Profili e personaggi: i campioni della pesca al colpo, sotto la lente di Natascia Baroni.
Cari lettori, questo mese per la mia rubrica ho intervistato Alberto Neri: bolognese, classe 1956,ha iniziato a pescare fin da piccolo all’età di 6 anni, abbandonando in seguito il suo sogno di calciatore. La sua prima società di pesca è stata la “Cannisti del Cormorano”, per poi approdare ,tra le altre, anche alla Rapid Trabucco. Ama la Ferrari e la buona musica. Da anni ormai lavora alla Maver come grafico e dopo essere stato responsabile nazionale del settore giovanile Under 14, dal 2010 è il CT della nazionale Diversamente Abili, con cui ha vinto ben tre medaglie di bronzo. Nel ringraziarlo per la sua disponibilità invio a lui ed a tutti i componenti della sua squadra un grosso in bocca al lupo per la stagione agonistica che sta per iniziare.
1. Alberto, la tua carta di identità..
Nato a Bologna il 17.08.1956.
2. Titolo di studio?
Media superiore (allora si diceva così).
3. Di che segno sei?
Leone.
4. Sei sposato ed hai figli?
Sono sposato da 23 anni ed ho una figlia di nome Vania di 21 anni.
5. Porti mai la tua famiglia a pescare con te?
Mia moglie “Maira” da quando ci siamo conosciuti mi ha seguito per tantissimi anni a tutte le gare a qualunque livello fosse, anche la più piccola o quelle all’estero.
6. Hai un altro hobby dopo la pesca?
Per la pesca ho lasciato il calcio, anche se ad un livello di interregionale ma nel sangue avevo un tarlo che mi ha fatto scegliere la pesca con le sue levatacce al contrario del calcio ,dove mi sarei alzato in tarda mattinata tanto, avrei giocato nel pomeriggio.
7. Cosa fai nel tempo libero?
Tempo Libero? Bella domanda, se riesco ozio al massimo, tanto che a casa mia ho il divano che mi odia.
8. Ti piace il calcio? Hai un squadra del cuore?
Sarà perché ci ho giocato tanti anni che mi è venuta la nausea, quindi seguo poco quello giocato domenicalmente, comunque mi piace vedere la “Champions” o la Nazionale.
La mia squadra? Il Bologna, anche se non mi dispiace il nuovo Milan.
9. Che tipo di musica ascolti?
Tutta!!!!!!! Senza la musica la mia vita, sarebbe senza il sole. Adoro: Dalla e Pavarotti, l’eccellenza e l’eccelso. La mia canzone preferita VIVA LA VIDA, l’inno alla vita sotto tutte le forme.
10. Il tuo piatto preferito?
Tagliatelle con ragù “bolognese”, non alla Bolognese, vi posso garantire che c’è una bella differenza.
11. Vino: rosso o bianco?
Rosso: Chianti, Sangiovese o Negroamaro.
12. Ami di piu’ il mare o la montagna?
Il mare. Senza ombra di dubbio, mi fa riposare.
13. Qual’era il tuo sogno nel cassetto da bambino?
Essere un bravo calciatore, ma la pesca mi ha dato quello che forse volevo.
14. L‘auto che ti piacerebbe avere?
Non sono un patito delle belle auto ma se proprio potessi averla mi piacerebbe l’Audi Q7.
15. Da buon emiliano, segui la Ferrari?
Amo la Formula 1 al di sopra di qualsiasi altro sport. Amo e adoro la Ferrari. Se per il canto Pavarotti è l’eccelso, la Ferrari lo è nel mondo delle auto.
16. Segui il cinema, hai un film o un attore preferito?
I film sono il motivo per cui il divano di casa mi odia. A parte gli scherzi mi piace tantissimo. La mia passione sono i film di James Bond. Amo tantissimo anche il film dove si ride almeno per un paio di ore, esco dalla vita di tutti i giorni e mi rilasso con sane risate (senza volgarità).Due attori che mi piacciono: Cary Grant ,per quanto riguarda il passato e George Clooney ,ora. Due eccezionali “Cartole”.
17. Un personaggio famoso che vorresti incontrare?
Il nostro nuovo Papa: Francesco. Straordinario nella sua semplicità.
18. La tua donna ideale?
Mi sento in difficoltà ma dico: Monica Bellucci.
19. Cosa odi nelle persone ?
Una sola cosa: la falsità o la doppia faccia! Che scelgano loro.
