RITORNO DA ZILINA…
Credo che questa sia l’immagine più emblematica di questo Mondiale per Club per noi…
Si sono appena spenti i riflettori su questo 35° Campionato del Mondo di Pesca al Colpo per Club a cui ha partecipato la Lenza Emiliana Tubertini come detentrice del Titolo nazionale 2014.
Una trasferta preparata con cura, anche se metà della formazione (Gabba e Prandi) era reduce dall’Europeo per nazioni disputato in Bielorussia appena quattro settimane prima e con le attrezzature ancora in viaggio per il rientro da quel Paese (dogane, dazi e quant’altro hanno reso l’invio ed il rientro dei materiali degli Azzurri da quella trasferta una cosa che definire” epica” é sicuramente riduttivo. Questa non vuole essere una scusa per il risultato finale ma certamente tutto contribuisce a non tranquillizzare gli animi in occasione di impegni tanto importanti…), con un sopraluogo preventivo operato da Gabba e Ballabeni ed una settimana di prove ufficiali prima della manifestazione. Durante le prove erano emerse diverse possibilità di pesca, grazie anche al fatto che il fiume Vah, su cui si sono disputate le due gare, si è dimostrato estremamente pescoso, con svariate specie di pesci presenti, dalle grosse alborelle ai nasi da 100/300 grammi, dalle savette ai barbi, dai gardon ai cavedani con addirittura qualche apparizione di qualche trota!
Il tutto condito da acque profonde e veloci.
Come spesso succede quando ci si trova a confrontarsi con fiumi, i vari picchetti presentano disparità di rendimento, sia per i livelli che possono variare da giorno a giorno, sia per la morfologia della sponda e del fondale.
Questo aveva portato i nostri ad identificare almeno tre opzioni tecniche attuabili in gara: dalla pesca delle alborelle con delle canne da 2.50 a 4 metri, una opzione in più per i nostri colori, visto che per molte altre formazioni questa ipotesi é poco meno di un’idea considerando la loro scarsa dimestichezza con questa tecnica, alla ricerca dei pesci di taglia, nasi, barbi e savette con 5 sezioni delle Concept8 Ice, sino alla pesca a 13 metri, con le grosse vele per pescare ben fermi sul fondo, sulla pasturazione a base di pastura, bigattini incollati e ghiaia.
Sostanzialmente tutto abbastanza definito e durante le prove i nostri si erano dimostrati all’altezza degli altri come catture. Eppure…
Va detto che il sabato, verso la fine della mattina, si é abbattuto sulla zona della gara una autentica bufera di acqua, vento e fulmini, una situazione che ha portato, in due delle 5 zone di pesca, ad una prima sospensione di 18′. In seguito la gara é ripresa per poi essere nuovamente e definitivamente interrotta e dichiarata terminata dopo poco più di 120 minuti dall’inizio.
Dalle dichiarazioni telefoniche di Ferruccio Gabba, possiamo sintetizzare l’andamento di gara 1 della Lenza Emiliana come una gara in salita, poiché i nostri avevano fatto una scelta tecnica che si rivelerà poi molto penalizzante, anche alla luce di quanto successo poi, ossia la partenza sulla linea dei 7/8 metri, dove avevano catturato bene durante le prove, per poi eventualmente uscire sulla lunga distanza nella seconda parte della gara. La maggior parte delle altre formazioni, ad iniziare dai padroni di casa, invece, hanno effettuato la pasturazione pesante iniziale subito a 13 metri e sono partiti subito su quella linea. Questo, di fatto, ha tagliato fuori i nostri dai giochi per la parte alta della classifica, poiché avendo perso la parte iniziale della gara, si sono trovati subito relegati nelle ultime posizioni dei vari settori, anche perché i pesci di taglia hanno risposto piuttosto bene da subito sulla linea lunga. Una volta realizzato di questa falsa partenza, i nostri sono corsi ai ripari, allungandosi a tutta roubasienne. Dopo circa un’ora dall’inizio di gara 1 Ferruccio e compagni hanno iniziato un lento recupero, a roubaisenne, che li ha portati a scalare varie posizioni di classifica. Solo Ballabeni ha insistito con le alborelle in un settore un po’anomalo ed anche lui era comunque in netta ripresa grazie ad un buon ritmo di cattura di grosse alborelle che facevano 15/20 grammi di media. Terminerà in quarta posizione, a poche etti dal terzo, dopo aver scalato posizioni su posizioni con una bella progressione. La sospensione, doppia come detto in due settori, ha bloccato il recupero e sicuramente influito su quello che poteva essere il risultato finale della Lenza Emiliana. Questa, naturalmente, non può essere che una considerazione e non una scusante, cosa che gli stessi atleti della Lenza non vogliono assolutamente accampare, perché le condizioni che hanno avuto loro sono state le medesime di tutti gli altri.
Resta il fatto di una impostazione iniziale sbagliata che ha influito pesantemente sul risultato finale, in maniera ancora maggiore vista la ridotta durata della prima gara.
