MONDIALI GIOVANI: LA PAROLA AI COMMISSARI TECNICI TEODORO 23, GUICCIARDI 18 E NATALI 14

Le nostre squadre giovanili in Portogallo hanno fatto un piccolo capolavoro e noi, seppur “addetti ai lavori” proviamo con le parole a descrivere quanto è stato fatto ma la cosa migliore è sempre sentirlo dalla viva voce dei protagonisti.

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Ecco che vi proponiamo diverse interviste ad alcuni dei protagonisti di questo mondiale. Purtroppo solo alcuni, per fare bene dovevamo intervistare tutti poiché dalle varie interviste è emerso come la forza del gruppo sia risultata determinante ma per ovvi motivi abbiamo dovuto restringere il campo d’azione.

Da parte nostra i più sinceri complimenti a tutti gli atleti, i tecnici, i dirigenti ed i componenti dello staff. Come diceva padron ‘ntoni tutto deve funzionare alla perfezione, come le dita di una mano, ognuno deve muoversi in sintonia con gli altri ed in base al proprio ruolo. Questo è successo in Portogallo, e questo ci rende estremamente orgogliosi di questi ragazzi.

MAURIZIO TEODORO – CT UNDER 18

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Maurizio, siamo in periodo di olimpiadi ed il medagliere italiano a Rio sta andando abbastanza bene. Ci fosse stata anche la pesca oggi saremmo ancora più contenti…

Si, vederla sotto questo aspetto è una constatazione perfetta. E’ bello anche il paragone con gli atleti olimpici perchè con loro condividiamo tanti sforzi e tanti sacrifici per emergere in uno sport che è pura passione. Questa parte a volte viene un po’ sottovalutata dai non addetti al settore ed invece la pesca costa tanti sacrifici e secondo me ha anche un ruolo sociale perchè soprattutto a livello giovanile può aiutare a crescere i ragazzi ed allontanarli “dalla strada”, ed io conosco molto da vicino una situazione simile. Con l’avvento del catch and release ed aggiunti i valori dello sport che fanno parte del nostro mondo direi che anche il grande pubblico potrebbe apprezzarne le qualità.

Tanti sacrifici ma anche tanta organizzazione e tanta capacità tecnica….

Hai fatto bene a sottolineare questo aspetto perchè anche i nostri amici pescatori spesso giudicano solo sulla base dei risultati senza considerare che dietro ci sono comunque persone che dedicano una intera vita a questo sport. Poi per quanto riguarda l’organizzazione devo dire che il nostro gruppo è davvero perfetto, tutti hanno lavorato perfettamente, da Ballabeni ai Bettella padre e figlio, ai ragazzi ai dirigenti. Un meccanismo perfetto ma come tutti i meccanismi di precisione ogni ingranaggio deve girare in maniera impeccabile. Ecco, questo è successo e di questo sono orgoglioso.

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Meccanismo che ti è sempre riuscito, se non erro qualche medaglia anche in passato l’hai portata a casa…

Sì, quattro ori e due bronzi oltre ad un quarto ed un quinto negli anni sfortunati mi dicono che guardandomi indietro ho fatto qualcosa di buono, ma non dimentico di ringraziare tutti quelli che hanno collaborato con me per ottenere questo.

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E poi nello staff c’era anche un certo Umberto Ballabeni, grandissimo campione con il quale mi risulta ci sia anche reciproca stima oltre che amicizia…

Esatto, la mia soddisfazione è che gli sforzi fatti per ottimizzare le capacità di tutti sono andate nella giusta direzione. Tantissimi sacrifici da parte di tutti, sopportare un caldo allucinante, non dormire di notte per pensare a come far pescare i ragazzi, coccolare un atleta e spronarne un altro… tutti compiti non semplici ma alla fine il risultato ti ripaga di tutti gli sforzi.Sforzi che faccio anche in nome di tutto il movimento pesca e che faccio spinto dalla grande passione che mi ha trasmesso mio padre per questo sport.

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Parlaci un po’ della pescata…

Fino al venerdì la pesca era latitante ma grazie all’esperienza dei mondiali precedenti e grazie anche all’esperienza di Umberto abbiamo aspettato il momento giusto per cambiare pesca ed in questo devo dire che gli Italiani hanno questa capacità di essere elastici e cambiare rapidamente idea quando le cose sembrano prendere una piega differente. Così sabato grazie ad un’intuizione del gruppo abbiamo impostato una pescata praticamente mai provata ed i risultati sono arrivati.

Hai a che fare con dei ragazzi giovani e prima mi hai detto coccolare a volte e spronare altre. Quanta percentuale di tecnica e quanta di psicologia deve avere un CT delle giovanili?

