GLAUCO TUBERTINI: IL MIO MEMORIAL VDE
Glauco, a gara appena finita credo si possa fare innanzitutto una considerazione: Ostellato é un campo gara oggi estremamente difficile e complesso. Il tuo parere su come hai visto il Circondariale…
“L’acque del canale mi è sembrata abbastanza bella e mi dicono esserci tante schiuse di ver de vase. I pesci che ho viso prendere non mi sembravano ne malati ne particolarmente rovinati. Certamente la pescosità è scarsa, siamo ad inizio stagione e le cause possono essere molteplici. Certo il canale un po’ malato lo é; occorrerà aspettare i prossimi tempi per capire come evolverà la situazione.”
Ho percorso entrambi i campi gara impiegati oggi, Covato e Vecchio, e parlando con tanti agonisti di ogni livello al raduno pre gara ho colto che un cambio di campo di gara, anche in corsa, per una gara di questa importanza, probabilmente sarebbe stato anche gradito. Cosa puoi dirmi a questo riguardo?
“Non ti nascondo che lo abbiamo anche pensato nelle scorse settimane; noi, però, abbiamo valutato e considerato che il Memorial é nato sul Circondariale e qui vogliamo che resti, per tanti motivi. Probabilmente se ci fossimo spostati altrove forse avremmo raccolto un numero maggiore di adesioni; non dobbiamo anche dimenticare la concomitanza odierna con altre manifestazioni anche a carattere provinciale, che hanno certamente tenuto lontano degli agonisti. Campi di gara che abbiano la capienza di tante persone quali siamo abituati al Van Den Eynde non ce ne sono tanti e dovendo programmare questo evento con un largo anticipo non si possono fare grossi cambi in corsa. Quest’anno è andata così, per il 2016 vedremo. Quello che é certo é che il Memorial Van Den Eynde vedrà certamente anche una 8^ edizione ed oltre e abbiamo anche deciso di offrire l’iscrizione gratuita per il prossimo anno a coloro che ci hanno seguito in questa settima edizione nonostante le indubbie difficoltà.”
Ritieni che il fatto che quest’anno la prima prova del CIS Colpo sia in programma ad Adria abbia in qualche modo condizionato anche la presenza di tante squadre al Memorial, dirottandole proprio alle Chiatte?
“Certamente. Dobbiamo però considerare che al CIS coinvolge 160 persone, alcune delle quali erano comunque qui, non certo le centinaia che ci sono mancate oggi. Oltre a questo, come dicevo, c’é la concomitanza con Provinciali ed altro che hanno disperso le forza in mille rivoli, oltre naturalmente le condizioni del canale che non ci hanno aiutato. Comunque l’evento si è tenuto ugualmente, nonostante le difficoltà, e questo alla fine é quello che conta.”
Una cosa molto apprezzata dai presenti, é stata l’iniziativa da parte della Tubertini di mantenere inalterato il montepremi previsto per le mille persone, nonostante le adesioni siano state inferiori…
“Si il montepremi lo abbiamo voluto lasciare inalterato perché il fine di questa manifestazione non è incamerare delle risorse ma celebrare delle persone per noi importanti, con una gara di alto livello. Per questo motivo, proprio per non svilire il senso dell’iniziativa, quello che era stato stanziato all’inizio per la premiazione degli assoluti lo abbiamo mantenuto volutamente inalterato. Anzi il prossimo anno vedremo di fare ancora meglio.”
L’idea di poter fare meglio é certamente apprezzabile ma a cosa ti riferisci? E’ difficile anche immaginare una formula migliore di quella in essere…
“Effettivamente migliorare la formula non é semplice perchè noi abbiamo scelto Ostellato consci della sua capienza e potenzialità. In effetti nelle scorse edizioni abbiamo anche toccato le mille presenze. Questi numeri sono impensabili in altre sedi. Se il prossimo anno dovessimo pensare di cambiare location, probabilmente chiuderemmo il numero degli iscritti in relazione alla capienza del campo di gara scelto.”
