La prima volta in maglia azzurra di Thomas Busatto, Fabio Negri e Gianni Lazzeretti.

“La prima volta non si scorda mai” quante volte l’abbiamo detto e sicuramente non c’è frase piu’ azzeccata di questa per tutti quei ragazzi che finalmente dopo tanti anni di sacrifici sono riusciti ad indossare per la prima volta la maglia della nazionale italiana, in questo caso parliamo della categoria seniores di pesca al colpo.

E questa volta è toccata anche a Thomas, Fabio e Gianni, che insieme ai loro compagni di questa avventura: Falsini, Gabba, Premoli, Ravaglia, Bruni, Reverberi, Nardi, Gelli e Manni S.; guidati dallo staff tecnico con il CT Rudy Frigeri, Manni,Govi e coordinati da Antonio Fusconi; hanno partecipato sabato e domenica all’amichevole Italia-Francia che si è svolta sul fiume Sile a Jesolo.

Sicuramente un’esperienza unica, indimenticabile per questi tre pescatori che da anni si trovano alla ribalta dell’agonismo nazionale e credo che per ogni sportivo, indossare la maglia azzurra almeno una volta nella vita ti premia di tutte le fatiche fatte in tanti anni di gare. Quelle gare dove a volte si vince ed a volte si perde, com’è nella logica sportiva.
Amichevole Italia Francia
Troppo facile quando si arriva a questi livelli ricordare solo le vittorie, dietro ci sono e ci saranno sempre le sconfitte che bruciano e che insegnano a non mollare mai.

A volte le delusioni sono cosi’ forti che potrebbero spingerti ad abbandonare un hobby oppure ti danno la carica per continuare ancora piu’ agguerriti di prima, cercando di raggiungere un sogno e Busatto, Negri e Lazzeretti questo sogno lo hanno realizzato!!
Per Match Fishing Italia
Natascia Baroni

baroni natascia

THOMAS BUSATTO

Busatto
Thomas, un esordio fantastico il tuo con la maglia della nazionale,addirittura due primi ed il secondo giorno fai anche l’assoluto!! Oggi a mente fredda ripensandoci, soddisfazione a 1000?
Certo la soddisfazione è tanta, ho cercato di fare quello che mi riesce meglio, cioè pescare scrollandomi di dosso tutte le emozioni e i timori di poter sbagliare.

Ma quanto eri emozionato?
Per un esordiente come me, quando si indossa la maglia azzurra, l’emozione è forte e quando pensi che stai rappresentato la tua Nazione il cuore batte a mille. E’ un’ esperienza che non si può scordare.

Com’è cenare o pranzare con i piu’ forti pescatori d’Italia che hanno vinto tantissimo anche a livello mondiale?
La convivialità è un ottimo viatico per relazionare con questi campioni e li vedi sotto una luce diversa che li rende più vicini alle altre persone.

Tra di loro stimi uno in particolare?
Sono tutti da stimare, anche se hanno peculiarità diverse fra di loro. Sicuramente con Ferruccio Gabba ho un rapporto di amicizia e di stima da diversi anni, ed è per questo che mi sento più legato a Lui anche se in pochi giorni sono riuscito a conoscere meglio i miei compagni di viaggio e ad apprezzare persone che prima conoscevo poco e su cui mi ero fatto delle idee diverse.

L’ambiente della nazionale con il CT Rudy,lo staff tecnico e tutti gli atleti impegnati in questa manifestazione come ti è sembrato?
Quattro giorni con la Nazionale è un periodo molto breve per esprimere un parere e comunque è un’ ambiente sereno e cordiale; per alcuni versi anche goliardico che mi riporta ai tempi dell’università, ma quando si parla di pesca la cosa viene affrontata con serietà e professionalità.

Ma ora parliamo del campo di gara, conoscevi il fiume Sile visto anche se sei stato tesserato diversi anni con una societa’ di Venezia?
Le società nelle quali ho militato, quando ero a Venezia, sono state tre: la CC Jesolo, Lenza Sandonatese e Cannisti Sandonatesi. Certo che conosco il fiume, anche perché d’inverno, quando non ci sono gare vado spesso con i compagni di Società a pescare nel Fiume Sile; dove ci divertiamo a pescare con la canna fissa 10/11 metri a cavedani e gardon. Il Sile è un fiume di risorgiva e la varietà della popolazione ittica presente è notevole; penso che nessun altro fiume d’Italia ha tante specie quante ne ha il Sile.

