FEEDER FISHING IN MARE….CALIAMO IL TRIS D’ASSI
La pesca in mare presenta sicuramente più variabili rispetto a quella in acque interne. A parte la conformazione degli ambienti, le batimetriche e le condizioni meteo, è il maggiore numero di specie ittiche marine che rappresenta la variabile più difficile da gestire durante una sessione di feeder fishing in mare.
Infatti, mentre lanciando un pasturatore in un lago o fiume pressappoco, già abbiamo un’idea certa di quello che potremmo insidiare, in mare le cose cambiano notevolmente, soprattutto quando non si ha un’ottima conoscenza del tratto di mare affrontato. In queste situazioni un tris d’assi è sicuramente vincente.
Lo sviluppo costiero della nostra bella penisola e delle sue isole si aggira sui 7458 km e presenta le forme più varie, per questo motivo trovarsi ad affrontare un tratto di mare a noi sconosciuto non è cosa rara. Situazione che si è presentata spesso e volentieri durante le riprese della serie Tv Feeder in Tour. Una delle domande che gli amici pescatori ci pongono di sovente è il perché utilizziamo tre canne contemporaneamente in pesca, e la riposta è facilmente intuibile rileggendo il titolo di questo reportage, i tre assi rappresentano, infatti, le tre tecniche del feeder fishing, o assetti pescanti necessari per aumentare le probabilità di successo della nostra sessione di pesca, ma come potrete scoprire alla fine di quest’ articolo nella realtà abbiamo calato un poker d’assi.
Tutte le volte che affrontiamo a feeder fishing un tratto di mare a noi completamente sconosciuto l’unica soluzione per avere qualche possibilità di successo è sfruttare tutte le varianti che questa tecnica ci mette a disposizione, per questo motivo, una postazione composta di tre canne, ci permetterà di insidiare le specie ittiche presenti alle varie distanze e con differenti approcci, ma vediamo nei particolari come organizzarla nei migliori dei modi.
Partiamo dagli assetti pescanti che personalmente utilizzo in queste situazioni e che mi hanno sempre fornito ottimi risultati.
– Sulla prima canna, di solito una 14” ad azione strong preparemo la classica montatura running rig, che mi consentirà di passare da un pasturatore Long Range destinato alle lunghe distanze, a un blockend oppure ad un floating feeder per la pesca in superficie oppure in calata. A seconda del tipo di feeder utilizzero pastura oppure bigattini, e come esca alterneremo a questi ultimi anellidi vari.
– Sulla seconda canna una 13” ad azione medium o medium-light monteremo inline un method, che sarà ricoperto di pastura. In questo caso collegheremo allo sgancio rapido due terminali, uno costruito con un bracciolo corto di circa 10-15 cm, che nasconderemo nella pastura, e il secondo con un bracciolo più lungo di circa 50-70. In questo modo con la stessa montatura potremmo insidiare sia pesci grufolatori sia pesci che preferiscono la pastura e sia pesci che prediligono esche più allettanti come bigattini e vermi vari.
– Come terza canna utilizzeremo una 12” ad azione light o medium-light, sulla quale monteremo un pasturatore pellet feeder, come il Grippo Inline modificato, che avete spesso osservato nei nostri video, riempito con bigattini, che saranno usati come esca, il tutto rinchiuso da un tappo di pastura. In alternativa si può riempire il pellet feeder per metà di bigattini e per metà con cozze sgusciate, utilizzando quest’ultime anche come succulento innesco, il tutto chiuso nel solito tappo di pastura.
Bene abbiamo variato gli assetti pescanti, montando sulle tre canne tre differenti montature: running rig – method – pellet feeder, sulle quali possiamo far girare a seconda delle circostanze e dalla risposta dei pesci pasturazione ed esche. Ora, sfruttando il differente casting sonderemo le differenti linee di pesca. Per questo motivo lanceremo la 12” a corta distanza, e quindi nella fascia compresa tra i 10-20 metri da riva, e nel caso peschiamo da una scogliera o molo addirittura a pochi metri. Con la tredici piedi con un assetto misto tra method e classico, grazie a due braccioli, sonderemo una fascia di mare distante da riva tra i 30-50 metri. Mentre con la più potente delle tre canne insidieremo la lunga distanza con lanci intorno agli 80-100 metri.
Come potrete intuire le due canne montate a pellet feeder e method saranno quelle che lasceremo in pesca a intervalli di tempo superiore anche ai trenta minuti, mentre quella montata a running rig sarà quella sulla quale varieremo più spesso l’assetto pescante, attraverso il cambio di tipo di pasturatore. Personalmente inizio con un Chompers per verificare la presenza di pesci in superficie, in caso di assenza di attività, inserendo alcuni grammi di piombo al loro interno, passo alla pesca in calata, sondando quindi gli strati intermedi, per poi passare alla pesca sul fondo con pasturatori tipo i Rochet oppure i Blockend per l’uso di bigattini sia come esca e sia come pasturazione.
La strategia di pesca appena descritta sicuramente non potrà ricoprire tutte le varianti che si possono incontrare durante una sessione di pesca, di certo aumenta le possibilità di successo, chi ci segue sul portale www.tubertinifeeder.it troverà riscontro in quanto affermato finora, poiché al di là del tratto di mare affrontato, e quindi dalle coste adriatiche a quelle ioniche, da quelle tirreniche a quelle oceaniche, e molti di loro a noi sconosciuti, abbiamo sempre portato a guadino qualche bella cattura, che ci ha permesso di trascorrere una bella giornata di pesca.
Non ci resta che salutarvi e rimandarvi al prossimo reportage di Tubertini Feeder.