ANDREA CANACCINI: IL FEEDERMAN DEL MOMENTO!

Andrea Canaccini, è questo il nome del nuovo campione italiano individuale di feeder, di Livorno, città che ti porta prima o poi ad avere a che fare con la pesca fin da bambino per via della sua posizione geografica.
Andrea Canaccini è l’uomo del momento, legato al marchio Colmic da un paio di stagioni, ha già messo il suo marchio sull’agonismo nazionale della pesca con il feeder avendo vinto il titolo a squadre nel 2015 e pochi giorni fa anche quello individuale. E’ colonna ormai ferma della nazionale di feeder con la quale ha disputato i recenti mondiali in Serbia.
Noi abbiamo cercato di conoscere meglio questo campione, andando ad intervistarlo , e ciò che ci ha detto ve lo proponiamo integralmente:

Andrea Canaccini, per prima cosa ancora tanti complimenti per la vittoria di Corbara, ci presenti la tua carta d’identità?
R Ciao Alessandro ti ringrazio innanzitutto per come mi hai presentato…sono nato a Livorno come già hai anticipato il 16/11/1969…caratteristiche fisiche principali…ci vedo poco, non sono ceco come Konopasek ma quasi.

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Dove abiti? che lavoro fai ?
R Vivo da sempre a Livorno in una piccola frazione di Livorno, Antignano proprio di fronte al mare…lavoro in una ditta di trasporti alla logistica in pratica organizzando gli spostamenti delle merci.

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Quando hai iniziato a pescare? E chi ti ha introdotto in questo mondo? E dove andavi a pescare da ragazzino?
R Ho iniziato a pescare fin da piccolissimo nelle pozze di marea che si formano a ridosso della scogliera dove mia mamma mi portava al mare, pescavo con qualsiasi cosa mi venisse in mente…poi crescendo ho seguito le orme di mio babbo che pescava con la sfoglia del pane a galla i cefali o durante le scadute, dopo le mareggiate, i ghiozzi tra gli scogli con le cozze, insomma a me bastava pescare…un giorno venni a sapere che esistevano le gare di pesca e mi venne voglia di provare…fu amore a prima vista e da i primi anni 80 ad oggi la pesca rimane la mia grande passione. Dopo il primo input dato da mio babbo la persona che più mi ha seguito è stato senz’altro il mio maestro il Boss alias Roberto Rapè con il quale ho iniziato a gareggiare nel Cral Motofides, ovviamente in mare nella specialità canna da riva, a lui devo tantissimo e rimarrà per sempre il mio punto di riferimento. I luoghi di questa prima vita di pesca erano tutte le scogliere artificiali e naturali della costa toscana…ricordi bellissimi.

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Raccontaci il tuo curriculum da pescatore.. (i tipi di pesca che hai fatto, a quali competizioni hai partecipato nella tua vita (mare e acque interne), e le tue società dove sei stato, e i titoli che hai vinto).
R La mia prima vita agonistica come detto è stata la canna da riva dai primi anni 80 fino ai primi anni del 2000, una quindicina di anni quindi dove ho sempre avuto il sogno di raggiungere l’obbiettivo della maglia azzurra, sono partito da zero con costanza e testardaggine, tante batoste..ma tante..poi i primi risultati con il Cral Motofides e i mitici Caimani…infine il passaggio allo storico Circolo della Pesca dove iniziai ad affermarmi, nel 1996 entrai per la prima volta nel Club Azzurro di canna da riva, fu un esperienza unica a Venezia e conquistai subito la nazionale…durante la mia carriera nella canna da riva ho partecipato a 5 Club Azzurri consecutivi 1996 6°,1997 4°,1998 4°,1999 5° e 2000 2° ed in quei cinque anni ho vestito sempre la maglia azzurra vincendo tre medaglie d’oro a squadre nel 1999, 2000 e 2001 ed una di bronzo nel 1998.

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Nel 2000 ho inoltre vinto la medaglia di argento nel Campionato Italiano per Società con la LNI di Cogoleto ed sono stato insignito di tre medaglie di argento al valore atletico ed una di bronzo dal CONI nonché del Pegaso d’oro dalla Regione Toscana. Nei primi anni 2000 poi mi sono fatto affascinare dalla pesca al colpo ed ho abbandonato il settore mare, anche nel colpo mi sono tolto delle belle soddisfazioni vincendo una A3 con la Vasca Azzurra di Pisa nel 2008 ed un Campionato Italiano di Pesca alla Carpa nel 2009…purtroppo il mio problema con la vista mi condizionava molto nella pesca con il galleggiante e in moltissime gare non ero competitivo, cosi fui incuriosito dal feeder che mi ricordava parecchio la mia pesca preferita in mare, quella a fondo.
Il feeder mi ha preso subito e cosi mi sono gettato a capofitto…sono arrivato subito nel Club Azzurro partecipando nel 2014 e nel 2015 e poi arriviamo ai giorni d’oggi quando sono riuscito a vincere il Campionato Italiano per Società nel 2015, il trofeo Pasinetti ed il Campionato Italiano Individuale nel 2016.

