TROFEO SERIE A 5: Ai Fishmakers Team la prima prova
Ai nastri di partenza anche il trofeo A5, sulla griglia virtuale del Liri/Sacco nelle prime posizioni c’erano molte protagoniste attese, a partire dai campioni uscenti de La Libera che giocavano in casa, per passare alle fortissime abruzzesi PC Teramo e ASPES, fino alle romane Grizzly, Nuova Tiburtina e Blu Marlin Ggianty che ha fatto una sontuosa campagna acquisti.
A spuntarla invece sono gli amici di Latina che strappano con 12 penalità il primo trofeo della stagione ad un’ottima Arabona, beffata solo dai piazzamenti.
Con 15 penalità l’ASPES chiude il podio di una giornata tutto sommato sempre positiva per loro.
Le zone, come consueto, sono state dislocate su tre tratti una a Ceprano, una a Pontecorvo e 2 sul fiume Sacco a Falvaterra.
Quest’anno l’atmosfera era sicuramente meno triste, anche se a molti il pensiero è andato a Vitelli che proprio qui ci aveva lasciato alla vigilia della prova di A5.
A Ceprano l’acqua era buona senza le velature che spesso disturbano la pescata con la solita leggerissima corrente che rende il compito di fregare i furbi cavedani veramente arduo. Da qualche anno sempre più frequenti le incursioni di carpe e barbi xxl che strappano con irrisoria facilità gli esili terminali necessari per vedere affondare l’antenna.
Il settore A posizionato a ridosso degli alberi è stato sicuramente il più pescoso, mentre nel B si è faticato veramente molto specie nei numeri centrali era dura vedere partire il tappo. Pesca decisa dai cavedani, con il solo Simone Leoni che ha rischiato di far saltare il banco slamando una carpa sopra i 2 kg vicino al coppo.
A Pontecorvo si è assistito alla solita pesca per lo più condotta a roubaisienne alla ricerca di savette, cavedani e carpotte, corta nella parte alta del campo dove a 13 mt è difficile trovare il fondo, più lunga nella parte bassa. Il solo Di Livio è riuscito a strappare un ottimo secondo pescando con la fissa lunga nel settore B mirando al pesciolame. Penalizzati dall’irregolarità della sponda i concorrenti affidati all’ansa dal sorteggio. Corrente lenta e acqua alta hanno comunque permesso un buon pescato.
Le due zone sul Sacco sono state caratterizzate dalla presenza delle carpe che quest’anno hanno fatto lievitare il peso finale portato alla bilancia. Una pesca principalmente a roubaisienne sul bigattino incollato sia con velette che con grammature tradizionali più pesanti. L’unica cosa certa che fare piazzamento senza una carpa di taglia era veramente poco probabile.
Poche le apparizioni delle canne a mulinello, anche se Frioni trova proprio con la pesca all’inglese sulla sponda opposta le carpe che gli fanno vincere il settore. Determinanti anche qui i picchetti per fare risultato.
Alla fine un buco in squadra lo mettono tutte e la classifica dietro le prime tre è molto corta, lasciando al campo di Corbara il compito di cominciare a sgranare la classifica.
Un saluto a tutti i lettori di Matchfishing, A. Romanelli