Profili e Personaggi: a tu per tu con Maurizio Natucci.

Dopo tanto tempo, ritorno con “il botto” con la mia rubrica.

Questa volta ho avuto l’onore di intervistare il Presidente del settore di Pesca di Superficie, Maurizio Natucci.

In questa intervista vi racconto l’uomo, il pescatore ed il Presidente, come non lo avete mai conosciuto prima, spaziando a 360° sull’universo pesca!

Sono consapevole che ci saranno non solo elogi, ma anche critiche nei commenti di questo articolo, ma ho sempre ammirato Maurizio, perche’  è una persona che si mette “in gioco” e non si tira indietro mai, anzi…. e questo è uno dei motivi per il quale lo stimo.

Il resto fa’ parte del gioco!

Mettetevi comodi, perche’ dovete dedicare a questo articolo un po’ del vostro tempo.

Buona lettura.

Per M.F.

Natascia Baroni

Maurizio, sono curiosissima, ci racconti quando hai iniziato a pescare?

Ho iniziato a pescare all’eta’ di 8 anni, mia madre aveva una casa a Viareggio e nel mese di luglio-agosto, andando al mare con lei, mi fermavo sempre sul molo a vedere i pescatori, che pescavano con canne da 4-5 metri ai  muggini , alle boghe ecc… ed è li’ che mi sono appassionato. Quindi il mio primo amore è stato il mare, poi verso i 14-15 anni, con mio cugino, ho cominciato a frequentare il fiume Serchio ed il Magra, poi verso i 20 anni ho iniziato  a praticare l’attivita’ agonistica, con una  societa’ di allora la UPS Monsummano. Dopo diversi anni di gare con loro, sono approdato alla Lenza Montecatinese, dove ancora oggi sono socio e qui ho fatto tutta la mia carriera, anche con buoni risultati, ho partecipato al Club Azzurro, all’ Eccellenza, ai Campionati Italiani….  insomma mi sono tolto le mie soddisfazioni personali.

Ho avuto questa passione per la pesca, nonostante provengo da una famiglia di cacciatori,  grazie ad un laghetto vicino a casa, dove come tutti i ragazzini, andavo in bicicletta.’ Poi la passione ti prende sempre di piu’ e ti porta a fare, tanti  sacrifici per questo bellissimo sport, che ci accomuna.

Pescare o te lo senti nel dna oppure no, e non è facile spiegarlo a chi non ha questa passione. Io andro’ a pescare finche’ la salute e le gambe me lo consentiranno.

Sei piu’ bravo con la canna all’inglese oppure con la roubaisienne?

Me la cavavo  meglio con l’inglese, la roubaisienne non mi ha dato mai quella gratificazione  che invece magari mi ha dato la canna a mulinello, con la quale mi sono sempre divertito molto.

C’è stata una gara che ti è rimasta nel cuore?

Ricordo con affetto una gara a Torino, una delle prime gare di Eccellenza, che abbiamo fatto negli anni ’90, sul canale San Mauro, dove c’era 1-1,5 metri d’acqua. Si doveva pescare sul fondo, ero il numero 1  di gara del settore terminale, ad un certo punto mi misi a pescare a galla ed ho portato in nassa una decina di cavedani, facendo il primo di settore, bellissima soddisfazione.

Invece quella che ti ha deluso di piu’?

Sinceramente, ce ne sono molte, è piu’ facile ricordare quelle belle, ma quelle negative nell’ambito di una carriera agonistica purtroppo sono sempre tante. Pero’ non saprei dirti, i brutti risultati si tende sempre a dimenticarli.

C’e’ una persona con cui hai condiviso veramente tanto nel mondo della pesca?

