LA FEDERAZIONE INCONTRA GLI AGONISTI – LA RELAZIONE

Si é svolto lo scorso 21 aprile, al Centro Insieme di Reggio Emilia, l’incontro tra Federazione ed agonisti dell’Emilia Romagna organizzato da Antonio Rivi, Responsabile FIPSAS Emilia Romagna del Settore Pesca di Superficie, al quale hanno partecipato Antonio Fusconi, componente del Settore nazionale Pesca di Supericie, Mauro Tinti, Presidente FIPSAS Emilia Romagna e Maurizio Bellini, Responsabile Giudici di Gara dell’Emilia Romagna.

Va detto subito che la serata é risultata estremamente positiva, sia per la qualificata presenza al tavolo della Direzione lavori che per la numerosa platea, valutabile in poco meno di un centinaio di persone, composta da agonisti e dirigenti di formazioni reggiane, parmensi, modenesi, bolognesi ecc, a riprova di una rinnovata sensibilità degli agonisti alla risoluzione di problematiche che li toccano direttamente.

La discussione ed il confronto tra agonisti e Federazione si é svolto in un clima costruttivo e con  modalità di confronto aperto e franco, con diversi interventi degli intervenuti, ai quali, di volta in volta, gli organizzatori hanno risposto in maniera articolata.

L’iniziativa era partita dalla richiesta di molte Società della zona Ovest dell’Emilia Romagna di rimodulare la suddivisione geografica del Girone A3 della Pesca al Colpo, composto oggi dai Sodalizi di Toscana ed Emilia Romagna ovest, per andare alla ricongiunzione delle realtà Ovest ed Est emiliano romagnole per il Trofeo di serie B, abbinandole magari al Veneto per il Trofeo di serie A.

Tale richiesta, esplicitata da diversi rappresentanti di Società emiliane anche nel corso dell’incontro, é motivata da oggettive difficoltà logistiche  che si sono andate evidenziando nel corso degli anni, oltre che da motivazioni di tipo tecnico.

Come fatto notare dallo stesso Rivi ai presenti, nel corso dell’inverno il Settore Pesca di Superficie dell’Emilia Romagna si era premurato di svolgere un sondaggio presso tutte le Società afferenti alla zona Ovest sull’effettiva volontà di scorporarsi dalla Toscana, sondaggio che aveva riportato una percentuale superiore al 90% di favorevoli ad un nuovo assetto geografico.

Le difficoltà legate alla fruibilità di campi gara toscani come l’Arno pisano o lo Scolmatore presentate dagli agonisti emiliani, sono state accolte da Fusconi in questa sede, che ha confermato come questi argomenti siano stati considerati in sede di stesura dei calendari e, già da quest’anno, almeno per alcune realtà, si è cercato di tenerne conto.

E’ comunque un percorso da farsi in un periodo un po’ più lungo, probabilmente per il 2019. L’obiettivo, comunque, é quello di arrivare a far disputare dei campionati che siano tecnicamente validi ed agonisticamente appaganti, sfruttando i campi gara più disponibili, abbandonando la logica strettamente territoriale di spartizione delle prove se questa porta a svolgere gare in ambienti non idonei o non attuali.

In quest’ottica, alla probabile fusione, in chiave di Serie A, di Emilia Romagna e Veneto (o Lombardia) si potrebbe contrapporre l’accorpamento di Toscana, Umbria e Marche per la composizione del corrispondente Trofeo di  Serie A, andando a formare una zona più omogenea geograficamente ed anche tecnicamente come campi gara.

Fusconi ha recepito l’indicazione fornita da Rivi ed ha comunque spiegato che la richiesta deve essere formalizzata ufficialmente dalla FIPSAS regionale al Settore nazionale che farà le conseguenti valutazioni.

Nel corso della serata sono state poste anche altre questioni:

– E’ stata evidenziata la questione del divario tecnico esistente tra le serie A ed il CIS, divario che Fusconi ha mostrato di comprendere ma ha comunque difeso la scelta fatta di eliminare i trofei d’Eccellenza disputati nel recente passato perché inutilmente onerosi e privi di sbocchi validi.

