VALENTINA BORSARI E CLAUDIA MARCHIODI, DUE RAGAZZE D’ORO!
Un mondiale non è che si vince tutti i giorni e allora quando capita è meglio tenere vivo il ricordo condividendo con gli amici quei momenti che hanno consentito il successo.
Quando si vince una medaglia d’oro da protagonista la festa è d’obbligo per condividere la felicità con gli amici di società e con lo sponsor tecnico e così Venerdì 26 Settembre presso il ristorante LAGO AZZURRO di Crevalcore la società TEAM CREVALCORE ha festeggiato il SUCCESSO MONDIALE delle sue due atlete CLAUDIA MARCHIODI e VALENTINA BORSARI.
La società ringrazia la partecipazione dei propri soci, dell’Azienda TUBERTINI nelle persone di Glauco Tubertini, Enrico Landi, del negozio PIRANHA nella persona di Agostino Maier, degli amici Gino Zamara, Stefano Bosi, Mauro Trevisani.
Noi di Match Fishing non ci siamo fatti scappare l’occasione per portare al microfono la campionessa mondiale CValentina Borsari per una breve intervista.
Ancora complimenti valentina per il successo che hai contribuito a raggiungere con la squadra azzurra in Portogallo. Ma ci racconti come nasce un successo del genere?
Grazie Alessandro, beh devo dire che un successo di questa portata arriva per la combinazione di una serie di fattori. L’aspetto più importante è stato quello di aver trovato le giuste misure ad un campo gara diverso da quello che ci aspettavamo che di fatto ci ha fatto ritrovare quella sicurezza che avevamo perso i primi giorni.
Nella mia vita ho praticato anche lo sport della pallavolo e posso confermare che i risultati, in qualsiasi disciplina, arrivano dal lavoro di squadra, dalla preparazione, dall’impegno, dalla tecnica e da tutti quei piccoli fattori che da soli sembrano insignificanti, ma che nell’insieme portano a qualcosa di grande. Anche in questo caso il risultato è frutto di questi fattori correlati, che portano all’inquadrare la pescata che potrebbe rendere di più, che ti portano a dare il 150% di quello che si può dare.
Spiegati meglio Valentina, come lo intendi il concetto di squadra?
dalla mia esperienza penso che per ben figurare in un mondiale dove ti giochi tutto in due manche occorre la sinergia tra diverse azioni. Ad esempio lo staff tecnico, in cui includo gli accompagnatori delle atlete, è fondamentale: sono gli occhi che le atlete non possono avere sulle altre nazioni, portano e mettono la loro esperienza al servizio della squadra di cui fanno parte, aiutano nella preparazione delle attrezzature. E poi tra le atlete l’affiatamento e la fiducia reciproca devono essere al massimo per essere “Squadra”, requisito fondamentale per me per ottenere qualsivoglia risultato. Infine le capacità tecniche delle atlete sono parimente importanti e vengono esaltate nel momento in cui anche gli altri due aspetti funzionano al loro meglio.
Tu hai partecipato a due mondiali, sono state due medaglie ma dal sapore diverso, giusto?
Si hai detto bene sono state due mondiali ed esperienze diverse, emozionanti e belle entrambi, ma se devo proprio sceglierne uno, credo che il Mondiale in Sud Africa mi abbia dato emozioni nel bene o nel male, che mi porterò sempre con me, perchè mi hanno fatto crescere come persona. Quel mondiale resterà sempre una esperienza di vita che difficilmente potrò mai dimenticare.
Parlaci ora del mondiale, dalle prove cosa avevate visto?
Dalle prove si era visto che la pesca all’inglese, che avevamo preparato già in Italia, era difficile e soprattutto non abbastanza redditizia perchè anche a 35 metri da riva le alborelle davano molto disturbo. Visto tutto ciò, abbiamo provato a cercare pescate alternative partendo dalla pesca delle alborelle con la canna fissa molto corta e man mano allungando la distanza fino a 5 pezzi di roubasienne, fino a girare la pescata sui cefali, che avevamo visto, rispondere bene. La pescata ai cefali con fouille e ver de vase si è rivelata la più redditizia.