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Ti piace di più pescare in mare e se si ci vai ancora? Oppure sei vocato al 100% alla pesca con il feeder?
R In realtà ti devo confessare che non sono un “pescatore” ma sono un “agonista” nel senso che impiego tutto il tempo che posso a migliorarmi per le gare a cui partecipo…quindi ora mi impegno al 100% nel feeder che tra l’altro al contrario di quello che può sembrare è un tipo di pesca che ha moltissime variabili, molti lati nascosti e mi affascina cercare di comprenderli, quindi per ora ho abbandonato il resto…

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Ora fai parte della Oltrarno Colmic feeder una società di grande prestigio per via delle imprese realizzate nel settore pesca al colpo ma quando sei entrato a farne parte? Raccontaci i retroscena del tuo ingaggio…
R L’avventura con l’Oltrarno è iniziata a fine 2014 grazie al mio grandissimo amico e maestro Sauro Morelli della Valdera Colmic al quale venne l’idea di proporre a Jacopo Falsini la creazione di una squadra di feeder a Firenze…eravamo un po pochi però…due…comunque Jacopo ci ha fin da subito accolto alla grande e con tanto entusiasmo dandoci fiducia, mi ricordo che eravamo io Sauro e Jacopo e loro mi chiesero…chi prendiamo??…ne mancano almeno due anche solo per iniziare…e io che rimango sempre colpito da chi mi da del filo da torcere in gara pensai subito a un tale Stefano Pacciani di Siena e a un napoletano di nome Giancarlo Asquitti che aveva osato mettermi in difficoltà a Umbertide…bastò una telefonate e il loro entusiasmo ci galvanizzo subito…ecco nata la squadra Campione d’Italia 2015.

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In pochi anni di dedizione al feeder hai già vinto tanto e subito, ci vuoi spiegare i segreti di questo Canaccini vincente? Nel senso ..è questione di giusto approccio? di prodotti giusti e validi?
R I materiali giusti sono una necessità in tutte le attività agonistiche e devo dire che il mio rendimento è cresciuto tantissimo da quando ho l’appoggio di una azienda come la Colmic che mi supporta sotto ogni punto di vista, che mi ascolta e mi segue in questa avventura..detto questo penso che non ci siano segreti, nel senso che come vi ho già detto nella mia carriera agonistica ho preso tantissime batoste ma tutte queste esperienze mi sono servite perchè ogni volta imparavo una cosa in più soprattutto facendo gare di ogni tipo ti rendi conto che i pesci hanno molte cose in comune tra loro siano breme o boghe, cavedani o spigole e cosi conoscendo tantissimi tipi di pesci e tantissimi tipi di pesca con il tempo riesci ad avere un quadro generale della pesca nel senso più generale del termine…in pratica spesso riesco ad anticipare i pesci, intuisco dove sono,come si comportano e questo mi da un grosso vantaggio in gara.

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Immaginiamo una gara al lago di Corbara, dove ci sono da insidiare pesci che si chiamano breme e gardon, come prepari la tua mente prima della gara al tipo di ambiente?
R Per Corbara come per tutte le gare che debbo affrontare cerco di andare qualche volta prima della competizione per capire il comportamento dei pesci, si parte da regole generali dettate dalle caratteristiche dei pesci presenti e si cerca di capire le varie particolarità del luogo…conformazione del fondo, quantità e taglia delle specie presenti, distanza di stazionamento, preferenze nella alimentazione, materiali adatti etc etc

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Corbara hai fatto due gare e due primi, giusto approccio dunque e frutto della giusta preparazione. Ma ora ci vuoi svelare tutto su come hai preparato questa finale e come hai pescato al lago di Corbara?
R Dai sopralluoghi fatti avevo visto che la pescata ovviamente si basava su breme di taglia tra i 150 e i 300 gr e che rispondevano molto bene ad una pasturazione a base di Speedo integrata di volta in volta con caster lombrichi e mais…detto questo mi è sembrato chiaro che la vittoria sarebbe stata una questione di velocità, cioè che si doveva sempre andare alla ricerca del pesce senza aspettarlo…e quindi bisognava essere molto dinamici con moltissimi lanci e pochi tempi morti, sempre in movimento cercando il pesce nel raggio di 1-1,5 mt e comunque se non si vedeva la mangiata non aspettarla ma rilanciare in un tempo breve. In questo modo la taglia diminuiva ma si riusciva a prendere molti più pesci…quando poi le breme diminuivano era meglio buttarsi sui gardon…finale lungo amo più piccolo e via…

