FEEDER AI LAGHI MADONNA DI CASTENASO
L’impianto dei Laghi di Madonna di Castenaso (Bo) é quanto di più simile si possa paragonare ad un impianto commerciale inglese dedicato alla pesca sportiva, una fishery appunto, nel territorio della provincia di Bologna e, probabilmente, anche in un raggio ben maggiore.
Estesi su di una superficie molto ampia, i quattro laghi che la compongono sono di origine molto vecchia e di derivazione estrattiva, ubicati in un territorio che ospita diversi affioramenti di acque della falda dei bacini del fiume Idice e del torrente Savena.
La connotazione pressoché naturale é denunciata anche dalle rive dal perimetro morbido e sinuoso, a ridosso dell’argine del fiume Idice, che in tempi passati, quando la sua portata era decisamente maggiore, in più di un’occasione é tracimato allagando tutta la zona circostante.
Attorno ai laghi si estende un vero e proprio parco, con ampie zone a prato curatissimo e alberi che offrono una gradevolissima ombra durante il periodo estivo, oltre che parcheggi ben gestiti, zone deputabili a soggiorno di camper o roulotte, giochi per bambini, possibilità di transitare in bicicletta su percorsi idonei, bar ristorante accogliente dove gustare le specialità bolognesi.
Da decenni improntati alla pesca sportiva e all’agonismo tipo carpodromo, all’inizio del 2014 i laghi hanno registrato un cambio di gestione dei due invasi destinati all’uso agonistico, con il subentro della ASD 2 Laghi e del suo responsabile Glauco Corsini, il Ciccio, titolare dell’omonimo negozio di San Lazzaro di Savena (Bo).
Glauco, supportato da alcuni soci del sodalizio di San Lazzaro, ha provveduto a riorganizzare l’impianto ammodernando le postazioni fisse di pesca, l’illuminazione notturna e la recinzione, con un occhio di riguardo alla sicurezza ed impostato un discorso volto all’agonismo a 360° che vedrà i laghi della Madonna di Castenaso tra i prossimi protagonisti della stagione sportiva bolognese.
In quest’ottica di rinnovamento, la ASD 2 Laghi ha promosso anche una interessante attività di feeder fishing volta a soddisfare le richieste di un gruppo di appassionati che é andato formandosi in zona; per questo motivo sono state messe in calendario alcune gare di feeder tra amici ed una bella gara a coppie che si svolgerà domenica 22 febbraio e che ha richiamato in questi giorni diversi appassionati della tecnica anglo sassone sulle rive del lago Grande di Madonna di Castenaso, che sono venuti a saggiare l’appetito delle carpe, dei carassi e dei clarius che popolano numerosissimi le acque del lago.
Tra questi anche uno specialista del Feeder nelle sue varie sfaccettature come Marco Mazzetti, accompagnato per l’occasione dall’altro Marco componente lo staff tecnico della Maver, Genovesi, che per l’occasione si é limitato a far da spettatore “interessato”, visto che Mazzetti ha approfittato dell’occasione per testare alcune delle tantissime novità che la Casa bolognese ha messo a catalogo nel campo del feeder fishing, a cominciare da una bella gamma di canne, un mulinello specifico ed un a amplissima serie di accessori, pasture, attrattori ed esche.
Marco (Genovesi), mentre Marco (Mazzetti) osserva attento la vetta sensibilissima della sua Diamond Feeder, facciamo una carrellata della vasta serie di articoli che hanno ingrossato notevolmente il catalogo Maver in questo 2014. Iniziamo dal nominare le canne e le loro caratteristiche…
“Abbiamo messo a punto una gamma di otto attrezzi di alta gamma, le Diamond Feeder, che comprende tre modelli in 2 sezioni e 5 modelli in tre pezzi. Sono canne che coprono un range molto ampio di utilizzo, dalle 10 piedi destinate alla pesca in lago come quella di oggi alle lunghe e potenti 14feet che trovano il loro impiego naturale nella pesca in fiume, anche con zavorre importanti, alla ricerca di prede di grossa taglia. Sono canne estremamente curate nella progettazione, realizzate su dei fusti, dei blank, sottili ma molto reattivi. Le due pezzi hanno una azione tipicamente anglosassone, molto parabolica, con una grande riserva di potenza nel calcio, mentre le tre pezzi sono canne più “toste”, più facili da trasportare per la loro pezzatura, canne di grande pregio per la loro azione progressiva che ti fa apprezzare molto di più il combattimento con il pesce. Questa azione poi, grazie all’impiego di materiali di altissima qualità, consente di avere una percezione più netta della mangiata, a tutto beneficio del risultato, sia agonistico ma anche nelle pescate amatoriali. In questa serie di canne abbiamo voluto anche curare ulteriormente la parte estetica e le rifiniture, con la marcatura di tutte le sezioni, vette comprese, una passanteria di altissimo livello, dei portamulinelli precisi nel serraggio e ben integrati nell’impugnatura.”