Nelle settimane precedenti era stata ventilata l’ipotesi di spostare alle Chiatte il Memorial, magari sfruttando il nuovo tratto di Piantamelon, di cui si dice un gran bene e sembra abbia una ottima capienza. Lo conosci?
“Personalmente non ci ho mai pescato ma l’ho visto e ne parlano positivamente. Io però sono per rivalutare Ostellato e fare in modo che i pesci ci siano nuovamente, come dovrebbe essere. Alcuni giorni fa, tramite la FIPO, abbiamo chiesto una interpellanza parlamentare per portare all’attenzione delle massime autorità politiche il problema del bracconaggio e della pesca professionale massiva ed incontrollata. Al momento io ritengo che il campo gara del Circondariale abbia bisogno di un ripopolamento importante di pesci, perché, come ogni impianto di pesca sportiva, anche Ostellato ha degli andamenti ciclici di risposta del pescato e quando ci sono i periodi negativi è sbagliato dire “non veniamo più”, ma bisogna porre in essere quelle misure di tutela per riportarlo ai suoi valori normali. Ci sono poi gli andamenti stagionali che influiscono sul comportamento dei pesci e sul loro numero, stagioni in cui i pesci rispondono prima ed altre in la risposta é più tardiva. Già nell’ultimo mese ci sono stati dei miglioramenti ma non all’altezza di quello a cui ci ha abituato Ostellato, che é un campo di gara internazionale di valore assoluto e che va tutelato e salvaguardato con tutti i mezzi possibili. Ripeto, oltre ai fenomeni di bracconaggio e all’impatto dei cormorani sulla popolazione ittica, che non sono certo da sottovalutare, occorre prendere in considerazione l’ipotesi dei ripopolamenti mirati, come si fa in qualsiasi impianto privato di pesca sportiva che subisce un impatto di un certo tipo. Questo è un campo di gara e come tutti i campi di gara, di tutti gli sport, va manutenuto e tutelato con tutte le misure idonee. Se si vuole avere una resa in competizione di un certo tipo, occorre che la popolazione ittica presente sia numericamente maggiore della media che si può trovare in altri tratti; e per fare questo occorrono dei ripopolamenti.”
Ma il Circondariale ed i suoi campi di gara sono acque pubbliche, nelle quali non si possono fare immissioni di pesci alloctoni come le breme…
“A parte il fatto che bisognerebbe rimettere in discussione questa definizione che é perlomeno anacronistica, visto che ormai le popolazioni prevalenti di pesci presenti nelle acque di tutta questa zona ma non solo sono pressoché tutte alloctone, e non certo per colpa degli agonisti, come breme, siluri, carassi ecc, prendiamo in considerazione di ripopolare con pesci di altro genere, ammesso che possano vivere qui, come alborelle, scardole, carpe… Il carassio non ho ancora capito se è autoctono o alloctono: da quando ero bambino mi ricordo di averlo sempre visto… Anche gli amici carpisti, che ora mi dicono abbiano praticamente abbandonato questo tratto di campo gara, hanno diritto di praticare la loro tecnica, quindi anche per loro é necessario pensare di fare qualcosa per farli tornare.”
Saresti favorevole ad una regolamentazione dell’impatto agonistico sui campi di gara del Circondariale? Insomma, forse insistendo meno con decine e decine di gare in questa acque stresseremmo meno la popolazione ittica del canale…
“Assolutamente no! Ad Ostellato occorrerebbe immettere dei pesci, come si fa in tutti i campi gara del mondo, soprattutto in occasione di manifestazioni importanti. Questo però non dovrebbe essere limitato solo alle manifestazioni molto importanti ma dovrebbe essere una prassi di gestione comune quando si parla di spazi chiusi, come è in definitiva anche il Circondariale, anche se misura decine di chilometri.”