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Nella pesca a feeder è importante la canna e soprattutto la punta per poter leggere bene le abboccate, tu che canne hai usato e che punte hai montato in termini di once?
R Io ho scelto le nuove next adventure in 3 pezzi da 12 piedi e 45 gr di casting con una vetta da 1,5 oncia in fibra di vetro

VIDEO CATTURA DI CANACCINI

Quali sono le cose giuste da fare sempre a Corbara e quelle da non fare mai in questo lago?
R Ma io posso dare un consiglio per quello che ho visto quest’anno…sempre essere dinamici, tanti tanti lanci precisi in modo da incollonare i pesci e sopratutto non aspettare la mangiata ma andare sempre a cercarla ad anticiparla…quindi cosa da non fare mai addormentarsi.

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Al controllo esche e pasture cosa ha presentato Canaccini al giudice di sponda?
R 1 litro di bigattini compresi gli inneschi (perchè senza non riesco a vivere), 1/5 litro di lombrichi, 1/5 litro di caster…

Peschi per la Colmic, a Corbara che prodotti hai utilizzato in fatto di pastura?
R Come dicevo prima ho usato 4 kg di speedo che setacciati diventano 9 litri di pastura

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In entrambe le prove di Corbara hai pescato sempre in piedi, canna sotto l’ascella mai appoggiata al feeder rest arm a far strisciare di continuo la lenza sul fondo, da più parti ti sono piovute critiche perché ritengono questo approccio non regolare e più adatto alla pesca alla trota che a quella del feeder, tu cosa rispondi in merito?
R Io penso che tutto questo sia nato soprattutto da incomprensioni…ognuno ha diritto alla sua opinione però voglio solo dire che io pesco esattamente come fanno tantissimi pescatori miei avversari, cioè tengono la canna in mano anche se appoggiata sul feder arm e fanno degli inviti frequenti per invogliare il pesce ad abboccare…io faccio solo questo, la differenza è che a me piace pescare in piedi perchè cosi sto proprio meglio fisicamente e non mi fa male la schiena e non uso il feeder arm per appoggiare la canna perchè quando la mangiata arriva subito appena arrivati sul fondo non vedo la necessita di appoggiarla…

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Ora raccontaci del tuo campionato 2016 che ti ha consacrato campione d’Italia, hai affrontato tre campi gara, Fiuma, Scolmatore e Corbara, quale di questi tre butteresti giù dalla torre?
R be…nessuno sono campi tutti diversi e a me piace pescare sempre in modi nuovi e svariati, la Fiuma è una istituzione e a me piace tantissimo, lo Scolmatore lo abbiamo affrontato forse nella peggiore giornata possibile con la marea più brutta che ci poteva essere però la pesca di pesci così grandi e combattivi mi affascina e Corbara penso sia uno dei campi più belli d’Italia ora come ora.

Il campo gara dove hai trovato più difficoltà e quello invece dove ti sei trovato meglio?
R Il campo più ostico è stato lo Scolmatore dove dopo un’ora ero ancora in cappotto e pensavo di aver sbagliato tutto…poi fortunatamente il piano B ha funzionato, ho capito dove stazionavano i grandi gatti a sono riuscito a cavarmela…il campo più adatto a me è senz’altro Corbara perchè io nasco velocista e quindi mi sento a mio agio in quelle condizioni.

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A Corbara hai visto un lago passare da pescate da 30 chili a pescate da 10 chili, secondo te cosa ha determinato questa diminuzione di pescosità?
R La mia impressione a caldo è che sia stata colpa di quello stormo immenso di cormorani che faceva avanti e indietro lungo la sponda …il sabato un solo cormorano mi ha fatto sparire il pesce per 15 minuti, la domenica ve ne erano circa 100 quindi immagino che i pesci si siano spostati in profondità per cercare di sfuggirgli.

Breme e gardon sono pesci che possono dare soddisfazioni, ma come vano insidiati l’uno e l’altro? pesci diversi, approcci diversi, giusto?
R Dirlo in due parole sarebbe bello, il problema è che i pesci di ogni tipo anche se della stessa specie in luoghi ed in condizioni diverse si comportano in modo diverso, cioè le breme di Ostellato sono completamente diverse dalle breme di Corbara e cosi via…comunque parlando di Corbara per le breme pastura e lombrichi mentre i gardon apprezzano più caster e bachi.