Marco (Mazzetti) le canne in due pezzi, in questo segmento, sono attrezzi un po’ nuovi per il nostro mercato mentre in Inghilterra sono molto comuni… Il fatto che voi abbiate la vostra sezione inglese, Maver UK, quali vantaggi vi ha portato nello studio di queste canne?
“Il costante contatto con i nostri omologhi inglesi tramite meeting specifici che abbiamo durante l’anno ci consente di avere un costante scambio di opinioni ed informazioni, importantissimo nella progettazione delle nuove attrezzature destinate non solo al mercato italiano ma anche europeo. L’Inghilterra, nel campo del feeder, è sicuramente all’avanguardia delle ricerche tecnologiche, soprattutto per l’uso nelle acque commerciali, nella pesca alla carpa, che da loro é l’impiego prevalente e la specie maggiormente insidiata, viste le caratteristiche delle loro acque. La pesca nelle fisheries in Inghilterra é molto sviluppata, con percentuali prossime al 90% dell’intero panorama della pesca sportiva. Non a caso sistemi come il method o gli usi dei pellets sono nati lì e vi si sono sviluppati sino ad arrivare a come li conosciamo oggi. Un punto di riferimento di Maver UK per noi é sicuramente Andy Kinder, un nome prestigioso in Inghilterra per la pesca a feeder e method. Altro astro emergente in questo settore é Callum Dicks, che ha partecipato al Maver Day ad Ostellato, nell’autunno scorso. Impianti come questo di Madonna di Castenaso, molto similari a quelli inglesi, caratterizzati da profondità contenute, popolati da tante carpe e carassi, anche piuttosto diffidenti, sono ideali per testare le attrezzature specifiche, come stiamo facendo oggi.”
Marco (Genovesi), il tuo omonimo ha accennato a nomi di campioni inglesi che fanno parte anche delle Nazionali di quel paese…
“Si, in Inghilterra i grandi campioni debbono essere padroni di tutte le tecniche, perché da loro non ci sono limitazioni di sorta in competizione. Anche la distinzione tra acque commerciali e libere é relativa, anche se loro si sono molto focalizzati sulle fisheries perché la pesca in acque libere é estremamente difficile ed attira meno il pescatore medio; naturalmente i loro campioni, gli “internationals” come li chiamano loro, sono preparatissimi in tutti i tipi di acque, come possiamo vedere quando li affrontiamo nelle varie rassegne internazionali.”
Marco (Mazzetti), il feeder in Italia sta vivendo una stagione di grande curiosità e fermento, e tutto questo è nato, da un paio di stagioni, partendo dall’agonismo…
“Si, uno degli aspetti che ci differenzia dagli inglesi, é proprio che noi abbiamo iniziato ad interessarci al feeder su vasta scala grazie alle competizioni, alle breme e ad Ostellato. In realtà esisteva un movimento di feederisti legato alla pesca dei grossi barbi in Po o in Tevere, nel Centro Italia, o qualche altra nicchia geografica. Però, con il risalto dato su alcune riviste alla pesca agonistica e, soprattutto, sul Match Fishing e alla Federazione che ha creduto a questo movimento, c’è stata una esplosione di curiosità verso questa specialità, alle sue connotazioni tecniche e, non ultimo, alla possibilità di effettuare ottime catture. Non voglio dimenticare il contributo dato al movimento dall’istituzione di un Campionato del Mondo specifico e a coloro che hanno creduto in questo. Ora ci stiamo avvicinando all’agonismo anche legato alla pesca in acque commerciali, con l’istituzione di manifestazioni specifiche come la Coppa delle Fisheries e altre gare esclusivamente dedicate al feeder, come quella che ci sarà sabato 22 febbraio proprio qui ai laghi di Madonna di Castenaso.”
