ANGELO DE PASCALIS E LA PESCA A METHOD IN LAGO
Non capita tutti i giorni di avere in Romagna il campione Italiano di feeder fishing Angelo De Pascalis nella veste di promotore della pesca in acque commerciali.
Una bella giornata, quella trascorsa nel complesso di pesca “Tenuta Augusta” a Mandriole di Ravenna dove l'”Angelo Nazionale”, al cospetto di una folto gruppo di ammiratori, ha svelato i segreti per come affrontare una corretta pescata con l’ausilio del pellet e della pastura per insidiare le carpe con l’utilizzo del Method Feeder.
Devo dire che questo personaggio ha saputo, nel corso degli anni, crearsi una immagine positiva non solo perché sa pescare bene, e lo ha dimostrato vincendo titoli su titoli, ma anche perché con la sua semplicità e umiltà ha saputo meritarsi la stima di tanti.
Il lago Tenuta Augusta è un bel complesso che si raggiunge dalla strada statale Romea (Ravenna – Venezia) ed è aperto a tutti, è molto comodo perchè i pescasportivi possono avere l’auto sul picchetto.
Argini erbosi e ben curati e soprattutto l’ottimo servizio del gestore sempre pronto ad assistere i pescatori con caffè e bevande e a mezzogiorno non mancano ottimi primi grazie alla buona cucina del vicino agriturismo.
Il lago è pieno di carpe, carassi, amur e breme e ce lo ha dimostrato Angelo con una super pescata utilizzando i famosi prodotti Sonubaits, unitamente alle attrezzature Preston Innovations, che in Italia sono distribuiti dalla ditta Betti Sport.
Angelo arriva in Romagna in prima mattinata e dopo un ottimo pranzo parte l’illustrazione delle procedure per affrontare una pescata con la tecnica del method feeder e del banjo feeder.
Due varianti che richiedono la stessa impostazione e che il campione piacentino sa affrontare magistralmente proprio perché le pratica da diversi anni.
Chi si vuole divertire nei laghi commerciali non deve far altro che provare queste soluzioni, basta una canna ….una, due pasturatori (method o banjo), e il giusto prodotto che va preparato con cura e semplicità.
Una cattiva preparazione del pellet fa diventare triste una giornata di pesca ma attenzione se si seguono le giuste coordinate possiamo davvero farci mangiare la canna dai pesci.
Lo abbiamo visto oggi con i nostri occhi, il “De-Pa” ha dato spettacolo prima come istruttore e poi come pescatore per far comprendere a tutti i presenti i passaggi fondamentali di questa pesca che in Inghilterra va per la maggiore.
Dunque iniziamo con il pellet:
Angelo ci ha detto che per affrontare una giornata di pesca o una competizione in acque commerciali l’utilizzo di un pellet equilibrato e non troppo carico di attrattori è fondamentale per avere una giusta progressione del numero di catture col trascorrere del tempo.
Per ottenere questo ha usato il Fin Perfect Feed Pellet della Sonubaits che può essere usato da due millimetri o in un mix composto da due parti di Fin da 1 mm e da una da 4 mm.
Nel caso si utilizzi il 2mm semplicemente versate il pellet in un contenitore e ricopritelo di acqua, lasciate a mollo per 2m e scolate l’acqua.
Versate in un contenitore più ampio e attendete 20 minuti.
Prima di utilizzarlo aggiungete una piccola quantità di Stiky Pellet (un misurino per pacco di pellet) per rendere il composto più colloso.
Essendo il range di Sonubaits composto da diversi tipi di pellet con dimensione 2mm alcuni presenti hanno chiesto delucidazioni sul loro possibile utilizzo quando si pesca a method.
Angelo dice che nel catalogo Sonubaits sono presenti diversi tipi di pellet ognuno studiato e realizzato per un impiego ben specifico.
Riassumendo brevemente i Fin Perfect sono prodotti specifici per le acque commerciali, gli S-Pellet Feed sono pellet più carichi e servono per integrare pasture o mix composti da Fin Perfect, i Feed Pellet sono anch’essi integratori e vengono impiegati come i precedenti o in aggiunta ai bigattini in colla.
Il consiglio di Angelo è quello di utilizzare i Fin Perfect quando si pesca a method e tutti gli altri come integratori per pasture.
Se invece si utilizzano dimensioni diverse bisogna bagnare separatamente i due prodotti, il più grosso da 4 mm lo inzuppa per 4 minuti; poi in un recipiente largo e capiente mette il pellet da 1 mm e lo inizia a bagnare con la mano che si bagna di frequente, lo gira e lo mischia fino ad inumidirlo per bene e lo lascia riposare il tempo che serve, circa 15 minuti.
