PROFILI E PERSONAGGI: MILO COLOMBO

Per la rubrica PROFILI e PERSONAGGI, Natascia Baroni ha intervistato un grande protagonista della pesca al colpo italiana. Emilio Colombo alias “ MILO” da alcuni decenni è al vertice della classifica della popolarità non solo in Italia ma anche all’estero dove il suo marchio è molto conosciuto. Milo nella sua vita sportiva ha lasciato grandi ricordi per i successi conquistati sia con la maglia del suo club sia con quella della nazionale azzurra che gli valgono il titolo di campione della pesca al colpo.

Milo è di Milano e pesca con la sua squadra di sempre il team Longobardi.

Ma chi è Milo, cosa fa nella vita quando non pesca, quali sono le sue passioni oltre la pesca insomma per saperne di più abbiamo fatto una lunga chiacchierata con questo campione per scoprire meglio la sua persona e la sua storia.

Buona lettura. Natascia.

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Salve Emilio come preferisci che ti chiamo?
Beh senza dubbio Milo, il nome che mi è stato dato fin da bambino

Che scuole hai frequentato?

Prima corrispondente in lingue e poi la facoltà di giurisprudenza, che però non ho terminato a causa dei miei impegni di lavoro

Sei sposato?

Si.

Tua moglie ti segue nelle tue uscite di pesca?

Mi ha seguito nei primi dieci anni di matrimonio e poi ha optato per la sua passione per la montagna.

Hai una squadra di calcio del cuore?

Si, il Milan.

Se si qual è stata la formazione che più di altre ti ha emozionato?

Senza dubbio la formazione di Sacchi.

Il tuo campione preferito ?

Marco Van Basten.

Quando vai al ristorante qual è il tuo piatto preferito?

Tutti i piatti a a base di pesce !

Nella carta dei vini scegli un rosso o bianco?

Preferisco il bianco.

Ascolti musica e che genere?

Mi piace la musica rock e adoro i Beatles.

Ti capita di parlare il dialetto milanese?

Rarissimamente.

Che cosa fai nel tempo libero?

Quando non pesco cerco di accordare a mia moglie, che mi ha sempre assecondato nelle mie dovute scelte di pesca, di andare al mare o in qualche posto gradevole e di sollievo, rispetto alla settimana lavorativa. Non ho altri hobby.

La sera dopo una giornata di lavoro è ancora pesca o riesci a guardare un film alla Tv?

Riesco a guardare qualche film ogni tanto.

La tua auto preferita?

La Ferrari, come per tanti italiani !

Cosa sognavi di diventare da grande?

Quello che sono oggi. Ho realizzato il mio sogno.

In vacanza preferisci il mare o la montagna?

Il mare.

La cosa che detesti di più in una persona?

Il fatto di non essere sincera.

Sei più pessimista od ottimista?

Assolutamente ottimista.

Il tuo pregio ed il tuo difetto?

Avere molta fiducia nel prossimo può essere un pregio, ma all’eccesso risulta essere anche un difetto

Ed ora passiamo al lato sportivo: a che età hai iniziato a pescare?

Ho 60 anni e sono 50 anni che pratico questa disciplina. Ho iniziato giovanissimo a 5-6 anni.

Ricordi la tua prima gara?

Ho fatto la mia prima gara di pesca ancor prima di andare a scuola. La ricordo ancora come se fosse oggi , ho pescato naturalmente con l’ausilio di mio padre, che mi ha portato a fare le gare dei “pierin” pescatori, bambini sotto i 14 anni in un laghetto dove c’erano i persici sole, penso siano i pesci piu’ comuni ai bambini per iniziare a pescare, insieme alle alborelle. Ricordo che presi uno schiaffotto da mio padre, perche’ fui distratto dal concorrente vicino ed azzardai a guardarlo , perdendo di vista il mio galleggiante. E la cosa mi è rimasta impressa al punto tale, che ancora oggi quando mi giro , mi ricordo che non è il caso di abbandonare mai il proprio galleggiante, è fondamentale avere sempre l’attenzione su di esso.

