MONDIALE DIVERSAMENTE ABILI: INTERVISTA AL CT FRANCO BISI
Dopo una bellissima rimonta in gara 2 dove totalizzano 7 penalita’, i ragazzi azzurri del CT Bisi e del vice CT Fedeli, conquistano un meraviglioso bronzo mondiale a squadre, in questa categoria, facendo anche un po’ sperare nella vittoria, visto che è svanita per un soffio. Nonostante la gara del sabato sia andata male Ferrari, Bottazzi, Granaglia, Coscia e Manzardo, con l’aiuto non solo dei Ct, ma anche dei loro accompagnatori, fondamentali, non hanno mai mollato ed hanno dimostrato tutto il loro attaccamento alla maglia azzurra, credendoci fino all’ultimo minuto di gara. A concludere questo bel risultato c’è l’argento individuale di Oscar Ferrari, che rende sicuramente il tutto ancora piu’ bello. Non mi rimane che fare un grande plauso a questo gruppo e li’ ringrazio, perche’ i loro risultati, rendono orgogliosi tutti noi di essere italiani!
CLASSIFICA FINALE DISABILI
Mister, una bella soddisfazione prendere in mano la nazionale dei diversamente abili, ripartire “da zero” e ritornare a casa da un mondiale con una medaglia di bronzo a squadre ed una d’argento nell’individuale?
Prima di ogni cosa voglio dire bravi a questi ragazzi che hanno saputo reagire in giusto modo ad una prima prova , dal punto di vista del risultato, negativa riusciendo ad ottenere un buonissimo risultato finale e ringraziare Fusconi Antonio, Landonio Fernando e Mioni Fabrizio che ci hanno assistito in ogni nostro bisogno. Si è stata una bella soddisfazione poter ottenere i due podi su un campo di gara dove il risultato finale, date le sue caratteristiche, non è causale ma va cercato con una attenta condotta di gara.
Com’è stata questa esperienza internazionale, con a fianco un vice CT giovane e motivato come Maurizio Fedeli?
Senz’altro positiva. Ha un ottimo modo di lavorare per arrivare a determinare nel poco tempo a disposizione per gli allenamenti l’impostazione della gara. Sa responsabilizzare il pescatore nelle sue scelte creando con tutti una sinergia positiva che diventa una forza durante la prova. E’ un uomo a cui la competizione piace e vuole vincere; per esperienza personale sa cosa occorre per ottenere un risultato, metodico nella valutazione della prova da affrontare, capace di comprendere le potenzialità di ogniuno dei ragazzi, tutto questo unito ad una grande capacità agonistica che mette al servizio del gruppo riuscendo a trasmettere quella giusta convinzione per effettuare una buona gara. Sono convinto che con Fedeli capitano questo gruppo sarà in grado di regalare alla FIPSAS ed ai componenti la squadra Nazionale grandi soddisfazioni.
Come ti è apparso il campo di gara?
Da subito un buon campo gara, con caratteristiche proprie da affrontare con metodo senza possibilità di improvvisare eventuali strategie di condotta della gara, ma richiedeva una attenta analisi delle possibili tecniche da usare, cosa che abbiamo fatto in prova alfine di determinare quelle migliori.
Quali erano le difficolta’ maggiori che presentava?
Capire quali lenze usare sia per la pesca all’alborella , nel tentativo di avvicinarsi il più possibile a 10 gr. di media, che per la pesca alla carpa. Ma la difficoltà maggiore è stata quella di riuscire a capire il momento giusto per passare da una tipologia di pesca all’altra (alborella/carpa) alfine di ottimizzare al massimo il risultato.
Ci racconta come avete impostato la tattica di gara in entrambe le due prove?
Su un campo di gara dove le pesche possibili erano: con canna fissa tra 3.50 e 4.00 m. con lenza 4+14 / 4+16 per l’alborella; con la roubasienne a 11.50 m. con lenza tra 0.30/1 gr., con linglese con galleggiante tra 25/30 gr., è facile intuire che ha richiesto un’attenta valutazione dello svolgimento della gara, di conseguenza una attenta valutazione del tipo e della quantità di pastura da preparare. i primi giorni di prova avevano evidenziato che la pescosità alla carpa poteva essere determinante generalmente nella parte terminale della gara, direi l’ultima ora, le prime due ma , soprattutto la prima le alborelle erano i pesci da pescare, di conseguenza la nostra impostazione è stata quella di preparare la roubasienne, la canna all’inglese e le canne da alborella.
E’ stato un mondiale soffertissimo, una brutta gara del sabato vi ha costretto ad una gara 2 tutta in attacco, costringendovi a giocarvi il “tutto per tutto”?
Non direi che è stato un mondiale sofferto, anche perchè durante le prove, nei vari spostamenti che si susseguono e con controlli differenti sulle altre squadre ci si rendeva conto che forse, a parte il Portogallo, il quale pescava esclusivamente le carpe, alternando l’inglese alla roubasienne; tra gli altri contendenti la nazione che ritenevamo maggiormente da controllare era la Croazia e così è stato. Risultava evidente che, sulla pesca all’alborella potevamo ritenerci soddisfatti, non così sulla pesca alla carpa la quale tardava ad entrare o comunque le sue catture erano alquanto sporadiche, tant’è che non tutti i componenti della squadra, nelle prove sono riusciti a pescarne una. Questo può essere uno dei motivi del risultato della prima prova.
A mente fredda, crede di aver sbagliato impostazione di gara oppure siete stati anche un po’ sfortunati, visto che le carpe rappresentavano un bel “jolly” per stravolgere la classifica?