Tu hai pescato nella prima manche, come sei partita?
Si, ho pescato solo il sabato, in uno dei settori centrali. Come le altre ragazze, si era impostata la gara partendo dalla pesca delle alborelle con le canne fisse dalla 2 metri e mezzo. Purtroppo questi pesci a questa distanza non hanno risposto e quindi sono passata poco dopo a pescarle con la roubasienne a 4 pezzi, dando la pastura da alborelle. Come preparato in prova, verso metà gara, abbiamo cambiato tipo di pastura cominciando a dare quella fondo normale con dentro il fouille scodellando la terra con il fouille.
Ed è stato subito un punteggio da marziane…
Abbiamo fatto bene, un ottimo risultato frutto della preparazione dei giorni precedenti…
Come si sta la notte prima del mondiale?
Si dorme perché la stanchezza era troppa per non dormire…., affrontare un mondiale dove si prova e si pesca per una intera settimana ti porta anche ad una sofferenza fisica oltre a quella mentale che lascia il segno.
Un commento sul nuovo staff tecnico ce lo vuoi fare?
Personalmente, ho conosciuto il CT Teodoro agli stages per la prima volta, e fin da subito mi ha dato l’impressione di essere un persona come si dice qua “sul pezzo”. In Portogallo la mia impressione si è tramutata in certezza, e ha dimostrato di essere un capitano con la C maiuscola che ha messo a disposizione la sua esperienza e le sue emozioni al servizio di tutte. Stefano Defendi invece lo conosco già da qualche anno e non ha smentito le aspettative che avevo su di lui, oltre alla sua personalità, ha portato e messo al nostro servizio tanti anni passati sui campi gara di tutto il mondo.
Raccontaci un aneddoto sul mondiale..
Ma guarda ci sono troppi aneddoti da raccontare, e le righe dell’intervista sono troppo poche…. Si condivide una settimana intensa, piena di emozioni, lacrime, risate con persone che diventano per una settimana la tua famiglia. I ringraziamenti vanno certamente ai CT, per la pazienza che talvolta hanno dovuto chiedere in prestito perchè avevano esaurito la loro.
Un ringraziamento a qualcuno è d’obbligo…
Personalmente devo prima di tutto ringraziare 4 persone, le 4 persone più importanti della mia vita. Per primo mio padre che mi ha attaccato la passione per la pesca, fin da quando da piccola mi portava al laghetto la sera insieme a mio fratello, mia mamma che anche se non vuole farlo vedere e continua a minacciare di usare tutte le canne da pesca per impalare i pomodori, continua a sostenerci nella nostra passione, mio fratello, che mi ha accompagnato nell’esperienza in Sud Africa e che continua a tifare per la sua “sorellina”…. a Stefano (ndr Bosi) che era con me, e che con me condivide sentimenti, vita e passione, e che con me si è emozionato non poco.
Infine un grande GRAZIE a tutti gli accompagnatori…. Luciano, Domenico, Fausto, il professor Matteoli, Barbara, Raffaella, Maurizio…. e alla mia fantastica società la Crevalcorese che mi ha accolto e sostenuto in questa avventura… e dulcis in fundo l’azienda Tubertini.
Alle Gine che erano con me…. le mie compagne di squadra… a loro va un grazie speciale perchè mi hanno regalato un ricordo e una emozione che rimarranno sempre con me….
Valentina sei stata molto paziente a rispondere a tutte le domande, sei stata una ragazza d’oro, anzi lo sei ancora fino al prossimo mondiale, che ti auguriamo di vivere ancora da protagonista. In bocca al lupo per la tua attività agonistica.
Grazie a te Alessandro e un saluto a tutti gli amici lettori di Match Fishing.