TROFEO SERIE A6: LA PAROLA AI PROTAGONISTI a cura di Michele Lozupone

Con sole 10 penalità, domenica 12 luglio, i Cannisti Smals Tubertini di Marigliano, vincono la terza prova del trofeo A6, portandosi, così, in seconda posizione a sola mezza penalità dalla squadra C del Lenza club Brezza Colmic che, comunque, oggi, si piazza seconda con 11,5 penalità. Seguono, nell’ordine di giornata, la squadra A del Lenza Club Brezza (13), CPS Sele (14), ASD San Marzano Milo (14,5) e Lenza Benevento Tubertini (16).

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Complimenti, quindi, ai vincitori che hanno saputo interpretare al meglio questo difficilissimo campo di gara, il fiume Volturno a Capua e complimenti alla società Fishing Club Capua che ha saputo organizzare alla perfezione l’evento, con giudici sempre presenti e tanta cordialità.
Tuttavia, almeno a parere del sottoscritto e senza nulla togliere alla bravura dei vincitori, per vincere sul fiume Volturno, oltre alla bravura, occorre anche una buona dose di fattore “C”!

Troppo influenti le bandierine, che vincono sempre o al massimo si contendono la vittoria con il concorrente a fianco, troppo influente il picchetto e troppo determinante la taglia dei pesci che stravolgono la classifica. Quando si prende un solo pesce a testa e la vittoria o il piazzamento, in una manifestazione importante come l’A6, è affidata alla taglia dell’unico pesce preso, vuol dire che la fortuna occupa un posto determinante e che, di conseguenza, il Volturno non è un campo gara idoneo per lo svolgimento di tale trofeo.

Se a questo aggiungiamo che un settore nella zona di Paperino, è stato vinto con soli 295 grammi e la maggior parte con poco più di un chilo e che i cappotti, anche di garisti importanti, sono stati molti, abbiamo un quadro della situazione al Volturno. Non posso credere, infatti, che alcuni blasonati pescatori non siano riusciti a portare alla pesa neanche un pesce per propria incapacità! E parliamo di pescatori che hanno affrontato decine di volte questo campo gara uscendone indenni!

È segno, dunque, che il Volturno non possa essere più inserito nel circuito dell’A6, a meno che non si corra ai ripari, non solo con immissioni cospicue e mirate di pesce, ma anche con un approccio diverso alla gara. In primis eliminando la pasturazione pesante e poi evitando il notevolissimo chiasso fatto da noi garisti. È innegabile, infatti, che tutto quello sbattere di portiere, accompagnato da urla e chiacchiere ad alto volume in prossimità del fiume non giovi alla pesca, ma determini il sicuro allontanamento del pesce dalla riva.

Perché, comunque, il pesce al Volturno, specie al Campo Sportivo, c’è e nei giorni antecedenti la gara si è pescato di tutto e di più!

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E allora la Federazione, che comunque si è già impegnata ripulendo ed ampliando le sponde, dovrà individuare il modo, anche interpellando tecnici del settore, per riuscire a riportare agli antichi fasti questo meraviglioso fiume.

Ma il mea culpa dovrà essere fatto anche da coloro che si sono opposti al doppio turno (sabato e domenica) sul Campo gara di Campo Sportivo, perche a Paperino di pesce ce n’è veramente poco.

Per Match Fishing Italia, Michele Lozupone
LOZUPONE
Intervista ad Antonio D’Abrosca del lenza Club Brezza Colmic.

antonio d'abrosca

Ciao Antonio, complimenti per il tuo primo assoluto. Raccontaci com’è andata.

Ciao michele ti ringrazio per i complimenti, sono contento di questo risultato, anche se devo ringraziare la fortuna che mi ha regalato l’ultimo di settore della zona D. Sappiamo, infatti, che solitamente è un picchetto vincente, ma fino alla fine non si può mai dire.

Certamente Antonio, ma come ti è sembrato questo Volturno?

