COPPA FISHERIES – SELETTIVA LAZIO/CAMPANIA

La prima cosa che abbiamo pensato, tutti noi della Lenza Frusinate, alla notizia che ci sarebbe stata una Coppa Fisheries ,che avrebbe assegnato un trofeo per la pesca a feeder nella sua declinazione laghetto, come penso anche tutti gli appassionati di ledgering, è stato: “Ecco una cosa che ci voleva”.
Così abbiamo organizzato una gara valida come qualificazione alle finali Nazionali della coppa, pensando come primo posto al Lago le due isole di Capua, in realtà la maggior parte di noi viene dal Lazio, ma non potevamo sottovalutare il potenziale di un luogo che tutti gli agonisti del centro-sud hanno per forza di cose frequentato almeno una volta, visto che attrae ogni settimana decine di agonisti non solo dalla provincia di Caserta ma anche ( e noi ne siamo la dimostrazione ) da fuori regione.

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Siamo stati lieti di organizzare questo evento perché rappresenta un banco di prova su alcune tecniche che normalmente non si utilizzano nelle competizioni in fiume ma che rappresentano alcuni tra i più proficui approcci in particolare per la pesca alla carpa, che sarà il nostro bersaglio principale.
Saltando alla mattina della gara ci ritroviamo alle 7.30 presso il lago e scambiate due chiacchiere tra amici, nel pieno spirito che contraddistingue questi appuntamenti, che sebbene alimentino tra noi la competizione, rimangono in ultima analisi un modo piacevole di trascorrere una mattinata. Si procede quindi al sorteggio per i due settori che siamo riusciti a riempire, e sfoderate le attrezzature e condotto il controllo esche, alle 9.00 si da il via alle “ostilità” che termineranno alle ore 14.00.
L’inizio è a rilento un po’ per tutti, forse colpa del cambio di condizioni atmosferiche che, tra giornate soleggiate ma abbastanza fredde e piovose con contestuale aumento delle temperature, hanno, forse, scombussolato un po’ il metabolismo dei pesci, i quali dopo circa mezz’ora cominciano tuttavia a rispondere alla nostra azione di pesca incentrata sull’uso di pellet e bigattino come richiamo e la mirabile varietà di inneschi che questo formato di competizione consente, quindi bigattino in tutte le forme e colori, mais, pellets, boiles e quant’altro.
Nel settore A Francesco Capuano, che ha anche avuto in sorte il picchetto numero 1, dopo qualche iniziale carpa di taglia normale, incoccia l’over, il combattimento è prolungato, il pesce è grosso abbastanza da imporre almeno all’inizio le sue condizioni, poi comincia ad emergere e fino a farsi ammirare purtoppo proprio quando sembra sul punto di entrare nel guadino con un ultimo sforzo compie una fuga che la fa slamare, delusione momentanea per Francesco che avrà, però, la meglio su un altro esemplare poco più piccolo.

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In seguito, gli altri concorrenti cercano di salvare il salvabile visto che da come si capisce presto, la svolta di Francesco, di pescare con running rig e black cap pasturando e innescando bigattino sarà la tattica che pagherà di più. Gli altri cercano di catturare un po’ in tutti i modi e qualche pesce arriva, ma il ritmo è piuttosto lento e tale rimarrà fino quasi alla fine quando si farà vivo qualche pesce in più.
Nel settore B invece la battaglia è più serrata, in particolare Rosario Varlese e Giuseppe Casanova, vanno quasi pesce a pesce per tutta la gara, credendo in un approccio basato, principalmente, su banjo feeder e pellet, variando l’innesco per cercare di trovare la chiave di volta di una giornata in cui il pesce appare stranamente svogliato. Alla fine l’avrà vinta Rosario con la cattura di una bella specchio di buona taglia che fa la differenza, in una giornata dove i ritmi frenetici dei periodi di stabilità delle condizioni meteo sono un ricordo delle prove effettuate nelle settimane precedenti.
Al segnale di fine gara, e dopo la pesatura, i vincitori con merito, dei due settori, saranno Francesco Capuano e Rosario Varlese, entrambi della Lenza Frusinate, che hanno saputo capitalizzare bene l’esperienza acquisita su questo campo di gara che nonostante la giornata poco redditizia in termini di pesi, conserva grandi potenzialità.

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Un saluto e un plauso vanno sicuramente a coloro che hanno ideato e reso possibile questa giornata, e a Clemente Carlino che gestisce il lago in maniera encomiabile.
Dulcis in fundo un grazie va anche a Match Fishing che, dando sempre spazio alla nostra tecnica, ci aiuta a far conoscere quella che, a detta di molti, sarà una disciplina destinata ad esplodere definitivamente non solo tra gli appassionati ma anche tra gli agonisti, prima di salurtarvi ecco alcune foto della riuscitissima manifestazione

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Per Match Fishing Enrico Meta

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