LE AQUILE STREPITOSE DI OSTELLATO!!!
REGIONALE EMILIA ROMAGNA 2016 GIRONE C – CLASSIFICHE 2 PROVA
Quando si vince una gara con 4 penalità non ci possono essere alibi o scuse per tutti gli altri e l’unico aggettivo attribuibile credo sia “strepitosi”.
E’ quanto successo domenica 24 luglio, nella seconda prova del Girone C del Regionale Emilia Romagna 2016, alla formazione A de Le Aquile Colmic A di Forlì, che hanno sbaragliato il campo con 4 vittorie 4 davanti a due formazioni fortissime come la Bagnacavallese Colmic A e l’Amo Santarcangiolese Colmic A, campione regionale in carica, rispettivamente seconda e terza di giornata, entrambe con 9 punti complessivi.
Per gli uomini di Tino Rocchi, oggi presente sul Circondariale dietro ai suoi ragazzi, una vittoria che vale triplo: per l’entità del risultato, per il fatto che questa vittoria li porta nettamente in testa alla generale dopo la prima metà del campionato (ridotto a 4 prove dopo l’annullamento della prima di calendario) e, non ultimo, perché ottenuta su di un campo gara non semplice da decifrare come il Campo Vecchio di Ostellato di questi giorni.
Le considerazioni sul campo gara le vorrei fare subito, perché era uno degli argomenti sulla bocca di molti prima della gara e al raduno dopo gara e, come spesso accade, le opinioni erano le più varie. Facendone un sunto, credo si possa affermare che, archiviato il fantastico Mondiale per Club di due settimane fa, il Circondariale comunque c’é, é in via di miglioramento. Certo la pescosità, a questo livello tecnico, é modesta e, soprattutto, non facile da realizzare, con pesci di taglia molto varia che possono stravolgere la graduatoria di settore e, udite udite, da pescare prevalentemente all’inglese, la tecnica che nella maggior parte dei casi ha dato più soddisfazioni in termini di catture mentre la canna ad innesti, in teoria la più congeniale alle indecifrabili breme, ha svolto solo un ruolo di comprimaria in questa domenica di luglio.
Difficile dire il perché di questa situazione, posso provare ad azzardare una ipotesi, con tutti i benefici del caso: nel canale non ci sono moltissimi pesci, ce ne sono ma in una cubatura tale come quella di questo canale la loro densità è sicuramente minore che in passato; questa riduzione numerica non genera competizione alimentare e quindi i pesci tendono ad essere sostanzialmente diffidenti, a restare più lontani da riva e ad avvicinarsi alle zone pasturate con più cautela e questo provoca una generale difficoltà di cattura. Se poi ci aggiungiamo che le breme, la specie prevalente (anche se si sono rivisti diversi, interessantissimi, esemplari di carassio da 100/300 grammi che fanno solo ben sperare!) é un pesce assolutamente gregario, che si sposta a branchi in determinate zone e sul cui comportamento abbiamo ancora molto da imparare (lo dicono diversi campioni italiani, tra i quali i ragazzi della Lenza Emiliana che vi hanno disputato il recente Mondiale), ecco che forse abbiamo la chiusura del cerchio che spiega le difficoltà a realizzare pesi discreti nelle competizioni. Ma resta il fatto, a mio parere, che sul Circondariale, almeno ora, una popolazione ittica di un certo tipo c’é. E questo é certamente positivo. Poi dobbiamo imparare a prenderli, questi pesci, ma questo verrà col tempo. Certamente hanno capito diverse cose gli aquilotti di Forlì, capitanati da un motivatissimo Nerio Masotti, leader attuale della graduatoria individuale, che ci racconta così la loro gara: “Oltre a me oggi hanno pescato anche Rocky Mariani, Gentilini Gianluca e Gianni Monti. Ti confesso che ci tenevamo molto a fare bene ed abbiamo preparato la gara con molta cura, sia la pescata a 4 pezzi di canna a cercare i persici sole per scappottare o qualche carassio isolato, alla roubaisienne a 13 metri da provare nella prima mezz’ora che l’inglese, sulla linea dei 50 metri. La nostra idea era di scappottarsi magari con qualche persico sole o un pesce a quattro pezzi per cercare poi una breme a 13 metri e fare poi le restanti due ore all’inglese. Anche perchè non avevamo il litraggio di pastura sufficiente per fare tre ore all’inglese.”