La prima canna da pesca e il primo paniere?

..canna dolce di Nizza e paniere in vimini stile Francia anni ‘60.

Com’è nata questa passione?

E’ un fatto di famiglia, mio nonno mi portava a pescare, andavo con il pullman e ci si trasferiva nei fiumi o nei torrenti circostanti alla citta’ di Milano. Quindi, il nonno era pescatore, il papa’ conseguentemente lo è stato ed anche mia madre, faceva le competizioni. Quindi una famiglia di pescatori soprattutto agonisti.

Eri piu’ appoggiato da tua madre o tuo padre?

Assolutamente da entrambi.

Tua madre ti ha seguito per anni su tutti i campi di gara: passione per la pesca o amore per il figlio?

Sicuramente amore per il figlio ma essendo anche lei agonista non le risultava difficile vivere in maniera assidua il mondo della competizione.

Ricordi il tuo primo premio in una gara?

Mi ricordo specificamente una gara che feci a 5-6 anni, dove vinsi un set di pastelli colorati e la cosa me la porto sempre cosi’ viva. Magari non ricordo eventi di qualche anno fa’, piu’ recenti, ma questa giornata mi è rimasta impressa e molto nitida.

Cosa ti attirava da piccolo di questo sport?

Da piccolo amavo i galleggianti da pesca e quindi facevo piu’ collezioni di tutti quelli che trovavo in giro. E’ stata da li’ la mia partenza nei prodotti pesca. Allora il mercato trainante era quello francese, si imparava tutto da loro, ed andavo spesso in FRANCIA, a vedere che cosa offrisse il mercato, quali fossero i cataloghi con l’assortimento piu’ attuali. E da li’ ho iniziato ad importarli in Italia, prodotti in Francia ed anni dopo ho trovato il modo di produrli in ITALIA ed esportarli in Francia, ed è diventato il nostro miglior mercato d’esportazione, non solo per i galleggianti.

Com’è nata la tua ditta?

Avevamo un negozio al dettaglio, che è stato allargato alla vendita ad altri negozi, quindi all’ingrosso , considerando l’esigenze di allora. Era meraviglioso perche’ la domanda era sicuramente molto diversa dall’offerta, non c’era sufficientemente prodotto per poter soddisfare tutte le esigenze del mercato. Invece oggi c’è un’inflazione di prodotto, il pescatore ha una grossa scelta rispetto al passato.

L’azienda Milo offre lavoro a quante persone?

Circa una trentina.

In azienda lavora anche tua sorella Roberta: che compiti avete?

Mia sorella si occupa della parte amministrativa mentre io seguo prevalentemente quella commerciale.

Quanti uomini immagine hai nei paesi esteri?

La mia azienda esporta in oltre 20 Paesi ed in ognuno di essi abbiamo un campione che ci rappresenta .

Che cosa rappresenta per te questo hobby?

Per me la pesca è parte fondamentale della mia vita, perche’ ho fatto di essa un riferimento di tutta la mia esistenza e tutto quello che faccio è relazionato alla competizione, sia quando pesco il sabato e la domenica che quando lavoro. Quindi penso sempre a produrre, sviluppare e rinnovare prodotti vincolanti alla pesca stessa.

Come mai hai scelto il colore rosso per distinguere il tuo marchio?

Perchè il rosso è il simbolo della passione e quindi rispecchia bene il mio sentimento nei confronti della pesca e nei confronti della Ferrari che rappresenta l’Italia nel mondo.

Con quali societa’ hai gareggiato?

Ho iniziato con la Cannisti Taliedo, società del rione in cui vivevo, per poi passare alla Longobardi Milo fondata dai miei genitori.

Vogliamo ricordare il tuo palmares?

Ho partecipato a 9 campionati del mondo con la nazionale azzurra, i risultati avuti sono 3 campionati del mondo con la medaglia d’oro, alcuni secondi posti e due podi personali con la medaglia di bronzo.