Lo hai trovato all’altezza della situazione?
La pioggia caduta Mercoledì, Giovedì e Venerdì mattina ha abbassato la pescosità del fiume. In condizioni normali il fiume è molto generoso, in tre ore si possono fare anche 20 kg. di pesce. Averne in Italia fiumi così; si risolverebbero tanti problemi che alcuni campi gara hanno oggi. Purtroppo la gara del sabato non è stata all’altezza delle aspettative, mentre quella della domenica con l’acqua meno torbida è stata decisamente più interessante e divertente.

Come si sono svolte le tue gare?
La gara 1, causa la torbidità del fiume, è stata improntata nel sottoriva alla ricerca di piccole abramidi con la “ruba” a 6 metri, con un galleggiante da 1 gr; in gara 2 la pesca è sempre stata in roubasienne ma a 11,50 metri, con un galleggiante ad ovetto da 10 gr. a passare, e catturare tutto quello che c’era, visto che l’acqua si era un po’ schiarita.

Avevi preparato bene tutte le tecniche di pesca?
La tecnica obbligatoria era a roubaisienne, la cosa più importante era preparare bene la pastura, le lenze ma soprattutto i bigattini incollati. Ero pronto sia con le vele che con dei galleggianti normali per pescare a passare. Quando affronti queste manifestazioni sei pronto per ogni evenienza e quindi hai sempre tutto con te.

Stando a contatto con questi campioni c’è stata una cosa che ti hanno insegnato subito,che magari tu ancora non sapevi?
Che la Nazionale è una cosa seria e che devi onorare e rispettare la maglia che porti. Averla vissuta per quattro giorni, e per la prima volta, ho notato quanto impegno ci mette la Federazione per creare un team amalgamato e competitivo; dal di fuori queste cose non si notano.

Queste manifestazioni sono importanti per accrescere il proprio bagaglio sportivo?
Si. Lo scambio di informazioni con campioni di altre nazioni e della nostra Nazionale è sempre positivo. Si confrontano metodi e tecniche per prendere la stessa specie di pesce e comunque non si è mai finito di imparare, accrescere il proprio bagaglio personale è sempre utile.

Come ti sei trovato con la nazionale francese? Sei riuscito a scambiare qualche opinione?
Con i francesi mi sono trovato bene; sono gentili e cordiali anche se tendevano a stare un po’ per conto loro anche perché c’era qualche problema di comunicazione. Comunque per quanto riguarda la preparazione del materiale e sul come far girare le lenze, per fortuna non serve molto parlare, ma basta stare assieme e rubare con l’occhio i particolari

Sono tantissimi anni che sei alla ribalta. Con la tua attuale societa’ la River Club Padova Tubertini in cui militi dal 2000, hai vinto e stai vincendo tantissimo. Indossare la maglia dell’Italia è il raggiungimento di un sogno, che ti premia dopo i tanti sacrifici fatti per la passione di questo sport. Ma hai mai pensato almeno una volta di abbandonare la pesca sportiva?
Per il momento no, anche se il periodo è difficile! La pesca ormai fa parte del mio quotidiano, sai lavoro con i pesci e passo la maggior parte del mio tempo in mezzo a loro, in particolare per lavoro. Per il momento non ci penso a lasciare la pesca agonistica, per cui continuo per la mia strada!

Ed ora cosa ti aspetti per il futuro?
Le aspettative sono delle lusinghe che il più delle volte fanno solamente male ed e’ meglio non pensarci, pertanto dal futuro non mi aspetto nulla se non di essere lungo un fiume a divertirmi con amici e a cercar di prendere il maggior numero di pesci .
In bocca al lupo per tutto, grazie.

FABIO NEGRI

Negri
Allora Fabio, sei appena rientrato da Jesolo dove con la nazionale hai partecipato all’incontro amichevole Italia-Francia ed hai indossato per la prima volta la maglia azzurra. Cosi’ giovane e gia’ ti sei tolto questa bella soddisfazione!
Si sono appena rientrato dall’incontro amichevole di Jesolo con la nazionale sul Sile. Per la precisione per me questa era la quarta volta che indossavo la maglia azzurra, perché ho gia’ partecipato a tre campionati del mondo per Nazioni nella categoria UNDER 22 :nel 2007 in Repubblica Ceca, nel 2008 in Belgio e nel 2009 in Portogallo, dove proprio in quella competizione i CT erano Rudy Frigeri e Gino Govi, e ci siamo classificati secondi come squadra. Proprio in questo incontro amichevole Italia-Francia ho avuto l’occasione di ritrovarli, insieme anche a Marco Manni. Vorrei cogliere l’occasione per fare i complimenti alla città di Jesolo ed alla società organizzatrice dell’evento, perché sono stati tutti bravissimi e sempre molto disponibili!!!

