Campionato Italiano Individuale FEEDER: La parola a Francesco Bonaveri.
Infine, non poteva mancare l’intervista al terzo classificato di domenica, a Formigosa sul Fissero, del Campionato Italiano di feeder fishing.
Un ragazzo bolognese, umile, che ha iniziato a pescare quando aveva 5/6 anni e che gia’ ha avuto la fortuna e la bravura,di salire su questo podio in un’altra occasione, quando vinse addirittura il tricolore nel 2008 ed è lui il primo Campione Italiano che ha avuto questa disciplina.
Anche lui praticava la pesca al colpo, ma alla fine si è fatto affascinare come tanti sui colleghi dal feeder.
Chi poteva ammirare , se non il grande Mario Molinari, pioniere di questa tecnica?
E sogna di poter vincere, come Angelo De Pascalis, anche lui due titoli iridati.
Ma ora vi lascio all’intervista.
Francesco, sei stato il primo Campione Italiano individuale di feeder fishing diversi anni fa’, ed oggi ti ritrovi con un terzo posto, sempre in questa specialita’. Direi che ti sei tolto una bella soddisfazione?
Ciao Natascia, hai colto nel segno, per me è un’enorme soddisfazione dato che dal 2008 non prendevo in mano una canna da feeder..il podio mi riempie di gioia!!
Com’era il tuo stato d’animo sul podio?
Sai, quando sono salito sul podio un po’ di emozione si è fatta sentire, non sono abituato alle luci dei flash!! Comunque è una sensazione che non stanca mai.
Ad inizio stagione, avresti mai pensato di trovarti in questa posizione?
Direi proprio di no, anche perché il Campionato Italiano doveva essere un ritorno graduale a questa disciplina, avrei dovuto disputare anche il Trofeo di A3 ma purtroppo, causa problemi familiari, ho dovuto scegliere tra colpo e feeder..ed eccomi qui!
Ma da dove vieni e quanti anni hai?
Io sono nato e vivo a San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna ed ho 34 anni.
Con quale societa’ sei tesserato?
Sono tesserato con la società 4 Ville Secchia di Modena.
Pratichi anche la pesca al colpo?
Per questa domanda userei il passato. La pesca al colpo è stato un mio grande amore, ho iniziato a gareggiare all’età di 5 o 6 anni fino ai 33, dove ho appeso i galleggianti al chiodo. Purtroppo il tempo non è più quello di cui disponevo anni indietro e, diciamocelo, il fascino del feeder ha preso il sopravvento.
E cosa ti ha fatto innamorare dal feeder fishing?
Sai il feeder, è iniziato per caso nel 2008 con quel primo famoso Campionato Italiano, ed è sempre rimasto li, in un angolino del mio cuore, fino a farmi cedere del tutto. Poi, la prospettiva di riempire le nasse di pesce ha fatto il resto ( anche se non è sempre così facile).
Quanto tempo dedichi alla pesca?
In prospettiva di una competizione importante, se il lavoro me lo permette, arrivo sul canale al venerdì, senza tante pretese, altrimenti una volta ogni tanto! Mi piace dedicare tempo alla casa ed alla famiglia, sono un pantofolaio.
Ma ora ritorno al campionato italiano, nel quale concludi con 9.5 penalita’: ottenuti da un primo,un secondo ed un terzo, cosa ti è mancato per guadagnare qualche posizione in classifica?
Un po’ di fortuna. Ad Ostellato faccio un bel primo con 13.000 punti, una bellissima gara a spalla di Angelo Pizzi, splendida persona. Ad Umbertide, campo di gara di difficile interpretazione, finisco nell’ultimo settore in “caprina bassa”, con quel mostro di Vezzalini, non potevo fare il primo ( dato che mi ha praticamente doppiato!), ma perdo il secondo per 200 gr. A Formigosa, dopo un’estenuante testa a testa con l’amico Nizzoli, perdo il primo per 95 gr. da Cristian Tognon. Diciamo che l’argento era li’ a portata di mano, ma anche che se non avessi preso una bella breme a 5 minuti dalla fine, non sarei salito sul podio. La pesca è così, un po’ ti da e un po’ ti toglie!