– Tra gli anticipi per la prossima stagione, Fusconi ha confermato l’interesse del Settore per indicare la Fiuma come un campo papabile per il finale del CIS 2019, in una logica di rotazione che valorizzi le migliori realtà del Paese, a conferma anche della stima e della riconoscenza del Settore all’ottimo lavoro svolto dalle Società reggiane in questi anni per riqualificare il canale reggiano.

– Per quanto concerne il campo gara di Peschiera, é stata confermata l’inagibilità almeno a fino a metà luglio delle prime tre zone per problemi di manutenzione agli alberi, alcuni dei quali sono pericolanti.

– Nei dintorni di Adria, zona Loreo, ci sono tanti canali potenzialmente idonei allo svolgimento di competizioni oltre ad esserci un tessuto locale che ha già dimostrato capacità e competenza organizzativa oltre che grande disponibilità alla ricezione degli agonisti.

Su questa possibilità Fusconi ha confermato l’interesse della Federazione a proporre campi alternativi come l’Adigetto ma di aver trovato delle difficoltà da parte di settori di agonisti veneti e quindi l’opzione era tramontata.

Si é confermato l’interesse per il Brian, anche in virtù del grande lavoro di recupero e sistemazione delle sponde e del canale svolto dalle Società di quella zona.

– Per quanto concerne il settore giovanile, dal prossimo anno vi dovrebbero essere importanti modifiche organizzative che porteranno gli under 25 ad integrarsi con i Seniores del Club Azzurro per favorire la crescita tecnica delle nuove generazioni, in un’ottica di formazione di una nuova leva di azzurrabili e nella prospettiva di dare sempre maggior risalto al Club Azzurro come trampolino di lancio per la Nazionale.

– Sono state denunciate preoccupazioni per lo stato della Fiuma e per il suo ciclo biologico, perché é stato riportato da alcuni dei presenti la scarsità di novellame autoctono, oltre alle piaghe del bracconaggio e dei cormorani.  E’ stata data comunicazione di un prossimo ripopolamento della Fiuma con circa una decina di quintali di pesci per rimpolpare la popolazione ittica presente.

– E’ stato sollevato anche il problema dell’impatto di molte giornate di prova prima delle gare di campionato, ma Fusconi ha risposto che proposte di limitazioni in questo senso hanno sollevato molte critiche e perplessità già a livello di Settore e quindi provvedimenti in questo senso sono in parte caduti.

– E’ stata data l’informazione della modifica del regolamento di accesso al campo gara di Ostellato Vallette, che da questa stagione sarà accessibile non più solo il sabato e la domenica ma aprirà ai pescatori in anticipo, dal martedì o mercoledì, per la pesca e le prove libere.

– E’ stata confermato lo svolgimento dei Mondiali giovanili in Cavo Lama, la prima settimana di agosto del 2018, evento che richiederà un grande coinvolgimento della Sezione di Modena per il grosso impatto di questo evento sul canale e sul territorio e per i quali saranno chiesti i coinvolgimenti anche alle Sezioni limitrofe come Reggio Emilia e Bologna.

– E’ stata posta anche la questione dell’utilizzo della Fiuma, per il colpo, quasi esclusivamente nel periodo di fine estate, indicato come il migliore per il canale ma, forzatamente, limitato come durata; in quest’ottica i feederisti di Reggio hanno formulato l’indicazione che per la loro specialità il canale reggiano sarebbe usufruibile con buoni risultati anche nel periodo seguente il riempimento.

Questa scelta porterebbe a sfruttare in modo più razionale questo campo gara, con beneficio di tutti. A questo riguardo Fusconi ha tenuto a precisare che, non essendo il responsabile federale per questa tecnica, non poteva, in quella sede, tenere conto di questa indicazione per la formulazione dei calendari futuri ma ne farà menzione a Giovanni Breda che segue il Feeder a livello nazionale.

-In relazione alla stesura dei prossimi calendari, é stato confermato l’orientamento sempre più marcato a svincolare la specialità del Colpo dal Feeder a livello nazionale, vista la complessità e la molteplicità di date che le due specialità presentano; questa scelta provocherà inevitabilmente sovrapposizioni tra le due specialità ma porterà a liberare un numero maggiore di date da destinare alle Sezioni provinciali per lo svolgimento delle gare locali.

ANTONIO FUSCONI

COMPONENTE SETTORE PESCA DI SUPERFICIE NAZIONALE

Intanto voglio dirti che questo incontro mi sembra un’ottima cosa. Oggi in quale veste sei qui a Reggio Emilia?

