NAZIONALE FEEDER 2016: LA PAROLA AI PROTAGONISTI

Dopo lo stage tenutosi lo scorso weekend sul giardino di pesca dell’Idrovia Padovana era d’obbligo dare voce ai vari protagonisti di questa specialità che da alcuni anni sta salendo posizioni importanti nella hit parade della pesca sportiva italiana.

Sono anni che esiste questa specialità, sono alcuni decenni che un certo Mario Molinari, uno dei pochi pionieri e promotori di questa specialità, ne parla e ne scrive ma perché solo da pochi anni è scoppiata la feeder mania anche in questo paese?

Se è vero che negli altri paesi il rapporto tra pesca al colpo, intesa come pesca a roubaisienne, e pesca con il feeder è di 30% a 70%, almeno così mi è stato detto da illustri campioni di altri paesi, soprattutto Inghilterra, un motivo ci sarà.

Il motivo sta nel rapporto favorevole tra ore di pesca e pescato, nel senso che questa tecnica ti permette di pescare anche in condizioni particolarmente sfavorevoli e nel nord Europa queste condizioni si verificano spesso.

Poi il merito lo assegniamo alla Federazione che ha visto lungo e ha favorito lo sviluppo del feeder andando a creare eventi e campionati a squadre e individuali che di fatto sono stati la miccia per incendiare la passione dei pescatori e poi ci mettiamo anche noi della stampa, i vari forum, i social, da quando tutti ne parlano il tam tam ha amplificato la curiosità e da li a prendere una canna in mano il passo è stato breve.

Ed ora ci troviamo qua ad essere la cenerentola del mondo in questa specialità con tanta voglia di diventare protagonista a livello internazionale.

Certo, le distanze tra noi e i mostri sacri sono ancora tante e a parlare più che mai è il medagliere internazionale del feeder fishing che vede l’Inghilterra saldamente al primo posto con 8 medaglie e noi Italia fermi al palo con una sola medaglia individuale ottenuta da Caruso in Belgio.

Gli ultimi due mondiali, in Irlanda sui gardon e in Olanda sulle breme, sono da scartare per il cattivo risultato ma da conservare per l’esperienza maturata che è fondamentale per crescere e diventare sempre più competitivi.

Prima di trovare l’assetto stabile il Comitato di settore ha sperimentato alcuni metodi di selezione, il club azzurro è andato a ragione subito in archivio e si è passati ad una formula per la costruzione della nazionale che passa attraverso un sistema misto classifica – scelta tecnica.

Ovviamente anche in questo stage avevamo una quindicina di atleti, poi solo 13 per la rinunzia di due elementi forti come Marchese e Moscati, alcuni dei quali arrivati tramite classifica e altri per scelta dello staff formato da Maurizio Setti e Marco Manni, due “colpisti” che hanno dimostrato in questi pochi anni di feeder di dire subito la loro raccogliendo successi uno dopo l’altro e l’ultimo con il loro team proprio sul Brian a Torre di Mosto poche settimane fa.

A Setti e Manni il compito di portare al successo la nostra nazionale che passa attraverso lo spirito di squadra, superando gli individualismi e gli egoismi personali, che rimane pur sempre il vero segreto per raggiungere buoni traguardi.

Setti e Manni insieme a Natucci, Presidente del Comitato di settore, fautore in primis della crescita di questa specialità, al termine dello stage hanno annunciato la composizione della nazionale azzurra che parteciperà al mondiale di Novi sad in serbia.

Queste sono state le parole raccolte di alcuni protagonisti:

MAURIZIO NATUCCI Presidente C.S A.I. ha detto:

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Maurizio, ti chiedo subito un commento a caldo sull’annuncio dei componenti della nazionale di feeder?
Sono contento della scelta della nazionale con la nuova entrata di Andrea Canaccini, partiamo con tante speranze e speriamo sia la volta buona. Mi dispiace per quelli che sono rimasti fuori, ma purtroppo la squadra è formata da 6 persone.

Tu che hai assistito domenica ai lavori di questo stage, che cosa hai potuto vedere in qualita’ di pescatore, vista anche la tua esperienza nel feeder?
Come hanno detto i due capitani, c’erano sicuramente 8/9 pescatori, che potevano meritare tutti di partecipare al mondiale in Serbia. Hanno scelto questi 6 e penso che siamo competitivi, ma dobbiamo dimostrarlo sul campo di gara. Partiamo come tutti gli anni con buone speranze.