Ho un ricordo bellissimo di Mauro Trevisani, scomparso da poco tempo. Era un amico, ho pescato con lui  negli anni ’90 , quando lavorava alla Sarfix. E’ stata una persona squisita, che mi è rimasta nel cuore e nel momento in cui è venuto a mancare, purtroppo non ero neanche presente, non ho potuto onorarlo nella giusta maniera. Poi ci sarebbero tantissime altre persone, che hanno lasciato un segno nella mia carriera. In societa’ Patrizio Ginanni, mi ha insegnato tantissimo insieme a  Fernando Natali e Sandro Capponi, pescatori con cui ho diviso tutte le esperienze iniziali. Abbiamo iniziato tutti insieme, sono cresciuto con loro, ed abbiamo smesso di fare gare quasi nello stesso periodo.

Quando hai un secondo per andare a pescare, dove vai?

Al mare sicuramente, a pescare in barca, a bolentino, a drifting, a traina ecc…, amo il mare è il mio primo amore. Poi, se rimane un po’ di tempo, un weekend, possiamo buttarci anche nel feeder.

Visto che abbiamo toccato il feeder, come ti sembra la nuova nazionale nata a Monsummano?

Sono stato un giorno a vederli allo stage di Monsummano ed ho visto  un bel gruppo di ragazzi, motivati e con diversi giovani, su cui i capitani stanno mettendo un occhio.

Ecco parliamo anche di giovani, cosa sta facendo la federazione  per loro?

Allora dobbiamo specificare se parliamo di giovani a livello di didattica giovanile oppure di gare, perche’ sono due cose ben distinte.  A livello di gare, sia per quanto riguarda le acque interne sia il mare, credo siamo al top, abbiamo ottenuto risultati importanti negli ultimi anni, di questo sono contentissimo, ma sappiamo che non dobbiamo fermarci, gli altri ci copiano  e dobbiamo essere sempre al passo, altrimenti ci supereranno. Invece se parliamo di didattica giovanile, purtroppo è una questione su cui c’è un po’ di defaillances da parte della federazione. Secondo me non stiamo facendo abbastanza, non riusciamo a far passare il messaggio che la pesca è uno sport genuino, qui sicuramente dobbiamo impegnarci molto di piu’, è un compito della didattica-formazione, che è un altro settore della federazione e non mio.

Secondo me, c’è sicuramente qualcosa nel mondo della pesca che vuoi cambiare, cos’è?

L’ho detto anche al tuo collega Angelo Borgatti, vorrei cambiare dal punto di vista legislativo , alcune leggi regionali, perche’  le acque pubbliche sono diventate terra di nessuno. E’ bruttissimo vedere i fiumi lasciati cosi’ in degrado, senza nessun controllo da parte delle autorita’, e qui parliamo  anche di  bracconaggio intensivo, che ha creato un danno non solo a livello ittico ma soprattutto economico. Qualche responsabilita’ l’abbiamo anche noi della federazione, perche’ in passato non abbiamo capito il problema per tempo, e non abbiamo tutelato i fiumi  come dovevamo. La legge italiana comporta una serie di problemi ed ora questo sta compromettendo tutto il movimento.

Poi mi piacerebbe cambiare la mentalita’ degli italiani, ma questo sara’ impossibile. Mi piacerebbe poter affrontare delle discussioni pacatamente, senza nessun tipo di problema, dove ognuno puo’ liberamente portare la sua idea, la sua opinione e parlarne educatamente, rispettando tutte le parti presenti. Invece purtroppo oggi, sui social trovo sempre offese, ingiurie, insinuazioni e commenti vari fuori luogo. Questa è la parte piu’ brutta e negativa del nostro lavoro!

Ora vorrei spendere due parole sulla medaglia di bronzo  mondiale a squadre conquistata dalle  donne  e sull’oro individuale di Silvina Turrini, della scorsa stagione?    