L’impostazione della gara,a mio avviso, era giusta. Forse più che la sfortuna ci sono mancate la giusta determinazione e convinzione che sono necessarie, sempre, per tutta la durata della gara per poter catturare quell’unico pesce che poteva essere determinante. Siamo però stati capaci di considerare tale situazione e reagire con orgoglio nella seconda prova.
Ma fortunatamente i punti che vi dividevano dalle prime posizioni era pochi e la domenica gli azzurri, fanno una gara strepitosa, vincendo con solo 7 penalita’!! Avete dimostrato di avere carattere e di averci creduto fino in fondo, fino all’ultimo minuto di gara?
Nella riunione serale, come di consueto per tutti i giorni di prova, veniva ridiscussa la condotta di gara e si valutava l’impostazione per il giorno dopo. In linea di massima si manteneva la stessa strategia iniziale: pesca all’alborella almeno per un’ora, poi valutata attentamente la situazione si sarebbe deciso come proseguire la gara, è così è stato. Soluzione risultata vincente. Con Ferrari nel primo settore al n. 4, dopo un’ora di pesca all’alborella si decideva di passare alla ricerca del pesce di taglia prima con l’inglese poi con la roubasienne e dopo una avvincente gara vince il suo settore con 9.100 punti; Manzardo nel secondo settore al n. 2 anche per lui nella seconda ora viene abbandonata la pesca all’alborella e dedicandosi alla pesca di pesci di taglia termina al 4 posto con 4288, nei minuti finali dopo essere stato per quasi tutta la durata terzo se non secondo. Bottazzi nel terzo settore al n. 5, nella seconda ora esce a roubasienne e la scelta risultava quella giusta perchè le prime tre passate gli regalavano 3 carpe. Terminerà la sua prova con 9407 punti con 6 carpe e 150 alborelle, che gli regalano il primo di settore e l’assoluto di giornata. Granaglia nel settore terminale n. 4 portava avanti la pesca all’alborella sino a 30 minuti dalla fine, poi con la pesca all’inglese nei cinque minuti finali catturava quel pesce tanto cercato che gli regalava un primo di settore con 4005 punti.L’impostazione risultava vincente con grandissima soddisfazione da parte di tutti. I sette punti ottenuti nella seconda prova aumentano l’autostima importante per il futuro.
Peccato perche’ è mancato veramente poco per conquistare l’oro a squadre, solo 1 punto e mezzo, un po’ di rammarico?
E’ vero, è mancato veramente poco per conquistare l’oro a squadre, ma altrettanto poco, solo 1/2 punto, per ottenere due medaglie nella classifica individuale (2 e 3). Bottazzi nella prima prova con 413 alborelle totalizza 3792 punti ottenendo un piazzamento pari a 3.5, era sufficiente recuperare una delle due alborelle persa sul bordo della nassa per ottenere questo risultato. Non bisogna però farsi coinvolgere troppo dai se e dai ma, così è il nostro gioco, quello che tutto ciò ci insegna ancora una volta, e che non bisogna mai abbassare la guardia e ricordarsi di dare sempre il massimo nelle tre ore di competizione.
Al bronzo a squadre, si aggiunge il bellissimo argento individuale di Oscar Ferrari. Cosa mi dici di lui?
Questo bel risultato di Oscar Ferrari, secondo assoluto nella classifica individuale, si può considerare come la ciliegina sulla torta, perchè ad un risultato importante ottenuto a squadre si aggiunge questa meritatissima medaglia. Per me è facile parlare di Ferrari, pur conoscendolo solo in modo superficiale perchè lo ritengo una persona che sa stare insieme al gruppo con un atteggiamento molto disponibile al dialogo, come pescatore nulla da eccepire, capace e preparato e penso che questo suo inserimento nella Nazionale gli abbia ridato nuovi stimoli che non possono che essere un vantaggio per tutti.
E cosa mi dici di tutto il resto della “truppa”: Giovanni Bottazzi che chiude con un ottimo 6° assoluto, Alfredo Granaglia, Osvaldo Manzardo e Fabio Coscia. Tutti ragazzi che hanno dato l’anima per la maglia azzurra?
Avendogli scelti di conseguenza non posso che dare un giudizio positivo sia dal punto di vista agonistico che umano. Sono persone che conosco da diversi anni, sono tutti molto preparati e consapevoli di quello che vuol dire fare parte di una Nazionale, consapevolezza che ne determina il comportamento corretto e la massima concentrazione durante la gara.
E bisogna anche ricordare e ringraziare l’impegno degli accompagnatori?
E per meglio ringraziarli oltre a ricordarli noi li nominiamo: Fabio Tesconi, Fiorenzo Traina, Giammarco Ippoliti, Marco Mazzetti persone che hanno vissuto le gare con la stessa intensità e concentrazione richiesta al pescatore, perchè non bisogna dimenticarlo, questi ragazzi “pescano” con loro per tutta la durata della gara. Unico rammarico che da anni esprimo è che questi accompagnatori / pescanti non vengono minimamente considerati dalla Federazione Internazionale nel riconoscimento sportivo pur se inseriti nella tabella degli eventuali aiuti definiti per regolamento. Mi auguro che prima o poi venga considerata tale anomalia e si possa provvedere in merito.
Cosa ti rimane dentro di questo mondiale targato 2015 da CT?
Un ricordo bellissimo , perchè al di la del risultato agonistico importante, senza dubbio, io mi godo il rapporto con le persone, dove ogniuno entro i propri limiti sa dare un contributo per ottenere il massimo risultato. Nel valutare la settimana passata a Cabecao non posso sentirmi che sereno e fiducioso per il futuro di questa Nazionale.
La nostra “chiacchierata” termina qui, ti ringrazio e faccio a te ed a tutto il team, le mie congratulazioni.
Per Match Fishing Italia
Natascia Baroni