ITALIANO SENIORES: FINALE AL CARDIOPALMA, LA SPUNTA STEFANO MANNI

E’ stato un film davvero intrigante quello andato in onda in Fiuma nella finale del campionato Italiano seniores. La creme dell’agonismo si è presentata puntuale in questa finale e si è data battaglia all’ultimo pesce.

Dopo la gara di sabato erano in molti a giocarsi il titolo, calcolando anche il coefficiente aumentato a 1,5. La Fiuma si è presentata come sempre in tutte le sue difficoltà, con i carassi da insidiare con tutte le astuzie del caso, le carpotte (molte frutto di una recente immissione) a fare da jolly e la pesca corta e quella all’inglese pronte a fare da valide alternative.

A pochi minuti dalla fine Giancarlo Armiraglio sembrava potersi aggiudicare il titolo, ma doveva fare i conti con Michele Naro che stava vincendo il suo settore. Giambrone si difendeva con le unghie e Panti Massimiliano sembrava essere un pochino indietro rispetto alle due prove precedenti.

Manca poco alla fine, Armiraglio viaggia intorno alla terza posizione e Naro è vincente nel suo settore, ma Simon Zanotti attacca una bella carpa che mette in nassa e stravolge la classifica.

Forse Armiraglio, forse Naro, forse Giambrone ma attenzione all’inizio del campo gara dove Stefano Manni zittozittocacchiocacchio (come direbbe Bonolis) vince un settore davvero difficile e supera tutti aggiudicandosi l’ambito titolo.

Bravissimo Stefano, un agonista che da anni calca i campi gara e, dopo un titolo italiano a box, si toglie anche la soddisfazione (e che soddisfazione!) di vincere il titolo individuale.

Complimenti anche agli altri che si sono piazzati subito dietro e a tutti i partecipanti a questa avvincente finale, combattuta fino all’ultimo in uno straordinario clima di sportività.  Questo l’esito finale…

Campionato Italiano Individuale Seniores

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Ed ora la parola… ai protagonisti!

STEFANO MANNI – ALTO PANARO SENSAS STONFO – CAMPIONE D’ITALIA 2014

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Stefano, un amico che passava prima scherzando ti ha detto “con la barba bianca, ma ce l’hai fatta!”. E forse è vero, una vita passata a calcare i campi gara, sacrifici, difficoltà ed ora il coronamento di un sogno…
Si, il coronamento di un sogno. Vincere il campionato italiano individuale ha davvero un sapore straordinario. E’ il coronamento di una carriera, pensa che la prima volta che sono entrato in nazionale era il 1994, e di anni ne sono passati parecchi ma ho sempre cercato di mantenermi a buoni livelli cercando di far convivere alcune scelte di vita e la grande passione per questo sport.
Scelte di vita che ti hanno portato a fare di questo sport anche un lavoro visto che commercializzi galleggianti con il tuo nome, appunto “Manni”. Una vita dedicata alla pesca a 360° e quindi una vittoria che dà ancora più piacere.
Ho la fortuna di coniugare il lavoro con la mia grande passione che è la pesca, a volte può essere faticoso perchè non stacchi mai, ma sicuramente rende la vittoria ancora più piacevole perchè corona davvero tutto il meccanismo della mia vita.

Una Fiuma nella sua solita veste carica di difficoltà. Tu non abiti distante da qui e questo canale lo conosci bene, ma ogni volta va interpretato perchè presenta variabili nuove giusto?
Sì, e questa volta non ha fatto eccezione. In questo periodo la Fiuma, come anche altri canali, sta soffrendo un po’ la latitanza dei carassi poiché ce ne sono molti meno rispetto agli anni passati. Questa poca pescosità è stata un po’ stravolta da una recente immissione di carpe, che molto bene hanno fatto per la pescosità finale ma hanno un po’ stravolto alcuni equilibri. Bisognava capire quale era la strategia per prenderle. Ieri non l’ho capita ed infatti ho fatto il secondo battuto proprio da questi pesci. Oggi invece è andata meglio, ho fatto delle cose un po’ diverse e grazie ad un paio di queste carpotte sono riuscito a vincere in un settore poco pescoso.

Quali sono state le cose che hai cambiato?
Dopo aver sfruttato tutto quello che poteva dare il picchetto in termini di carassi, sia a roubasienne che all’inglese, ho forzato un po’ la pesca pasturando con i bigattini ed andando giù un po’ più pesante. Dopo i primi pesci avevo notato che anche scendendo più raffinato non riuscivo ad avere continuità di mangiate, ecco il perchè di questo risvolto più aggressivo.

Vuoi condividere con qualcuno questa vittoria?
Sicuramente con la mia famiglia che sopporta tanti disagi a causa di questa mia attività agonistica e poi la mia società che in questi giorni mi è stata vicina non facendomi mancare il supporto.