20. Un difetto che vorresti tanto migliorare?
Troppo sincero.
21. Segui sempre il tuo istinto?
Purtroppo si! Quante volte, se mi fossi morsicato la lingua o storto una caviglia era meglio.
22. Ed ora passiamo all’Alberto pescatore: ti ricordi a che eta’ e chi è stato che ti ha portato a pescare per la prima volta?
I miei ricordi cominciano all’età di 6 anni. Con mio padre e mia madre si andava la domenica a fare la scampagnata con griglia sui fiumi dell’Appennino Emiliano Romagnolo. Prima si passava in macelleria a prendere un poco di carne, fornaio il pane e giù nel fiume. Mio padre spariva ed andava a piazzarsi nelle buche del fiume e mia madre mi preparava la canna, perché anch’io potessi poi pescare, cosa che non mi riusciva anzi erano più le volte che lei doveva districarmi i grovigli che facevo in continuazione fino al punto che, mi nascondeva la canna per avere un attimo di pace.
23. Il pesce piu’ bello che hai catturato?
Un salmone a spinning di oltre 15 kg in British Columbia.
24. La tua prima canna da pesca?
Ad innesti in bamboo.
25. La gara che ti è rimasta piu’ impressa nella mente fino ad oggi?
Eccellenza a Firenze il 5 luglio del 1992. Alla sera del sabato ho accompagnato mia moglie all’ospedale perché da li a poco sarebbe dovuta nascere mia figlia. Tutta la notte sono stato affianco a lei in attesa che questo avvenisse. Il ginecologo ci dice che secondo lui non sarebbe nata che nel pomeriggio. A questo punto vede che stavo soffrendo e sapendo che non c’era possibilità che mi sostituissero nella gara che da li a poco ci sarebbe svolta, (Eccellenza Arno a Firenze) mi dice di andare con la promessa di: appena terminata la gara, tornare il prima possibile da lei.
A Firenze, quella mattina sembrava che ci fosse il diluvio universale, quindi prima parte di gara sotto la pioggia, poi lentamente arriva il sole e che sole, un caldo bestia. Il gran caldo ,in più il non aver chiuso un occhio per tutta la notte ,ad un certo momento verso la fine della gara mi sono letteralmente addormentato sul panchetto. La persona che mi aveva accompagnato come sponda se ne accorge e cerca in tutte le maniere possibili di farmi arrivare al termine delle tre ore. Finalmente per lui , arriva il fine gara. Perdo il primo di settore per 100gr su 12kg da Francesco Casini. Scappo subito all’ospedale da mia moglie. Appena arrivato e non vi dico in che condizioni fossi è nata mia figlia, mi aveva aspettato !!!!!!
26. Sei uomo piu’ da canale/fiume o lago?
Sicuramente da fiume! L’acqua ferma mi piace poco.
27. E qual’ è quello che ami di piu’?
Un fiume in particolare? Dico l’Adige a valle dell’autostrada A13 da Cavarzere a Cavanella d’Adige.
28. La tua tecnica di pesca preferita?
Bolognese! Senza ombra di dubbio.
29. Cosa ne pensi del feeder , questa tecnica in fortissima espansione?
Quando c’è il modo o la maniera per prendere un pesce perché non provarci. Quante volte siamo finiti senza un pesce, quindi ben venga avanti. Chiaro che al momento le tecniche vanno tenute divise, ma non mi dispiacerebbe parteciparvi se non ci fossero le concomitanze nelle gare.
30. La tua prima vittoria?
Nella prima gara a cui ho partecipato avevo 15 anni ed ero in Brenta, prima prova del Campionato Sociale della società “Cannisti del Cormorano”, ero nella categoria B.