“Questa é una iniziativa del Comitato Regionale Emilia Romagna, che ha chiesto l’intervento di un referente nazionale per dare delle risposte ad alcune richieste formulate da tante Società locali. L’Emilia Romagna è, innegabilmente, una delle realtà più importanti per la nostra Federazione e quindi eccomi qui.” 

Al momento, il Settore Pesca di Superficie ha in cantiere un incontro a livello nazionale con gli agonisti?

“Credo che uno dei limiti che abbiamo avuto a livello nazionale sia stato certamente lo scarso rapporto con la base, con le Società. Va detto, ad onor del vero, che in passato iniziative di questo genere sono state viste, di volta in volta, come momenti di propaganda elettorale per dare visibilità a qualcuno o di intrusione a livello federale locale e quindi occorre delicatezza e una buona valutazione anche nell’organizzare incontri di questo genere a livello nazionale.

La nostra Federazione, in questi ultimi anni, credo che abbia trasmesso la volontà di cambiamento che la anima, ne sono prova non solo le modifiche ai regolamenti che sono state introdotte nell’ultimo decennio ma ancor di più l’interessamento, innanzitutto del nostro Presidente e del Consiglio Federale, alle varie questioni di carattere nazionale che sono sul tappeto come, ad esempio, il bracconaggio o la partita della licenza di pesca in mare.

Ciò non toglie che, se la Federazione vuole evolversi ulteriormente, debba obbligatoriamente confrontarsi con la base dei suoi iscritti e con le Società affiliate, perché sono profondamente convinto che le decisioni su dove andare e come, la Federazione le debba prendere assieme alla sua base e non per semplice convinzione di qualche Dirigente.” 

Va detto, ad onor di cronaca, che negli ultimi due/tre lustri i tentativi di coinvolgere il mondo degli agonisti in incontri con la Federazione su temi anche scottanti, si sono risolti in incontri pochissimo partecipati e quindi poco rappresentativi…

“Purtroppo si. Questo però non ci deve far sentire esentati dal contatto con la base e dal sentire le sue esigenze, per cui da parte nostra resta la massima disponibilità ai momenti assembleari. Siamo stati appena eletti e per i prossimi quattro anni noi dobbiamo sapere che dovremo girare su tutto il territorio per capire le necessità e le esigenze dei nostri tesserati. Il contatto ed il confronto con i tesserati debbono essere il nostro modo di lavorare e le nostre idee e proposte devono trarre origine da questo confronto.” 

Stasera siamo qui per parlare di A3, A2 e ridistribuzione dei numeri delle squadre: quello delle rinunce é un problema ormai sempre più urgente…

“Il problema delle rinunce, poche al CIS in verità, più numerose nei campionati minori come le serie A o i regionali, da alcuni anni si è fatto pressante, almeno in alcune zone e quindi qualcosa é già stato fatto in questo senso e lo potete vedere in Circolare Normativa, dove alcuni numeri sono già cambiati. Stiamo valutando le possibili soluzioni per le ridistribuzioni delle squadre e per valorizzare i campionati minori, il nostro vero serbatoio in cui milita la maggior parte dei nostri affiliati, per contenere le spese e l’impegno da dedicare alla pratica dell’agonismo.” 

Come hai accennato, siete stati eletti da appena quattro mesi. Da quest’anno c’é la novità dell’accorpamento dei vecchi Settori Mare ed Acque Interne in quello di Pesca di Superficie: é possibile fare un primo commento sui questi primi mesi di vita del nuovo Settore?

“Stiamo appena conoscendoci ma posso anticiparti che sono stato molto contento di aver trovato dei colleghi di grandi capacità e qualità e quindi credo che siamo partiti bene. Immagino che le grandi sfide del Presidente e dei Vice del Settore siano legate innanzitutto al percorso che deve portare ad uniformare due mondi, due modalità operative, due regolamenti  differenti in un’entità unica e condivisa. Sulla via di questa unificazione, ad esempio, posso anticiparti che il Vice Presidente Sarti, che proviene dal Mare, sarà l’Accompagnatore federale al Mondiale di feeder. Succederà anche il contrario, proprio per favorire questa integrazione e per fare entrare tutti in contatto con le varie realtà e necessità. Un altro esempio può essere la gara di feeder in mare che si disputerà a giugno a Marina di Ravenna, dove il mondo delle acque interne si incontrerà e dovrà adeguarsi alla realtà del mare, in una integrazione che rappresenterà un bel test per tutti, agonisti e dirigenti.” 