Com’é, per te, questo Ostellato, Nerio?
” E’ difficile, perché ci sono da fare 7/8 pesci nelle tre ore. La gara adesso la fa la fionda: se si riesce ad essere precisi a pasturare e pescare nello stesso posto, qualche mangiata la si vede. Il problema è proprio questo: la precisione di pesca e di pasturazione.”
Questo il commento del marito della Milena Nazionale, la Camporesi. Più o meno sulla falsa riga anche Gianfranco Reali, leader e portavoce della Bagnacavallese Colmic, seconda ai punti oggi…
BAGNACAVALLESE COLMIC
Reali, oggi avete sfoderato la nuova divisa e subito un bellissimo risultato!
“Ci sono appena arrivate e le abbiamo inaugurate con un bel risultato, alle spalle delle Aquile, oggi incontenibili. Campo gara molto difficile oggi, che noi avevamo deciso di affrontare esclusivamente all’inglese, sulla linea dei trenta metri, perché sulla roubaisienne, soprattutto in terza e quarta zona, c’erano veramente poche chances di trovare un pesce. Io faccio il quinto con una breme da quasi 800 grammi. Questa mattina, guardando il colore dell’acqua, veramente molto bella, ero fiducioso di avere più risposte da parte dei pesci, invece… Mi sembra un Ostellato con pochi pesci, da pescarli molto bene. E’ un peccato perché è un canale meraviglioso e ne avremmo veramente bisogno come campo gara.”
Gianfranco, se guardo la classifica di oggi e la generale, mi viene da pensare ad una sfida tutta taggata Colmic in questo Regionale…
“Hai ragione, il vertice é tutto di squadre sponsorizzate dalla Colmic e, come puoi immaginare, la cosa non può che farmi piacere!”
I tuoi compagni?
“Nel quartetto, oltre a me ci sono Nicolini Silvano, Bolognesi Giuseppe ed Emilio Coverini.”
Per finire l’opinione di Renzo Coscia dell’Amo Santarcangiolese Colmic, oggi terzi di giornata.
AMO SANTARCANGIOLESE COLMIC
Renzo, la formazione dell’Amo é la solita?
“Certo! Io, Luca Ponti, Pesaresi Gabriele ed Uguccioni Andrea.”
La vostra impostazione, Renzo?
“Noi siamo partiti all’inglese perché pensavamo che fosse la scelta migliore per cercare qualche mangiata di qualche pesce di buona taglia. E’ stata comunque una gara all’insegna di qualche pesce, tre o quattro, almeno nella mia zona.”
Anche voi siete profondi conoscitori di Ostellato, che frequentate spesso. Un parere…
“Cosa vuoi che ti dica? C’è una bella pescata ma credo ci siano pochi pesci, in generale. Quando vieni da solo, in prova, fai anche delle belle pescate; in gara quei pesci che in prova sono tutti per te, li devi dividere con gli altri e quindi ne risultano pochi pesci per tutti. Dobbiamo sperare che entrino altri pesci ancora.”
Le parole di Coscia ci confermano la sensazione di molti, ossia la ridotta presenza di pesci; la bella iniziativa della Federazione di far girare l’acqua dal Po di Volano nel Circondariale, tramite la rete idrica dei canali di bonifica, ha fatto entrare dell’acqua veramente di buona qualità nel canale, come non se ne vedeva da anni, soprattutto in piena estate, e questo certamente ha indotto i pesci a ricolonizzare il campo gara più famoso d’Italia. Lasciamo che la natura faccia il suo corso, che i pesci possano riprodursi con calma, facciamo una buona vigilanza e riportiamo i pescatori sul Circondariale, anche con il rischio di fare un cappotto o quasi e, forse, avremo l’ennesima rinascita di Ostellato. Questo é l’auspicio di tutti.
Ma ognuno deve fare il proprio pezzo, dalla Federazione ai pescatori, dalle Istituzioni agli Organi di vigilanza.
Sperem!
Angelo Borgatti