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Il tuo rapporto con la nazionale, sei entrato in punta di piedi e alla fine anche li sei risultato uno tra i migliori, ma non si vince, non si vince mai! Cosè che non va visto da te che sei un agonista vincente?
R Innanzitutto gli altri pescano bene e questo è un problema…nel senso che nei loro paesi la pesca a feeder si fa da decine di anni al contrario di noi che la pratichiamo con un certo numero di pescatori solo da un paio di anni, noi dobbiamo fare gli straordinari per avvicinarsi a loro e quindi dobbiamo moltiplicare i nostri sforzi, questo vuol dire da parte della federazione di cercare di formare la nazionale con più anticipo possibile in modo da poter dare la possibilità ai pescatori di prepararsi al massimo e anche di conoscersi tra loro, frequentarsi e creare spirito di squadra…noi abbiamo tanti bravi pescatori dobbiamo solo amalgamarli far si che siano il più uniti possibile…fatto questo i risultati arriveranno.

E’ solo questione di gruppo come dice Natucci oppure è anche questione di approccio quindi tecnico?
R Come dicevo prima l’unione tra i membri della squadra è importantissima ma è innegabile che dobbiamo imparare ancora tanto…il fatto positivo è che chi sa già tutto e difficile che migliori tanto mentre noi in poco tempo possiamo trasformarci e siccome gli italiani sono il popolo più ingegnoso che c’è non mi stupirei che in pochissimo possiamo fare passi da gigante.

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Il feeder e il colpo sono due discipline che in Italia oggi vivono da separati in casa ma secondo te potrebbero coesistere insieme come di fatto avviene già in altri paesi come ad esempio l’Inghilterra?
R Non saprei ti dico la verità…bisognerebbe fare un campionato libero e provare per poi giudicare…certo sarebbe affascinante però…io non vedrei il galleggiante hahahaha per me va bene cosi!!!!!!

Ti aspettano tra pochi giorni le ultime due prove del CIS feeder ad Adria, ci stati già sintonizzando su questo ultimo impegno di stagione?
R Si si appena mezz’ora finita la gara di domenica a Corbara ero già con la testa a Adria…io sono fatto cosi non riesco a fermarmi…mi nutro di tensione e adrenalina.

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Come prepari l’approccio a questo finale ?
R I miei compagni sabato scorso sono andati a provare poiché la marea era identica a quella che troveremo per la gara, abbiamo già avuto delle indicazioni e poi penso che saranno utili le esperienze dello scorso anno al CIS e al Club Azzurro nonché quella del Pasinetti di inizio anno…cercheremo di fare bene e onorare lo scudetto.

Dopo il CIS arriva l’Italian master dove riceverai le attenzioni di tanti agonisti pronti a complimentarsi con te e avrai le attenzioni anche dei media addosso perché quando uno vince come vinci tu è normale che abbia i riflettori puntati addosso, con quale squadra parteciperai?
R Sicuramente appena 10 minuti dopo aver finito il CIS mi verrà voglia di vincere all’Italian Master…ora non riesco a dire con chi parteciperò ma cercheremo di fare un Team Colmic bello tosto…

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Poi ci sarà una lunga pausa invernale e Canaccini andrà in letargo oppure……….?
R Letargo mai…

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R Ad avere il laghetto giusto anche 8

Gare a feeder per Canaccini da 1 a 10?
R Feeder 10 100 1000

Il campo gara più bello dove Canaccini andrebbe anche con 40 di febbre? E quello dove non andrebbe mai?
R Canaccini in gara andrebbe ovunque con la febbre…

Per vincere occorre avere l’aiuto di tante persone, chi ti senti di ringraziare per la tua crescita tecnica e sportiva?
R Senza dubbio lo staff tecnico della Colmic è stato stupendo con me, mi aiutano sempre tantissimo in tutto, sono sempre disponibili, i materiali sono eccezionali, Jacopo Falsini è sempre al mio fianco e mi spinge con forza e Andrea Collini crede in me e non mi nega mai il suo incoraggiamento e il suo aiuto.

Sei livornese e tra poco inizierà la stagione migliore per la pesca in mare, ti troveremo a combattere anche su quel fronte?
R Be voglio senz’altro iniziare un po a pescare in mare a feeder…vi farò sapere

Ti ringraziamo per la collaborazione e la realizzazione di questa intervista e ti auguriamo ancora tanti successi. Bravo e alla prossima.
R Grazie Alessandro e grazie a Match Fishing per il lavoro che fate…andate sempre avanti cosi!!!!!

 

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