Le donne sono il fiore all’occhiello per quanto riguarda la federazione, in questi ultimi anni ci hanno dato tantissime soddisfazioni. Dopo l’oro di Coruche in Portogallo nel 2014, siamo andati in Belgio nel 2015, in un campo di gara molto difficile dove siamo arrivati sesti e puntualmente sono arrivate le critiche. Bisogna comprendere che in ogni caso il campo di gara è determinante, a volte bisogna accettare che ci sono altre Nazioni piu’ brave di noi, non è possibile ogni volta buttare all’aria tutto per un risultato sbagliato. Dobbiamo avere un po’ piu’ di equilibrio, si puo’ sbagliare una gara, ma criticare la squadra, in modo molto forte è assurdo, perche’ sappiamo benissimo il valore dei nostri atleti. Quando andiamo all’estero ed indossiamo la maglia azzurra, ed io sono onorato, siamo portati come esempio da tutti. Io non capisco perche’ in Italia, non dobbiamo mai avere una gratificazione. Quando un risultato è negativo critiche su critiche, quando le cose vanno bene, sembra che sia tutto normale. La mia non è una polemica, anzi, è una considerazione. Vorrei che ci fosse un po’ piu di equilibrio nei giudizi, critichiamo quando è giusto, gratifichiamo quando ci sono i risultati.

Grande 2016 anche per le squadre Under?

Si, grande soddisfazione, in Serbia, con molta sfortuna, ed io non la indico mai, pero’ qualche volta esiste, hanno perso il podio per pochissimo. Nel 2016 ci hanno dato tante soddisfazioni, e per questo devo ringraziare tutti loro, dai ragazzi, ai ct, agli accompagnatori ecc…un’organizzazione fantastica! Pero’ non dobbiamo mollare, questanno ci aspetta un altro mondiale molto difficile a Cork, dove abbiamo fatto il mondiale di feeder, e sono convinto che ce l’ha giocheremo fino alla fine.

Ed infine, non possiamo non spendere due parole anche sulla nazionale Master e dei diversamente abili?

Sui Veterani devo dire che Massimo Ardenti, ha fatto un lavoro incredibile negli ultimi sei- sette anni, ha vinto moltissimo, questanno non sono andati a podio, pazienza c’era una pescata che secondo me non era troppo a favore degli italiani. Ora con l’abbassamento dell’eta’ portata a 55 anni,ci saranno degli stravolgimenti, un anno in piu o in meno in questa categoria fa’ parecchia differenza, ma abbiamo tanti pescatori in Italia che possono ambire ad una maglia azzurra  come:  Rudy Frigeri, Massimo Vezzalini, Maurizio Teodoro, Umberto Ballabeni, Giancarlo Admiraglio, Claudio Guicciardi, Milo,Roberto Trabucco, Francesco Casini, e tanti altri, senza dimenticare che i nostri attuali Master, si fanno ancora valere alla grande. Persone di un livello incredibile ed ho buone speranze per il futuro. Se questi atleti inizieranno a partecipare alle gare Master, potremmo avere un ottimo ricambio generazionale.

Sui diversamente abili, sinceramente abbiamo sempre avuto un po’ di difficolta’. Io ho sempre lodato i ragazzi di questa categoria, ma in questa intervista vorrei aprire una piccola polemica sul regolamento internazionale, che non è mai chiarissimo, nel momento in cui vengono applicati. I nostri azzurri sono veramente diversamente abili e vanno ringraziati per quello che fanno, ma a volte ai Campionati Mondiali, vedo qualcuno che tanto diversamente abile non mi sembra, anzi…… e non capisco come fanno a dare determinati punti sulla disabilita’. Questa piccola polemica, me la  sono sempre legata al dito, ma comunque nulla toglie, la  bravura degli atleti delle altre Nazioni. Ribadisco i nostri ragazzi vanno lodati per l’impegno e la passione che mettono sempre!

Questanno abbiamo delle gare importanti in Italia, una su tutte il Campionato Europeo sul Canalbianco di Loreo ad Adria?