Marco (Genovesi), la progettazione di queste nuove canne e della gamma di accessori quando é cominciata?
“Nella realizzazione di questa serie di canne, così come degli accessori e delle pasture specifiche, é stato determinante il contributo tecnico di Marco (Mazzetti), che di questa tecnica é stato un estimatore della prima ora ed ha maturato una esperienza importante. Grazie al suo lavoro teorico e pratico sui campi di gara, siamo riusciti a realizzare degli importanti progressi tecnologici e, tutt’ora, abbiamo in cantiere degli ulteriori sviluppi importanti che vedranno Maver all’avanguardia sicuramente anche nel prossimo biennio.”
Marco (Mazzetti), oggi presentate anche un mulinello specifico per questa specialità…
“Sulle mie Diamond Feeder quest’anno monterò il Monkey, un mulinello predisposto in due versioni, il Match ed il Fast.
Sono macchine molto precise, dal rapporto di recupero rispettivamente di 5:1 e 6:1. Con il Monkey Match corredo le canne per la maggior parte delle situazioni standard, mentre con la versione Fast, molto veloce, prevedo di affrontare la pesca a lunga distanza ad Ostellato o in alcuni laghi dl centro Italia, dove si pesca molto lontano e le profondità sono elevate.”
Nel corso della chiacchierata con i campioni bolognesi, le carpe di Castenaso non si sono fatte pregare ed hanno onorato le esche proposte a method da Mazzetti.
Marco (Mazzetti), le carpe mi sembra rispondano bene alla “polpetta” di pastura che gli offri…
“Si, debbo dire che il test con le nuove pasture ed i nuovi additivi sta dando risultati incoraggianti, anche considerando che é la prima volta che questa acque le accolgono.”
Vogliamo parlare dei tanti prodotti che avete inserito a catalogo per questa specialità nel novero di esche, pasture ed additivi?
“Le carpe sono molto sensibili al richiamo di esche dedicate e ben studiate. Con lo staff tecnico Maver abbiamo sviluppato una linea Feeder a marchio ReactorBait, la nostra gamma di esche ed accessori indirizzati al Carp Fishing. Siamo partiti dalle esperienze in questo settore di Massimiliano Brunelli, il referente carpa di Maver, per selezionare dei componenti idonei ad un uso più rapido, come succede nelle sessioni o competizioni di Feeder, ed indirizzate ad una taglia media differente. In quest’ottica abbiamo selezionato differenti tipi di sfarinati specifici oltre un certo numero di additivi ed integratori dedicati.”
Cominciamo dalle pasture, allora, Marco…
“Iniziamo distinguendo la gamma delle 6 pasture specifiche da usare con il pasturatore rispetto alle 3 miscele pensate per l’uso con il method. (Method Killer Fluo, gialla, ricca di insetti macinati, molto nutriente; Method Aenigma Amur, verde, a base di erbe ed alghe macinate, indirizzate ai grossi amur e la Method Shrimp Fish, un mix di colore classico, a base di farina di gambero con aggiunta di gamberetti liofilizzati.) Per le pasture, invece, siamo partiti dal concetto di fare una pastura base da usare in gare di feeder (Natural Feed Base), integrabile di volta in volta, a seconda del luogo, della stagione, delle specie da insidiare, con altre pasture o con additivi specifici. E’ una linea di pasture molto versatile che comprende una specifica miscela per le breme (Super Cloudy Mix), ideale per richiamare le abramidi sulla zona di pesca grazie ai traccianti che creano un alone di grande attrazione su questi pesci; c’è la Extra Crash Pellets, una pastura con meno canapa frantoiata ma una maggior concentrazione di pellets franto, ottima anche per l’uso in carpodromo e che sto usando qui a Castenaso, oggi. Abbiamo creato anche un composto a base di farina di krill, la Krill Meal Mix, con aggiunta di pellet, una ricetta ottima anche per le breme; un altra pastura specifica per il carpodromo é la Green Power Hemp, un prodotto anche in questo caso a base di farina di pesce e canapa, specifica per pesci di taglia. L’ultima della gamma é la Sweet Mix, ancora una miscela a base di farina di pesce ma con una nota spiccatamente dolce; la Sweet Mix abbina il gusto del pesce con un ingrediente dolce che preferisco non svelare ma che ha un grande potere attrattivo sui carassi di taglia e sulla carpe, creando una nota attrattiva molto particolare e nella quale credo molto.”
