Spinning ai piccoli predatori di città
Siamo in pieno inverno ormai e per la pesca con le esche artificiali questo periodo è un po’ particolare: alcuni dei maggiori predatori di acqua dolce ricercati dai pescatori si trovano o in periodo di divieto di pesca, come ad esempio la trota e il luccio a seconda delle regioni, oppure non sono nel pieno della loro attività, come il black bass.
Cosa fare dunque per non rimanere a poltrire sul divano?
Da qualche tempo è letteralmente scoppiata una moda tra i pescatori a spinning ed è quella del light game o spinning ultra light, cioè la pesca con attrezzature capaci di gestire esche dai pesi ridottissimi.
Questa tecnica, nata per insidiare i piccoli pesci che popolano le scogliere e conosciuta con il nome di light rock fishing, è stata in seguito sdoganata nelle acque interne e soprattuto nei corsi d’acqua cittadini, dove ha saputo fare breccia nel cuore di molti pescatori.
Stiamo parlando dello street fishing.
Una delle caratteristiche più affascinanti di questa tipologia di tecnica è che non sono rare soprese e incontri con pesci insospettabili, come ad esempio carpe, scardole o addirittura catture importanti come grossi persici reali.
Insomma pescando con esche così piccole ogni lancio potrebbe riservarvi un’emozione.
Quindi canna da spinning con grammatura da 0 a 7 grammi, mulinello taglia 1000, filo da 5 lb e una borsetta di esche siliconiche. Il bello della pesca light sta anche nella semplicità.
Una delle ultime uscite di pesca che ho fatto è nata proprio per la curiosità di voler insidiare prede per me poco comuni, e soprattutto in uno spot davvero dietro casa: Il Naviglio Pavese di Milano, recentemente tornato ad un livello idrico decente per il periodo natalizio.
Molti non sanno che questo corso d’acqua, come molti altri canali, merita delle uscite anche nei tratti più cittadini, perchè può riservarci davvero delle piacevoli sorprese, e infatti le catture non sono mancate.
Individuare qualche spot interessante non è stato difficile, è bastato passeggiare lunghe le sponde del naviglio seguendo la pista ciclabile.
Sono stato instintivamente attratto da alcune strutture come chiuse, piante, piloni ecc… Gli stessi rifiuti ben visibili sul fondale, che purtroppo non è raro incontrare in certi luoghi hanno meritato una sosta.
Le prede non sono state di taglia enorme, ma questo non mi ha certamente scoraggiato, dopotutto con attrezzature così leggere anche un piccolo persico reale di una ventina di centimetri può regalarci grandi emozioni.
L’uscita si è svolta dal tardo pomeriggio fino al tramonto per circa due ore. Insomma giusto il tempo di fare una passeggiata.
Le catture come abbiamo detto non sono state poche, infatti sono venuti a trovarmi due piccoli perca, e un bel persico, anche se gli attacchi a vuoto sono stati numerosi.
Come abbiamo detto le esche utilizzate sono state piccoli siliconici di vari colori, decisamente il più attirante si è rivelato il bianco, soprattutto su piccoli shad da 2 pollici molto scentati.
Proprio lo scent a mio avviso ha saputo fare la differenza. Infatti in certe condizioni avere l’aiuto di un’esca aromatizzata fa si che il pesce trattenga l’artificiale quella frazioni di secondo in più da permetterci di ferrare in tempo.
Sul finire della giornata, prima di chiudere l’attrezzatura è saltato fuori il terzo persico reale, una splendida cattura a coronamento di una splendida giornata di pesca.
Lino Saporito
in collaborazione con