Si,  e non solo, ci aspetta il Campionato del mondo di spinning con esche artificiali da riva in Val di Sole, il prossimo anno sicuramente qualche manifestazione in piu’, come il Campionato mondiale di pesca al colpo Under 14-18-23, al momento non sono sicurissimo, devo parlare con il comitato di settore per decidere se designare come campo di gara il Lama, poi il Campionato del mondo di feeder fishing, forse ad   Ostellato, ed altri tre importanti campionati per il mare,come il Campionato mondiale di surf casting per club, il Campionato del mondo canna da natante per club e per finire il Campionato del mondo di  long casting… tanti impegni,  che  abbiamo richiesto perche’ vogliamo sfidare noi stessi. Per quanto riguarda i Campionati che organizzeremo questanno, non nego di avere molte aspetttive, ma vincere non e mai facile!!

Qual’ è la Nazione che puo’ disturbarci di piu’ ad Adria?

Io penso che ne saranno diverse, sicuramente l’Ungheria, l’Inghilterra, la Republica Ceca, la Polonia, ma anche la solita Francia ed il Belgio,per lo spinnig invece le solite rivali, Slovacchia russia, ucraina.  .        

Maurizio, ci sono state le elezioni a dicembre e sei stato rieletto Presidente, ora pero’ con un nuovo nome Presidente di Pesca di Superficie?

Si, le elezioni sono andate bene, sono stato riconfermato per altri 4 anni.

E’ un impegno che mi sono preso molto importante, ora c’è l’unificazione di due settori che sono circa l’80%  della federazione acque interne e mare, quindi è un lavoro gravoso dal punto di vista sia fisico, politico e territoriale, perche’ l’Italia è lunghissima. Per le acque interne, purtroppo al Sud c’e poca attivita’, con il mare invece è l’incontrario, dove è piu’ sviluppato nel Centro Sud Italia, quindi Sicilia, Puglia, Calabria, Basilicata Sardegna ecc… Sono contento perche’ ho una buona squadra, sia per la parte di acque interne sia per quella di mare, abbiamo fatto da poco le prime riunioni, ora dobbiamo solo partire al 100%, poi sara’ il tempo a dire se siamo stati bravi oppure no.

A livello organizzativo cosa cambia adesso?

Cambia molto, non sono piu’ 19-20 Campionati del mondo, con qualche Campionato Europeo, ma parliamo di 30-32 Campionati, che ci  impegnano sia a livello economico, anche se ’ i bilanci sono stati uniti, che  a livello organizzativo. ll CONI, dopo l’unificazione ci ha imposto di diminuire le unita’, la stessa cosa è successa per il nuoto pinnato e l’attivita’ subacquea, quindi ci sono meno persone e le discipline invece sono tantissime da seguire  ed essere competente su tutto non è facile. Noi daremo il massimo come sempre, sbaglieremo, saremo criticati, fa’ parte del gioco, pero’ l’abbiamo scelto e ci piace farlo.

Io mi domando: ma dopo tutte le critiche che ricevi, chi te lo ha fatto fare di ricandidarti?

Non ci sono solo critiche, altrimenti significherebbe che lavoriamo male, sicuramente a volte sbagliamo ed è giusto che le persone ci critichino, poi ci sono un tot di personaggi che esprimono il proprio giudizio a prescindere, qualsiasi cosa si faccia, tipico dell’italiano, non giudicano obiettivamente quello che viene fatto. Dall’altra parte, ci sono tantissime persone, che incontriamo, e ci dicono che sono contenti del nostro lavoro e questo ci da la forza per continuare ad impegnarci. Io credo molto in  questa squadra, e poi solo il tempo ci dira’ se abbiamo ragione oppure no. Per me questa è una grande  passione e l’unica gratificazione sta nei riconoscimenti che abbiamo sul territorio, mi piacerebbe fare una bella riunione con tutti quei  signori che dicono che noi traiamo benefici economici da questo nostro impegno, sono disponibile  a qualsiasi tipo di confronto,non ho nulla da nascondere. Non è una giustificazione, pero’ io quello che faccio lo  ribadisco è a livello gratuito, sbaglio criticatemi, pero’ non posso sentire e non è giusto sentire dire, che chi fa’ questo lavoro ci guadagna qualcosa. Io non ci guadagno, anzi vi diro’ di piu’, ho fatto il garista per tantissimi anni, circa 25, e so benissimo  quanto costa un kilo di bachi, una bobina di  filo, una busta di ami  ecc…, molti di quelli che mi criticano a prescindere, possono dire la stessa cosa? Tante di queste persone, hanno gareggiato per societa’ importanti dove  gli hanno fornito roubasienne, panchetti ecc.. Sotto il punto di vista morale,  personalmente non possono dirmi nulla, sotto il punto di vista tecnico accetto  tutto!!!