31. La tua prima societa’ di pesca e in seguito tutte le altre fino all’attuale?
Come detto sopra i Cannisti del Cormorano di Bologna è stata la mia prima società, poi sono passato all’Ortofrutticolo. Qui ci sono rimasto 8 anni . Qui ho trovato un grande pescatore :Rinaldi Angelo, che mi ha fatto crescere e con lui ,mi sono tolto tantissime soddisfazioni e mi fece raggiungere il Club Azzurro, era il 1985. In quegli anni la società era sponsorizzata da Trabucco e quando verso la fine dell’anno mi fu chiesto di andare a fare squadra con Roberto , non mi parse vero e accettai immediatamente. Sapevo che sarebbe stato dura ma mi sono detto quando mi ricapiterà mai più un’occasione simile. Quindi sono migrato a Parma alla Rapid e qui con lui ho passato 5 anni stracolmi di soddisfazioni e con un Titolo di Campione Italiano a Squadre ma soprattutto quello che lui mi ha insegnato, un Grande!!!!!!. Poi il lavoro mi ha portato alla Maver e quindi a pescare con la Paioli Sport Ferrara, dove assieme a Cavallini Alessandro, Trevisani Mauro e Corrado Albieri vinciamo il Campionato Italiano a Squadre. Bellariva a Firenze, Amo Santarcangiolese,
G.P.Ortofrutticolo-Bo, Serravalle R.S.M, Vairone, Pescatori Padovani e Lenza Aglianese.
32. C’è un pescatore che ammiri in particolare?
L’ho appena fatto: Roberto Trabucco senza ombra di dubbio.
33. Come prepari una gara con il tuo club?
Il tempo è sempre quello che è, quindi appena possibile andiamo a visionare il campo gara.
Molto spesso le gare che si svolgono prima della nostra,da cui ci vengono quei riscontri che serviranno poi per determinare una strategia di pesca da attuare. Comunque qualcuno di noi riesce ad andare alcuni giorni a provare il campo ed in base alle sue dritte, prepariamo le attrezzature e le pasture per la gara.
34. Ti alleni molto?
Appena riesco a staccare dall’ufficio in cui lavoro, cerco di andare a provare. Oggi direi di riuscire ad allenarmi il giorno prima della gara, sino ad un decina di anni fa riuscivo molto di più.
35. Preferisci le competizioni individuali o a squadre?
Oggi quelle a squadre. C’è molta più soddisfazione condividere con i tuoi compagni la gara.
36. Il tuo sogno nel cassetto oggi?
Vincere una medaglia d’Oro da Capitano con i ragazzi della Nazionale Diversamente Abili.
37. Hai 15 giorni a disposizione per pescare in qualsiasi parte del mondo, dove ti vorresti dirigere?
Tornare in British Columbia, a pesca di salmoni con la mia famiglia.
38. La tua professione?
Sono responsabile Grafica & Marketing per la Paioli Sport-Maver di Bologna.
39. Cosa ti piace di più del tuo lavoro?
Il Creare i vestiti ai prodotti Maver.
40. Qual è il tuo compito all’interno della Paioli Sport, che ha iniziato nel lontano 1911?
Grafica.
41. La Maver ha un filiale anche in Inghilterra . Segui anche questa realtà?
La Maver UK è oggi una vera e propria entità a se e come tale si gestisce da sola su quelle che sono le scelte: dei prodotti, che sul Marketing. Il Regno Unito è un mercato un poco diverso dal nostro.
42. Che differenza trovi tra la pesca sportiva in Italia e quella Inglese dove avete la Maver UK?
Diciamo che le tecniche sono le medesime, per quello che concerne l’agonismo. Oggi sempre di più l’agonismo inglese ha abbandonato le manifestazioni in canali o fiumi ,per riversarsi verso quelle che la chiamano Fisherys, (tipo carpodromi) molto simili nel concetto ma ambientalmente molto più belle. Ci sono molti più pescatori che praticano la pesca agonistica da professionisti, le gare possono durare anche svariati giorni. La grande differenza che ci differenzia dagli inglesi è che qui in Italia la maggior parte delle competizioni sono a squadre e che si svolgono nell’arco dell’anno, invece da loro un trofeo come il Campionato Italiano a Squadre basato su tante prove non si fa, la maggior parte dei casi (sempre) si gareggia individualmente.
Da tre anni la nostra consorella inglese organizza il “Match This” Manifestazion, e che porta nelle tasche del vincitore un bel gruzzolo di sterline. A quello di quest’anno (2013) andranno 50,000 £.
43. Questo marchio è in forte espansione, che cosa vi distingue dalle concorrenti?
Credo che sia soprattutto sul fatto che puntiamo sul Made In Italy, sulla politica dei piccoli passi e anche su una storia che ci vede da oltre 50 con il marchio Maver calcare i campi gara di tutta Europa e come Paioli da oltre 100, quindi garanzia di serietà per chi acquista i nostri prodotti.