Avete scelto una confezione molto essenziale per questa linea di prodotti, Marco (Genovesi)…
“Quelle che abbiamo fotografato oggi non sono le confezioni definitive. Essendo prodotti nuovissimi, che abbiamo terminato di testare da poco, siamo ancora in attesa della confezione definitiva. Solo le etichette che vedi sono definitive e saranno applicate sui sacchetti specifici. Nelle prossime settimane saremo sugli scaffali dei negozi nella veste definitiva ReactorBaits Feeder, in confezioni da 1 kg, più che sufficiente per una competizione di feeder.”
Spesso si usa mescolare le pasture, operando dei tagli. Tu cosa ne pensi, Marco (Mazzetti)?
“Tagliare le pasture, una volta imparate a conoscerle, é una prassi ottima, che trova ragione nelle specifiche condizioni che si trovano in una determinata situazione, in relazione alla densità di pesci e alla stagione. Dobbiamo ricordare che i composti a base di farina di pesce e/o di gamberi sono sempre pasture molto intense e nutrienti e quindi vanno adattate alle condizioni del campo di gara. Il concetto di proporre una base di partenza trae spunto anche da queste esperienze: con l’uso di una base già si provvede a diluire un certo principio attivo, un attrattore o uno stimolante, in base alle esigenze. E’ un concetto nuovo, in questo senso.”
Quali sono le differenze tra una pastura ed una miscela ideata per la pesca a method
“Per il Feeder ed il Method indirizzati al Carp Fishing leggero, con sessioni brevi, solitamente si usano miscele più collanti e più ricche di apporto nutritivo e si utilizzano generalmente dimensioni maggiori di esche e pasture per selezionare la taglia; per il Feeder indirizzato alle acque commerciali o comunque dove ci si focalizza sul numero più che sulla taglia del pesce, la pastura deve” lavorare” molto e subito, creando un movimento che attiri velocemente i pesci che dovranno andarvi a cercare in mezzo un esca, la nostra.”
Parliamo un po’, Marco (Mazzetti), di quali sensazioni stai traendo da questa pescata qui, ai laghi della Madonna di Castenaso…
“E’ la prima volta che pesco qui a Feeder e ci sono molte cose da focalizzare in vista della prossima gara. La taglia media delle carpe é attorno al chilo, con esemplari anche un po’ più grossi, e qualche bel carassio. Penso che una buona impostazione potrebbe essere quella di preparare un mix di pastura al pesce e pellet, magari con una piccola percentuale di krill, da proporre a method. Come esca oggi mi ha reso bene il classico bigattino ma non ho avuto possibilità di provare a fondo i pellet, quindi…”
Perché hai optato per il method e non per il pasturatore classico?
“Il pesce è ancora abbastanza in attività, sono state immesse altri 3 quintali di carpette la scorsa settimana, però con il method riesco ad avere delle tocche più decise e il pesce é meno diffidente. Generalmente questo sistema é molto più adescante.”
Ricordiamo brevemente con cosa hai pescato oggi…
“Le canne erano due Diamond da 10 piedi in due sezioni, ad azione media e casting 80g. Ottime per una pesca a media distanza, attorno ai 25/30 metri. Il filo montato sui Monkey Match é uno 0.18 Dual Band su cui ho montato un method large ed uno small da 25 e 15 g. Come terminale uno spezzone da 8 cm di SLR dello 0.16 e come amo un MT4 del 18, un amo senza ardiglione, con occhiello, ideale per il method e pressoché autoferrante.”
Marco (Mazzetti), oltre alle pasture hai portato un … mondo di altri prodotti, accessori ma anche ingredienti, attrattori, additivi, pellets vari da farci altri dieci servizi…
“Si, abbiamo lavorato molto anche in questo campo e tanto ancora stiamo preparando. Magari é la scusa buona per fare ancora un paio di uscite in pesca, qui ai laghi della Madonna di Castenaso, per parlare di tutto! Comunque ci vediamo sabato 22 per la gara a coppie organizzata dal Ciccio. Sarà un ottimo banco di prova per le nostre attrezzature ed invito i lettori di MF ad esserci!!”