LAGO DEL SOLE (MS): QUANDO IL FEEDER FISHING E’ LA RISPOSTA
Salve amici pescatori, stavo ripensando ad alcune pescate degli scorsi mesi, quando mi è tornata alla mente una battuta in quel del Lago del Sole dove il Feeder Fishing ha rappresentato la svolta della giornata.
Grazie all’amico Gionata Paolicchi riuscimmo ad ottenere la possibilità di pescare in questo splendido lago della provincia di Massa. Ma le condizioni che ci si preconfiguravano erano piuttosto ostiche.
Giunti sul posto e montate le videocamere per girare il video, siamo venuti a conoscenza che di li a poco sarebbe iniziata una enduro di due giorni di Carp-Fishing.
Le premesse per un cappotto c’erano tutte: meteo avverso nei giorni precedenti, gara di pesca in contemporanea alle riprese, postazione defilata quindi fuori da ogni pasturazione. Ma alla fine della giornata il risultato lasciò tutti a bocca aperta (soprattutto noi).
La location di questa pescata è il Lago del Sole di Massa.
Questo lago si trova più precisamente a Massa-Carrara in via Pradaccio. Sicuramente molti di voi lo avranno visto passando dall’autostrada A12 e si saranno detti “Wow che bel lago!”.
Un po’ più difficile è pescarci in quanto non ha veri e propri orari di apertura attualmente. Risulta infatti gestito dal club Carpfishing Apuano che vi organizza saltuariamente dei ritrovi per gare di enduro.
Fortunatamente siamo entrati nell’occhio di Gionata che molto gentilmente ci ha invitati durante uno di questi ritrovi. Il lago ha una lunghezza di ben 600 metri ed un perimetro che sfiora il chilometro e mezzo. Acque leggermente velate ma pulite ed una alternanza di buche e dossi che ne variano molto la profondità da postazione a postazione.
Lo spot che ci è stato concesso quel giorno si trova quasi al limitare sud del lago. Lo si riconosce bene dalla presenza di una piccola scalinata in pietra che dà sull’acqua e dalla presenza di un albero che getta le sue fronde e le sue radici nelle acque del lago.
Cominciamo a montare le attrezzature, un po’ da carp-fishing (eravamo agli inizi) ed un po’ da feeder fishing (il nostro amore e la tecnica dove siamo più skillati.) mentre dall’altra parte del lago ecco che comincia la pasturazione pesante della gara di enduro.
Una pasturazione sulla sponda opposta, più pescosa, ma non utilizzabile come postazioni. L’umore scende sotto i piedi.
Le prede presenti nel lago sono principalmente carpe ed amur di taglia dai 10 ai 20 kg che, pescate a feeder con canne di buona potenza sono avversarie più che degne di nota. Poco “punte” e quindi molto combattive e sospettose.
Vi sono ancora presenti muggini anche sopra i 3kg, alcuni storioni ed una buona presenza di black-bass. Ma la pesca dei potenti ciprinidi la fa da padrona in questa realtà al limite con la pesca in libera.
Le tecniche scelte, come avevamo accennato, sono il carp-fishing ed il feeder fishing. Nel primo caso eravamo alla primissima uscita con tale tecnica, quindi ometterò la figura infima che abbiamo fatto.
Risulta pur vero che Luca e Martina, due ottimi carpisti venuti a pesca con noi quel giorno, hanno messo in campo tutte le loro conoscenze, ma sfortunatamente non hanno ottenuto risultato.
Approfondiremo quindi il feeder fishing come tecnica che in quel particolare giorno ci ha permesso di svoltare. La montatura scelta per questa pescata è rappresentata dall’ormai noto e comprovato method feeder.
Una lenza madre del 26 con trillatura a proteggere la stessa dall’abrasione dovuta dal method (15gr) e come riserva di potenza per contrastare le imponenti fughe delle carpe del Lago del Sole.
Un finale del 22 sui 20 cm con abbinato un amo del 12 con occhiello fanno da rifinitura a questa semplice montatura. Dato che abbiamo scelto per l’innesco del mais abbiamo lasciato un rig con annesso anellino in gomma per posizionare l’esca in modo naturale all’esterno dell’amo e vincere la sospettosità dei pesci.
Come pastura abbiamo scelto una dolce alla vaniglia di colore giallo per rimanere sui colori chiari. Questo perché abbiamo anche utilizzato per la pasturazione e l’innesco mais ananas e banana alternato al mais al naturale per “spezzare” ogni tanto con i sapori. L’azione di pesca che ci è stata consigliata ci avrebbe visto lanciare sulla sponda opposta come poc’anzi detto, per cercare gli esemplari in pascolo sull’altro lato del lago. Così abbiamo fatto con le canne a carp-fishing.
Ma con il feeder fishing abbiamo voluto fare la voce fuori dal coro. Ci siamo posizionati a circa 6 metri dalla sponda, vicino ad uno scalino naturale sul fondo dello specchio d’acqua.
Abbiamo creato quindi il fondo con il nostro method e lo abbiamo accompagnato con costanti ed abbondanti fiondate di mais per unire al richiamo odoroso, il richiamo acustico dato dalla battuta dei chicchi sulla superficie dell’acqua. Non clippiamo la lenza al mulinello in quanto da una parte la mole delle possibili catture ci avrebbe sicuramente portato più di una volta la canna in acqua, dall’altra la relativa vicinanza alla sponda ci permetteva lanci precisi senza troppe difficoltà. Eccoci quindi pronti alla partenza.
La canna si piega prepotentemente, la frizione urla, ecco la prima carpa made in feeder fishing. Un lungo combattimento ed una bella 10kg arriva a guadino.
Qui ci tengo a fare una precisazione ed un ringraziamento speciale ai ragazzi del club Carpfishing Apuano ed a Gionata Paolicchi che ci hanno fornito un materassino adeguato alla mole delle catture. Senza quel materassino sarebbe stato difficile dare la massima cura a queste splendide carpe.
Dopo la prima cattura, con cadenza regolare, ecco una serie di splendidi esemplari abboccare alla nostra sapida insidia e giungere a guadino. La sorpresa degli amici che erano venuti a trovarci, nel vederci mettere nel sacco una cattura dietro l’altra, ma soprattutto la nostra sorpresa nel constatare quanto il feeder fishing stesse rendendo in una situazione così complicata, dove dall’altra parte del lago, l’enduro non stava regalando molte soddisfazioni.
A fine giornata, con le braccia dolenti, ci ritrovavamo con dell’ottimo materiale e l’animo soddisfatto dalla splendida battuta di pesca. Sicuramente la fortuna ci ha sorriso quel giorno e forse anche un po’ di tecnica ed esperienza ci hanno permesso di volgere al meglio una sessione di pesca che si preannunciava incerta e difficile.
Il Lago del Sole rimarrà sempre nel nostro cuore per la gentilezza di chi ci ha ospitato e per la combattività dei ciprinidi presenti. Un lago che associa la comodità di sponde ottimamente curate alla difficoltà della pesca in libera, sicuramente consigliato per mettersi alla prova senza mezzi termini.
Un saluto da quelli di Itinerari di Pesca a tutti i lettori di MatchFishing.
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