Che campo di gara vi aspetta a Novi Sad?
Dobbiamo vederlo dal vivo, perche’ le informazioni sono un po’ strane , si prevede un canale con un livello d’acqua basso, quindi non si prendera’ molto e ci saranno molte alborella. Il prossimo 12 di maggio, i ragazzi partiranno per conto loro per la Serbia, per partecipare al Preston Challenge. Cosi’ potranno provare il campo di gara e poi avremmo maggiori informazioni.

Dal gruppo ti aspetti qualcosa, visto che questi ragazzi sono amici tra loro, ma anche acerrimi avversari quando gareggiano nei vari campionati?
Ognuno lasciera’ la sua casacca per indossare quella della nazionale e come dico io, con la maglia azzurra siamo tutti uniti, senza badare ai vari marchi, mi aspetto un gruppo compatto e su questo non ho dubbi. I due capitani, Maurizio Setti e Marco Manni, entrambi con tanta esperienza, sapranno indirizzarsi verso le scelte giuste.

Ci aspettiamo sicuramente dei risultati in contro tendenza rispetto gli ultimi campionati. Penso che ormai la gavetta l’abbiamo fatta, quindi ci poniamo delle grandi aspettative nel prossimo mondiale, in termini di risultati?
Sempre ci poniamo grandi aspettative, quando parliamo di Nazionale. La federazione italiana, in tutti i mondiali ed a a tutte le manifestazioni internazionali a cui partecipa, si pone sempre degli obiettivi importanti. Poi , comunque ci sono sempre gli avversari, i campi di gara, diverse problematiche ecc… ma io spero che anche nel feeder, dove per ora non abbiamo avuto mai grandi soddisfazioni, sia giunto il momento di avercela. La gara è sempre difficile, le Nazioni sono tante, quindi vedremo in futuro

Un grande in bocca al lupo, a tutto lo staff ed alla federazione della FIPSAS, con la speranza che sia protagonista nel prossimo mondiale di feeder fishing.
Crepi, grazie Alessandro.

MAURIZIO SETTI

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Adesso diamo la pariola a Maurizio, CT in Pectore della nazionale azzurra. Dopo il brutto esordio in Olanda lo aspettiamo per un pronto riscatto in serbia, dove sembra che la pesca sia più congegnale ai nostri atleti e al nostro modo di pescare. Infatto lo stage effettuato in Idrovia con la sola esca del fouille ever de vase andava proprio in questa direzione, capire l’adattamento tecnico dei ragazzi a questo approccio…

Maurizio, ti chiedo un commento a caldo, come fanno tutti i team manager della altre Nazioni, sulla squadra prescelta, sullo stage e sul mondiale che vi aspetta.

Noi abbiamo fatto questi stage che non erano competitivi, poi alla fine ho voluto pesare, anche perche’ ogni partecipante voleva rendersi conto di com’era andata la pescata.

Questi stage non sono stati facili, perche’ siamo andati si,in un campo di gara meraviglioso, l’Idrovia di Padova, che avevano sistemato apposta per noi, con erba tagliata, un giardino insomma e ci siamo trovati tutti bene, ma la pescata è risultata davvero difficile, per la presenza di tantissime alborelle, soprattutto il sabato, con quella bella giornata di sole, questi pesci erano davvero numerosi.

E chi ha capito prima degli altri, come ad esempio Mazzetti il sabato, di modificare la pescata facendo delle cose diverse, chiudono con dei bei pesi , come 5000 punti appunto di Mazzetti e poi via via tutti gli altri.

Quando sono andato di fianco ai pescatori, comunque un po’ l’idea di chi mandare in Nazionale l’avevo, pero’ quando guardo la mia classifica personale e vedo che nei primi 5/6 posti ci sono comunque quelle persone che mi interessavano, capisco che abbiamo fatto una cosa seria e giusta.

Domenica mattina, è stata una giornata molto diversa, con brutto tempo e soprattutto pioggia. Le alborelle erano meno attive ed abbiamo fatto anche l’inversione di picchetto.

Praticamente nella “gara” di sabato, i primi cinque/sei numeri che sono andati bene, la domenica l’abbiamo messi negli ultimi numeri, praticamente dall’otto/nove fino al tredici, soltanto Pizzi, è rimasto sia il sabato che la domenica al numero 13.

Anche nella seconda manche, i soliti hanno fatto la differenza, prendendo anche qualche carassio di bella taglia. Nonostante il non disturbo delle alborelle, in molti non sono riusciti comunque a trovare la pescata giusta per fare la differenza.

Io ho ribadito piu’ volte ai ragazzi,che gli stage erano per me importanti, soprattutto per avvicinare coloro che fanno piu’ fatica a pescare con l’uso del fouilles e del ver de vase come innesco e per questo motivo hanno avuto tanti problemi con le alborelle.