Trascorsi i 4 minuti scola ben bene il pellet da 4 mm e lo lascia riposare per almeno 10 minuti prima di aggiungerlo all’altro che ha preparato mischiandolo con la mano.
In questo caso Angelo non aggiunge collante perché dice che il Fin da 1mm è già sufficientemente colloso per creare un method compatto e resistente all’impatto con la superficie dell’acqua
Il “De-Pa” non mischia mai il micropellet da 1 al pellet del 2 mm perché di fatto hanno la stessa funzione.
Se invece si trova in un lago con grosse carpe il pellet da 2 mm lo integra con il pellet da 6 mm bagnandolo a parte con la stessa procedura.
Le dosi:
Fin Perfect da 2 mm pari al 66%; Fin Perfect da 6 mm pari al 33%; (uguale % con pellet da 1 e 4 mm).
Il Fin Perfect è composto per l’70% da prodotto vegetale facilmente digeribile dal pesce che non lo sazia e anzi più lo mangia e più lo gradisce tanto che la pescosità con questo prodotto, racconta Angelo, va sempre in crescendo nell’arco di una gara da 5 ore, mentre il restante 30% è composto da farine selezionate a base pesce ed attrattori.
Per pescate più aggressive aggiunge al 66% di Fin Perfect da 2 mm anche una dose di liquido potenziatore nella dose di un tappo per sacchetto.
Passiamo alle pasture:
Interessante la preparazione della pastura per pescare a method 50/50 Method-Paste la quale viene bagnata abbondantemente da subito con una dose di acqua per due dosi di pastura, il risultato iniziale è simile a quello ottenuto durante la preparazione di una pastura da Alborella.
Una volta rappresa per bene inizia a lavorarla a mano fino a quando non aggiunge la composizione umida giusta per l’utilizzo e poi la lascia riposare, trascorsi 20 minuti ci troviamo davanti ad un composto soffice e colloso, “direi perfetto e semplice da utilizzare”.
La 50/50 è prodotta in due versioni, una green e una Neutral. La green è una pastura da utilizzare senza aggiunte di liquidi o polveri aromatizzanti mentre la Neutral è stata creata per fornire al pescatore una base da aromatizzare a seconda dell’impianto frequentato.
Aggiungere gusto ed attrazione alla Neutral è molto semplice, l’importante è non esagerare con le dosi!
Per un kg di pastura aggiungete al massimo un tappo di liquido potenziatore “Liquid Flavours” e un tappo di polvere “ Flavour Shaker”.
Dopo la preparazione dei prodotti, con un pubblico attento e voglioso di imparare con appunti presi a taccuino come a scuola, si è passati alla parte pratica con l’uso di una canna da 9 piedi marca Preston, filo del 26 in bobina, e sul piatto tre accessori: banjo da 30 grammi con gambo accorciato artigianalmente per pescate fino a 30 metri, che Angelo preferisce perché dice che i pesci prendono un esca in maniera decisa se questa è nel mezzo di un attrazione (pellet) concentrata dalle dimensioni contenute.
Ma di questo e della differenza in pesca tra banjo feeder e method Angelo ce ne parlerà in modo approfondito in un’altra occasione.
Gli Inneschi:
Angelo per innesco usa quasi sempre solo due prodotti: Band’um da 6 mm di due tipi, galleggiante e affondante e Fin Perfect Feed secchi da 6mm sempre montati in hair rig su ami PR36 del n°14 .
I Band’um sono quanto di meglio si possa usare per pescare in acque commerciali perché grazie alla loro particolare forma e consistenza resistono a diverse catture senza perdere il loro potere attrattivo.
Colorazioni, gusti ed assetti diversi creano un range di possibilità ampio e completo che permette di catturare pesci in ogni situazione di tempo e di luogo dove i pesci gradiscono alimentarsi con i pellet.
Angelo durante l’azione di pesca ci ha dimostrato come un sapiente utilizzo a rotazione di queste esche permette oltre alla selezione della taglia di avere sempre mangiate franche, semplicemente variando colori ed assetti.
Il lancio:
E’ l’ultima parte delicata dell’azione di pesca: mai il method deve cadere in acqua di getto o peggio ancora di traverso, pena la perdita di tutto il prodotto.
Il segreto è quello di fermare, con una azione manuale della canna in fase di lancio, il pasturatore mentre ancora è in aria e “appoggiarlo” sulla superficie dell’acqua in modo delicato.
Per fare questo solitamente basta utilizzare il fermo del mulinello (clip) e alzare la canna in verticale al termine del lancio per poi capire dal suono (plop) il corretto ingresso del pasturatore in acqua.
Tutto qua e adesso tutti a pesca!