Quali regole per il futuro del Feeder Fishing?… dite la vostra opinione
Ci avviciniamo a piccoli passi verso l’autunno che coincide sempre con la conclusione dei campionati e conseguentemente con la stesura dei regolamenti per l’anno successivo.
Durante l’anno ci sono state su M.F. varie occasioni di confronto, dibattito, polemiche e proposte…
Credo che i nostri rappresentanti del Comitato di settore A.I., quando si siederanno per scrivere le nuove norme o apportare gli eventuali aggiustamenti, potranno avere maggiori elementi per fare un buon lavoro e soddisfare le aspettative di tutti se avranno la possibilità di leggere le vostre proposte.
Iniziamo quindi, con questo articolo, un tavolo di confronto, una assemblea virtuale, dove ciascuno se vuole può dire la sua per fare in modo che dal 2015 ci siano regole chiare, semplici, che siano il frutto del contributo di tutti e del più largo consenso possibile.
Per esprimere le vostre opinioni, auspicando che siano costruttive, vi invitiamo a scrivere via mail a : info@matchfishing.it oppure se siete registrati rilasciate il commento in fondo alla pagina.
Prende la parola Marcello Corbelli
Dopo essere stato ostacolato in tutti i modi, per decenni, finalmente nel 2008 il Feeder Fishing fece il suo ingresso ufficiale nei calendari FIPAS, con il primo Campionato Italiano Individuale, partecipato da una cinquantina di pionieri, perlopiù provenienti dalle fila dell’LBF e quindi quasi tutti puristi del ledgering, con pochi trascorsi agonistici alle spalle, ma con tanta voglia di divertirsi nel praticare in gara quella che fino ad allora era stata una solo passione pura.
Ovviamente nessuno venne nemmeno sfiorato dall’idea di modificare le regole originali di una disciplina d’importazione, così poco imbrigliata da troppi sofismi normativi e forse proprio per questo gradita a chi pesca con la cultura dettata dalla logica del buon senso.
Nei due anni successivi (2009 e 2010) venne registrato l’andamento crescente di una decina o pochi più iscritti alla volta e le regole rimasero le stesse. A tutti, ma soprattutto a quei nuovi arrivati che come me provenivano dalla pesca al colpo, piaceva l’idea di poter pescare dedicando più attenzione all’aspetto ludico-sociale che non ad altro.
Sempre nel 2010, a Montemolino, ebbe luogo il primo Campionato Mondiale di pesca a Feeder che riscosse un successo tale, da invogliare tutti a fare di più, ma soprattutto richiamando l’attenzione di chi vedeva nella “pesca del nonno” una facile risposta alle proprie ambizioni.
Dal 2011 si ebbe una sensibile crescita degli iscritti e contestualmente avvenne ciò che a parer mio andava evitato e cioè introdurre modifiche al regolamento, prendendo spunto dalla pesca al colpo, dimenticando con troppa facilità l’essenza di una tecnica decisamente affascinante, ma soprattutto cadendo nella rete di chi stava entrando a far parte del gioco, cercando di imporre le sue regole.
A distanza di sei anni (non di un secolo) dalla prima esperienza, gli iscritti al Campionato Italiano Individuale 2014 sono oltre 260. In questo breve periodo sono state (purtroppo) cambiate tante norme, alcune delle quali anche in corso d’opera ed io che mi sono sempre democraticamente opposto a questo fare, continuo a sostenere che abbiamo sempre più regolato una tecnica di “pesca al colpo” senza galleggiante, rischiando seriamente di snaturare le caratteristiche di una disciplina che piace per così com’è e che ha il pregio e la capacità di richiamare sui campi gara molti disamorati che altrimenti avremmo perduto….e non sto esagerando.
Adesso però (forse) qualcosa sta cambiando, visto che la Federazione da quest’anno ha deciso di riconoscere un’identità propria al Feeder Fishing classificandola nella Circolare Normativa, come “Specialità” a se stante e per questo svincolata dai dettami che regolano le altre discipline.
In concreto tutto ciò significa che non abbiamo più l’obbligo di confrontarci continuamente con quanto previsto per la pesca al colpo e quindi che possiamo lavorare un po’ più liberamente rispetto al passato, partendo proprio con proposte, spero costruttive, che pongo in discussione senza nessuna pretesa, bensì con l’umiltà dell’opinione.
Principio generale
Assolutamente necessario precisare che il feeder fishing si esercita solo con canne dotate di mulinello, praticando l’azione di lancio per come questa è universalmente riconosciuta e siccome è chiaro a tutti che stiamo parlando di “pesca a fondo”, è necessario istituire un peso minimo (15-20 gr.) del pasturatore, che eviti la pesca a galla o in lenta calata, magari incollando con i bigattini anche materiali inerti come argilla espansa, vermiculite ecc..