Sicuramente, se mettevano su un bel vermone, questi pescetti avrebbero dato meno da fare, ma il mio obiettivo era quello di far prendere confidenza con queste esche. Alla fine comunque sono venuti fuori dei bei pesi 4/5 kg., percio’ il campo di gara è stato una buona palestra.

Un’altra cosa che ribadisco sempre loro, è che li osservo gia’ a partire dallo scorso anno, li seguo gara per gara, i piazzamenti, cosa fanno ecc…mi interessa molto questo discorso.

E’ chiaro che poi avendoli vicino e poterli osservare meglio, la scelta per me diventa piu’ semplice. Ad esempio ci sono i ragazzi della Lanza che stanno ottenendo degli ottimi risultati, ma al momento non li ho negli stage, non hanno magari fatto alcuni campionati italiani, ed io non riesco ad attingere le giuste informazioni che mi servono, almeno per ora.

Una persona che ero molto curioso di mettere in squadra, e’ Andrea Canaccini, secondo me un personaggio importante. In questi stage, ha pescando cercando di catturare tutto quello che poteva mettere in nassa.

In questi ultimi due anni sta andando molto bene e comunque in questi stage è nei primi cinque in classifica insieme a Vezzalini, De Pascalis, Mazzetti e Govi.

Ripeto gli stage non erano agonistici, pero’ nelle prime posizioni, comunque i nomi sono sempre questi e devo dire che sono stati davvero bravi.

Un grandissimo rientro per De Pascalis e Govi?
Si certamente, poi Angelo in pratica avrebbe vinto questi stage con due secondi. Anche qui capisci che per me è stato molto facile fare queste scelte.

Ora vi aspetta una grande sfida, quella di riscattare il brutto mondiale dello scorso anno in Olanda?
Io daro’ l’anima come sempre, ho detto ai ragazzi che voglio andare sul podio!!!! Noi lo scorso anno abbiamo fatto un bellissimo lavoro di studio sugli inglese, ma secondo me, credo che abbiamo sbagliato.

Nulla da togliere all’Inghilterra Campione del mondo, pero’ bisogna dire che la Francia ha perso il mondiale per un punto. Quindi spero che avremmo la forza mentale di fare come la Francia lo scorso anno, che non hanno studiato nessuno.

Noi ormai ne sappiamo di pesca, loro sono professionisti, ma anche gli italiani non scherzano. Abbiamo bisogno di capire tra di noi, la giusta tattica, parlandoci e secondo me possiamo fare un bellissimo mondiale senza correre dietro agli inglesi.

Bene, vi sento molto agguerriti e non mi rimane che farvi un grosso in bocca al lupo!

ANDREA CANACCINI

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Per prima cosa ti faccio tanti complimenti, per questo traguardo raggiunto. Un’emozione come non ti capitava da tempo, giusto?
Si, sono felicissimo, tanta emozione.

Mi sa che sei l’unico nel panorama agonistico italiano ad avere indossato due maglie azzurre di settori diversi, giusto?

beh a memoria non ricordo altri e quindi mi pare di si. Ho vestito la maglia azzurra della nazionale campione del mondo della specialità Canna da Riva e ora quella della nazionale specialità Feeder.

Un sogno che avevo da bambino e che finalmente a coronamento di una vita passata a contatto con acqua e pesci si avvera. Bene non ti nascondo che pur essendo avanti con gli anni ho provato una grande emozione e gli attestati di stima di tati amici mi hanno fatto tanto piacere e ancora adesso mi va di ringraziarli per l’affetto che mi hanno tributato.

Come ti sei preparato a questo stage e che emozioni hai provato non sapendo l’esito fino alla fine?
Io sinceramente ero molto tranquillo, accettando il sistema ed accettando la formula non avevo grossi pensieri. Ho cercato di fare sempre del mio meglio e poi, se uno viene scelto è felicissimo, altrimenti vanno rispettate le scelte tecniche del ct.

Ero molto sereno, ho preparato questo stage com’era possibile, non avevo mai pescato in Idrovia, ho avuto delle notizie come tutti ed ho cercato di preparare l’attrezzatura al meglio. Nella realta’ delle cose, c’erano pochissimi pesci di taglia e bisognava pescarli con un certo tipo di pasturazione e soprattutto con molto costanza.

Tra i migliori di questo stage, ci sono stati sicuramente Massimo Vezzalini ed Angelo De Pascalis, che hanno impostato queste pescate alla ricerca di carassi e breme di taglia, rimandendo anche qualche ora in cappotto. Loro erano consci delle loro possibilita’ tecniche e delle loro impostazioni di “gara”.