Cosa ti porti dentro di questa esperienza?
In questa esperienza i miei compagni di squadra li conoscevo tutti, perchè partecipano al CIS ma in questa occasione non erano rivali ed ho potuto confrontarmi con loro in azione di pesca e sicuramente migliorare le amicizie. Un’esperienza bella e positiva

Il fiume Sile scelto per questa manifestazione ti è piaciuto?
Si,un bellissimo posto con una varietà immensa di pesci: gardon, breme, carassi, scardole, triotti, alborelle e cavedani, di tutte le taglie. Credo che non esistono molti campi di gara con tutti questi esemplari .

Come ti è sembrato,nonostante purtroppo il brutto tempo che c’era stato nei giorni precedenti alle gare ?
Il campo gara per me è molto bello ,peccato che tiene poche persone ,credo massimo 25 pescatori.
Siamo stati un po’ sfortunati per il meteo che non ce l’ha proprio perdonata. Giovedì e venerdì pioggia forte e vento hanno condizionato un po’ il tutto, con acqua sporca di color gialla da piena e molto veloce. Per fortuna il tempo ci ha perdonati per le due gare,sia sabato che domenica due bellissime giornate con il sole.

Ci racconti le tue gare: quella del sabato e della domenica?
In queste due gare i capitani hanno deciso di comporre due squadre dell’Italia da 6 persone e di fare i settori da tre concorrenti uno per squadra degli azzurri ed un francese. Sono state due gare completamente diverse perché al sabato l’acqua era ancora un po’ sporca e correva veloce,quindi abbiamo deciso di pescare vicino alla riva dove l’acqua era più lenta. Io ho pescato con una punta da 4 pezzi, con delle lenze da 3 a 8 grammi di galleggiante normale di Trabucco serie “Supreme 10” e vinco il mio settore con poco più di quattro chili.
Alla domenica invece il campo gara si trovava in condizioni migliori con l’acqua molto più limpida e lenta, infatti si riusciva a pescare senza problemi a roubaisienne a 13 mt. o a 11,50 mt., con delle grammature che
variavano a seconda delle zone, dai 10 ai 30 gr. Io ho pescato a 13 mt., sono partito molto forte pescando con un galleggiante tradizionale da 10 gr. serie “GNT 2” e poi con l’aumentare della velocita’ dell’acqua, sono passato all’utilizzo delle classiche vele “SPINNAKER” da 10 a 20 grammi. Anche la domenica riesco a vincere il settore con circa 7.400 punti. Sicuramente se le condizioni meteo fossero state migliori ed il fiume non risentiva delle pioggie, si sarebbe preso ancora di più.

Dopo questo inizio di stagione con la maglia azzurra,sei pronto per le altre competizioni?
Fra poco ricominciano le competizioni del CIS con la mia società la RAVANELLI ed il club azzurro, speriamo in un’altra grande annata con dei risultati come lo scorso anno non solo individualmente ma soprattutto con la mia grande squadra…..diciamo che per ora è cominciata bene!!!

Com’è essere guidati da un grande CT come Rudy Frigeri?
Rudy secondo me come capitano è una persona molto corretta, i suoi consigli sono sempre costruttivi, interessanti e di buona resa, ha molta esperienza su tutti i campi gara sia italiani che esteri e da lui c’è sempre da imparare.

E’ comunque affiancato da delle ottime persone, con cui può confrontarsi e che portano sempre consigli. Qualche ringraziamento in particolare?
Ringrazio tutte le persone che mi sono sempre vicine , che mi aiutano e mi permettono di continuare questa mia passione e tutti i componenti della RAVANELLI TRABUCCO che mi sostengono sempre con i loro consigli!!

Grazie mille per questa “chiacchierata” ed in bocca al lupo per la stagione agonistica che ormai è alle porte!
Grazie Natascia a presto…

GIANNI LAZZERETTI

Lazzeretti
Gianni,inizi la stagione 2015 con una bellissima soddisfazione: indossare la tua prima maglia azzurra! Che sensazioni hai provato?
Di solito i fuochi d’artificio si fanno alla fine della festa. Qui invece è successo l’opposto, abbiamo cominciato con il botto. E che botto. L’onore di vestire la maglia azzurra è indescrivibile, una gioia che auguro a tutti!

Come sei stato accolto dai compagni di quadra,tra cui grandissimi campioni come Falsini e Gabba solo per citarne alcuni, che hanno partecipato con te a questa amichevole sfidando i cugini d’oltre Alpe?
I miei compagni di squadra li conoscevo tutti già prima di questa esperienza, perché in linea di massima con le gare di calendario frequentiamo gli stessi campi di gara. Anche se da avversari posso dire che c’è sempre stato un profondo rispetto reciproco. In questa circostanza, tolti i panni dei rispettivi sponsor, si è creato subito un gruppo affiatato composto da tanti amici, ma soprattutto da persone intelligenti. Questa è l’alchimia giusta per ottenere i grandi risultati che tutti si aspettano da una nazionale così forte.

