Intervista alla Campionessa d’Italia, Anita De Cesaris

Domenica sulla Fiuma a Reggio Emilia, si è laureata Campionessa Italiana di pesca al colpo 2014.
Di Roma, tesserata con la societa’ Lo Svasso Milo, Anita ha conquistato il suo primo scudetto tenendo duro, non mollando mai nonostante fosse arrivata qui con due primi , ottenuti sul campo di gara di Cavo Lama e sull’Arno areatino a Laterina.

Il sabato nella terza prova di questo campionato, sempre in Fiuma, non riesce a trovare la pescata giusta e purtroppo chiude con un 8 ed invece di demoralizzarsi, la domenica si rimette in gioco ancora piu’ agguerrita che mai, ritrovando la vittoria in una gara difficile ma molto bella,con la classica pescata a cavedano fiondando bigattini.

Amante degli animali, pratica anche molto volontariato nei gattili e canili.

Sempre sorridente e per questo ben voluta da tutti.

Ha poco tempo a disposizione per allenarsi e cerca di dedicarsi in modo particolare al campionato femminile e da quest’anno con la sua squadra anche all’ A/5.

Da buona romana, chi poteva ammirare? Il nostro grande CT dei Master: Massimo Ardenti.

Ringrazio Anita per avermi dedicato il suo tempo e gli auguro tantissime altre vittorie, ma ora vi lascio alla sua intervista, conosciamo meglio una nuova “stella” del panorama della pesca al colpo in Italia.

Anita, tantissimi complimenti,ma cosa si prova ad indossare la maglia con lo scudetto tricolore?
Grazie Natascia, quando sono salita sul gradino piu’ alto del podio e mi hanno consegnato la maglietta, mi tremavano le mani,avevo un buco nello stomaco ed ero emozionatissima.. ho tolto quella che portavo istintivamente ed ho baciato la maglia azzurra, l’ ho indossata ed il cuore è esploso!

Ad inizio stagione, avresti mai pensato di salire sul gradino piu’ alto del podio?
No, sinceramente fantasticavo di arrivarci vicino, forse la notte nei miei sogni di pesca ricorrenti l’ ho anche sognato, ma esserci riuscita va al di là dei sogni.

Vinci con 3 primi ed un 8, un anno strepitoso?
Bellissimo campionato, si ,mi sono divertita molto. I campi di gara mi sono piaciuti tutti, chi più pescoso chi meno, ma io penso sempre che non serve fare tonnellate di pesci per divertirsi, anzi è più stuzzicante cercare di trovare la soluzione in una pescata molto povera.

Qual’ è stata la vittoria piu’ bella fra queste e perche’?
Direi la prima a Cavo lama. Ho provato dal giovedì e già si era capito che sarebbe stata difficilissima, poco pesce ed acqua sporca. Per tre giorni i pesci hanno risposto alle mie chiamiamole sollecitazioni..carpa compresa. La domenica il campo gara era pieno di cannuccie a galla e di quel fastidioso tappeto verde che si crea in superficie, non si riusciva neanche a stendere la lenza. Però una volta appoggiato il galleggiante in acqua, è stato tutto esattamente come in prova e mi sono divertita molto!

Sabato in Fiuma purtroppo non riesci a trovare la pescata giusta, ma domenica con molta grinta hai capovolto il brutto risultato del giorno prima?
Temevo queste due gare perché se vai subito bene ti rassereni un pò, se vai male ti aspetta una notte insonne col naso al cielo a guardare la luna. Devo dire che faceva freschetto di fuori hihi!!

Ti eri un po’ demoralizzata oppure invece eri piu’ determinata che mai?
Sinceramente un pò mi ero demoralizzata. Poi una volta sul campo quella sensazione sgradevole di testa ovattata, che mi aveva accompagnato il giorno prima era sparita, guardo davanti a me e c’ era solo Fiuma!

Cosa hai pensato domenica mattina proprio nei minuti iniziali dell’ultima prova di questo campionato?
Mi viene da ridere a pensarci, una mia cara amica mi ha anche chiesto con chi parlavo, perche’ mi vedeva chiacchierare mentre pescavo. Ho pensato: ”Annie ( gli amici mi chiamano cosi) ci siamo, ora pensa a divertirti ,non girare la testa, non guardarti intorno!”, devo dire che una sbirciatina l ‘ho data ogni tanto.