44. La Paioli come sta affrontando questo momento così critico per l’Italia e per tutta l’Europa?
E’ veramente un momento difficile e sicuramente le scelte che ogni giorno siamo a volte costretti a fare sono difficili ,ma siamo anche consapevoli che dopo ogni diluvio le nubi si diraderanno e lentamente il cielo si rasserenerà, quindi stiamo cercando di investire sempre più sui prodotti nazionali.
45. Come sta andando il mercato in Inghilterra?
In questo momento anche là la crisi si sente, perciò tutto quello che è hobby va al rallentatore.
46. Cosa consiglieresti ad un giovane che vuole avvicinarsi a questo sport?
Tantissima umiltà. Questa è una dote che ti permetterà poi di raggiungere anche traguardi insperati.
47. Qual’ è il tuo consiglio per aumentare il numero di pescatori in Italia?
Se avessi una ricetta sarei l’uomo più felice della terra nel dirla, purtroppo non ce l’ho.
48. Modificheresti qualche regola attualmente in vigore nel regolamento?
Ogni casa che si costruisce nasce bellissima e perfetta solo vivendoci dentro, ci si può accorgere che forse si sarebbe potuto fare questo o quello meglio, quindi anche se è solo un paragone forse stupido ma può calzare benissimo con questo nuovo format per il titolo di squadra campione d’italia. Certo che chi avrebbe mai pensato, nel gettare le basi,di andare incontro a tempi come questi. A mio avviso il fatto che se ne sia parlato tra chi ha ideato (federazione) e chi rappresenta tantissime società (le aziende) è stato a mio avviso un segno di collaborazione, che porterà solo del bene. Ora bisognerebbe allargare la base della piramide forse togliendo un piano.
49. Il tuo ruolo come responsabile di nazionali prima giovanili ed oggi dei diversamente abili ti ha dato soddisfazioni?
Tantissime e tutte bellissime. Ogni momento che ho passato prima con i Giovani dell’Under 14 e poi a tutt’oggi con i Diversamente Abili ,sono stampati nella mia mente, ma soprattutto nel mio cuore.
50. Tra pochi mesi ricominciera’ il C.I.S. di pesca al colpo,come hai visto quello finito con la partecipazione di 40 squadre e come vedi questo di quest’anno con ancora piu’ societa’,ben 50?
Quest’anno dopo tanti anni ,non vi parteciperò ed un pò mi mancherà, ma credo comunque che sia il “massimo” esserci.
Il fatto di aver aumentato il numero di squadre,credo che non sia un problema anzi sia di maggior interesse, forse è il numero di gare a mio avviso, troppe!
Più si allunga la corsa più chi è meglio preparato arriva bene al traguardo finale, per gli altri la soddisfazione di avervi partecipato, poi possiamoci raccontare quello che vogliamo. Io sono un appassionato di Formula 1 e da sempre, pur cambiando le regole, le squadre migliori o i piloti più forti, alla fine vincono, quindi anche la pesca non ne fa’ eccezione.
51. Sei daccordo con chi ha voluto togliere l’Eccellenza Nord-Centro e Sud?
Il fatto o no di essere d’accordo è molto soggettivo ,a seconda di come la si vuole vedere. Personalmente trovavo, una volta intrapresa la strada del C.I.S ,che l’Eccellenza fosse di troppo. Anni fa’ si passava dallo Zonale all’Eccellenza ,quindi non vedo molta differenza.
52. Il 2014 è l’anno anche del feeder fishing e tu stai partecipando anche a questo primo C.I.S. con la Cannisti Castelmaggiore Maver: insieme al mio capo Scarponi, al forte Mazzetti , Padriali, Soverini e Pandini .Come hai vissuto le due prime prove ad Ostellato dove eravate quasi 200 partecipanti?
L’impressione che mi ero fatto andando a pescare ed a vedere alcune gare nel 2013 era molto positiva. L ’Ostellato che abbiamo visto e pescato nei week-end passati, non aveva nulla a che vedere con l’anno precedente, quindi sono rimasto molto deluso, vuoi per i risultati che ho portato alla squadra o per la pesca statica che c’era da fare. La domenica per prendere 4 pesci ho deciso di smetterla di darmi i tempi per rilanciare: una volta lanciato contro la riva opposta dovevo aspettare senza fare nulla, e questo per me è stato un vero supplizio; aspettare, aspettare, e aspettare fino a che un pesce preso dalla disperazione e stanco di vedere le mie esche davanti a lui immobili non si decidesse ad aggredirle e così è stato. Ma questo non vuole dire nulla, è stata più una gara adatta a chi aveva già esperienza di questo e non per novizi come me. Rimane il fatto che alla fine le migliori sono lì davanti e che eravamo in 200, un bel passo.