E i successi nazionali ottenuti con il tuo club?

5 primi posti al Campionato Italiano

Il ricordo piu’ bello?

Il campionato del mondo vinto a Strasburgo, in Francia, dove in questa competizione, c’era un agonismo particolare in casa dei francesi , che erano i nostri “istruttori” e vincere a casa loro, per me è stato un ricordo toccante. Presi un barbo e sedici cavedani, in un’acqua velocissima , si pescava con dei galleggianti molto pesanti e noi avevamo allora iniziato ad utilizzare le spugne con la rete metallica, zavorrandola con dei sassi. Allora non era una regola ben definita, si poteva utilizzare, pero’ poi a posteriore è stata vietata.

Ed invece la sconfitta che le brucia di piu’?

Il secondo posto con la Nazionale nel Campionato del Mondo a Firenze , credo fosse il 1984 e vinsero gli inglesi per un punto.

Il “duello” piu’ avvincente?

Circa vent’anni fa . Fu un testa a testa con il francese Burkenstock, allora detentore del record di velocità di 615 pesci all’ora….vinsi tutte e tre le prove e la vittoria fu (amaramente !!) riportata da tutte le riviste francesi del settore !

C’è un posto per pescare che adori in modo particolare?

Il mio luogo preferito è il Madagascar, perche’ alternativamente alla pesca in acqua dolce, pratico anche la pesca in mare , ho cercato di rincorrere per tutta la vita il Marlin Nero e ti posso dire che ho pescato in svariati posti tropicali, pero’ catturare un Marlin non è facile, non capita tutti i giorni. L’abbiamo allamato con un’attrezzatura sottodimensionata, non pensavamo mai di combattere con un pesce di tale mole, ci ha spostato la barca per 10 km. E dopo 4 ore e venti minuti di combattimento, l’abbiamo portato sotto barca , poi il filo si è tagliato ed abbiamo visto questo pesce calare lentamente sfinito, probabilmente non saremmo neanche riusciti a salparlo , perche’ pesava oltre 200kg.

Il canale o fiume che adori in Italia?

Senza ombra di dubbio il fiume Mincio a Peschiera del Garda.

E all’estero?

Il fiume Avon in Inghilterra.

Preferisci la roubasienne, l’inglese o la bolognese?

Sicuramente la bolognese.

Vorresti migliorare in qualcosa?

Si, vorrei migliorare le mie abilità nella pesca a feeder.

Bigattino o Ver de Vase?

Bigattino.

Hai avuto un mito nella pesca in Italia e all’estero?

Steve Gardener, da vent’anni baluardo della Nazionale Inglese.

L’avversario più rinomato che hai sofferto di più?

Troppi per poterne specificare uno in particolare !!

Com’è nata l’idea di fondare una linea da carp-fishing?

Abbiamo fondato il marchio Mclass di carp-fishing, sulla base di quello che una decina di anni fa’ erano l’esigenze del mercato nazionale ed europeo. Allora c’erano solo le ditte inglesi che padroneggiavano in assoluto, con dei prezzi a mio avviso esagerati. Aiutati dall’esperienze di pescatori anche d’oltre Alpe, che ci hanno consigliato le necessita’ del mercato stesso, abbiamo avuto un buon successo. E’ stato inoltre ricettivo il fatto che i prezzi fossero adeguati anche ad una clientela giovane,che potesse permettersi di andare a pescare con un’attrezzatura di una certa qualita’, ma con dei costi meno impegnativi, benche’ il marchio non fosse cosi’ blasonato come allora erano quelli inglesi.

Quanto tempo dedichi agli allenamenti?

Una volta mi dedicavo di piu’ agli allenamenti , ora vado il venerdi’ o il sabato, perche’ gli impegni aziendali sono estremamente onerosi e quindi bisogna che sia presente in azienda il piu’ possibile. Pero’ riesco a rimanere da 20 anni sempre nella prima serie nazionale. Spero di poter essere ancora presente, il mio diletto è quello di essere il piu’ vecchio pescatore di questo club, confrontandomi con i giovani che sono molto piu’ performanti nei riflessi e nella volonta’ di poter arrivare. Quindi essere tra loro mi conforta e mi da molta soddisfazione.