Hai accennato ad una iniziativa della FIPO presso il Ministero dell’Agricoltura, da cui dipendono la pesca sportiva e professionale: in sostanza cosa si chiederà in quella sede?
“Ho parlato con il Presidente Esposito con il quale mi sono confrontato su questi argomenti. Sostanzialmente riteniamo che occorra intervenire a vari livelli; innanzitutto legiferando in senso più repressivo verso la pesca di frodo, arrivando a sanzioni di livello penale e non solo amministrativo come ora; sarebbe necessario rivedere i termini di immissione di specie alloctone ed autoctone, soprattutto in questo genere di acque, che vengano riconsiderati i concetti di soppressione dei soggetti definiti alloctoni che compongono la stragrande maggioranza dei pesci presenti in questa tipologia di acque e, nel caso non si potesse intervenire in questo senso, obbligare a ripopolare con la medesima quantità di pesci autoctoni le sottrazioni di pesci alloctoni .”
L’idea di ripopolare i campi gara di Ostellato, ancorché interessante, la vedo piuttosto complessa, sia dal punto di vista delle quantità che delle qualità di specie da immettere e, non ultimo, dei costi ingenti. Sarebbe forse più fattibile il recupero da altre zone dello stesso Circondariale e la redistribuzione di pesci nei campi gara. In sostanza una sorta di autotrasfusione. Tu hai notizie di rilievi sulle quantità della popolazione ittica fatti in tratti, e sono tanti, di questo complesso idrico non interessati ne all’agonismo ma neppure alla pesca sportiva, magari perché lontani da strade e scomodi da raggiungere…
“Sinceramente non ho notizie in questo senso. Al momento si stanno aspettando i risultati di studi eseguiti dall’Università di Ferrara che tiene monitorato il canale, Da notizie ufficiose sembra ci siano grandi quantità di pesci nelle zone più “selvatiche” del canale, laddove le condizioni ambientali sono più naturali, con grandi quantità di vegetazione che fornisce anche riparo ed alimento ai pesci.
Anche su questo aspetto dovremmo fare una riflessione noi agonisti: il continuo sfalcio delle cannette e la riduzione progressiva della vegetazione riparia pone un’altra condizione sfavorevole alla permanenza e al ciclo naturale di riproduzione dei pesci. Bisognerebbe limitare anche questi aspetti, magari predisponendo una picchettatura fissa, sufficientemente larga, e lasciare che la vegetazione ricresca spontanea tra una piazzola e l’altra.”
Ammesso di superare tutti gli ostacoli legislativi, organizzativi e logistici resta lo scoglio non piccolo dei costi…
“Su Ostellato gravitano decine di migliaia di presenze all’anno legate all’agonismo e alle prove relative. Pensare di raccogliere fondi sia dalle presenze che dalle Aziende del settore, dagli operatori commerciali locali coinvolti da questo movimento e dalla Federazione non credo sia un’utopia. Questi fondi potrebbero servire egregiamente per organizzare dei ripopolamenti o dei recuperi mirati, oltre che degli interventi di vigilanza continua e di manutenzione delle infrastrutture.”
Vorre finire questa chiacchierata con te tornando al Memorial VDE. Quest’anno si ricordano anche Simone Carraro e Mauro Buzzoni, due grandi amici della Tubertini. Come azienda come avete pensato di ricordarli?
“Si, é un ricordo a cui teniamo molto. Sostanzialmente premiamo i primi assoluti individuali del colpo e del feeder. Li ricordiamo con un piatto in ceramica faentina, creato apposta per l’occasione, simile a quello che omaggiamo tutti gli anni a Michel Van Den Eynde in ricordo del grande Marcel. Abbiamo invitato le due famiglie e vogliamo che sia un festa, un’occasione per stare assieme, con serenità, nel ricordo dei nostri amici.”
Questo il “Glauco-pensiero”, che ringrazio per la consueta disponibilità.
Immagino che i commenti possano essere i più vari perché gli spunti di discussione e riflessione non mancano di certo…
Angelo Borgatti