SPUNTI DI RIFLESSIONE…

Spunti di riflessione… che nascono dalla lettera di un lettore, alla quale proverò a rispondere, umilmente e senza polemica, solo con l’ambizioso intento di offrire spunti di riflessione anche ad altri.

“””Ciao Alessandro e Luca, scrivo questa mail per capire se tramite matchfishing si può fare qualcosa per i furti di pesce e di attrezzature che oramai sta flagellando il nostro paese. Gli organi di competenza pensano solo ad incamerare i soldi delle nostre licenze, senza tutelare chi paga e fa grossi sacrifici per continuare a coltivare lo sport che tanto ama. Non so se è possibile indire una sorta di raccolta firme da poter portare in federazione per cercare di sensibilizzare il controllo sui nostri fiumi e sui vari campi gara. Mi piacerebbe che provaste a fare un articolo non contro la federazione ma semplicemente per far capire se ci sono le possibilità per poter fare qualcosa. La gente si sta veramente stufando di questa situazione…e credo che a breve molti si allontaneranno sempre di più dall’agonismo. Basta pensare che una provincia come quella di Milano, contava fino a qualche anno fa circa 300 agonisti per i provinciali individuali delle varie serie e, oggi, si presentano in 60!!!!! Spero che questa mia mail possa muovere qualcosa…sono innamorato di questo sport…e nello stesso tempo molto arrabbiato perché sto vedendo morire ciò che mi ha fatto crescere sia a livello umano che sociale.”””                    (Lettera Firmata)

Caro lettore, cercherò di essere il più sintetico possibile anche se la tua lettera offre talmente tanti spunti che potrei cominciare a scrivere ora e finire tra un mese.

Partirò dall’argomento più semplice, quello dei furti di attrezzatura: la mia risposta su questo è davvero avvilente poiché credo che non ci sia soluzione al problema se non quella di portarsi in camera le attrezzature o dotare l’autovettura di sofisticati sistemi di allarme. La federazione credo che non possa fare nulla in tal senso, visto che la situazione è drammatica in tutti i settori, dai furti in appartamento a quelli delle bicilette (gli agonisti del ciclismo hanno i nostri stessi problemi ed ormai da anni si portano le bici in camera) e ad alto livello istituzionale sembra che a nessuno interessi realmente l’argomento. Le pene sono lievissime e spesso non vengono nemmeno fatte pagare, il sistema giustizia in Italia è semplicemente pietoso ma non credo che Match Fishing o la Federazione siano in grado di risolverlo.

Potrei agganciarmi alla stessa giustificazione anche per quanto riguarda i furti di pesce praticati da bracconieri (spesso provenienti dall’est europa) con le reti. Qui però credo che un pochino di più si possa fare, magari organizzando dei controlli coordinati tra le forze preposte alla sorveglianza dei corsi d’acqua. Qualcosa già si sta facendo ma bisogna sicuramente aumentare gli sforzi poiché le forze in campo sono impari e quelli in minoranza (le guardie) devono correre parecchio per avere la meglio su quelli che ahimè sono in maggioranza (i ladri). Qui però credo che la Federazione possa cercare di fare (sempre che non lo stia già facendo) un lavoro politico di sensibilizzazione con le istituzioni affinché le pene comminate a questi delinquenti siano ben più severe: una semplice ammenda (che poi non viene pagata) ed il sequestro dell’attrezzatura sono pene troppo lievi nei confronti di chi sta distruggendo i nostri corsi d’acqua.

La tua arrabbiatura iniziale e la tua successiva inversione di rotta verso soluzioni propositive lasciano trasparire l’amore che, come me, nutri per il nostro sport e ovviamente vorresti vederlo crescere invece che (come sta accadendo) perdere pezzi. Da alcuni dati che mi hanno detto in via ufficiosa sembrerebbe che non ci sia poi una grande emorragia di iscritti nell’agonismo, anche se il declino è comunque lento e inesorabile, calcolando anche l’innalzamento dell’età media dei praticanti. In quest’ottica si deve sicuramente prendere in considerazione mille fattori, ma non è creando agonisti che invertiremo la rotta, dovremo creare pescatori di ogni genere e livello, solo successivamente chi vorrà potrà dedicarsi alle competizioni. In questa direzione io personalmente organizzo delle scuole di pesca coi bambini del mio paese, tante altre iniziative simili vengono organizzate in tutta Italia. Questa a mio modesto parere è la strada da percorrere per creare nuovi “pescatori”.

Per quanto riguarda l’agonismo ed in particolare la provincia di Milano (che io conosco discretamente essendo un meneghino emigrato in Romagna) credo che uno dei problemi principali sia la carenza di campi gara. Paradossalmente alta Lombardia e Piemonte che sono regioni ricchissime d’acqua non hanno campi gara di un certo livello nelle vicinanze. Qui si che le Federazioni locali potrebbero intervenire, so per certo che a livello nazionale non hanno preclusioni a sostenere progetti validi a livello locale ma ovviamente per un discorso di conoscenze delle istituzioni la strada più semplice è che siano proprio le sezioni locali a muoversi, magari sostenute dagli organi centrali. L’Idroscalo, il Lambro, l’Adda, i Navigli, la Muzza… guarda quanti potenziali campi gara ma tutti, per un motivo o per un altro, non vedono un agonista da decenni. I campi gara “sottocasa” potrebbero portare qualche “pescatore” a dedicarsi all’agonismo ed è proprio dalla base che bisogna ripartire. Non costruiamo la casa dal tetto, in primis i pescatori, poi gli agonisti a livello provinciale e successivamente gli altri. In quest’ottica ti confesso che non vedo nulla di male nel disputare qualche prova provinciale in qualche “laghetto” a pesce bianco (escluderei i carpodromi perchè esiste una specialità a parte), l’importante sarebbe evitare alla gente chilometri e pernottamenti, tanto lo sappiamo tutti che ci lamentiamo dei costi della pesca ma nel bilancio di un agonista la voce “negozio di pesca” rappresenta il 30% o poco più delle spese totali.

Noi di Match Fishing ci siamo, a fare informazione che è il nostro compito, e se serve siamo pronti a sposare tutte le battaglie che portano al bene del nostro sport.

Chiedo scusa a te e ai lettori per la lungaggine ma l’argomento sta molto a cuore anche a me e come te vorrei finalmente vedere una inversione di rotta per quanto riguarda i numeri del nostro sport.

Ti saluto e ti ringrazio per la lettera.

Luca Caslini

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