Cosa rappresenta per te l’agonismo?

L’agonismo nella pesca e’ come l’agonismo della vita, crei un obiettivo, lo vuoi perseguire, ti devi dedicare,eliminando tanti spazi, per esempio quello familiare e togliere altri hobby. Pero’ il risultato è particolarmente gratificante.

Prima di una gara importante come imposti il rapporto e la strategia con i tuoi compagni di squadra? Basandoci sulle esperienze delle prove mettiamo a fuoco la tipologia di pesca che ci sembra più adeguata alla situazione che si presenterà.

Cambieresti qualche regola in particolare?

Si, lascerei tutto libero come in Inghilterra dove viene data al pescatore la possibilità di sfruttare al meglio i 10 mt a lui consentiti.

Superselezioni o scelta tecnica per la nazionale?

Senza esitazione scelgo le SUPERSELEZIONI.

Per te la pesca è uno sport di squadra o è più individuale?

Assolutamente uno sport di squadra…

Che consiglio daresti ai giovani che si avvicinano a questa disciplina? Bisogna dedicarsi, avere l’umilta’ di cercare d’apprendere da chi sa di piu’, cercare di captare, rubacchiare qualche esperienza dai migliori, tenere gli occhi aperti, le orecchie molto lunghe e soprattutto, come ripeto: l’umilta’ di seguire ed ascoltare, è sempre molto importarte per arrivare ad un risultato.

Esperienza o tecnica?

L’esperienza è fondamentale, pero’ la tecnica oggi è alla portata di tutti. Una volta non era cosi’, ma oggi l’offerta del mercato è tale che ormai le tecniche si conoscono, si legge, ci si istruisce su internet, si riesce ad avere informazioni che una volta era impossibile avere. Quindi aggiungendo quella dose di esperienza negli anni, si riesce ad avere il giusto bilanciamento delle cose.

Consiglieresti la pesca a chi vorrebbe praticare uno sport?

Consiglierei sicuramente la pesca perche’ trovo sia un’opportunita’ per avvicinarsi alla natura. Non è da tutti, ci sono bambini che non hanno mai visto un pollo vivo. Quindi andare in un fiume, guardarsi attorno, sentire quello che la natura ti puo’ offrire , è gia’ di per se fondamentale. E poi soprattutto il rispetto per il pesce che si cattura, il nostro primo mezzo per arrivare ai nostri risultati, dobbiamo ridare a loro la facolta’ di essere sempre piu’ presenti in acqua, ed essere trattari adeguatamente com’e’ giusto che sia.

Tanti pescatori abbandonano questo sport e ci sono pochi giovani che si avvicinano, cosa ne pensa?

Purtroppo, i pescatori diminuiscono, forse per i costi o per hobby alternativi, ma non è facile considerare sviluppi ulteriori nel settore della pesca per il futuro. Forse anche perche’ le acque, in se per se, sono gestite non sempre in modo al 100% perfetto, benche’ la federazione faccia gia’ molto. Pero’ le presenze dei pescatori calano e trovare il motivo effettivo non è cosi’ semplice. Noi che abbiamo nel sangue questa passione, non smetteremmo mai, pero’ i giovani d’oggi hanno probabilmente delle soluzioni alternative, delle opportunita’ tali per cui preferiscono degli hobby diversi e non si avvicinano con tanta facilita’. Benche’ le nostre nazionali giovanili siano ad altissimo livello, facendo un discorso di carattere generale i numeri dicono che i pescatori diminuiscono. Cerchiamo di fare il possibile affinche’ questo vada contro tendenza e che ci siano degli incentivi per il futuro.

In Olanda nelle scuole primarie l’educazione civica, il rispetto per la natura e la pesca sono argomenti che vengono insegnati ai bambini; vedresti una iniziativa del genere in Italia?

