E ANCHE IL CAMPIONATO ITALIANO DI SOCIETA’ DI PESCA AL COLPO E’ TINTO DI ROSA
Leggendo la formazione delle squadre del CIS ho avuto conferma di quanto già sapevo: quest’anno nel CIS abbiamo una presenza rosa, e che presenza.
Infatti nella squadra che la società Aspes presenta al CIS milita una concorrente al femminile:
VERONICA VISCIGLIA!
Devo dire che sono un po’ di parte, ma la cosa mi ha resa orgogliosa e fiera!
Certo è una grossa novità; è la prima volta che una donna partecipa al campionato principe della pesca al colpo in mezzo ai grandi nomi. Ma non mi sorprende che sia proprio Veronica ad aprire le fila, ha la capacità fisica e mentale per affrontare questa nuova avventura.
Rosa Micheli
Ma sentiamo cosa ha da dirci Veronica!
Veronica quanti anni hai e di dove sei?
Ho 27 anni sono nata e cresciuta a Bergamo ma di origini calabrese e sono una mamma di un bambino particolarmente vivace ma spettacolare;
Che lavoro svolgi?
Lavoro come aiuto cuoco in una cucina di una casa di riposo.
La famiglia Visciglia è una famiglia di pescatori …. chi ha cominciato per primo?
La passione della pesca è nata per caso…mia madre regalò una canna da pesca a mio padre per il suo trentesimo compleanno e da lì prese il via la lunga lovestory.
Pratichi anche qualche altro hobby ?
No, non ho nessun altro hobby; ho poco tempo libero ma non ti nascondo che se ne avessi di più lo dedicherei esclusivamente alla pesca.
Hai detto di avere origini meridionali, il piatto della tua terra a cui non sai resistere?
Il piatto a cui non so rinunciare sono i maccheroni fatti in casa dalla nonna Maria con sugo alla salsiccia fresca e formaggio casareccio pecorino.
Ci dici una tua caratteristica positiva e una negativa ?
La mia caratteristica positiva è che sono una persona leale e schietta quella negativa è che sono una persona istintiva e molto impulsiva.
VERONICA pescatrice: ti ricordi a che età sei andata a pescare la prima volta, dov’ eri e con chi? Che catture avevi fatto in quell’occasione e che attrezzatura avevi con te? Quale sensazione hai provato la prima volta che hai visto la canna muoversi ?
Sono sempre stata una bambina molto vivace e mio padre mi portava nei fiumi e nei laghi a pescare per far rilassare mia madre. Ero troppo piccola per ricordare le catture fatte in quei giorni, ma se ha fatto scoppiare in me questa passione deve essere stata una forte emozione.
Cos’è che ti ha tanto appassionato di questo sport?
Di questo sport mi ha appassionato molto il fatto di stare contemporaneamente in mezzo alla natura e a contatto con l’acqua e nello stesso tempo in un ambiente competitivo.
Ad un certo punto hai cominciato a gareggiare: Ti ricordi ancora la tua prima gara e com’è andata a finire?
Ho cominciato a gareggiare da molto piccola, la mia prima gara era un provinciale pulcini che ho vinto.
Secondo te, qual’ è stata la più grande invenzione fatta fino ad oggi in questo campo?
Nella pesca al colpo una delle invenzioni più importanti è stato lo scodello che ha cambiato logica di pasturazione alle gare.
Tu ti prepari da sola tutto il necessario per una gara dalle lenze alle pasture?
Sono fortunata perchè la mia famiglia mi da molto sostegno dal punto di vista pratico. Cerco comunque di ritagliarmi più tempo possibile da dedicare al mio sport. Essendo una famiglia di pescatori/garisti spesso ci troviamo a discutere sull’impostazioni delle gare, delle lenze e delle pasture.
Tu gareggi nel campionato italiano femminile. Quest’anno ti vediamo sui campi gara del C.I.S. Secondo te l’ambiente delle gare è diverso?
Si è molto diverso. Sono a contatto con delle vere competizioni accanto a dei veri campioni, mi sta servendo molto per fare esperienze ed è un occasione per arricchire maggiormente il mio bagaglio tecnico.
Con quali società hai gareggiato fino ad oggi e chi rappresenti al CIS?
La mia primissima società è stata la “Solzese” e come Presidente avevamo il mio papà. Poi ho gareggiato con la maglia della Cannisti Arcadia, con la Tritium, con i Pescatori Padovani e attualmente pesco con la Aspes ed è con loro che sono presente al CIS.
Quali successi hai ottenuto nella tua carriera agonistica?
Ho vinto 2 ori mondiali a squadre e 2 bronzi
Il risultato più bello che ti è rimasto nel cuore?
Sicuramente nel cuore porto il mondiale vinto con i ragazzi nel 2000.
Il pesce che ti attrae in modo particolare?
Diciamo che mi attraggono tutti i pesci ma i cavedani e le carpe sono i miei preferiti, l’importante è che pieghino la canna.
La cattura più bella che hai fatto, quanto pesava e dove eri?
La cattura più bella che ho fatto è stata una carpa a specchio sui 15 kili in roubasienne al laghetto.
Hai girato tanti campi di gara italiani, secondo te qual’ è il più bello in assoluto e quello che potrebbe diventarlo un giorno?
