ELASTICI CAVI: ECCO COME MONTARLI

Con questo articolo, in collaborazione con gli esperti della ditta Hydra, inizia una nuova serie di approfondimenti tecnici.
Speriamo Vi possa piacere, e ringraziamo gli esperti della Hydra per averci svelato i propri “trucchi” nel preparare l’attrezzatura o l’approccio ad una competizione.

ELASTICI CAVI: ECCO COME LI MONTA FULVIO VANOLI

Iniziamo con il montaggio degli elastici cavi nella roubaisienne, con la speranza di proporvi delle soluzioni che consentano di ottimizzare il risultato.

VANOLI

Quest’oggi Fulvio Vanoli ci spiega come monta gli elastici nelle proprie punte, illustrandoci una modalità di montaggio che consente di mantenere l’elastico centrato nel pezzo della cima ed ottenere un attacco della lenza il più piccolo possibile, nonostante il generoso diametro dell’elastico montato.

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fig. 1: IL MATERIALE OCCORRENTE:

Per preparare le proprie punte Fulvio si assicura di avere con se: elastico cavo del diametro desiderato; eva bung expander del diametro adatto all’inserimento nel pezzo nel quale intende bloccare l’elastico, una boccola in silicone utilizzata dagli amici carpisti per bloccare le girelle; un pezzo di dacron.

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fig. 2: EVA BUNG EXPANDER

la prima operazione consiste nell’infilare l’EVA BUG EXPANDER all’elastico, dopo averlo fatto passare nella punta. Il Bud Expander sostituisce sia il classico cono o scaletta, che il dacron che spesso vengono utilizzati per bloccare l’elastico. Utilizziamo l’eva bug expander per una serie di motivi: innanzitutto il Bug Expander in Eva si inserisce perfettamente nel pezzo (a catalogo ne esistono di due misure, adatte all’inserimento nel secondo pezzo – come in questo caso, o per l’inserimento nel terzo pezzo) formando una sorta di tappo che consente di mantenere la pressione dell’aria nel pezzo, evitando che immergendo la punta della canna nell’acqua questa possa entrare; mantiene l’elastico perfettamente centrato nel pezzo, evitando che lo stesso si attacchi ai bordi del pezzo e, per ultimo ma non meno importante, consente una perfetta galleggiabilità del pezzo nel caso in cui, accidentalmente, lo stesso cada in acqua.

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fig. 3: LA TRECCIA

Dopo avere inserito l’elastico si realizza una treccia, avvolgendo l’elastico su se stesso, avendo cura che le spire siano vicine fra loro. La treccia ci consentirà di avere una riserva di trazione, qualora l’elastico arrivasse a fine corsa.

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fig. 4: IL BLOCCAGGIO DELL’ELASTICO

a questo punto si inserisce il bud expander, inserendolo nel pezzo e verificando – innestando il pezzo successivo – che la profondità di bloccaggio dell’elastico non crei problemi d’innesto.

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fig. 5: L’INSERIMENTO DELLA BOCCOLA

bloccato l’elastico sul fondo del pezzo, si impugna la cima e si inserisce nell’elastico la boccola in silicone, che fungerà da salva nodo

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fig. 6: IL NODO step. 1

dopo aver verificato la tensione dell’elastico ed adattata alla propria necessità, si forma un cappio che verrà trattenuto tra pollice ed indice.

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fig. 7: IL NODO step. 2

si formerà un altro cappio con il dacron, avendo cura di farne passare un capo all’interno del cappio creato con l’elastico

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fig. 8: IL NODO step. 3

con l’altro capo del dacron si faranno 4/5 giri intorno al cappio formato con l’elastico, avendo cura di non far sovrapporre le spire e lo si farà passare dal cappio dell’elastico.

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fig. 9: IL NODO step. 4

dopo aver umettato le componenti del nodo, si stringerà il dacron, ottenendo il risultato illustrato in fig. 9

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fig. 10: IL NODO step. 5

a questo punto non resta che eliminare le eccedenze di elastico e dacron e spostare la boccola di silicone sul nodo. Il risultato sarà:

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come notate il nodo è molto piccolo nonostante il generoso diametro dell’elastico.

Nel caso servissero ulteriori chiarimenti, i nostri esperti saranno lieti di rispondere agli eventuali quesiti che vorrete inviarci tramite commento in calce all’articolo.

Alla prossima!!!

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