E come ti è sembrato tutto lo staff tecnico della nazionale,con in primis in nostro CT Rudy?
Lo staff tecnico della nostra nazionale è di livello assoluto, molto ben assortito e in grado di affrontare tutte le situazioni con la massima serenità e competenza. Il CT Rudy perfetto nel suo ruolo, sa come mescolare bene tutti gli ingredienti, per fare in modo che tutto fili via liscio e senza intoppi. Mai una parola fuori posto. Molto più spesso la parola giusta al momento giusto. Un grande! Devo elogiare anche i vice Manni e Govi, che supportano con la loro esperienza di garisti affermati, il lavoro del loro capitano. Una citazione particolare va fatta per il delegato della federazione Antonio Fusconi. Tutto è stato organizzato alla perfezione, dalla logistica alla ristorazione, in modo sobrio e pratico. Insostituibile.

Se ti chiedessi la prima cosa che ti ha insegnato questa esperienza?
Quando ti presenti su un campo gara che non hai mai visto prima, diventa fondamentale la lettura corretta del fiume, quindi oltre ad un minimo di preparazione bisogna avere la mente molto aperta a tutte le evenienze possibili. Ecco dove entra in gioco il gruppo con quindici teste che girano tutte nella stessa direzione per cercare di risolvere l’enigma.

Bene, ora vorrei parlare con te del campo di gara prescelto per questo “incontro”. Ti è piaciuto il fiume Sile, nonostante non era al massimo della sua condizione?
Il luogo scelto era perfetto. Il fiume Sile, per me sconosciuto fino a un mese fa’, unisce tante caratteristiche affascinanti agli occhi del pescatore e del garista. Si presenta infatti con un campo di gara in un tratto cittadino, e chi ha vissuto l’Arno fiorentino ai tempi d’oro può capire; con un colore delle acque verde-azzurro ineguagliabile; e cosa non trascurabile con una pescosità incredibile. Ogni volta che stendi la lenza sei sicuro di vedere un’abboccata, e non sai mai cosa si trova all’altro capo del filo, tanta è la varietà di pesce presente. Peccato per i tre giorni di pioggia incessante che hanno sporcato le acque di questo fiume fino alla domenica.

Come hai pescato in questi due giorni di gare?
La gara del sabato, viste le condizioni del fiume, sono partito a quattro pezzi di canna, scodellando terra e fouillis, alla ricerca delle placchette presenti nel sottoriva. Sono andato bene fino a quando le alborelle mi hanno permesso di pescare. Poi dietro consiglio del vice CT Manni sono uscito fuori a 11,50 con un abbondante fondo di bigattini incollati ed ho agganciato i tre cavedani che mi permettono di fare un ottimo secondo posto in rimonta. La gara della domenica invece si presenta con condizioni di acqua molto migliori del sabato, per cui decidiamo di partire lunghi. La scelta è premiata da una serie continua di catture per quasi tutta la durata della gara, che mi vede vincere il mio settore con il peso di 9.500 grammi.

Ti sei mai trovato in difficolta’?
Mi sono trovato in difficoltà nella gara del sabato, quando a un certo punto della competizione il francese sopra di me con una pasturazione più lunga della mia, è riuscito a “portarmi via i pesci”.

Trovi che queste manifestazioni siano positive?
Il confronto tra diverse realtà tecniche è sempre positivo, figurarsi in un campo come il nostro dove le sfaccettature sono innumerevoli, dalle tecniche di pesca, alle varie possibilità di pasturazione e via dicendo.

Un tuo parere sugli agonisti francesi?
Le difficoltà dei garisti francesi sono certamente state più alte delle nostre, in quanto sono certamente meno abituasti di noi alla pasturazione a mano; e non sono stati favoriti dalle condizioni meteo avverse che di fatto hanno impedito di poter fare delle prove nei giorni antecedenti le gare.

A questo punto sogni di indossare nuovamente la maglia azzurra, magari in un mondiale?
L’esperienza appena conclusa è stata bellissima, quindi spero certamente di ripeterla.

Vuoi ringraziare qualcuno?
Ringrazio la famiglia, principale sacrificata nelle nostre trasferte di pesca, e i colleghi di lavoro per i turni di ferie accordati.

Non mi rimane che farti i miei complimenti e ti ringrazio per avermi dedicato un po’ del tuo tempo, alla prossima intervista.
Grazie a te. E’ sempre un piacere.

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