Suddivisione in gironi
Al fine di agevolare la partecipazione, soprattutto di chi si vuole avvicinare a questa tecnica, credo che i tempi siano maturi per rivedere l’attuale suddivisione in gironi, vista ad esempio la distanza che c’è tra il nord-est e il nord-ovest (ben oltre 500 km. fra gli estremi), ma pensando anche ai numeri che queste zone dimostrano di poter esprimere. Numeri importanti che vanno da un minimo di 35/40 partecipanti al Provinciale di Asti e Alessandria, agli oltre 80 concorrenti del Provinciale di Rovigo e stiamo parlando di due soli esempi. Ecco quindi che l’istituzione di altre macro zone sarebbe un sicuro incremento, mentre al centro-sud, potrebbe tornare utile per quanto riguarda la capienza degli attuali campi gara che, stanti gli spazi minimi necessari, non riescono ad accogliere più di 60/70 concorrenti in fila.
Sempre collegato ai gironi, ma questa volta in un’ottica di controllo dei costi, la mia proposta è quella di accoppiare le gare nei giorni di sabato e domenica, così da dimezzare le trasferte e di conseguenza le spese, dato che è molto più economico un fine settimana con due appuntamenti di gara, che non due gare in due settimane diverse e per di più così facendo, selettive a parte, sarebbe possibile disporre di due distinte fasi di finale, con un fine settimana di gare al nord e uno al centro-sud, creando con ciò una condizione di pari opportunità, non sempre altrimenti possibile.
Esche e pasture
Un particolare occhio di riguardo lo serbo per questo argomento poiché nella pesca a feeder, più che altrove, le esche e pasture sono “tecnica pura” ed è per questo che in ogni gara vengono utilizzate tante esche diverse, talvolta anche più pasture diverse e tanti altri ingredienti da aggiungere di volta in volta nel pasturatore. Un vasto assortimento suddiviso in tanti piccoli contenitori, ma nemmeno vicino alle quantità massime consentite, tanto da rendere inutile il controllo delle esche, già di per se limitato naturalmente dalle misure regolamentari dei pasturatori, per mezzo dei quali, in una normale gara, risulta pressoché impossibile lanciare in acqua più di 2 kg. di pastura e 1 kg. di bigattino e l’eventuale aumento di uno di questi due componenti riduce di conseguenza le dosi dell’altro.
A tale scopo la mia proposta è quella di togliere la verifica su secchi e matrioske, incrementando invece i controlli, in tal caso molto severi, sulle quantità delle esche particolari come i vermi, su quelle vietate, sui mezzi non consentiti e sull’alterazione delle esche, avvalendosi di una regola da introdurre che consenta al Giudice di Gara o a un suo Delegato di poter ispezionare (non perquisire) tutto ciò di cui il concorrente dispone……Esempio: ”Tutto ciò che si trova a disposizione del concorrente all’interno del box assegnato, è da ritenersi elemento ispezionabile. Il concorrente che a legittima richiesta del Giudice o di un suo Delegato non agevola, ostacola o rifiuta l’ispezione, è punito con ………”; ne più e ne meno di quanto accade in altri sport, quando non è addirittura prevista la perquisizione personale.
Salvaguardia del pescato
Sia per una questione morale, sia per non incorrere nelle ire dei tanti ambientalisti, propongo di tornare, come lo scorso anno, a rilasciare il pesce non appena pesato, senza reimmetterlo in nassa e questo si può fare senza problemi, solo prevedendo un paio di bilance di scorta, dello stesso tipo di quelle usate per la pesatura ufficiale……Lo scorso anno ha funzionato senza problemi nei Campionati Italiani e anche nella Coppa Fisheries, dove i pesi sono stati decisamente importanti.
Shock leader.
La prima domanda è: “A cosa serve lo shock leader, visto che peschiamo senza il blocco del pasturatore e senza persone sull’altra sponda?”; per non considerare poi quanto sia deleterio il nodo di giunzione, elemento captivo per ogni residuo sospeso in acqua, come i residui delle alghe o i fiori di pioppo. Per me questo sarebbe già abbastanza per toglierlo di mezzo, ma c’è un aspetto ancor più negativo dato dalla frequente rottura dell’intero spezzone di filo, che avviene sempre (com’è normale che sia)all’altezza del nodo, sia in caso d’incaglio che quando, in un lancio sforzato, si blocca improvvisamente il filo. In entrambe le circostanze lasciamo in acqua molti metri di filo e, da non dimenticare,….con un amo innescato.
Fouille e ver de vase
Mi limito a dire: “lasciamoli al Club Azzurro”; il Campionato Italiano e le altre gare nazionali devono essere accessibili a tutti e non solo agli agonisti di alto livello. Non mi riferisco ai costi, o perlomeno non solo, ma alle diverse realtà di un intero paese. Queste esche, a sud dell’Emilia Romagna, sono pressoché introvabili se non su ordinazione e comunque mai utilizzate in gara…..Cerchiamo di giocare ad armi pari, senza complicarci la vita.
Controlli
Anche in questo caso, due parole: poche regole, semplici e chiare; controlli seri e severi; punizioni esemplari per chi sbaglia. Mai introdurre norme che poi non siamo in grado di far rispettare, poiché ne trarrebbero vantaggio solo i soliti disonesti.