Io, non avevo la loro preparazione, non mi sentivo pronto ad uno stage di questo tipo. Loro hanno avuto una fede incrollabile, stando li’ in cappotto per ore e poi hanno preso dei carassi che gli hanno permesso di fare un ottimo peso.

La mia natura, il mio dna, mi suggeriva di prendere i pescetti da 10/15 grammi, a testa bassa cercando di prenderne il piu’possibile. Ho fatto entrambe le giornate la stessa pescata, domenica totalizzo 2700 punti, circa 200 pesci, non sono riuscito ad impostarle come loro, ho cercato di difendere, dando il massimo, poi è andata bene cosi’!

La maglia della nazionale di feeder, è un’altra perla che metti nel tuo curriculum sportivo. Vogliamo ricordare ai nostri lettori quali sono state le altre perle della tua bella collana di successi che hai raccolto nella tua carriera sportiva?
Sono stato 5 anni in Nazionale del settore mare nella specialita’ canna da riva, abbiamo vinto 3 Campionati del mondo ed una volta siamo arrivati terzi. Poi, vari trofei in mare. Verso gli anni 2000 mi sono dedicato alla pesca al colpo, ed ho vinto un Campionato Italiano Carpa in Sardegna, di cui ho un bellissimo ricordo e poi anche una serie A/3 con la Vasca Azzurra. Negli ultimi tre anni mi sto dedicando al feeder e mi sto togliendo tantissime soddisfazioni, tra le quali il Campionato Italiano a squadre vinto lo scorso anno, ed il Memorial Pasinetti di questo aprile. Ora per questa convocazione daro’ il massimo, con la cattiveria agonistica che mi contraddistingue e spero di dare una mano alla squadra.

Un grosso in bocca al lupo per il mondiale.

ANGELO DE PASCALIS

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Angelo, tanti complimenti per aver riconquistato la maglia azzurra. Ti chiedo un tuo commento, cosi’ a caldo, e cosa provi in questo momento, ora che finalmente riesci anche a rilassarti dallo stress di questi due giorni di stage?

Esprimere a parole ciò che provo in questo momento è molto difficile per me. Mai, come in quest’ultimo periodo la mia determinazione mi ha aiutato a raggiungere buoni risultati e il Commissario Tecnico Maurizio Setti ha voluto premiare il mio impegno, la mia dedizione e capacità. Per questo ringrazio lui, il Vice CT Marco Manni e la Federazione per la fiducia che ripongono in me.

Sono contento di far parte di questo gruppo e metterò tutto me stesso a disposizione della Nazionale. Ovviamente, come nelle trascorse occasioni dovrò chiedere un impegno supplementare a chi mi sta accanto, per questo mi recherò al più presto nello store di qualche famoso stilista produttore di borse…….ah ah ah.

Per ultimo ringrazio Preston Innovations, Betti Sport e tutti coloro che mi hanno supportato durante questo periodo per me molto impegnativo e difficile. Grazie di cuore e Forza Italia!

Grazie e Forza Azzurri!
MASSIMO VEZZALINI

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Ciao Vez , ancora una volta mi trovo a chiamarti per farti tanti complimenti per la convocazione in maglia azzurra , ormai non te ne ricordi più il numero di volte nemmeno te tra colpo e feeder..

Grazie Alessandro, sono decenni che pesco e ancora la voglia non mi è passata, quindi finchè mi diverto mi troverete sempre in prima linea.

Sei l’unico nella pesca in acque interne ad avere indossato due maglie azzurre, non male..

Si è una bella soddisfazione avere indossato la maglia della nazionale di pesca al colpo e anche quella di un’altra specialità del feeder.

Indossare la maglia azzurra è un onore e ringrazio anche la buona sorte che mi ha dato la possibilità di raggiungerla.

Lo stage è stato molto interessante e il campo di gara si è rivelato all’altezza di questo stage.

Importante avere utilizzato la tipogia di esche solo fouille e ver de vase che potrebbero essere determinanti nel prossimo mondiale e vedo molte analogie tra la pescata che abbiamo fatto qui in Idrovia e quella che dovremo fare in Serbia.

Ognuno ha pescato come voleva al di là delle esche?

No abbiamo usato pastura e terre uguali per tutti con impostazione identica e così si è dato la possibilità a tutti di poter emrgere ad armi pari.

Avete notizie sul campo gara del mondiale?