53. E’ stato difficile riuscire ad interpretare questo canale, forse in un momento non proprio al top?
Per me difficilissimo, vista la pescata che ti ho descritto.
54. A squadre siete in ottava posizione, direi un ottimo inizio?
Diciamo di si. Forse analizzando meglio la gara del sabato, alla domenica un paio di punti in meno ci potevano stare, peccato per le due carpe che il Pandini ha perso domenica, ma fa parte del gioco.
55. Com’è questo ambiente rispetto a quello della pesca al colpo?
Al primo impatto ho rivisto l’agonismo di 20 e più anni fa’, un’ ambiente ancora molto amichevole e semplice.
56. Pensi che il feeder potrebbe riuscire a portare nuovi tesserati?
Sicuramente la novità, le riviste, i siti e noi del settore (aziende) , stanno dando una bella spinta per farlo crescere. I costi sono forse la parte che aiuta maggiormente a molti ad avvicinarsi per praticarlo.
57. Ed ora vorrei ricordare la medaglia di bronzo conquistata in Bosnia con la nazionale diversamente abili lo scorso anno,ti sei tolto un’altra bella soddisfazione da CT?
doppiamente! Si!!!!!!!!!
E’ stata una bellissima esperienza. Parlo di esperienza in quanto ogni Mondiale, dovunque lo si effettui, ti porta un accrescimento tecnico inimmaginabile, in più con questo ragazzi.
58. Ci vuoi raccontare brevemente come si sono svolte le due mance e come avete pescato?
Poche erano le informazioni che avevamo e quelle poche, abbastanza datate, Mondiale per Club 2009 dove partecipo’ la Ravanelli. Oltretutto quel mondiale era stato fatto in Giugno e noi in Agosto, già condizioni molto diverse.
Oltre alla bravura e all’esperienza ci vuole sempre un pizzico di fortuna per raggiungere il podio e noi un nostro pizzico di fortuna lo abbiamo avuto il primo giorno delle prove, quando, in attesa che il fornitore ufficiale di esche ce le consegnasse, in ritardo causa rottura dell’auto, abbiamo iniziato il turno di prova con quelle che ci eravamo portati da casa (camole e qualche piccolo bigattino per pescietti). Impostando per tutti la pesca con la roubaisienne ed innescando le camole eravamo infestati dalle alborelle e dai triotti ,che non ci permettevano di tentare la cattura di una delle tantissime scardole che avrebbero dovuto abboccare in abbondanza. I giorni a seguire il pescato, girando per i vari box, risultava sempre modesto per tutti, quindi ricordandomi quello che avevo visto il primo giorno ho deciso di tentare la carta della pesca classica all’Italiana: canna fissa da 5 a 8 metri , con lenze da 1 gr. a 4 gr. a passare sul fondo, alimentando con palline di pastura come si faceva negli anni ’80 in Mincio e Lemene, quando alborelle e triotti ,erano i pesci su cui potevi contarci per il risultato. E così è stato. Come detto il jolly fortuna ce lo siamo giocati prima. Al sabato abbiamo avuto un picchetto veramente difficile nel settore D, e fino a che i pescetti hanno potuto reggere il confronto con i pesci di taglia, siamo rimasti in partita, poi purtroppo siamo dovuti soccombere non avendo in quel picchetto alternative nella ricerca di un pesce di peso. Alla domenica la pescosità si è abbassata ulteriormente e quindi i nostri pescetti ci stavano facendo avvicinare a quell’argento che ci saremmo ampiamente meritati. Purtroppo
un grosso predatore (un siluro), ha stazionato per oltre 30 minuti sulla linea di pesca nel settore A davanti a noi, non permettendo di prendere quei “10 triotti” che ci sarebbero serviti per guadagnare due punti in meno ed ecco che sarebbe stato “l’argento”. Tolti i vincitori ognuno delle restanti squadre,ha comunque qualche cosa da recriminare per non aver vinto. I ragazzi impegnati, hanno dato il massimo per raggiungere il bronzo finale e questo per me è stato la migliore medaglia.
59. Che cosa ti è piaciuto di questo campo di gara?
Devo essere sincero? L’acqua trasparente ed il tuffo nel fiume appena saputo che eravamo a medaglia. Per una settimana abbiamo sopportato 42 gradi di caldo afoso che ci ha sfinito, un “caldo della madonna”.