Parlando di dirigenti, non si può eludere il fatto che sembra che manchino un po’ anche questi a livello federale, soprattutto non si vedano tanti ricambi ai veterani come voi all’orizzonte…

“Hai ragione ma la cosa più triste, più preoccupante, non é tanto che scarseggino i dirigenti a livello nazionale quanto piuttosto la carenza di responsabili a livello locale, persone nuove, magari giovani, che possano essere oltre che il futuro anche un approccio mentale diverso, più adeguato ai tempi che cambiano. Qualche nome, naturalmente, c’é già ma sono ancora pochi per creare una rete. Anche in questo senso, come Dirigenza nazionale, dovremo attivarci per creare il giusto turn over generazionale.” 

Mi sembra che questo sia l’atteggiamento mentale corretto per affrontare le molteplici sfide che vi attendono ed attendono la Federazione nel prossimo quadriennio, per cui non mi resta che augurarvi buon lavoro, perchè ne avrete certamente bisogno!

 

Mauro Tinti

Presidente Comitato Regionale FIPSAS Emilia Romagna

Tinti, tu sei uomo di Federazione da sempre e da quest’anno sei al vertice regionale dell’Emilia Romagna…

“In effetti sono in Federazione da 40 anni, ho iniziato giovanissimo, seguendo i giovani, uno dei compiti che ho svolto con maggior soddisfazione e piacere e al quale mi piacerebbe tornare, prima o poi, anche perché quello giovanile é il nostro futuro. Sono stato allo SFAI oltre che dirigente di Bologna ed altro.”

A questo proposito, Tinti, ti rinnovo in questa sede la disponibilità mia e di Match Fishing a dare il massimo risalto a tutte le iniziative rivolte alla promozione della pesca nel mondo giovanile, offrendo tutto lo spazio necessario sul nostro sito, uno dei più seguiti del settore.

Approfitto di questa occasione per chiederti un primo, naturalmente approssimativo, bilancio di questi tuoi primi mesi di presidenza…

“In questi pochi mesi mi sono subito reso conto della mole di lavoro da fare, soprattutto nei rapporti con gli Enti Pubblici, la Regione in primis, con i quali abbiamo in corso alcune vertenze importanti. Con le Associazioni provinciali e con le Società, per fortuna, le cose stanno andando bene, si opera bene ed in sinergia. Stiamo lavorando per cercare di incrementare i tesserati, gli agonisti, una delle nostre priorità.” 

I problemi con gli Enti Pubblici?

“Il passaggio delle mansioni coperte dalle Province alla Regione ha creato non pochi problemi di competenze e di coperture economiche, oltre che di procedure da creare e gestire. Una su tutte, proprio di queste settimane, relativo all’Incubatoio Regionale di Panigale, nell’Appennino bolognese, in gestione alla Federazione e per il quale vantiamo un credito di decine di migliaia di euro dalla Regione, che ha difficoltà ad onorare oltre che tempistiche lunghissime. Altre difficoltà si generano dalle normative recenti, che penalizzano direttamente ed indirettamente il volontariato con disposizioni difficili da rispettare, volontariato che é uno dei cardini fondamentali su cui si regge grande parte del lavoro a livello locale delle Sezioni FIPSAS e dello sport dilettantistico in genere, nel nostro Paese”

 

Antonio Rivi

Responsabile Settore Pesca di Superficie FIPSAS Emilia Romagna

Innanzitutto Rivi, complimenti per questa iniziativa che é indubbiamente ben riuscita, sia a livello di partecipazione che per gli argomenti trattati. Vogliamo ricordare da dove viene questa idea?

“Si, sono soddisfatto per come si é svolta la serata e per il riscontro partecipativo che ha avuto. L’idea nasce dal confronto continuo con le Società che partecipano sia al Trofeo A3 che al Regionale Emilia Romagna Ovest, che lamentavano da tempo costi elevati e difficoltà logistiche legati a certi campi gara.” 