Indiscutibilmente il più bel campo gara è il Mincio a Peschiera. Lo reputo l’università della pesca, ma preferisco diplomarmi nell’Arno Pisano.
La tecnica di pesca che adori?
La tecnica che adoro è la roubasienne, meraviglioso pescarci i cavedani.
Appena hai un po’ di tempo libero dove vai a pescare?
Molto dipende dal calendario che devo affrontare, infatti nel tempo libero vado a provare eventuali campi gara o altrimenti in base alla tecnica di pesca che si andrà a fare ci si adegua andando a provare nei laghetti vicini.
Com’è far parte di una grande società come la tua?
Sono super onorata e orgogliosa di appartenere all’Aspes, faccio parte di una grande famiglia e ho un grandissimo presidente Leoni Maurizio.
Come ti sei organizzata con il lavoro? Quest’anno per preparare il CIS si parte anche di mercoledì. Che ne pensi?
Al lavoro ci si organizza che dedico tutte le ore di ferie e permessi per la preparazione delle gare e le gare stesse…sperando che non mi licenzino! (sorride!). Partire qualche giorno prima comunque mi entusiasma.
Anche tu ti porti dietro una quantità infinita di canne?
No assolutamente, si pesca con una.
C’è una regola che proprio cambieresti ?
Per il Campionato Italiano Femminile non mi piace il regolamento del campionato.
Sei una donna e anche giovane….Che deve fare la Federazione per avvicinare di più i giovani a questo sport sano?
Credo che la Federazione si sia già posta questa domanda e son sicura che troverà il modo giusto per far avvicinare i giovani a questo sport.
Un consiglio che ti senti di dare a chi pratica o vorrebbe praticare la pesca sportiva?
Un consiglio che mi sento di dare a chi si vuole avvicinare alla pesca sportiva è di conoscere e confrontarsi con più pescatori possibili; nella pesca sportiva la curiosità è fondamentale, non si finisce mai di imparare.
Cosa sogna Visciglia Veronica?
Ho già avuto le mie soddisfazioni in questo sport… Il mio sogno ora va oltre le medaglie e i risultati, ma se lo dico non si avvererà.
Qual ‘è il campo di gara che ti piace di più e perché’?
L’Arno Pisano è uno dei miei campi gara preferiti perchè oltre alla pescata con la mente mi piace fare una pescata anche fisica.
La dote che non deve mai mancare in una persona?
La dote che non deve mancare? La grinta!
Qualche volta vai anche a pescare in mare, qual è stata la cattura piu’ importante che hai fatto in acqua salata?
Una ventina di orate dagli scogli, ma purtroppo vivo lontana dal mare.
Quante canne possiedi in garage?
Un negozio.
Il tuo innesco perfetto?
Quello che prende i pesci.
Veronica senza la pesca.. cosa sarebbe?
Senza la pesca Veronica sarebbe senza stimoli. La pesca mi aiuta a rilassarmi e a staccare dalla frenesia della vita quotidiana, non riuscirei a immaginarmi senza canna da pesca in mano. La pesca è uno sport sano che a me rigenera.
E con quali personaggi hai legato maggiormente in tutto questo periodo?
Ho conosciuto tantissime persone nella pesca sportiva, molti mi hanno dato consigli mi hanno trasmesso le loro esperienza e penso questo sia fondamentale. Il ringraziamento principale e doveroso va al mio grande papà Osvaldo che con costanza e sacrificio mi ha fatto travolgere da questa passione. Mi ha trasmesso le sue conoscenze e insieme abbiamo gioito. Mi è stato accanto nei momenti di sconforto perchè nella pesca una delle vittorie principali è saper perdere, capire i propri errori, riempire il proprio bagaglio per poi ripartire piu carichi di prima.
E poi c’è stato lui: Giampiero Barbetta. Solo il nome mi faceva chinare la testa; l’umiltà e la classe lo distingueva da molti, ha riposto in me fiducia, ha imposto fiducia in quella ragazzina che si imbarazzava solo a stargli accanto.
Barbetta è sempre stato il mio mito, era il grande campione Bergamasco e quando mi ha scelta per essere la sua atleta ne sono stata estremamente lusingata.
Ero affascinata da quella sua semplicità, avevo un enorme ammirazione su come interpretava le gare, le pescate, il suo “senso dell’acqua” i suoi insegnamenti li porto nella mente come un tesoro inestimabile un ricordo indelebile. Sento molto la sua mancanza; è stato un grande uomo, un grande campione, un grandissimo capitano, manca davvero tanto.
E poi due righe vanno alla mia compagna di avventure Federica Brilli. Dicono che le amicizie si scelgono ma noi ci siamo attratte come due poli contrari di una calamita: è la mia compagna di pesca, la mia piccola sorellina. Ho molta fiducia di Federica, ci piace passare insieme giornate sui fiumi a parlare e discutere di diversi tipi di pesca, ci vogliamo bene e abbiamo dei piccoli traguardi da dover raggiungere insieme.
Grazie del tuo tempo e di questa bellissima intervista.
Incroceremo presto le canne, guardati alle spalle.
E un ultima cosa: FALLI NERI TUTTI QUEI MASCHIETTI !