CAMPIONATO ITALIANO SENIORES: LA PAROLA AI PROTAGONISTI
La prova di domenica nel Cavo Lama ha decretato chi andrà a Spinadesco a giocarsi il titolo di campione Italiano individuale.
Alcuni di loro partono con un piccolo vantaggio e cioè aver vinto la prova di selezione nel canale modenese e possono quindi portarsi dietro un punteggio basso (le prossime prove di finale poi avranno un coefficiente maggiorato).
Tra quelli che sono riusciti a vincere il loro settore abbiamo scelto Marco Solfanelli, Cristian Gabarrini e Marco Genovesi…. a loro la parola:
MARCO SOLFANELLI – PC BASTIA
Marco, una gara nel Cavo Lama che ti ha visto vincere con un peso abbastanza basso, quindi in settore direi abbastanza difficile…
Sì, un settore difficile non solo per la bassa pescosità ma anche per l’elevato coefficente di bravura degli avversari. Solo per citarne alcuni avevo in settore Gelli, Gabba e Fedeli, sicuramente gente di un certo spessore. Sono capitato ai “pozzi”, proprio dove non volevo capitare. La pescosità è stata bassissima e praticamente dopo due ore avevo 4 pesciolini e sono riuscito a prendere una quindicina di carassietti pescando la terza ora e metà della quarta fuori punta con tre grammi. Una pesca un pochino inventata diciamo. Poi ho avuto anche la fortuna di prendere una bella carpa all’inglese che insieme ai pesciotti presi a roubasienne mi ha permesso di andare a vincere il settore. Ho trovato un campo gara completamente diverso rispetto a quello delle prove. La peschetta non c’era, la pesca a sei pezzi nemmeno… davvero difficile da decifrare, bisognava avere una buona conoscenza del campo gara.
Ecco, mi hai parlato di conoscenza del campo gara. Tu sei un agonista del centro Italia e quindi puoi ben comprendere le difficoltà degli agonisti del centro/sud che si trovano a competere in campi gara che non conoscono molto bene…
La difficoltà più grossa è che il più delle volte le prove del sabato non corrispondono alla pescata che ti trovi a dover fare domenica, quindi non avendo alle spalle una storia di conoscenza del campo gara la pesca la devi inventare. Io personalmente ho montato una lenza cinque minuti prima dell’inizio della gara e che poi è stata quella che mi ha fatto prendere i pesci, ho preso una carpa all’inglese proprio in quei pochi minuti che sui è fermata l’acqua, tutte soluzioni diciamo “a sensazione”o d’istinto più che dettate da una conoscenza approfondita del campo gara.
Se parliamo d’istinto però dobbiamo dire che tu sei uno dei massimi esperti del Tevere ad Umbertide, un campo di gara dove l’istinto è assolutamente fondamentale per avere ragione dei furbissimi cavedani. Quanto ti ha aiutato questa esperienza seppur in un campo gara completamente diverso e con caratteristiche e pesci assolutamente differenti?
Moltissimo, perchè devi avere quella capacità di cambiare quando capisci di non essere in pesca. I cavedani mangiano ogni volta in maniera diversa, anche durante la stessa gara e questo ti porta a sviluppare una abitudine a cambiare anche in corsa che poi serve sempre, qualsiasi sia il campo gara e qualsiasi sia il pesce. Quando la gara non risponde secondo quello che pensavi è fondamentale avere l’istinto di cambiare il prima possibile e magari fare anche la scelta giusta. Un garista deve cambiare quando il pesce non risponde perchè quattro ore possono sembrare lunghe ma in realtà lo sono meno di quanto possa sembrare.
E adesso ti aspettano le finali a Spinadesco, hai già delle idee su quello che troverai?
Bah, io a Spinadesco nelle ultime due gare che ho fatto sono andato bene, peccato chele ho fatte più di dieci anni fa e da quella volta non ci sono più tornato. Ho la fortuna di conoscere tanta gente e tanti amici che sono sicuro mi aiuteranno a capire il canale ma sarà senz’altro molto difficile perchè sono campi gara che noi non frequentiamo per niente e quindi saranno sicuramente avvantaggiati quel 10% di pescatori che sono soliti frequentarlo mentre per chi come me non lo conosce sarà una sfida ardua.
Grazie mille Marco, e complimenti ancora per la bella prova di domenica.
Grazie a voi.
