STEFANO NEGRI CI RACCONTA IL MONDIALE SPAGNOLO DE I CAGNACCI COLMIC
Stefano Negri ha preso parte alla trasferta mondiale a Valencia in occasione del mondiale di feeder per clubs al quale hanno partecipato anche una squadra dal Sud Africa e una squadra russa.
Un mondiale dove non capita spesso di farne parte da protagonisti ma i Cagnacci che sono i Vice Campioni d’Italia erano in Spagna sul Rio Jucar per provare a giocarsi le loro carte e scrivere una pagina di storia indelebile per questa società lombarda.
E allora sentiamo il commento di Stefano Negri, che nella vita oltre ad essere un pescatore molto forte è un agente commerciale per conto della Colmic:
Stefano, due domande su questo mondiale che comunque aldilà del risultato vi lascia l’idea di un bicchiere mezzo pieno, giusto?
Si certo arrivare al nono posto in classifica finale su 31 squadre è un ottimo risultato. Sicuramente è una prima esperienza e per noi è stata sicuramente positiva.
Stefano per prima cosa ci devi presentare il team che ha preso parte al mondiale..
I miei compagni erano Casalini Maurizio che è il Presidente, Salvalaglio Ivan, Franzosi Roberto, Pozzi Alessandro e il giovane Baldan Jacopo la promessa. Ce lo siamo portati dietro ed è stato molto bravo a fare il suo dovere quando è entrato in gioco.
I capitani eravamo io Stefano Negri c’era Zanotti Ivo, il manager Girotto Claudio, e Rovelli Gigi questo era lo staff. Poi ci hanno seguito le mogli di Ivan Salvalaglio e di Favagrossa al nostro seguito per supportare il tutto. Complessivamente eravamo 11 persone.
Come avete preparato la gara?
Alcuni di noi sono stati a vedere l’Iberian Master e diciamo che non è stata la stessa cosa perché si è visto che non era assolutamente la stessa gara.
I pesci erano gli stessi ma in quel momento c’era l’acqua un pochino più alta che correva un pochino di più e poi il vento non aiuta a fare l’azione di pesca. Questo è stato l’inizio della preparazione.
Come avete raggiunto la sede del mondiale?
Tre ragazzi sono partiti di sabato con il furgone portando tutto il materiale da pesca e sono giunti sul luogo solo domenica pomeriggio. Gli altri si sono aggregati il lunedì in aereo tranne il sottoscritto che purtroppo per lavoro è arrivato solo di martedì.
E poi è arrivato il momento delle prove e con tanta emozione il mondiale…
Si anche se abbiamo avuto la sfortuna di avere per ben due volte lo stesso picchetto interno.
Praticamente in tutte e due le gare abbiamo avuto un numero 16 del settore dove l’esterno era il numero 1. Il picchettaggio era al contrario con l’ultimo di campo che era l’1.
Noi abbiamo avuto 2 volte il 16, in una gara c’era Pozzi e ha fatto il 14º e non c’è stato assolutamente il modo di metterlo a posto.
La sfortuna qual’è stata, ……….il martedì io non ero presente ma il campo gara lo conosco bene essendoci stato 5/6 volte.
I ragazzi hanno pescato contro la riva opposta come tutti pescavano mente in quella zona li dovevi fare 2 ore 2,30 sulla sponda opposta nel frattempo preparare la pasturazione a tiro di un kit da 5 pezzi della roubaisienne, come pescano di solito loro, praticamente a 9 metri e a un certo punto ci vai sopra per prendere i pesci più grossi.
Se hai un picchetto anche discreto puoi portare a casa quei 4/5 pesci che ti fanno entrare dentro nella classifica pur non avendo un picchetto non buono.
Questo l’abbiamo fatto alla domenica e abbiamo portato a casa un 10 riuscendo a prendere 4/5 pesci sotto i piedi perché altrimenti sarebbe stato un picchetto proprio deficitario. Infatti come detto più di un 14°/15° posto non si riesce a portare a casa in quanto c’erano proprio delle grosse differenze. Maurizio Casalini domenica fa 11 kg di pesce e fa il 10º il quinto ne fa 22 kg, tanta la differenza.
E’ stato molto bravo il ragazzo dell’Alto Panaro il sabato che di fianco a Pozzi nel settore sopra (lui aveva il 17) è riuscito a fare il 5º mettendo dentro 18/19 kg, ora non ricordo precisamente, perché è venuto sotto ai piedi prima di tutti e ha messo subito nella nassa un pezzo da 5 kg forse 6 con una fatica non indifferente.
Perché li tirano i pesci giusto?
Questi pesci qui sono esagerati di coda e con questa coda ti fanno impazzire. C’erano i russi si diceva che pescassero con lo 0,30, in bobina e il 35 di finale. Comunque tutto sommato è andato tutto bene, abbiamo deciso sabato che il peggiore rimaneva fuori ed entrava il giovane Baldan riserva e così è stato. Jacopo ci ha ripagati con un bel 3º.
Un grande Ivan Salvalaglio….
Abbiamo avuto un exploit con Ivan che sapevamo fosse forte, perchè Salvalaglio non lascia mai niente al caso.
In gara 2 è capitato a fianco di Scotthorne, nome che incute emozione perchè 5 volte campione del mondo individuale non lo si diventa per caso, ma il nostro Ivan ha sfruttato la conoscenza del picchetto e ha vinto mentre Alan ha fatto un 5º.