Senti Michele, al di là del mio risultato devo dire che il Volturno ha deluso anche questa volta. Troppi settori sono stati vinti con pochissimi pesci e troppi sono stati i cappotti.
Inoltre trovo inconcepibile che gare di questo tipo vengano disputate su campi gara così polverosi e scomodi. È difficile scendere sul picchetto e risalire è molto faticoso, specie con il caldo di oggi. Inoltre, dopo i lavori fatti, non è cresciuto un filo d’erba e dalle sponde si alzava un nuvolone di polvere. Non è bello gareggiare in posti simili nonostante gli sforzi della Fipsas di Caserta che ha speso quasi tutto il budget per provare a curare un malato che almeno in gara sembra un morto…

Allora cosa proponi?

Secondo me si dovrebbero scegliere dei campi gara più comodi e puliti, magari facendo 2 gare per ogni campo idoneo, una al sabato ed una alla domenica.
Ad esempio, quest’anno l’Alento è stato fantastico. Bene, l’anno prossimo si potrebbero fare due gare consecutive, riducendo, così, anche i costi perché si verrebbe una volta sola. Inoltre credo che si dovrebbero aumentare le gare dell’A6 da 5 a 6 facendo, quindi, 3 week end.

Trovo interessanti queste proposte, chissà che non si riesca ad attuarle.

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Intervista a Ettore Scala dei Cannisti Smals Tubertini

ettore Scala

Ciao Ettore, raccontaci la vittoria di oggi.

Ciao Michele, innanzitutto ti ringrazio dell’opportunità che mi dai. Per prima cosa lasciami fare un grande ringraziamento ai miei amici di squadra per quest’altra splendida gara che ci ha visto dominare e vincere con 10 penalità su un Volturno difficilissimo, ripetendo lo stesso risultato della gara dell’Alento. Papilio Pasquale e Gianluca Tommaselli entrambi 1 di settore, Umberto Di Tella ottimo 5 di settore che, sommati al mio 3 di settore, ci fanno vincere la prova. Inoltre voglio ringraziare Pietro Lonardo che ha riposato, perché siamo in 5.

Complimenti Ettore, dimmi com’è andata.

Io ero posizionato in 2^ zona, 2° settore, picchetto 8, ottimo picchetto da come sembrava, ma di difficile interpretazione. Vedendo l’andamento della corrente ho montato tutto quello che avevo a disposizione con galleggianti all’italiana partendo da 1,5 grammi fino a 4 grammi, piastre da 2 – 3 e 4 grammi e 2 bolognesi. Dopo la pasturazione pesante ho iniziato a pescare con 1,5 grammi a 11,5 mt e nelle prime 4/6 passate ho fatto in sequenza un barbetto, 2 cavedanelli e un orologio, dopo il buio totale. A quel punto ho iniziato a variare galleggiante, le ho provate tutte anche a 13 metri, un po più lungo, ma niente i pesci erano scomparsi. Gli unici che prendevano qualcosa erano i 2 terminali. A quel punto, dopo la prima ora, ho deciso di andare a cercare qualche pesce dall’altra parte con la bolognese. Ho preso quella da 7 metri con galleggiante da 8 grammi da poter lanciare nel sottoriva difronte, con una spallinata di 1 metro e ho iniziato a pasturare. Subito ho preso un paio di cavedani, una carpetta e cosi fino alla fine gara, prendendo anche una bella carpa da quasi un kg e un bel carassio. Peccato che a 3 minuti dalla fine ho agganciato una bellissima carpa che, ahimè, si è slamata. Forse con quella avrei potuto vincere il settore. Alla fine mi sono classificato terzo e ne sono contentissimo anche perché, ripeto, è stato un risultato voluto e cercato in tutti i modi e con una tecnica, la bolognese, che a me piace tantissimo.

Bene, cosa ne pensi del Volturno?

Peccato che ancora una volta il Volturno sia stato avaro per tanti garisti, tra cui la nostra squadra B incappata in una gara non ottima, ma si rifaranno. Ora siamo sempre secondi in classifica generale, a mezza penalità dal Brezza. Godiamoci le meritate vacanze e ci vediamo a settembre per la prova del Liscione.

Ciao Ettore.

Intervista a Fabio Celino dell’APSD Canusium

fabio celino

Ciao Fabio, complimenti, un po’ alla volta state risalendo la china..