Aggiungo solo e chiudo, che mi piacerebbe vedere finalmente ufficializzati dei controlli a sorpresa, per estrazione a sorte, di almeno uno o due concorrenti per settore.
La parola ad Alessandro Scarponi
Organizzazione dei campionati
Io credo che in Italia debbano essere organizzati due discipline ben distinte per il feeder fishing ovvero la pesca a feeder e la pesca a method.
Per la prima (feeder) vanno organizzati i vari campionati come abbiamo più o meno adesso ma poi ne parlerò e per la seconda (method) con l’organizzazione di gare provinciali in laghetto e una finale nazionale stile coppa fisheries.
Occorre valorizzare l’attività di queste tecniche, a scopo promozionale, partendo dal territorio perché l’attività deve essere effettuata il più possibile vicino a casa dei pescatori per ragioni economiche dove sono presenti sia i laghi commerciali che quelli della FIPSAS.
Per quanto riguarda il feeder fishing invece penso che andrebbe valorizzato il seguente format agonistico:
Livello provinciale (un campionato Fipsas a squadre per società e uno individuale a libera iscrizione dal quale si accede in ragione della classifica al campionato nazionale individuale)
Livello regionale (si può effettuare un campionato Fipsas individuale a libera iscrizione come avviene già in Emilia Romagna)
Livello nazionale un campionato Fipsas nazionale a squadre per società C.I.S. (4 prove su due weekend) e un campionato nazionale individuale (6 prove delle quali 4 al nord, 2 al centro sud) con accesso dalle qualificazioni provinciali
Team Italia 12 atleti : formato dall’attuale nazionale (Olanda 2015) 6 atleti, dal campione italiano individuale (2014) 1 atleta, e dai primi 5 atleti della classifica di rendimento prendendo a riferimento i piazzamenti degli atleti ottenuti nelle prove del campionato italiano individuale degli ultimi tre anni. Se tra questi ci fossero atleti aventi già il diritto perché già membri della nazionale o perché campione italiano si procede in base alla classifica con il 6°, il 7° e così via fino a .
Nazionale Italiana viene formata anno per anno attraverso stage agonistici o super selezioni in campi di gara affini a quello del mondiale dell’anno successivo. Partecipa di diritto nella squadra nazionale l’atleta che dovesse diventare campione del mondo individuale. La nazionale italiana che partecipa al mondiale viene formata quindi dai primi tre della classifica delle super selezioni e da tre per scelta tecnica all’interno dei 12 del team Italia.
Gli atleti che rimangono esclusi saranno comunque aggregati al gruppo della nazionale come supporto tecnico in occasione del mondiale.
Club Azzurro (viene eliminato perché non ha senso)
A me non viene nient’altro in mente……a voi la parola.
La parola a Francesco Di Veronica
Campionato italiano feeder: Zonazione in 4 parti, nord-est, nord-ovest, centro e centro sud. Tre gare di qualifica al termine delle quali il 50% con ripescaggi va a fare le finali in due week end uno al centro ed uno al nord. Accedono al secondo week end di finale i primi 80 classificati. Mezzo scarto. La classifica si redige sui risultati conseguiti nei due week end.
La divisione in zone è necessaria data l’incapienza dei campi gara, soprattutto del centro ed ha il vantaggio di ridurre le spese di trasferta dando la possibilità di provare il campo gara più volte ed utilizzare più campi gara.
Regolamento: Regolamento internazionale senza obbligo dello shockleader (facoltativo) e con una quantità alta di vermi di terra disponibili. Questo dipende dalle pressioni che si sapranno fare a livello internazionale, se non accettate regolamento internazionale così com’è.
Campionati Regionali e Provinciali: Da favorirne l’istituzione a vantaggio di coloro che non possono o intendono sobbarcarsi le spese di un Italiano.
Regolamento: Regolamento da scegliersi a piacimento della federazione locale, se open per favorire l’ingresso se internazionale per adeguarsi.
Campionato italiano a coppie: Da eliminare in quanto non è possibile assegnare un titolo italiano con due gare che non è propedeutico a niente.
C.I.S.: Come l’attuale ma con due gare in più (un we in più). Uno dei we al centro. Regolamento internazionale.
Campionato italiano laghetto: Regolamento open con selezioni provinciali e regionali ed un we di finale. Già in discussione presso i collaboratori. Personalmente auspico che si istituisca un Campionato Europeo di feeder in laghetto con squadra da due agonisti più riserva con tre gare.
Regole ulteriori: Divieto di qualsiasi competizione non ufficiale nella settimana precedente le gare e divieto di nassa.
Club Azzurro: Abolizione.
Team Italia: Il CT come in tutti gli sport deve essere libero nelle proprie scelte. Obbligo per il campione italiano ma poi scelta libera non vincolata da classifiche. Il CT è altresì libero di convocare per gli stage altri atleti a sua scelta in numero massimo di 14 per integrare la nazionale durante il loro svolgimento. Contraltare il CT è responsabile delle sue scelte e dei risultati in toto (detto in altro modo, ha piena libertà ma se sbaglia non può appellarsi ai risultati di un club azzurro ne ad altro per il non conseguimento di un obiettivo).