Per quanto consta la mia esperienza, questa é il primo incontro Federazione/agonisti che ha avuto un riscontro numerico di partecipazione di questo tipo…

“Si, una ottantina di persone, in rappresentanza di varie Sezioni provinciali, sono un bel numero per il nostro sport e stanno a dimostrare che le problematiche che sono uscite questa sera sono sentite dalla gente. D’altra parte avevo già avuto sentore di questo nei mesi scorsi, nel corso della consultazione che avevo svolto nelle varie Società di Reggio, Parma, Modena, ecc.” 

Credo sia da mettere in risalto anche il tipo di scambio, le modalità del confronto che si sono avute qui a Reggio, questa sera, dove non si sono registrate polemiche particolari ma si é assistito piuttosto ad uno scambio costruttivo e chiarificatore…

“Si, la discussione é scivolata su binari di assoluta correttezza e cordialità, merito della Federazione, che é venuta a Reggio con intenzioni aperte e costruttive, e degli agonisti che sono venuti qui per chiedere, proporre e fornire indicazioni per il futuro. Credo che questo sia il binario giusto e democratico su cui muoversi.”

 Antonio, credi che lo strumento del sondaggio su questioni trasversali che riguardano la maggioranza, come costi, campi gara, esche, date ecc. possa essere esteso anche nel futuro a livello regionale, che é il tuo ambito come Dirigente?

“Sicuramente si. Questo é un primo passo che può servire anche come precedente, nel caso ci siano problematiche comuni. Personalmente sono molto aperto alle richieste della gente e la mia frequentazione, quasi ogni domenica, dei campi gara, mi da la possibilità di percepire il polso delle situazioni e, se gli agonisti vogliono, di essere collettore di richieste ed indicazioni.” 

Nella tua esperienza di dirigente, come vedi i trend di partecipazione nel Colpo e nel Feeder?

“Sono due realtà quasi contrapposte: il Colpo é in calo di adesioni e risente di un certo invecchiamento generazionale mentre il feeder prosegue nella sua crescita, anche se con ritmi più contenuti. Dal punto di vista tecnico, invece, direi che la qualità é in aumento e l’Emilia Romagna continua ad esprimere ottimi valori, sia individualmente che a livello di Società, frutto sicuramente di buone scuole che hanno saputo lavorare bene.” 

I campi gara. Croce e delizia perenne. La necessità di averne anche dei nuovi é sempre più sentita. Ci sono novità all’orizzonte in questo senso?

” Posso parlare solo della mia regione, naturalmente, e ti anticipo che stiamo lavorando su un campo nuovo, qui in Emilia ovest, ma di più non posso ancora dirti perchè siamo ancora nella fase delle verifiche, dei permessi e quant’altro. Anche per Modena qualcosa é in elaborazione. Purtroppo queste non sono mai cose veloci da definire, perché bisogna confrontarsi con Amministrazioni pubbliche, Enti Locali, burocrazie che richiedono tempi lunghi ma ti confermo che ci stiamo muovendo per creare alternative ai campi gara conosciuti, per dare loro la giusta alternanza in modo che possano dare il meglio. Per quanto concerne Reggio Emilia, poi, abbiamo delle alternative da proporre anche ad altre Sezioni per competizioni di carattere numericamente più contenuto, perché non hanno naturalmente la capienza della Fiuma, ma molto interessanti per gare da 100/120 concorrenti, ideali, ad esempio per un Promozionale piuttosto che per un Provinciale o per un paio di zone di una gara a squadre.” 

Parliamo di acque pubbliche, canali, Antonio, o di invasi artificiali? Qui a Reggio avete una tradizione anche in fatto di canali di dimensioni più contenute ma egualmente interessanti. Ricordo la Campeginina, il Cartoccio, il Cavo Bondeno…

“Parliamo assolutamente di acque pubbliche, di canali. Come territorio noi abbiamo ancora la disponibilità di questi canali, che sono catalogati come campi di gara ma sono mutate profondamente le necessità dell’agonismo moderno, che richiede anche una comodità di accesso massima, a causa della mole di attrezzature che abbiamo al seguito e alle esigenze tecniche che l’agonista moderno richiede. Sono canali anche discretamente pescosi, interessanti ma non sempre rispondono alle specifiche richieste ad un moderno ed attuale campo gara.” 

Angelo Borgatti

 

 

 

 

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