In questa gara i piazzamenti della Lenza Emiliana Tubertini sono stati: Ballabeni 4°, Gabba 5°, Ravaglia 5°, Prandi 9°, Giambrone 9°. Vincono la prova gli Slovacchi, con 12 penalità, rappresentati peraltro proprio dalla società che ha sede in quella zona, quindi autentici “padroni di casa”!
A ridosso, come noto, i Cechi della Pardubice Colmic e quindi i Bielorussi della Matchfishing, società che conoscono bene il campo gara. Sempre lì gli inglesi di Scotthorne, la Barnsley Black Drennan, a cui bisogna dare atto di riuscire sempre a trovare il bandolo della matassa!
In gara 2 il fiume Vah si é presentato con acque torbide a causa del maltempo e questo ha obbligato ad una nuova valutazione, settore per settore, delle impostazioni da adottare. Nella parte alta, dove ha pescato Ferruccio Gabba, le acque si sono schiarite prima ed i pesci hanno risposto da subito sulla roubaisenne, tanto che la domenica il reggiano realizza un bel secondo di settore con oltre 15.000 punti. Procedendo verso valle la situazione é stata più complessa; in diversi hanno tentato la carta alborella, tra cui anche i nostri, almeno per parte delle quattro ore per poi passare a cercare nasi, savette e barbi a 13 metri.
La gara degli italiani in questa occasione é stata più regolare e qualcosa sono riusciti a recuperare, ma é chiaro che tenere il passo della ruspa slovacca era impensabile, tanto che questa si é ripetuta, anzi si é migliorata andando a stravincere la prova con sole 9 penalità. Ancora regolari ed efficaci si sono dimostrati gli inglesi, che chiudono gara 2 con 23 punti che valgono loro il sorpasso sui bielorussi, incappati in un brutto 36, e si appendono al collo un bronzo veramente pesante.
Si sono mantenuti su standard elevatissimi anche la domenica i Cechi di Luca Pergreffi, che confermano il loro stato di grazia con questo argento dopo aver recentemente vinto il loro Titolo Nazionale 2015.
Della gara di Gabba e compagni si può dire che la domenica terminano al 5° posto di giornata, dietro a Slovacchi, Polacchi, Cechi ed Inglesi; tra le prime dieci formazioni della classifica finale, gli atleti di Lele Tubertini sono stati, assieme a Slovacchi e Polacchi, gli unici a migliorarsi, in gara 2, tutti gli altri hanno capitalizzato quanto fatto in gara 1, magari limitando i danni e questo può essere una piccola attenuante alla delusione degli sportivi italiani per il risultato dei nostri colori.
Molto sportivamente Ferruccio Gabba e compagni hanno ammesso che il massimo che forse avrebbero potuto ottenere era di salire sul terzo gradino del podio, poiché i padroni di casa si sono dimostrati oggettivamente inarrivabili sul fiume Vah, così come i Cechi della RSK Pardubice hanno saputo mettere a frutto bene la loro conoscenza di questo tipo di fiume. Il distacco dagli inglesi, invece, poteva forse essere colmato se…
Ma dei “se” e dei “ma” son pieni i fossi, giustamente, e resta il tabellino di questo 35° Mondiale per Club, che rispecchia, guarda caso, in buona parte i valori del ranking internazionale delle Nazionali Seniores, con i paesi del Est assolutamente competitivi, soprattutto dove ci sono da pescare pesci di taglia, magari in acque profonde e veloci ma non solo; ci sono poi i soliti, incredibili inglesi, che si confermano autentici “all round”. Poi ci siamo noi, non in ordine di merito ma nel senso che anche noi italiani restiamo sul palcoscenico internazionale come avversari sempre temutissimi dagli altri, molto di più di quanto noi stessi crediamo.
Facciamo però molta più fatica di un tempo a capitalizzare il nostro valore, a concretizzare in risultati effettivi quanto sappiamo fare e quanto valiamo, vittime a volte anche dell’eccesso di critica che viviamo a casa nostra e della ferocia che spesso ci infliggiamo gratuitamente all’indomani di una competizione non vinta.
I colori italiani, che si tratti di Nazionale o di Club, nel nostro sport sono sempre visti, all’estero, con grande rispetto e considerazione, non solo per il nostro passato ma anche per il rilievo che i nomi dei nostri atleti hanno in Europa.
Poi ci può anche stare un ottavo al Mondiale per Club. Ci riproveremo!
Angelo Borgatti
nota: subito dopo la prima prova, alla pubblicazione delle classifiche, sono state riferite voci di malumori in casa Emiliana per il livello del fiume che tutti gli atleti hanno trovato il sabato mattina, prima dell’inizio di gara 1. Secondo questi rumors questo poteva sembrare una manovra dell’organizzazione per agevolare la squadra di casa ma è stato lo stesso Ferruccio Gabba, molto sportivamente, a fare chiarezza su questo confermando che li fiume é stato oggetto per tutta la settimana a variazioni di livello, dovuti ai rilasci idrici della diga a monte del campo gara, rilasci dovuti alle normali fasi di lavorazione dell’impianto. L’informativa che l’indomani avrebbero potuto esserci delle variazioni di livello, tra l’altro, era stata data alla riunione dei capitani del venerdì, quindi ogni ipotesi di “congiura” é da considerarsi assolutamente inesatta.