FEEDER FISHING IN CARINZIA – SECONDA PARTE
Dopo la fruttuosa giornata di pesca sullo splendido fiume Drava, ritorniamo alla base dove oltre al meritato riposo ci attende l’ottima cucina di Erika, che puntuale come sempre, alle otto di sera, suona la campanella per invitare tutti gli ospiti dell’Aktiv Hotel a raggiungere il proprio tavolo, per degustare i suoi eccezionali piatti di chiara origine italiana, con il giusto mix di influenze alpine e meditteranee.
L’atmosfera conviviale che si respira in questa struttura ricettiva, ci fa sentire come a casa, merito sicuramente della calorosa accoglienza che tutti i membri della famiglia Gargantini riservano ai propri ospiti. Questa speciale atmosfera rende piacevole anche il dopocena, occasione per scambiarsi le emozioni vissute durante la giornata con gli altri amici pescatori, anche se praticano tecniche diverse, come lo spinning, la pesca a mosca o la passata a bolognese.
La mattina successiva ritorniamo sulla Drava, forti dell’esperienza del giorno prima, purtroppo le forti pioggie della nottata, hanno costretto l’ente che gestisce il flusso di questo fiume, ad aprire più del solito la diga, ed ecco come si presentava,
Il colore dell’acqua, come potete osservare dalle foto, era ancora accettabile ma l’innalzamento del livello e la forte corrente, soprattutto per questioni di sicurezza, ci hanno indotto, dopo una breve consultazione con Francesco, a cambiare destinazione.
Per chi non lo sa, la riserva Gargantini oltre a comprende tantissimi km di fiumi e torrenti, gestisce anche dei bellissimi laghi naturali, e tra questi il famoso lago delle tinche il Kuker Au, che successivamente alla nostra pescata abbiamo deciso di ribattezzarlo come il lago dei…., ve lo diciamo dopo……
Le condizioni meteo non sono quelle ottimali, una fitta pioggia rende tutto più difficile, ma la temperatura è ancora mite e quindi dopo i preparativi di rito siamo già in pesca.
In questa sessione abbiamo deciso di utilizzare delle montature a feeder classico come il running rig, alternando come pasturatori cage e open end, utilizzando i Nylon Net e gli Grippo Open della nuova linea di Tubertini. Per questo tipo d’impostazione optiamo per le nuovissime Concept Feeder versione Medium-Light da 12” e le Focalize da 80 grammi. In previsione che in questo lago ci sono carpe veramente over size, abbiamo deciso di utilizzare la Next Generation Strong River a pellet feeder, con gli ormai conosciutissimi Grippo Inline modificati.
Come pastura la “Cavedano Lasca Savetta” per insidiare i barbi, e la Gold Pro Bream per le bellissime breme e gardon di questo lago.
Non conoscendo il lago, si è resa necessaria una preventiva operazione di sondaggio del fondo per trovare uno spiazzo libero da vegetazione.
Abbiamo le canne in postazione e finalmente inizia l’attesa, se vogliamo è il momento più bello ed emozionante quando si affronta per la prima volta un suggestivo luogo di pesca come questo.
L’attesa dura veramente pochissimo ed i primi pesci che ci vengono a trovare sono dei gardon dall’accesa colorazione arancio, seguiti a ruota da alcune superbe breme dall’intensa colorazione verde-oro.
Poi all’improvviso una partenza più decisa e potente, il pesce tiene il fondo con delle testate poderose seguite da ripartenze improvvise al cardiopalma, e dopo un duro combattimento ecco affiorare la sagoma di uno dei pesci più belli e combattivi, sua maestà il Barbo, una preda inconsueta, almeno nei nostri laghi.
Infatti, in questo lago scopriamo con piacere che di barbi c’è né veramente tanti, e tantissime sono state le successive catture di esemplari dai due ai tre chilogrammi, e qualcuno anche oltre, ecco alcuni esemplari immortalati nei pochi scatti che siamo riusciti a fare, il resto delle catture sarà possibile vederle a breve sul canale ItalianfishingTv canale 811 di Sky per la serie “TUBERTINI FEEDER IN TOUR”.
Prima di chiudere questa seconda parte del tour in Carinzia, vorrei farvi vedere l’ultima cattura dell’amico Stefano, questa volta a differenza delle altre mie scommesse, della serie mi piace vincere facile, che tanti amici conoscono ed hanno subito, mi è toccato pagare dazio e quindi la birra di fine pescata. Un consiglio, non scommettete mai su che pesce si ha in canna, soprattutto se la canna c’è l’ha il vostro amico, infatti avevo battezzato l’ultimo pesce di Stefano un altro dei tanti barbi catturati durante la giornata… invece aveva ragione lui era un bellissimo esemplare di carpa.
A proposito il lago lo abbiamo ribattezzato, in considerazione che di tinche nemmeno l’ombra il Lago dei Barbiiii…..
Nella terza ed ultima parte vi racconteremo l’incontro con il più grande lago della Carinzia, il Worthersee con le sue alborelle giganti (giusto per darvi un’idea dai duecento ai quattrocento grammi di peso, in una gara forse conviene fare l’alborella ahahahahah).