A Corbara la decima dello Stonfo Day

Si è appena concluso lo Stonfo Day di quest’anno, organizzato il 2 luglio sul bacino di Corbara dalla Lenza Orvietana. Si tratta di una manifestazione che, partita in sordina ma cresciuta negli anni, è giunta ormai alla  decima edizione riscuotendo un notevole successo. Tutto è nato dalla voglia di far rivivere la vecchia ma sempre gloriosa pesca con le canne fisse. La cosa che ha stupito di più è che ci sono ancora dei giovani che sono stati piacevolmente contagiati da questo modo di pescare e che via via vi si sono appassionati con risultati davvero sorprendenti.

Anche questa volta il Lago di Corbara ha fatto in pieno il suo dovere regalando ai partecipanti una giornata memorabile sotto tutti i punti di vista: un sole splendido che illuminava la scena e anche numerosi pesci di taglia, soprattutto Bremes.

Ma la parte più bella è stata la partecipazione dei tanti amici che negli anni hanno creduto in questa manifestazione che non ha uguali. La ditta Stonfo di Firenze, sponsor della Società organizzatrice e della manifestazione, ha messo a disposizione parecchi suoi prodotti che sono stati dati ai concorrenti durante la premiazione e che sono stati particolarmente apprezzati. Dopo l’abbondante pescata, Il momento della premiazione è stato molto gradito da tutti in quanto la Lenza Orvietana aveva messo in palio anche abbondanti salumi e confezioni del buon vino locale generosamente offerto dai produttori della zona. La coppia risultata prima assoluta con oltre 19 chili di pescato, formata da Giacomo Tronconi e Claudio Torolli, oltre ai premi suddetti, si è aggiudicata due splendidi delfini scolpiti nel legno dal bravo artigiano orvietano Fausto Sangiovanni, la cui ditta è leader nella produzione di arredi in legno.

Non citiamo i convenuti, alcuni provenienti anche da molto lontano; la loro presenza si evince dalla classifica ed i nomi di alcuni di essi risultano molto famosi,  essendo dei personaggi che hanno fatto la storia della pesca sportiva.

Notevole l’indotto determinato dalla presenza dei garisti, ben 60, sulle strutture ricettive dell’orvietano, dagli alberghi, ai ristoranti, agli agriturismi, ai bar.

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