SPIGOLE A PORTO CORSINI: MAI MOLLARE!

Una famosa cantante di nome Loredana Bertè anni fa ha interpretato una meravigliosa canzone dal titolo: “Il mare d’inverno è un film in bianco e nero visto alla TV”… è la canzone che oggi si fischiettava a Ravenna in occasione di una pescata tra amici e mai titolo fu più azzeccato dopo avere beccato una giornataccia di quelle da X rossa.

La voglia di fare una pescata sulla scogliera di Porto Corsini era salita parecchio negli ultimi tempi soprattutto dopo l’uscita della nuova “brutale” canna di casa Maver per la stagione 2017.

METEOPESCA PORTO CORSINI

Arrivati di prima mattina nella cittadina ai margini della imponente area industriale, dopo il caffè di rito e i saluti convenevoli, Alessandro, Matteo e Nicola, decidono di dirigersi verso la punta estrema della diga nord, distante tre chilometri dal parcheggio auto.

La giornata è ventosa di uno scirocco crescente, il cielo non promette nulla di buono, ma si decide lo stesso di imbracciare la bicicletta per la destinazione prescelta.

Fatti pochi centinaia di metri con non poca fatica a pedalare, i tre decidono di fare una ragionata: “ma con queste onde alte più di tre metri è difficile pescare e il colore dell’acqua è sempre più torbido”.

Una veloce scrutata al meteo sullo smartphone ci dice che è meglio non insistere, il vento andrà calando solo verso sera.

Ma ormai siamo sul posto, i gamberi vivi hanno voglia di farsi infilzare dall’amo, e così si decide di tentare la ventura al riparo dal vento all’interno del canale principale dove passano le navi petroliere.

Una curva del canale ci permette di trovare ottime condizioni di acqua e di pesca e così si decide di provare.

Tutti e tre allungano la nuova canna Maver Brutale nella versione 6 metri, perfetta per pescare in questi spot.

Maver questa volta si è davvero superata affidando al pubblico un attrezzo indistruttibile, robusto nei materiali ma leggero tanto da non creare disagi dopo lunghe ore di pescata con la canna in mano.

Pescare in scogliera significa affrontare situazioni estreme, con postazioni di pesca allocate in cima a tripodi di cemento, con necessità a volte di spostarsi da un tripode ad un’altro e la canna che prima o poi una strisciata sulla roccia la prende.

Ecco perchè si chiama “brutale”, una canna per situazioni estreme capace di lanciare anche pesi importanti fino a 50 grammi pur mantenendo la sua sensibilità.

Per l’occasione è d’obbligo montare galleggianti scorrevoli per riuscire a portare l’esca alla profondità di 10-12 metri.

Si monta degli scorrevoli da 25 grammi e 30 grammi. Quest’ultimo risulterà più adatto per la presenza di una corrente imposta dalla marea crescente.

I galleggianti ovviamente hanno subito un restyling presso le officine di Gino Bacci il quale ha apportato quelle modifiche necessarie per assicurare una ottima visibilità al segnalatore di mangiata.

I tre hanno a disposizione i migliori gamberi vivi forniti per l’occasione dal servizio esche dei negozi gestiti dai fratelli Faitanini: Angler’s Corner di Marina di Ravenna e Centro Pesca di Russi.

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La pescata si protrae per tutta la mattinata  ma nonostante il successo di una cattura si preannunci impossibile, nessuno ha intenzione di mollare.

Passata dopo passata e finalmente la marea calante cambia il volto al canale.

La corrente ora spinge verso il mare con acqua in scaduta e la passata finalmente si può fare anche con il galleggiante che si incanala verso il largo.

Ad un certo punto a Matteo gli si affonda il galleggiante, dopo mille passate a vuoto la sua reazione alla ferrata è tardiva e finisce così con lo sbagliare una mangiata che forse rimarrà l’unica della giornata.

Questo episodio ovviamente mette sull’attenti anche gli altri due che alzano così la concentrazione sulla passata.

Matteo non ha ancora finito di imprecare che alla seconda passata e nello stesso punto precedente il galleggiante gli si affonda ancora, questa volta la ferrata è decisa e immediata.

La Brutale non scherza, la cima si piega e subito ci fa capire che per il pesce sarà una battaglia impossibile.

La lotta dura poco e subito la spigoletta argentata finisce nella bocca del guadino.

Il pesce è piccolo ma salva una giornata triste triste iniziata con una levataccia e tanto freddo che da queste parti sembra ancora più tagliente soprattutto quando il galleggiante non affonda mai.

Ci sarà una rivincita, canna brutale contro Porto Corsini e prima o poi la sfida sarà in mare aperto contro i pesci tenaci dell’Adriatico.

Alla prossima.

 

 

Nicola Faitanini gestisce il negozio di pesca a Marina di Ravenna, per consigli sulla pesca in diga lo potete chiamare quando volete e sarà sempre disponibile a dispensarvi consigli e a vendervi le esche migliori. Per la pesca della spigola Nicola utilizza da sempre prodotti top come gli ami del n° 4 serie 1215 della Katana e terminale in fluorcarbon Smart del n° 0,22 in mare aperto e del 0,18 all’interno del canale

amofilo

 

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