60. Ed ora come pensi di preparare il prossimo mondiale?
A giugno faremo il Campionato Italiano a Lammari, dopo di che stileremo l’elenco dei partecipanti allo stage che effettueremo sul Tevere a Roma (luogo in cui si svolgera’ il Mondiale 2014) . A fine Giugno ci aspettera’ una due giorni molto impegnativa, al termine faremo le convocazione dei 5 che parteciperanno al Mondiale.
Il campo gara è molto impegnativo, il Tevere è pur sempre un fiume e come tale molto spesso da picchetto a picchetto ci sono differenze enormi, quindi dovremo prepararci con la massima concentrazione.
61. Infine,questa domanda è d’obbligo: meglio la pesca al colpo o il feeder fishing?
Bellissima domanda a cui mi diventa difficile dare una risposta, ma ci provo. Sono nato agonisticamente con la pesca al colpo che mi ha dato e sta dando tantissime soddisfazioni e penso che a quel galleggiante non ci rinuncerò mai. Quell’astina che sparisce sott’acqua mi da ancora ogni volta un’ emozione fortissima. Lo stesso lo si potrebbe dire per il Feeder, quando si muove il cimino, ma sono ancora troppo acerbo per questa tecnica da poter dire la stessa cosa.
62. Ritieni importante lo strumento della pubblicità per sostenere il mercato di vendita delle aziende del settore?
La pubblicità è l’anima del commercio, non ricordo chi abbia coniato questa massima ma la condivido.
63. Quale media ritieni più strategico in questo momento per far arrivare l’immagine dell’azienda al consumatore, TV, WEB o RIVISTE?
Ogn’una di queste è un ottimo veicolo per essere pubblicizzato. Se devo fare una graduatoria metterei sullo stesso piano TV e WEB e per terza le riviste.
64. Come vorresti che fosse la tua rivista preferita?
Oggi si ha poco tempo per leggere e questo fa ‘si che sia per chiunque difficile dare consigli su quello che si vorrebbe leggere e vedere. Comunque non sarebbe male dare ad una delle tante tecniche di pesca la possibilità di vederla in tutte le condizioni di acque possibili. Cerco di spiegarmi meglio:normalmente le riviste affrontano svariati temi della pesca sportiva legandole alla stagionalità o ai periodi migliori per pescare certi pesci. Ma perché non pensare di fare l’inverso e prendere una tecnica e poter dimostrare che questa è applicabile a tutti i tipi di acque. La bolognese la si può adoperare in tutte le acque sia quelle di mare che quelle dolci.
65. E il tuo sito web preferito?
Ho due siti in particolar modo che apro spesso:
Matchfishing: Perché sono un agonista e per l’immediatezza nell’inserimento dell’avvenimento.
Pescareonline: Perche sono anche un pescatore e qui posso trovare itinerari di pesca inviati da lettori.
66. Vuoi ringraziare qualcuno?
Forse non mi basterebbero le pagine della rivista per elencarli tutti quelli che per un motivo o per l’altro dovrei ringraziare. Se posso ? Ne ho tre a cui non posso fare a meno. Il primo è mio padre Mario:che mi ha insegnato a pescare e quando è stato il momento mi ha lasciato scegliere la mia strada, sacrificando l’attività familiare. La seconda: è mia moglie Maira. Ha sempre assecondato la mia passione anche quando è nata nostra figlia. Il terzo: è Silvano. Il 50% dei risultati che ho ottenuto nella pesca sono grazie a lui: “La mente e il braccio”. Uno stratega perfetto, con lui come sponda dovevo solo rimanere concentrato sulla gara e il risultato sarebbe arrivato.
67. Grazie mille per la tua disponibilità ed un grosso in bocca al lupo.
PALMARES:
Campione d’Italia a Squadre con la Rapid Trabucco nel 1989 e nel 1991 con la Pesca Sport Ferrara Maver.
Alberto ha militato nel Club Azzurro dal 1986 sino al 2003 con una qualificazione nel 1991 alla Superselezione per la Nazionale Italiana,dove ai quei tempi Il campione d’Italia, piu’ i primi 4 che arrivavano dal Club Azzurro sfidavano i 5 componenti della Nazionale uscente ,per conquistare un posto nella squadra che sarebbe andata al Mondiale.
2011/2012 e 2013 Bronzo Mondiale Diversamente abili come CT