Come si riesce a mantenere la calma, quando hai tutti gli occhi puntati addosso e soprattutto sei davanti in classifica alle neo campionesse del mondo?
La calma? Beh, a dire il vero non ero proprio calma! Sai sono una persona un po’ timida e stare al centro dell’ attenzione mi ha messo a dura prova, ma mi ha aiutata a sorpassare i miei limiti. Poi giustamente, misurarsi con le nostre campionesse del mondo, ti fa’ tremare la canna dalle mani. Però amo la pesca per questo, perchè quando sono li’ con il mio galleggiate in acqua, non esiste più nulla e mi lascio attraversare dalle molteplici sensazioni che da sempre questo sport mi regala.

Ci racconti come hai pescato in questi due giorni?
Allora: in prova dal mercoledi’, si capisce subito che era una Fiuma difficile, con il pesce sospettoso. L’ acqua camminava un pochino ed ho pescato con un galleggiante “ vela” da 5 gr. e si faticava. Poi la corrente cambiava di continuo, fino anche ad imballarsi e tornare indietro. Il pesce ne risente e si posiziona in modo differente. In alcuni casi sono scesa di filo fino allo 0.7 ,amo del 24, l ‘unico modo che avevo trovato per fare delle belle carpotte. I carassi erano sospettosi come non mai, ho montato galleggianti fino a 0.20 gr., nei momenti di acqua completamente ferma. Bisognava girare spesso il tipo di esca ed anche il modo di innescare..bellissimo! Comunque pesco con buoni risultati per tre giorni e la sera ero molto serena.
La mattina del sabato scendo sul picchetto forse un po’ nervosa, ma mi ripetevo che la pesca era quella. Inizia la gara e ci rendiamo conto che gli ultimi picchetti non erano proprio pescosissimi, ma attacco subito un bel pescione che purtroppo slamo e mi regala sul filo una quantità di bava appiccicosa che mi lascia intendere che avevo perso una bella breme! Di seguito perdo 5 pesci ,la testa mi si ovatta e passo cosi’ due ore. La terza faccio qualcosa ma non è stato sufficiente.
La domenica tutta un’ altra gara, sapevo che dovevo fare bene ed ho pescato un po’ a tutta canna, ma poi la pesca corta mi è sembrata più redditizia ed è stato così. Mi rifaccio del giorno prima e metto dentro una bellissima breme di quasi due chili ,poi carpotta e carassi. E’ stata una sfida all’ ultimo pesce, ma in sincerità non pensavo di aver vinto. Invece la bilancia mi ha dato ragione.

Che attrezzature avevi preparato e chi ti ha aiutato in questi momenti cosi delicati?
Abbiamo preparato 12 punte con galleggianti da 0.20 gr. ai 15 gr., per far fronte a questa Fiuma pazzerella. Finali dal 0.7 al 12 ,ami dal nr.24 al nr. 18. Due inglesi una con un bel pallettone ed una con una lenza aperta per sfruttare la calata in acqua ferma. I miei ringraziamenti vanno ai miei due angeli: Giuliano Ridolfi e Maurizio Nobili ,che sono sempre con me tra una risata ed un’ arrabbiatura, e che mi permettono di arrivare alla competizione carica, perché hanno sempre creduto in Anita!

Com’è gareggiare contro le ragazze piu’ forti del mondo?
Come ho detto ti tremano le gambe, perché per quanto ti possa sentire preparata, loro sono le nostre campionesse alle quali va tutta la mia stima ed ammirazione. Ma sono anche fortunata, perché ritengo che solo a cimentarsi contro vere campionesse si possa crescere. In più ci sono tante ragazze che pur non essendo tra le nazionali sono veramente brave e tenaci!

Bene, ma ora vorrei fare conoscere ai nostri lettori chi è Anita De Cesaris: intanto quanti anni hai e da dove vieni?
Allora farò 42 anni a novembre, nasco a Tivoli ed abito a Cerveteri in provincia di Roma, vicino al mio amato mare!