La psicologia non può avere una percentuale perchè va ad istinto. Quando vedi un ragazzo che ti può dare di più provi a vedere quello che si può ottenere magari spronandolo o magari coccolandolo. Però come ti ho detto è una cosa che ti viene dall’istinto e dall’esperienza con i ragazzi, non è programmabile, esce spontaneamente di volta in volta. Poi voglio raccontarti una cosa, per la prima volta ho dovuto lasciare fuori un ragazzo, paradossalmente non perchè era inferiore agli altri ma perchè sapendo che la competizione di domenica era difficilissima e ad alto rischio l’avrei messo in difficoltà e rischiavo di bruciarlo. Questo ragazzo ha dimostrato una intelligenza incredibile, ha fatto gruppo e spero davvero che possa riqualificarsi per tornare con noi in questo gruppo straordinario. Quando uno indossa la maglia della nazionale non è più un pescatore singolo ma un pezzo di una maglia gloriosa. Questo ragazzo che si chiama Francesco Veronesi è stato straordinario, è arrivato in nazionale praticamente da solo visto che i genitori non sono pescatori ed ha dimostrato un qualità straordinarie. Sono convinto che tornerà con noi.

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Grazie mille Maurizio, tantissimi complimenti per l’ennesimo risultato eccezionale.

Grazie a voi, ma prima di chiudere fammi fare un ringraziamento davvero sentito a tutti. Ti ho parlato spesso del gruppo e dell’orgoglio che provo nel farne parte. E quindi grazie a tutti quanti hanno collaborato per questo risultato.

CLAUDIO GUICCIARDI – CT UNDER 23

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Claudio torni dal Portogallo con un bell’argento… molto brillante dopo la prova opaca del sabato…

Sì, il sabato abbiamo impostato la gara lavorando molto sulla pesca all’inglese perchè nelle prove pesci non ne erano usciti sulla roubasienne mentre all’inglese catturavamo pesci abbastanza importanti. Poi è uscita questa pesca a roubasienne un po’ inaspettatamente, non in maniera uniforme però in quasi tutti i settori c’era la possibilità di catturare pesce con la canna ad innesti. Noi siamo rientrati ed abbiamo recuperato ma non abbastanza. Anche un po’ di sfortuna visto che nel settore A abbiamo perso 4 posizioni per 120 grammi. Poi domenica grazie anche all’esperienza del sabato abbiamo aggiustato il tiro e siamo andati al recupero. Diciamo che domenica siamo stati più rapidi a tornare sotto dopo aver tentato di prendere quei pesci un po’ più grossi che si prendevano fuori.

Ma dopo sabato ci credevate davvero ad arrivare là davanti? Eravate ottavi e soprattutto esistono anche gli altri e sono molto agguerriti…

Parlando in camera sabato sera devo dire che ci credevamo ad arrivare sul podio, poi di che colore potesse essere la medaglia non lo sapevamo, ma al podio ci credevamo davvero. Ovviamente come hai detto tu esistono anche gli altri e oltre alla nostra bella prova chi era davanti doveva fare peggio di noi. Domenica è uscita una pescata più simile a quella che avevamo pensato, i ragazzi sono stati bravissimi, hanno preso un po’ di pesci all’inglese e un po’ a roubasienne, pescata più simile e quella pensata durante la settimana.

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Parlami dei ragazzi e di questo gruppo, sembra che i risultati arrivino anche perchè non è la prima medaglia che vinci, quindi l’equazione è gruppo buono-risultati buoni…

E’ vero, stiamo raccogliendo i frutti di un lavoro che stiamo portando avanti da diversi anni nelle tre categorie con dei ragazzi veramente bravi sia dal punto di vista tecnico che da quello comportamentale perchè qui si tratta di indossare la maglia della nazionale. I miei li sto seguendo da 5 o 6 anni perchè arrivano dall’under 14 e sono un ottimo gruppo, preparano le gare con una meticolosità che mi ha fatto credere che questa medaglia sarebbe arrivata.

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Under 23 sono sì dei ragazzi, ma sono ormai degli uomini. Ovviamente non ti chiedo di fare i nomi ma tra di loro ci sono ragazzi che tra qualche anno vedremo “sulle copertine dei giornali”?

Sono assolutamente convinto che almeno un paio se non tre di loro hanno capacità tali da poter diventare dei top player. Hanno qualità innate dentro e come in tutti gli sport e nella vita quello che tu hai dentro non è solo formazione ma anche dote. Nella pesca poi è importantissimo e capire le situazioni e fare i cambiamenti, sicuramente supportati dal capitano ma capire quali cambiamenti apportare alla pescata è sicuramente da top player, e questi ragazzi ce l’hanno. Mi piacerebbe che alcuni di loro potessero avere aperta un po’ di strada per fare anche esperienza con la nazionale maggiore così da accrescere ulteriormente il loro bagaglio di esperienza.

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E adesso Guicciardi cosa dice? Si gode la vittoria o pensa già al futuro?