Mi sembra un grande segno di civiltà.

In Italia abbiamo combattuto e vinto gli inquinamenti industriali degli anni 70 che avevano ucciso tutti i corsi d’acqua, riusciremo a fermare la devastazione dei cormorani?

Credo ci voglia più volontà da parte delle Istituzioni.

La pesca è uno sport tra i più medagliati all’interno del CONI come mai sui giornali nazionali non ne hanno mai parlato?

Perché la pesca comporta comunque la sofferenza del pesce e questo aspetto è contrario al sentimento generale.
60. Secondo te esistono ancora dei pregiudizi sulla categoria dei pescatori? Dal mio punto di vista non esistono pregiudizi sui pescatori e in ogni caso bisognerebbe sempre tener conto di chi sia la fonte

Da zero a dieci quanto ritieni importante la pubblicità per far conoscere l’azienda al grande pubblico?

Direi 9,99 periodico.

Televisione, internet e riviste quale dei tre media ritieni più strategico per arrivare al mercato?

Senza dubbio la televisione.

Nel 2013 parteciperai al nuovo campionato italiano di società: mi puoi fare un tuo pronostico sul podio?

Sono scaramantico!!

Bene Milo l’intervista è terminata, in bocca al lupo per l’imminente stagione agonistica. Grazie mille, è stato un onore intervistarti.

Grazie a te Natascia e a tutti voi di match fishing per il bel lavoro che state facendo con il portale.

PALMARES:

6 VOLTE CAMPIONE ITALIANO PER CLUB
2 VOLTE CAMPIONE DEL MONDO PER CLUB
3 VOLTE CAMPIONE DEL MONDO PER NAZIONI
2 VOLTE MEDAGLIA DI BRONZO AI MONDIALI PER NAZIONI.

clicca sulla foto per vedere l’intervista per Italian Fishing TV

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Milo nel 1974

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Qui Milo è con un suo grande amico e maestro “Adriano Fumagalli”

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Milo è molto popolare all’estero. Qui lo vediamo quando 49 enne partecipò in Russia ad un evento con Jan Van Schendel e la stampa locale ne diede ampio risalto.

Cliccate sulla foto se sapete parlare il Russo

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IL MILO DI OGGI

Milo da anni ci ha abituato ad avere sempre il meglio in fatto di canne da pesca e ogni anno ci si chiede dove potrà arrivare considerato che le attuali sono già il top?

Sembra impossibile, ma invece il forte campione milanese, visto che nel calcio tifa Milan, ogni anno ne sa una più del diavolo e così anche quest’anno è riuscito a stupirci con tre nuove canne che si collocano nella fascia Top del mercato.

Milo nel 2014, oltre a presentare le nuove tre canne, delle quali una in particolare destinata al mercato francese dove regna Gerard Trinquer, fido scudiero di Milo in terra di Francia, l’azienda lombarda festeggia i 50 anni di attività e per la ricorrenza Milo ha deciso di onorarla con un attrezzo speciale.

Match Fishing ha avuto l’onore di fotografare in anteprima assoluta queste tre nuove canne che hanno i requisiti per stupire i fedelissimi della grande famiglia RED color.

La prima canna si chiama “50° anniversary” ed è il topo di gamma per il 2014, mentre la seconda canna, SUPRA TREMA anch’essa al vertice tra le All Round” , ha caratteristiche tali da permetterle di pescare ovunque.

La terza canna invece è destinata, oltre al mercato italiano, anche a quello francese e non a caso la canna è stata firmata dal forte agonista francese Trinquer.

Ecco le foto in anteprima assoluta.

LA CANNA DEL 50° ANNIVERSARIO, IL TOP DI GAMMA

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E QUESTA E’ LA SUPRA TREME UNA SECONDA CANNA CHE MERITA I CONSENSI.

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E QUESTA E’ LA CHARISMA LA NUOVA ROUBASIENNE FIRMATA GERARDIX

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