta quella minutaglia, innesco una buccia di mais e attacco una carpa che mi parte al centro del lago fino a farmi uscire di qualche metro l’elastico dello 0,85 ma dopo una efficace gufata di Luca la perdo clamorosamente.

Riparto, ostentando tranquillità e sicurezza, tattica che funziona anche se ci si trova in mare davanti ad uno squalo, perché il nemico se fiuta l’agitazione ti trasforma in preda.

Riparto innescando un bigattino e vedo il Luca che si allunga con la bandiera fino ad impigliare quasi il concorrente sull’altra sponda.

E cattura bene e fionda tanto… ma non mi aveva detto di dare al massimo tre bigattini?

Ah si? come farebbe Braccio di Ferro davanti ad un prepotente, ingoio la mia scatola di spinaci, che si chiama “saggezza, esperienza, capacità, bravura, intuizione, osservazione, prestanza fisica, concentrazione, sangue freddo e vista perfetta e preparo la fuga.

Allungo la mia bandiera di un metro, carico la fionda come si deve, e do un po’ di grasso sulla punta dell’antenna perché mentre prima pescavo affogato ora allungandomi dovevo intravvedere la punta superiore dell’antenna.

Prendo bene e sarà così fino alla fine, durante l’ultima ora provo a cercare la taglia e giro le esche mettendo sull’amo ora il mais e ora il verme, ma il bigattino è apparso l’innesco vincente anche se ho notato che two meglio che one.

Ovviamente a Luca gli ho detto che mi hanno reso meglio i bigattini femmine e la sua clamorosa sconfitta è dovuta solo al fatto che lui aveva bigattini maschi.

“Come distinguere i maschi dalle femmine ?” mi chiede il Luca

Gli rispondo: “se uno non sa una cosa del genere le orecchie d’asino sono il suo giusto premio”.

Ah, ….per la cronaca Scarponi vince con 3800 punti mentre Luca non va oltre i 2600 punti.

Non c’è stata storia!!! e L’HO PURGATO ANCORA!

Alla prossima Luca e Buon Anno !!!

LAGO

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asino luca

NIENTE PAURA …IL LUCA DOPO IL KO SI RIPRENDERA’

pugilato

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