Guarda, sempre che in futuro lo staff possa essere lo stesso e non sta a me deciderlo, ma se così fosse già andando all’aeroporto e sull’aereo si parlava della pesca all’inglese ai gardon che si potrebbe trovare in Irlanda il prossimo anno. Quindi come vedi si pensa sempre a fare meglio e l’appetito non cala mai.

Allora ti ringraziamo e speriamo di sentirci presto…

Certo, anche io ringrazio voi e approfitto per ringraziare tutto il gruppo e tutto lo staff che ha lavorato instancabilmente sotto il sole a temperature proibitive per mettere gli atleti nella miglior condizione possibile per gareggiare. Sono stati straordinari e senza di loro non sarebbe stato possibile raggiungere questo successo.

MICHELE NATALI – CT UNDER 14

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Michele, direi che andata parecchio bene…

Si, campo gara difficile perchè affrontavamo dei barbi iberici che sicuramente questi ragazzi non avevano mai visto. Poi con la collaborazione anche degli altri CT che avevano esperienza in questo campo gara ci si è confrontati e dopo la gara del sabato dove abbiamo cercato di rimanere in gara senza azzardi particolari poi domenica abbiamo attaccato un po’ di più ed è andato tutto bene. I francesi erano davvero bravissimi in questa pesca e lo hanno dimostrato, noi nella bagarre domenicale dove tutti provavano ad attaccare per recuperare posizioni ci siamo mossi bene.

Hai parlato di collaborazione con gli altri CT, quindi non solo il gruppo dell’under 14 funziona bene con il vice CT e lo staff, ma anche con le altre nazionali, quindi un “gruppone”…

Sì, un gruppone come dici tu. Anche nelle giornate di prova dopo il briefing coi ragazzi ci si trovava tra i CT per decidere come pescare e condividere le esperienze anche se i campi gara erano diversi tra loro pur essendo sullo stesso fiume. Infatti dove erano i 23c’era un po’ d’acqua in più e c’era più pesce, dove eravamo noi 20 giorni prima era in asciutta e c’erano le ruspe a togliere la sabbia quindi ovviamente c’erano delle differenze con meno pesca e pesci più piccoli. Comunque i pesci sono gli stessi e la condivisione delle esperienze è stata sicuramente molto utile.

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Come avete pescato?

Al sabato abbiamo dato terra di riviere con tanto fouilles abbastanza bagnata, poi un po’ di pastura e un po’ di fionda con canapa e bigattini. Sembravano gradire più la canapa che i bigatti, forse perchè gli piaceva il rumore o perchè andava meglio in un fondo sabbioso. Sull’inglese pastura e fouilles a spaccare ed innesco un pezzettino di verme o bigattino con ver de vase. Lì c’erano da prendere dei carassi, soprattutto dove c’era la vegetazione davanti. Capitolo a sé l’ultimo settore dove negli ultimi picchetti c’era davvero tanto pesce. Il primo giorno siamo capitati fuori dai pesci ed abbiamo fatto sesto ma il secondo giorno penultimi di gara abbiamo fatto l’assoluto. Domenica abbiamo cambiato perchè di solito la gara è diversa e inoltre chi sta dietro prova a fare pescate più aggressive. Ci siamo preparati per pesci più grossi con filo del 9 anziché dell’8, e abbiamo buttato fouilles incollato e pochi bigattini in colla senza ghiaia, innescando uno o due bigattini. Abbiamo pescato anche a banda lunga per recuperare qualche pesce in più. Poi avevamo un settore staccato dagli altri dove c’era Francesco Vaselli che ha seguito gli atleti e nonostante lì ci fossero sempre due esterni siamo usciti con due piazzamenti straordinari pescando all’inizio all’inglese sui 15 metri dando canapa e bigatti e prendendo poco meno di una decina di barbi nella prima ora e partendo con un chilo circa di pesce in nassa per poi ripiegare a roubasienne.

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Si dice che nella pesca manchino i giovani, mi viene però da dire che quei pochi che abbiamo sono buoni…

Sì, certo che sarebbe bello avere ancora più partecipazione perchè a volte ci adattiamo ad alcune capacità dei ragazzi cercando di sfruttarle al massimo. Comunque quando sono lì poi migliorano tutti, l’adrenalina sale e sono tutti concentrati. Certo che a livello nazionale non è un momento facile anche per via della situazione in generale e dei costi legati alla pesca. Sarebbe bello avere 100 ragazzi al prossimo club azzurro, io ne sarei felicissimo ma quelli che abbiamo sono bravi e lo saranno anche i prossimi, ne sono convinto. Per ora godiamoci questo momento straordinario.

Grazie Michele ed in bocca al lupo per le prossime avventure…

Grazie a te e permettimi di ringraziare tutti quelli che hanno reso possibile questo successo, prima ho citato Francesco Vaselli ma tutto lo staff, i ragazzi ed i genitori sono stati straordinari. Grazie davvero a tutti.

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