Da informazioni ricevute ci dicono che dovremo pescare bremettine da 50 a 80 grammi ma lo capiremo meglio tra poche settimane in occasione di un challenge al quale parteciperemo.

Bene Vez tanti complimenti e un grande in bocca al lupo.

MICHELE CAPOCCIA

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Veste la maglia azzurra per la seconda volta e alla nazionale ci arriva da leader delle Lenza Emiliana Tubertini con tanta esperienza maturata insieme al suo ormai ex compagno di squadra e di nazionale Manuel Marchese.

Si sono molto contento per avere ricevuto la convocazione in nazionale dopo questi stage che sono stati molto tecnici e hanno permesso allo staff di farsi un’idea sul materiale a disposizione. Io dico che ho avuto la fortuna di essere scelto e spero di essere all’altezza e mi impegnerò al massimo per onorare la maglia azzurra, dare soddisfazione allo staff e ai miei compagni di squadra e a tutti i tifosi che ci seguiranno in Italia.

Come ci si arriva alla nazionale, qualche malpensante dice che avere uno sponsor che conta aiuta molto..

Mah che dire, io so solo che durante l’anno si fanno dei grandi sacrifici per emergere e se uno pesca a certi livelli non puoi permetterti mai di mollare. Fare agonismo significa fare tanti sacrifici e a volte chi critica non si rende conto di quanto lavoro ci sia dietro per crescere e rimanere competitivo.

Comunque posso dire che il gruppo che ha partecipato allo stage era fatto di persone molto competitive e tutte avrebbero meritato di entare e sicuramente chi non è stato scelto avrà la possibilità di rifarsi in altre occasioni. Io mi sento fortunato per questo ringrazio tutti coloro che hanno avuto fiducia in me.

Hai citato Manuel Marchese, ecco credo che se non avesse fatto scelte diverse sicuramente sarebbe stato in questa nazionale per pieno merito e se oggi mi trovo ad indossare per la seconda volta questa glorioisa maglia credo che un pò di merito sia stato anche grazie al percorso che abbiamo fatto insieme e per questo lo ringrazio ancora.

MARCO MAZZETTI

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Mazzetti è un fuoriclasse nella pesca, il più giovane campione italiano individuale della storia nella categoria seniores di pesca al colpo, ha vinto migliaia di gare e nella classifica di rendimento della specialità feeder è sempre tra i primissimi. Ha vestito la maglia della nazionale feeder in diverse occasioni e la sua presenza in nazionale è un il valore aggiunto in più.

“sono molto contento di questa convocazione in nazionale, lo speravo molto perché durante l’anno si lotta su tutti i campi di gara per arrivare a questo risultato. In fondo in ogni sport agonistico il sogno di tutti il traguardo massimo è la nazionale. Sono orgoglioso di rappresentare l’Italia nel prossimo mondiale in Serbia e speriamo sia la volta buona per invertire la rotta e portare a casa qualche risultato. Io mi impegnerò al massimo e ringrazio ancora la Federazione, lo staff tecnico e i  miei compagni di squadra. Forza Italia!!”

MIRCO GOVI

GOVI

Mirco Govi dagli amici detto “nostromo” chiude la formazione dei sei atleti che compongono la nazionale feeder del 2016. Ha partecipato ad altri mondiali con la nazionale di feeder e anche lui è stato scelto per la continuità di risultati ottenuti in questi ultimi anni. E’ un meticoloso, non lascia nulla al caso, prepara sempre tutto curando i minimi dettagli, la pesca in famiglia non è una passione ma una malattia visto che di professione è agente di commercio di articoli da pesca, suo fratello Gino è titolare del negozio a Reggio Emilia “Obiettivo Pesca”, Gino Govi è un affermato agonista del colpo nonché parte dello staff della nazionale di pesca al colpo, suo nipote Manuel, figlio di Gino, è agonista di feeder con iol Gatto Azzurro; insomma in famiglia si è sempre mangiato pane e pesca. Anche a lui un grande in bocca al lupo per il prossimo mondiale in Serbia.

“anch’io mi associo a quanto già detto dai miei compagni di squadra, abbiamo fame di riscatto, dopo gli ultimi mondiali in ombra con il risultato nonostante avessimo dato tutto per fare bene, penso sia arrivato il momento di raccogliere qualcosa. L’ambiente e il clima in nazionale è positivo e siamo tutti carichi. Per quanto mi riguarda esprimo grande soddisfazione per questo attestato di stima ricevuto dallo staff tecnico e che ringrazio e cercherò di ripagare dando il massimo impegno sperando di portare a casa un grande risultato. Grazie a tutti e Forza Italia”.

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