Grazie Michele per questa intervista, però, prima di parlare della gara, voglio fare una premessa. Va fatto un plauso alla sezione Fipsas di Caserta per i lavori effettuati per la sistemazione del campo gara, ma questo non giustifica il fatto che si continui a gareggiare in un campo gara inadeguato ad una manifestazione come l’A/6.

Effettivamente oggi lo hanno detto in tanti…

Venendo alla gara, sapevamo che sarebbe stata povera di catture e che bisognava portare a guadino le poche abboccate che sarebbero arrivate e così è stato.
Io ho impostato la gara sui 13 metri con un vela da due grammi alla ricerca dei cavedani dando pastura e tanti bigatti incollati e così è andata. Ho preso due cavedani nella prima mezz’ora per il resto tutto il settore ha passato la gara a guardare un galleggiante che non affondava. Tutto qui. Alla fine chiudo terzo con appena 230 grammi

Va bene Fabio, ancora complimenti.

INTERVISTA A UMBERTO DI TELLA dei Cannisti Smals Tubertini

umberto di tella

Ciao Umberto, allora prima di tutto devo farti i complimenti per questa vittoria di oggi. Siete stati bravissimi! Allora, raccontami come è andata.

Caro Michele che dire? Come tutti voi, anche io sono perplesso e amareggiato, perchè vincere una gara in cui non si è preso praticamente nulla, non mi ripaga della delusione di vedere un Volturno in queste condizioni. Spero che la Federazione, in qualche modo, attui una serie di ripopolamenti affinchè possa tornare un po’ di pesce nel fiume, altrimenti saremo costretti ad abbandonarlo perdendo così un’icona della pesca nel Sud Italia.

Questo è vero, Umberto, tuttavia nei giorni precedenti la gara si è pescato tanto. Non credi che sia un problema di eccessivo chiasso di noi garisti quando arriviamo sul fiume e di pasturazione pesante, a mio modo di vedere, inadeguata?

Sicuramente il pesce non è più abituato al chiasso che porta una gara, ma insieme a questo c’è una mancanza di pesce che ormai si registra da troppi anni per un insieme di cause che hanno creato il diradarsi del pesce.

Come mai voi locali non fate più gare al Volturno?

Noi di Caserta, comunque, facciamo il provinciale tutto sul Voturno proprio per abituare il pesce al chiasso, ma evidentemente non è abbastanza.

Va bene Umberto, ancora complimenti e, alla prossima.

Ciao Michele, ci vediamo al Liscione

Come arrivare a Capua

Prendere l’autostrada A1 Milano-Napoli e imboccare l’uscita Capua. Proseguire quindi per il centro cittadino. Per accedere al sabione e al Paperino si scende da una strada sterrata posta all’altezza del ponte, dietro il distributore di benzina. Al Casilino si accede agevolmente dalla strada “Riviera Casilino”: qui si può agevolmente lasciare l’autovettura in uno dei parcheggi custoditi. Al campo sportivo si accede lungo una strada sterrata dietro lo stadio. Qui consigliamo di non andare da soli, non si sa mai, il posto è isolato.

Altra strada per Capua è la Via Appia sia che si provenga da Napoli sia che si arrivi da Roma.
Capua si trova a circa 170 chilometri a sud di Roma, 25 a nord di Napoli e 5 chilometri da Caserta.

Cose da vedere

Per vedere le bellezze della terra casertana, non basta un solo giorno.
Capua è una città storica ricchissima di monumenti e di cultura. Poco distante vi è l’anfiteatro di S. Maria Capua Vetere, la Reggia Vanvitelliana di Caserta che non ha bisogno di presentazioni, nonché il borgo medioevale di Caserta Vecchia.

Cose da assaggiare

La mozzarella doc di bufala di Aversa. da comprare direttamente nei caseifici senza l’odiosa confezione di carta, alla quale i commercianti hanno abituato i consumatori del nord.

Da provare la pizza di Bellona, paese a pochi chilomentri da Capua, detto anche il paese delle cento pizzerie.

testo turistico e foto campo gara fonte http://www.pescaok.it/articoli-di-pesca/i-cavedani-di-capua/

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