MARCO GENOVESI – LENZA EMILIANA TUBERTINI
Marco, per te un bel primo di settore nella gara della Lama, un campo gara che conosci bene e che sembra piacerti visto che di solito ottieni dei buoni risultati…
Sì, anche se devo dirti che questa non è stata una gara facile perchè presentava tante alternative di pesca e in più nella gara di sabato si era preso poco. Aggiungi anche che per me dal punta di vista personale era una gara che presentava ulteriori difficoltà ecco che il tutto si faceva più complesso. Però come sempre la Lama in gara dà il meglio di sé, molto regolare e dove chi lo conosce emerge sempre. Io domenica avevo un bel settore perchè avevo Francesco Reverberi, Thomas Busatto, Simone Ferioli ed anche un giovane promettente come Alan Rossi, quindi tutti pescatori con una certa esperienza ed una certa conoscenza del campo gara ed i risultati lo dimostrano. Sicuro la pesca non è stata semplice ma per fortuna l’esperienza mi ha aiutato nella scelta della pesca da fare…
Ecco appunto, come hai pescato?
Io sono partito a metri sul fondo cercando prendere qualche pesciotto. Ne ho presi un paio poi ho visto che Francesco ha preso qualche pesce staccato dal fondo ed anche io ne ho presi un paio staccato mezzo metro dal fondo. Poi sono tornato giù, ho preso due o tre pesci a passare ma ho avuto la sensazione che i pesci fossero proprio sulla roba. Così mi sono messo con uno skipper da tre grammi fermo sulla roba e mi ha pagato perchè mi ha dato una certa regaolarità per tutta la gara a parte l’ultima mezz’ora dove sono andato all’inglese e ho preso una decina di pesci, non di grossa taglia ma che hanno fatto comunque muovere la bilancia a mio favore e farmi vincere il settore.
Hai detto che il pesce era fermo sulla roba… che roba?
Ho dato una pallina di bigattini incollato ed una di pastura, un mix composto da metà di Gold Medal Black e metà di Gold Medal Brown con pochissime esche all’interno, qualche bigattino morto ma davvero poca poca roba. Bigattini incollati abbastanza chiusi, palline molto piccole per non forzare la pescata poiché dal giorno prima avevamo visto che forzando con la roba entravano dei pesci gatti molto piccoli che erano davvero famelici. Se entravano i pesci gattini i carassi non ci stavano, e questo valeva per tutte le linee di pesca, sia lunga che corta.
E ora Spinadesco, cosa ti aspetti?
Bella domanda! Spinadesco gioie e dolori. Il campo gara mi piace molto ma dovremo vedere quale sarà la sua evoluzione, è un campo gara che con il caldo cambia continuamente ed anche gli altri anni ci ha abituato che andando verso settembre la pescosità è sempre migliorata. In questo momento le notizie dicono persici sole e qualche pesce a 13 metri. Avremo la fortuna come Lenza Emiliana di esserci quasi tutti poiché siamo passati in tanti. Peccato per Ferruccio che è capitato ai Pozzi in un settore poco pescoso ed ha avuto tanta sfortuna anche perchè ha attaccato due carpe e le ha perse. Comunque sono sicuro non ci farà mancare il suo supporto e poi per noi sarà anche un’ottima prova per il Cis che faremo proprio a Spinadesco la settimana dopo. Le gare a squadre e quelle individuali hanno impostazioni differenti ma sono sicuro che potremo trarre buoni spunti.
Grazie mille Marco e allora in bocca al lupo per Spinadesco…
Grazie a te.
CRISTIAN GABARRINI – VALDERA COLMIC
Cristian, un primo di settore e anche primo assoluto in questa gara del Cavo Lama con oltre sette chili di pesce. Come hai fatto?
Essendo una gara individuale ho pensato di impostarla un pochino all’attacco. Ho fatto una pescata di carpotte intorno ai due etti, la più grossa che ho preso era di circa 700 grammi, quindi una buona pescata anche come numero di pesci. Vista la numerosa presenza di pesciolini da 10-15 grammi ho pensato di impostare la gara non tirando per niente la pastura per evitare che i pesciolini entrassero nel picchetto. Ho fatto una pescata tentando di selezionare le catture utilizzando il mais. Sabato in prova ho visto che rendeva, poi domenica essendo capitato con il terminale di gara ed io avevo il numero sei ho pensato che in cavo lama in tali condizioni bisognava attaccare, e così ho fatto.
Pastura e innesco tutto a mais?
Sì, prevalentemente ho innescato quasi sempre mais, poi se ogni tanto vedevo che le mangiate calavano facevo qualche giro coi bigatti prendendo quei carassini da 50/60 grammi. Ho paturato con qualche pallina di bigatti in colla quando le mangiate calavano altrimenti scodellavo del mais più preciso possibile sul punto di pesca.
E adesso Spinadesco, lo scorso anno nel cis sei andato molto bene, e quest’anno cosa ti aspetti?
La mia speranza è di trovare un campo di gara simile anche se le notizie dicono che la pesca è ai gobbini sotto sponda con le canne fisse o con la punta della roubasienne. Sembra che per ora la pescosità sia un po’ scarsa ma magari con il passare del mese di agosto le cose potrebbero cambiare.
Grazie mille Cristian e complimenti per l’ottima gara in Cavo Lama…
Grazie a voi.