Che lavoro svolgi?
Sono un consigliere di vendita del reparto vernici di una famosa catena francese per il fai da te.

Oltre alla pesca sei appassionata anche di qualche altro hobby?
Hobby? No, diciamo che ho una passione per gli animali molto forte e svolgo volontariato per quei mici e cani meno fortunati. In Fiuma erano con me tre micetti di un mese e mezzo, che dovevo continuare a curare e me li’ sono portata dietro. Oltre alla mia “ famiglia pelosa” che mi aspettava a casa!

Quanti anni sono che pratichi questo sport e chi ti ha messo in mano una canna da pesca?
All’ora, ho iniziato nel 2002 andando a pesca al mare per seguire il mio compagno, convinta che non si potesse sprecare tanto tempo ad aspettare che il galleggiante andasse giu! Poi ho capito che ero io a dover fare in modo che questo accadesse!

Di solito dove vai a pescare?
Amo andare a pesca al “Tre Denari” di Maccarese, in quello che definisco il lago di pesca perfetto per un garista che voglia pescare a roubasienne o all’ inglese ,anche oltre i 30 mt. con pastura o bigattini.

La cattura piu’ bella che hai fatto fino ad oggi?
Sembrerà strano ma il ricordo è ancora forte del mio primo pesce all’ inglese al mare: un cefalo.. ero talmente emozionata che non mi ero accorta che il galleggiante l ‘avevo recuperato fino ad arrivare alla punta della canna..quasi rompo tutto!

Quanto tempo riesci a dedicare agli allenamenti?
Purtroppo sono fuori casa per lavoro 12 ore tutti i giorni, e non riesco ad andare a pesca come vorrei..qualche garetta d’ inverno, ma poi diciamo che le canne le spolvero per i campionati femminili, per i quali investo tutte le mie ferie!

Oltre al campionato italiano femminile di pesca al colpo, partecipi anche a qualche altra competizione?
Si ,faccio parte di una squadra e disputiamo quest’ anno per la prima volta per noi quattr,o il campionato di “ A5”.

Sei sempre stata tesserata con la societa’ Lo Svasso Milo?
No, ho iniziato con la “Fischer Maniac” ; poi sono entrata a far parte dello “Lo Svasso Milo”, quella che è un po’ la mia famiglia, persone che mi vogliono bene e che non mi hanno fatto mai pesare il fatto di essere l‘unica femminuccia.. anzi!

Sei brava in tutte le tecniche di pesca, oppure devi migliorare in qualcuna?
Devo dedicarmi un po’ di più all’ inglese che amo in acqua salata, ma che pratico poco in acqua dolce.

C’è una persona che ammiri in particolare ?
Ce ne sono molte in verità ,ognuna per un motivo diverso e non vorrei far torto a nessuno, ma vorrei concedermi di essere un po’ di parte la mia stima va’ al grande CT dei Veterani: Massimo Ardenti.

Cosa rappresenta per te la pesca?
Per me è sempre stata il mio piccolo mondo, dove potermi rifugiare nel silenzio per incantarmi a sentire il rumore dolce dell’ acqua che mi rilassa,il riverbero della luce sulle onde, il sole ed il vento che ti accarezzano.. potrei stare cosi ore anche pescando poco o niente.

Un sogno si è avverato, ora cosa manca ?
Nulla, oggi non manca nulla, assaporo questo momento in attesa della prossima emozione..

Questa ultima domanda è d’obbligo: chi ringrazi per questo successo?
Oltre a Giuliano e Maurizio citati sopra, c’ è una persona che per me è come un fratello ,che mi ha insegnato moltissimo ed insieme ai miei due angeli ,ha sempre creduto in me:Gianni Nuvola. Meravigliosa persona e grandissimo pescatore ,che mi ha permesso oggi di provare queste emozioni meravigliose. Permettimi però di dedicare la vittoria alla mia mamma, che da lassù sono certa faceva il tifo per me come sempre.

Grazie mille Anita,per me è stato un vero piacere poterti intervistare.
Grazie mille a te.
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Intervista di Natascia Baroni

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