Coppa Italia “Fisheries” 2017: le selettive fatte ai Laghi Le Palme di Marina di Bibbona (LI)
E con questa del 2017 siamo alla quarta edizione del Fisheries, il noto Campionato Italiano di Pesca a Feeder nei laghetti che per molti agonisti di questa specialità è divenuto ormai un appuntamento consueto e che, per il successo che sta avendo il feeder, unito a quello della pesca nei laghetti, non smette di coinvolgerne sempre di nuovi.
I Laghi Le Palme di Marina di Bibbona (LI) sono stati anche quest’anno teatro delle tre prove selettive del campionato fatte a livello provinciale (il campionato è composto, infatti, da una serie di prove selettive che vengono disputate in varie province d’Italia, tra le quali, appunto, quella di Livorno, e si conclude con una finalissima che vale per l’attribuzione del titolo italiano; nell’edizione di quest’anno è stata istituita anche una semifinale interregionale), una riconferma dettata senz’altro dalla pescosità elevata che questi due laghi, e soprattutto quello più piccolo, offrono di regola anche nei mesi freddi (francamente, non so quanti laghetti ci siano in Italia dove è possibile arrivare a fare il quintale di pescato perfino con temperature al di sotto dello zero!).
E questo che s’è disputato ai suddetti Laghi Le Palme è stato un Fisheries 2017 decisamente invernale, svolto per lo più in condizioni di cielo coperto e piovoso, con temperature molto basse e con un vento teso e gelido proveniente da Nord-Est che ha fatto rischiare la paralisi a chi ne veniva investito sulla faccia (!), condizioni che, del resto, era assai probabile che si sarebbero verificate, se si tiene conto delle date che erano state fissate per le tre prove, il 18 Dicembre per la prima prova, il 22 Gennaio per la seconda e il 26 Febbraio per la terza. Nuvolo, pioggia, freddo e vento, un clima britannico perfetto per una gara di feeder!
Ma ci sono state anche fasi di bel tempo, che a nessuno hanno fatto dispiacere! L’unica vera nota dolente, che ha creato purtroppo un po’ di malumore tra i concorrenti del settore costituito nel lago più grande, è stata la resa assai scarsa che quest’ultimo ha dato in termini di pescato, un fatto certamente dipeso proprio dal forte calo delle temperature, che in questo lago, dove la densità del pesce è minore, ha ridotto drasticamente l’attività dei pesci, portandoli inoltre a concentrarsi in punti del lago ben precisi, non facili da individuare e non a tutti accessibili (l’angolo che delimitava l’ultimo picchetto è stato uno di questi punti; fortunato, quindi, chi ha avuto in sorteggio il picchetto finale!). Sembrava fossero scomparsi i due quintali di carpette e il quintale di carassioni che c’erano stati immessi pochi giorni prima andandosi ad aggiungere agli svariati quintali di pesce già presenti!
Gli stessi pesci che, appena la temperatura dell’acqua è salita di qualche grado, hanno ripreso a “bollare”, a saltare e a ghermire anche le esche dei pescatori più inesperti! Che rabbia..! Vorrà dire che farò ulteriori immissioni in questo lago per aumentare la sua densità di pesce fino a portarla grosso modo allo stesso livello di quella del lago più piccolo, stando ovviamente nel limite imposto dal fabbisogno di ossigeno dei pesci e.. in quello del budget di spesa dell’associazione che gestisce i due laghi, l’A.S.D. Laghi Le Palme, della quale sono presidente e con ciò il massimo responsabile. Forse non sarà questa la soluzione al problema del pesce che si blocca col freddo, ma è un tentativo che in ogni caso servirà ad arricchire la mia esperienza nella gestione dei laghi.