Fra i tre campi di gara dove hai gareggiato, qual ‘è stato quello secondo te ,piu’ bello e quello che ti ha deluso di piu’?
ll più bello sicuramente Umbertide. E’ un fiume ed il fascino dei barbi e dei cavedani non è eguagliabile. Deluso da nessuno, anche se mi aspettavo qualcosa in più da Formigosa in termini di pescato.
Ti va di raccontarci l’ultima prova sul Fissero,com’è andata la tua gara?
Durante le prove, avevamo notato che i pesci tendevano ad entrare in pastura nel primo pomeriggio. Ho fatto il fondo su tre linee: una a 16 mt., una a 27 mt. ed una a 38 mt., con una buona dose di pongo, farcito di vermi e pinky morti. La mia impostazione è stata semplice: acerine sui 16 mt. per tre ore ,per poi allungarmi sulle altre linee a cercare i pesci di taglia, alimentando ogni 5 minuti le ultime due ore,sostituendo il ver de vase con i bigatti morti sull’amo. Fortunatamente qualche pesce è entrato.
Che attrezzatura avevi preparato?
Ho preparato una “Daiwa Tournament Pro” da 10 piedi per la pesca corta e due da 12 piedi per la pesca lunga, il tutto con il trecciato nel mulinello, finali da 50 cm., con filo dell’ 11 ed amo del 18.
Quanto contava avere un bel picchetto ?
Guarda, il picchetto poteva avere importanza nel primo settore, capitare lontano dai primi tre sarebbe stata durissima. Nei settori centrali un picchetto valeva l’altro, nell’ultimo il Vez vince n° 1.
Quando hai iniziato tu, in quanti eravate a fare questo tipo di campionato?
Nel 2008, se non ricordo male, eravamo una 50ina.
E come erano le gare?
Ricordo che sia il sabato che la domenica ( erano due prove secche) ho bagnato la pastura col trapano a tutti quelli del settore. Questo per farti capire che allora era più uno stare insieme ,che una vera e propria competizione, anche se di questo si trattava. In questi anni, molti agonisti del colpo si sono avvicinati al feeder e secondo il mio modesto parere è stato un bene, dato che la loro esperienza viene riportata ai Campionati del Mondo ed alla crescita di questa disciplina. Stiamo attenti, però, a non esasperarla troppo. Campioni del calibro di Massimo Vezzalini, Marco Mazzetti e tanti altri fanno solo che bene, perché vederli pescare e gareggiare ,sprona qualsiasi pescatore a migliorare, loro sono veramente forti.
Come hai visto l’evoluzione del feeder fishing in questi ultimi 5/6 anni visto che è sicuramente cresciuto il livello dei pescatori, ora siete davvero in tanti a praticarlo ed è difficile riuscire a riconfermarsi nel tempo, ma tu sembra ci stia riuscendo?
Come dicevo prima, il livello è cresciuto tantissimo ed è difficile rimanere al vertice. Io sono stato un po’ fortunato e non nego che mi piacerebbe continuare ad esserlo anche in futuro, sicuramente il mio impegno e la mia volontà non mancheranno.
Chi è stato il primo pescatore che hai ammirato in questa tecnica?
Beh, come non citare Mario Molinari. Personalmente non lo conosco, se non di vista o dopo qualche scambio di battute. Nel 2008 sali’ sul podio con lui e questo mi rese orgoglioso. Devo dirgli grazie, perché ha contribuito a portare il feeder fishing moderno qui da noi. E poi c’è quel mostro di Tommy Pickering, osservato ad Umbertide, stratosferico!!
Ora questa medaglia di bronzo, ti spinge ad impegnarti ancora di piu’ il prossimo anno?
spero di eguagliare un altro grande campione della disciplina come Angelo de Pascalis, che ha vinto due titoli italiani.
Vuoi ringraziare qualcuno in particolare?
Ringrazio te e la redazione per la piacevole parentesi dell’intervista ed ovviamente mia moglie, che mi fa’ andare a pescare ogni tanto..ahahah!!
Complimenti e grazie per avermi dedicato un po’ del tuo tempo,in bocca al lupo!!
Grazie a te, ciao.