Sapeva già che era un picchetto bello l’ha impostata come si deve ed è riuscito a portare a casa un primo e alla fine chiude con un primo e un terzo di fianco ad Alan non è una cosa tutti i giorni.
Se ci fosse stata una classifica individuale sarebbe stato vicino al podio ..
Eh si con un primo e un terzo se non sarebbe andato sul podio sarebbe stato poco lontano.
Ma cosa hanno certi pescatori da fare tanto la differenza?
Quando si parla di certi personaggi quando li hai vicini riesci a capire veramente quali sono le differenze che c’è fra noi e loro. Questi sono dei professionisti che riescono a costruire la pesca anche per gli altri solo che poi ci vuole anche un po’ di fortuna e nel loro caso, nella squadra di Alan, sicuramente hanno sbagliato l’impostazione.
Cioè?
Dando pochi bigatti all’inizio e non è che potevi dargliene chissà quanti ma chi ha esagerato con i bigatti ha avuto ragione.
Quello che ci ha fatto fare quel qualcosa in più secondo me sono stati gli orsetti che gli altri forse non avevano, noi avevamo quelli rossi belli freschi e ci hanno reso parecchio.
Era un’esca in più che avevamo e per fortuna perchè da quelle parti non si trova niente all’altezza di un mondiale.
Pensa che ho dovuto far arrivare dall’Italia con il corriere le esche fresche il venerdì e penso che ci abbiamo reso parecchio. Loro hanno dei bigatti da pastura come quelli che ci facevamo anni fa da soli con i resti dei polli. Cagnotti leggeri e piccoli che non andavano bene, mentre noi abbiamo fatto arrivare le esche fresche dall’Italia, cagnotti belli grossi e pesanti che stavano sul fondo, anche questi hanno contribuito a farci fare un qualcosina in più.
Quindi una esperienza esaltante e positiva che conferma quanto di buono avete fatto nel CIS feeder l’anno scorso, al primo mondiale arrivare noni su 31 squadre non è cosa da poco…
Si siamo arrivati noni e siamo orgogliosi di quanto fatto e con il senno del poi posso dire che si poteva fare anche meglio ma non bisogna mai esagerare. Per noi è stata una esperienza bellissima e speriamo un giorno di ripeterla con questi ragazzi giovani che stiamo inserendo e speriamo di trovarne altri con tanta voglia di crescere.
Che prodotti avete utilizzato voi che siete sponsorizzati Colmic?
Per quanto riguarda le canne le Next Adventure sia in 2 che in 3 pezzi, l’ideale per quel posto era una canna da 3,60 e una da 3,90 da 60 grami come casting.
Abbiamo pescato con del filo di nylon (no trecciato), il nostro Pro Feeder, dello 0,26 in bobina altrimenti i pesci strappavano alla grande, ami Hayabusa 145 n.12/14, finali fluorcarbon King del 0,18 e 0,20 e come pastura abbiamo usato un mix delle nuove pasture che abbiamo fatto la Master Series firmate da Jacopo Falsini e Vincenzo Natale la Match Winner e poi abbiamo mischiato un pochino halibut della Scrape e abbiamo colorato di nero il tutto.
La pastura comunque l’abbiamo utilizzata solo come tappo perchè a dire il vero quello che ci voleva era tanto bigatto in colla con l’arabica Colmic.
Per pasturatori abbiamo usato gli standard cage feeder da 30 e 40 grammi alternando la capienza tra il medio e il piccolo e poi il bullet feeder per lunghi lanci.
Se tu potessi tornare indietro cosa cambieresti?
Doserei meglio il tempo di gara e azzarderei di più con il bigattino. All’inizio ne serve il giusto e poi andare deciso con i cagnotti. L’importante è arrivarci prima degli altri . Chi prima arriva prima prende.
Un russo partito per primo a fare una abbondante pasturazione sotto la riva opposta ci fa cinque carpe, poi dopo la terza carpa del russo anch’io ho suggerito al mio pescatore di caricare di brutto e dopo 15 minuti ha preso la prima carpa. In quel quarto d’ora il Russo vince la gara.
E come vanno le cose da quelle parti con il bracconaggio?
Purtroppo anche loro hanno il problema con i rumeni che fanno del bracconaggio, infatti quando non ci sono gare il pesce si sposta e diventando così facile preda per le reti dei bracconieri.
Però sono stato colpito dal rigore delle forze dell’ordine spagnole, la se li pigliano li rovinano, però succede.
Bene Stefano, ti rinnovo i complimenti per questa bella avventura e in bocca al pesce per la prossima stagione.
Ora sentiamo Jacopo Baldan, giovane promessa dei Cagnacci Colmic.
Jacopo un Mondiale che non dimenticherai facilmente, giusto?
Si è stata una fantastica avventura in quanto per me ha significato la mia prima gara internazionale. È stata un esperienza che rimarrà nei miei ricordi per tutta la vita, dove ho conosciuto persone fantastiche provenienti da ogni parte del mondo.
Come è andata la tua gara?
Torno a casa con un bel 3º di settore ottenuto alla domenica ( il sabato ero la riserva), terzo posto ottenuto anche grazie ad un buon picchetto che mi vedeva penultimo di campo.
Vuoi ringraziare qualcuno ?
Certo, ringrazio la società ASD GS I Cagnacci Colmic per avermi concesso la possibilità di concorrere a questa grande manifestazione, è stato un vero e proprio onore. Ciao Spagna, spero un giorno di poterti rincontrare.