Il lago più piccolo, invece, con la sua più alta concentrazione di pesce, ha offerto una resa più che soddisfacente, nonostante le basse temperature di quest’edizione del Fisheries, dando così conferma della straordinaria pescosità per la quale sono famosi questi laghi e che arriva ai massimi livelli nei mesi estivi, quando in gara perfino due quintali di pesci presi potrebbero non bastare per vincere! In generale sono state le carpe le catture che hanno prevalso in tutte e tre le prove, prede il cui peso ha inciso moltissimo sui risultati in queste gare dove le catture non sono state numerose come quelle che normalmente vengono fatte in questi laghi nei periodi caldi, però il freddo non ha fermato del tutto l’attività dei pesci gatto, altra specie fittamente presente qui ai Laghi Le Palme, e a constatarlo sono stati soprattutto quei concorrenti che, sicuramente per aver commesso qualche errore nell’approccio di pesca, non sono riusciti a liberarsi dai famelici “channel”, che col loro peso mediamente inferiore a quello delle carpe sono molto meno utili di queste ad aumentare il peso in nassa, motivo per il quale si tende ad evitarne la cattura (ma risultano preziosi quando si prendono nei momenti in cui le carpe sono restie ad abboccare).
Quella col method è stata, come al solito, la pesca predominante, che in molti hanno alternato a quella col pellet feeder o col cage feeder nelle fasi in cui il pesce s’approcciava all’esca con più diffidenza o con meno interesse, fasi che talvolta si sono susseguite con frequenza, costringendo così a cambiare spesso il sistema di pasturazione e di pesca. E due, come sempre, sono state le distanze alle quali in maniera alternata è stata impostata la pesca: sotto, nel raggio di una decina di metri dalla propria sponda, oppure fuori, nei pressi della sponda opposta, “clippando” il filo del mulinello per far cadere a ogni lancio la lenza nel medesimo punto prescelto e pasturare così con la massima precisione possibile.
Nulla di nuovo anche in fatto di pasture e di esche, sebbene regni ancora molta incertezza nella scelta delle miscele che sono da stimare come le più indicate per i pesci di questi laghi: le più usate, infatti, sono state quelle a base di pesce, da molti arricchite con aromi additivi (betaina in primis) e/o con l’aggiunta di esche sfuse, generalmente pellets di misura piccola, mais o bigattini morti, esca, quest’ultima, che per l’innesco è stata tra le più utilizzate, insieme ai classici bigattini vivi, molto usati anche per pasturare, al mais e ai vari pellets da innesco. Una novità degna di nota per aver dato ancor più lustro a queste prove del Fisheries 2017 svolte a Bibbona è stata, invece, la partecipazione del campione italiano 2016 di feeder Andrea Canaccini, che nella prima prova ha scontato la sua inesperienza in questo campo di gara piazzandosi al penultimo posto nella classifica del suo settore e ricevendo una sonora batosta da Michele Batignani, altro noto campione di feeder che invece conosce molto bene questi laghi di Marina di Bibbona, dove ha gareggiato e vinto spesso.
Nella terza ed ultima prova Andrea si è però rifatto alla grande, e non solo a livello di classifica, conquistando il primo posto assoluto, ma anche su Batignani, il quale, se è riuscito di nuovo a vincere nel proprio settore, non è riuscito, stavolta, a fare più peso di Andrea, che era in gara nel settore a fianco, ma sulla stessa sponda di Michele, e lo scarto di peso tra i due è stato anche maggiore di quello che c’era stato nella prima prova, un fatto che di certo ha reso ancor più gustoso, ad Andrea, il sapore della rivincita!
Lo confesso, questo loro contest interno al Fisheries mi ha appassionato più del Fisheries stesso! Due veri campioni, Andrea e Michele, tra loro molto diversi, anche sul piano strettamente umano e non solo su quello tecnico e sportivo, e tuttavia due grandi amici accomunati dalla stessa grande passione per la pesca.
Avere in cima alla classifica progressiva individuale di queste tre prove un garista che, pur giovanissimo, è riuscito a scavalcare anche i garisti più preparati, così come i veterani e gli immancabili marpioni (!) delle gare di pesca, è pure una cosa che mi ha fatto e mi fa molto piacere, se non altro perchè sta a dimostrare che un pescatore agonista, sebbene non abbia molta esperienza perchè molto giovane, può avere comunque buone possibilità di sconfiggere anche i suoi avversari più navigati ed esperti, se dispone di una preparazione adeguata, di una forte motivazione e di un po’ di fortuna, che nella pesca non deve mai mancare!
Pertanto, complimenti a Giulio Giannelli dell’A.P.S. Grosseto Colmic, anche per l’esempio che questa sua bellissima prestazione dà ai pescasportivi più giovani!
Classifica Finale Bibbona
GALLERIA FOTOGRAFICA COMPLETA
Testo e foto di Simone Vanni
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