Visto che questanno avrai degli impegni ancora piu’ importanti, riuscirai ad essere presente sui campi di gara, specialmente in quelli di feeder dove ti ho incontrato spesso?

In questi quattro anni ho cercato di essere presente, piu’ o meno in tutte le manifestazioni, il Presidente si deve occupare di tutte le discipline colpo, feeder, trota, belly boat, carp fishing, bass ecc.., ed adesso anche di surf casting, big game,canna da riva e canna da natante e di altre ancora, cerchero’ di essere presente in tutte le discipline. Il feeder mi è entrato nel cuore, ho fatto qualche gara per senso di sfida. Ho un grande rammarico, quello in questi quattro anni, di non essere riuscito a portare la nazionale di feeder sul podio ad un mondiale, non è facile, sono rimasto deluso non solo dai risultati ma anche dal punto di vista della coesione della squadra, ho fatto interviste dove l’ho dichiarato pubblicamente.

Comunque penso al futuro, a questo nuovo quadriennio che mi aspetta, e vediamo se questi ragazzi riusciranno a darci qualche soddisfazione, io lo spero, aspetto con molta impazienza questa medaglia. Nel feeder ci danno ragione i numeri, è indiscutibile quello che abbiamo fatto, siamo partiti da un Campionato Italiano nel 2008 con 40 iscritti,  oggi invece facciamo i gironi, parliamo di circa 400 garisti, abbiamo il Campionato Italiano per societa’ con 80 squadre iscritte, quando magari in altre Nazioni, come in Inghilterra, arrivano al massimo a 11 squadre, stiamo facendo un bel movimento. In piu’ dallo scorso anno abbiamo iniziato la collaborazione con Angelo De Pascalis, Francesco Di Veronica e tutto il suo gruppo, per l’organizzazione della Coppa Fisheries, parliamo di oltre 500 persone! I numeri sul feeder ci vengono incontro, un po’ meno i risultati. Ma io sono convinto che se lavoriamo bene, questi arriveranno!

Riuscirai a fare qualche gara importante nella prossima stagione?

Sicuramente il Pasinetti, perche’ mi auto invito, da questanno lo abbiamo preso insieme ad Italian Fishing TV, e questa importantissima manifestazione di inizio stagione agonistica, sara’ presa sotto” le ali” della federazione. Poi credo anche l’Italian Master, perche’ mi sono divertito moltissimo nella passata edizione, anche perche’ spero di trovare nel settore Scarponi, cosi’ ultimo non dovrei farlo!!

Comunque devo dire che nella passata edizione del Pasinetti hai dato del filo da torcere a tanti big del feeder?

Mi sono difeso, ho fatto  primo, poi i ragazzi mi hanno detto che mi sono scelto il settore, ma non è cosi’, alla fine per me resta un momento di relax, non è una sfida. Per me le sfide sono finite tanti anni fa’, ormai nel mondo dell’agonismo sono presente solo come dirigente, pero’ il feeder è una tecnica che mi piace, non è stressante, quindi la pratico sempre molto volentieri.

Bene, la nostra intervista termina qui, spero di aver fatto conoscere meglio ai nostri lettori  Maurizio Natucci. Grazie mille per il tempo che mi hai concesso!

Grazie a te Natascia, ci rivediamo presto sui campi di gara.

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