FEEDER FISHING PRATICO IN CARINZIA
La pesca pratica o pesca in movimento è una tecnica spesso associata alla pesca con la bolognese, pesca a mosca, spinning ecc., ma si può praticare anche nel feeder fishing, perché in alcuni ambienti, come piccoli corsi d’acqua, o poco frequentati, cambiare postazione può risultare decisivo.
Per testare la validità e la fattibilità di questo nuovo approccio, abbiamo scelto la Piccola Drava, incastonata nel verde della splendida Carinzia, riserva di pesca gestita in modo encomiabile dalla famiglia Gargantini.
Dovendoci spostare di frequente, è necessario ridurre al minimo la nostra attrezzatura, oltre alla canna, elemento indispensabile, porteremo con noi un guadino, un appoggia canna, di cui possiamo anche farne a meno, sfruttando feeder arm di fortuna, che la natura ci offre
e poi una piccola borsa in cui riporre i pasturatori, e minuteria come stopperini, girelle, monofili per finali e ami, più che sufficienti, considerando che come montatura utilizzeremo la classica running rig scorrevole, una montatura versatile che ben si adatta alla pesca in movimento.
Come abbiamo anticipato questa tecnica trova la sua applicazione naturale in tutti quei piccoli fiumi e corsi d’acqua, dove sia per la poca profondità, sia per le ridotte dimensioni, dopo alcune catture il pesce disturbato tende a spostarsi, oppure in quei luoghi dove per accedere bisogna percorrere parecchia strada a piedi, e in ogni modo la conformazione delle sponde rende impossibile predisporre una vera e propria postazione da pesca, con tanto di panchetto, pedane, feeder arm ecc.
La pesca pratica ha un fascino particolare, perché ci consente nella stessa giornata di pesca di scoprire suggestivi angoli, che i piccoli fiumi offrono. A volte differenti tra loro per via del cambio di corrente, del tipo di fondale e per le specie ittiche presenti, quindi una pesca che richiede continui cambi del sistema pescante, dovendo spesso cambiare sia il tipo di pasturatore sia le dimensioni e la sua zavorra. Anche il terminale va cambiato in base al tipo di pesce presente in quel determinato tratto di fiume, passando da uno 0,20 con ami robusti di lunghezza di circa mezzo metro per insidiare Barbi e Carpe, a finali dello 0,10 ed ami piccolissimi nella misura dal 18 al 24 per vincere le diffidenze di pesci come cavedani, nasen e temoli, in questo caso la lunghezza del terminale può arrivare anche ai due metri.
Dovendo portare con noi poca attrezzatura per quanto concerne la canna opteremo per una 12” ad azione medium-light,scelta che ci permetterà di affrontare tutte le varie situazioni con tranquillità, per questo motivo consigliamo le Concept e le Reflex di casa Tubertini.
Pasturando esclusivamente a bigattini e micro pellet, esche facilmente trasportabili, partiremo da alcune postazioni a monte per poi scendere verso valle, sfruttando quindi la scia dei bigattini.
Le catture non si sono fatte attendere, a intervalli di un’ora circa, abbiamo cambiato la nostra postazione, spostamenti dettati dalla riduzione o completa scomparsa delle tocche.
Le specie ittiche che abbiamo catturato in questa sessione di pesca pratica sono state in prevalenza Cavedani, Nasen e Temoli e alcune trote, un approccio che si è rivelato molto fruttuose che molto presto ripresenteremo in qualche bel fiume italico.
Appuntamento alla prossima avventura di Tubertini Feeder, e come sempre pollice suuuu!!!!