Campionato Italiano Individuale Feeder Zona Centro Italia: Se Ostellato piange, Laterina non ride

È da poco terminata la prima prova del Campionato Italiano e già mi arrivano tristi conferme di quello che temevamo e cioè che anche a Laterina, uno dei più bei campi di gara dell’intero panorama agonistico nazionale, la pesca di una volta purtroppo è solo un ricordo.
Solo fino a un paio d’anni fa, pescando bene al carassio si poteva contrastare lo strapotere di quelle carpe da sogno che abitano nelle acque del fiume toscano e comunque era difficile non mischiarne qualcuna al nutrito gruppo di carassi che finivano in nassa.
Oggi invece mi dicono (io non c’ero) che le posizioni di vertice sono state tutte o quasi dovute alla cattura di pochissimi pesci di grossa taglia, talvolta anche uno solo, che siano stati questi carpe o siluri…………
……Il siluro: un pesce mai visto prima a Laterina che, dal momento in cui ne è stata accertata la presenza,in pochissimo tempo ne ha letteralmente stravolto l’ecosistema.
Dove prima regnavano colonie di cavedani da sogno (roba da oltre due chili) e delle nuvole di carassi così vaste da oscurare l’acqua, oggi ci troviamo a prendere siluri di tutte le taglie, da duecento grammi a venti chili, mentre nel contempo assistiamo impotenti all’irreversibile processo di eradicazione delle altre specie ittiche e bada bene: qui non si possono accampare scuse, come per l’Arno fiorentino, di modifica del ph dell’acqua o dell’abbassamento della sua temperatura dovuta all’influenza delle acque fredde di Bilancino; qui siamo in un tratto di fiume racchiuso fra due dighe importanti e gli affluenti sono gli stessi di sempre.
Attenzione: non stiamo parlando di decine di anni fa, ma di tre, forse quattro anni addietro e in un campo come quello di Laterina, dove da quarant’anni si fanno gare tutte le settimane e gli altri giorni sono dedicati alle prove, se i siluri ci fossero stati anche prima, almeno qualcuno, magari piccolo, lo avremmo preso. Tutto questo significa una cosa soltanto e cioè che l’azione devastante di questo pesce è molto più veloce di quanto si pensi o si voglia far credere.
Ora però rientriamo nei ranghi; mi sono già arrabbiato abbastanza e non voglio farlo perché mi preme di più enfatizzare questa gara dove per la prima volta si parla di tre diversi gironi d’appartenenza: il girone Nord, il girone Centro e il girone Sud; con il girone del Centro Italia (Toscana, Umbria e Marche) che da solo conta 78 partecipanti (molti hanno ha saltato la prima gara), in pratica lo stesso numero registrato lo scorso anno insieme a quello che ora è il girone Sud e che fa da solo altri 40 iscritti, con un aumento globale del 50%; un dato che potrebbe far riflettere anche sul futuro di un C.I.S. Feeder visto in un’ottica diversa.
Dalla prova pre-gara organizzata giovedì scorso, alla quale hanno partecipato venti concorrenti, si era potuto vedere che la carpa era comunque vincente, ma che il carassio rispondeva comunque abbastanza bene e con degli esemplari anche intorno al chilogrammo.
Il problema più incisivo di quella prova pareva solo quello di reggere le carpe che sembravano trattori, capaci di “fumare” allegramente finali del 20 come se niente fosse, tanto da far sospettare che quelle “fiammate” assolutamente ingovernabili non fossero tutte carpe, ma anche qualche siluro (maledetti loro e più maledetto ancora chi c’ha messo il primo) comodamente alloggiato fra i tanti rami sommersi presenti dalla parte opposta del fiume.
Alla fine della prova pre-gara la media del pescato pareva abbastanza incoraggiante, con pesi minimi di 3 kg., fino ai massimi di oltre 11 kg., con qualcuno che si era dovuto affidare a finali da 0,25 per avere la meglio sui pesi massimi di Laterina, ma anche con altri concorrenti che avevano portato alla pesa nasse contenenti oltre 8-9 kg. di carassi.
Purtroppo l’intero scenario è letteralmente svanito nella gara odierna dove, eccezion fatta per pochi casi, difficilmente si sono superati i 3 kg., assestando una media di 2 kg. o forse meno, con apici di 9 kg.(solo 2) e pedici inferiori ai 300 gr.
Tuttavia, anche in un contesto così poco edificante quelli che emergono sono sempre coloro i quali sanno interpretare bene i tanti messaggi che giungono dall’ambiente acquatico e nella gara di oggi quelli che lo hanno saputo fare meglio, sono stati i pescatori umbri, tanto da poter definire questa gara uno scontro fra l’Umbria e il resto del girone. Basta guardare la classifica generale per accorgersi di questo.
Io non posso commentare la gara perché non c’ero, ma da quello che ho visto nella prova pre-gara e per quello che mi è stato raccontato dai miei informatori, pare proprio che l’Arno aretino non abbia segreti per gli “Umbria anglers”, che hanno impostato le loro gare alla carpa e sono riusciti perfettamente negli intenti, portando a casa dei risultati di tutto rispetto.
Ovviamente non sono stati i soli protagonisti, insieme a loro ci sono anche tanti altri però, come ho già detto, non c’ero e non posso parlare di quello che non ho visto e per questo mi limito a rilevare la cronaca di un dato che fa riflettere, ma soprattutto che deve mettere tutti in allarme per quello che potrà succedere a Umbertide, in occasione del prossimo appuntamento del 28 giugno.
Intanto, siccome “chi perde un cogliona”, non resta che accettare sportivamente la lezione di pesca che l’Umbria ha dato agli altri, in attesa della rivalsa degli inseguitori che non hanno preso per niente bene questa sonora scapaccionatura.
Credo proprio che ne vedremo delle belle.
Un saluto agli amici di Match Fishing da
Marcello Corbelli

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Giacomo Broncolo

BRONCOLO

SC

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