Grazie mille Stefano e complimenti ancora…
Grazie a voi.

ANDREA GIAMBRONE – LENZA EMILIANA TUBERTINI

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Dopo aver vinto il club azzurro lo scorso anno ti confermi in questo campionato italiano con una medaglia d’argento. Anche se ormai sei un frequentatore di questi palcoscenici così importanti immagino che sia comunque una grande emozione.
Sì una bella emozione. Qualche anno fa a Montemolino ho chiuso in quarta posizione. Stavolta ce l’ho fatta a vincere una medaglia e quindi devo dire che sono molto contento.

Come hai fatto a “domare” questi carassi così difficili?
La pesca è stata davvero difficile. Ieri sono andato bene visto che ho preso una ventina di pesci, un po’ a roubasienne e un po’ all’inglese variando spesso la pescata, prendevi un pesce qua e uno là senza soluzione di continuità, raccimolando tutto. Oggi sono partito decisamente male, la prima ora e mezza avevo un paio di pesci ed ero nelle ultime posizioni del settore. Poi è entrato qualche pesce sulla roubasienne forzando un pochino bigatti e pastura e ho catturato una carpotta e qualche carassio che mi hanno permesso di arrivare terzo di settore e secondo in classifica generale.

Questa medaglia la vuoi condividere con qualcuno?
Ringrazio tutta la società Lenza Emiliana con i loro ragazzi che mi hanno aiutato molto e poi l’azienda Tubertini, in particolare Lele e Glauco e un pensiero particolare lo vorrei dedicare ad una persona che nella pesca mi ha dato tanto e che ora sicuramente mi guarda dall’alto che è Simone Carraro.

Grazie Andrea, complimenti ancora e ci uniamo con te nel ricordo di Simone, che è sempre nei nostri cuori.

MICHELE NARO – MINERVA ROSSOBLU TEAM BAZZA

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Michele, terzo nella classifica finale per un secondo di settore che è stato un primo fino a pochi minuti dalla fine quando un avversario ha preso un pesce per un pinna e ti è passato davanti… questa è la pesca, ma a volte lascia l’amaro in bocca…
Va benissimo così, hai detto bene, questa è la pesca, sono contento di aver fatto due belle gare in una Fiuma davvero complicata. Si potevano fare tre tipi di pesca, quella sotto, la roubasienne o l’inglese. A me in queste due giornate quella che mi ha reso di più è stata quella all’inglese che poi è quella in cui credevo maggiormente. Ho preso delle carpette in tutte e due le gare. Con la roubasienne ho preso poco anche perchè non appena c’era la possibilità uscivo a pescare con l’inglese contro le canne sulla sponda opposta. Una pesca difficle poiché bisognava stare molto sotto sponda, se ti staccavi leggermente e davi pastura potevi prendere qualche carassio ma se riuscivi a stare bene contro dando bigattini precisi sul galleggiante avevi possibilità di prendere qualche carpotta che come hai visto faceva la differenza.

E purtroppo per te ha fatto la differenza anche stavolta, ma per te in negativo visto che ti vedi superare da proprio da una carpa presa a cinque minuti dalla fine…
E invece va bene così, la sportività passa anche da questo, dare sempre il massimo. Chi ha preso la carpa ha fatto il suo dovere, è un ragazzo che in gamba che conosco da tempo ed è giusto che sia così. Sarebbe bruttissimo vedere dei giochi di “non pescare” che io non condivido assolutamente. Quindi va benissimo così, sono contento delle mie gare e ci riproveremo…

Grazie mille Michele, condividiamo il tuo pensiero e arrivederci ancora sui campi gara…
Grazie a voi, a presto.

ZANOTTI SIMON – RIVER CLUB PADOVA TUBERTINI

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Simon, per un pelo fuori dal podio e quindi per te solo una virtuale medaglia di legno…
Sono comunque contento, una Fiuma davvero difficile e completamente diversa rispetto a quella che vedevamo anni fa quando eravamo ragazzini. Arrivare a mezzo punto dal podio dispiace ma mi permette comunque di entrare nel club azzurro e questo mi dà grande gioia.

Oggi un bel gesto di sportività, prendi una carpa a pochi minuti dalla fine con la quale superi Michele Naro che si giocava il titolo, e poi tra di voi una calorosa stretta di mano…
Deriva dal grande rispetto che nutro per Michele che ho conosciuto quando aveva 14 anni e pescava per la Ravanelli. E’ bello potersi confrontare con pescatori di questo calibro, il bello della pesca è anche questo, potersi confrontare con campioni assoluto e, perchè no, magari qualche volta anche riuscire a stargli davanti…

Grazie mille Simon, complimenti ancora e arrivedereci al club azzurro del prossimo anno…
Grazie a voi, all’anno prossimo…

 

podio
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