MONDIALE DISABILI: MAURIZIO FEDELI E LA SUA NAZIONALE D’ORO!
Maurizio Fedeli alla sua prima esperienza in qualità di Commissario Tecnico della Nazionale dei D.A. , dopo alcuni anni in qualità di assistente di Franco Bisi, ha fatto centro e al termine delle due manche ha gridato… «Siamo Campioni del mondo!».
E’ la prima medaglia d’oro nella storia della nazionale div. abili conquistata in Serbia con la squadra formata da Giovanni Bottazzi, Oscar Ferrari, Alfredo Granaglia, Franco Conte e Francesco Lombardi. E’ il coronamento di una perfetta gestione delle due gare in un campo gara per nulla facile ma ben interpretato dal Team Italia.
Ha vinto lo spirito di squadra, dove oltre agli atleti hanno giocato un ruolo fondamentale oltre allo staff formato da Fedeli e Gianmarco Ippoliti anche da tutti gli accompagnatori Giulio Nervi, Fiorenzo Traina, Simone Donetti e Fabio Tesconi.
A Maurizio Fedeli abbiamo rivolto alcune domande sul mondiale che ci ha regalato la prima medaglia d’oro:
Maurizio con questa medaglia d’oro ottenuta dalla squadra e una medaglia di bronzo individuale con Conte hai fatto felice un sacco di gente ed in particolare il Presidente Natucci che ha lodato il buon lavoro che avete svolto. Maurizio se il buongiorno si vede dal mattino….
Quello che abbiamo fatto è il sogno di tutti, quando si affronta un campionato del mondo con la maglia azzurra addosso il sogno è quello di ambire alla vittoria finale e per noi questa volta è successo.
Sei stato favorito dal fatto che da due anni facevi già parte di questa nazionale al fianco di Franco Bisi?
Beh credo sia fondamentale prima di tutto avere a che fare con un gruppo unito e affiatato. E’ importante l’armonia dove ci si conosce tutti e si ha fiducia tra tutti.
Hai portato a casa la medaglia d’oro a squadre che è la cosa più importante poi ciliegina sulla torta anche una medaglia di bronzo con Conte che è arrivato terzo. Insomma un’altra bella soddisfazione…
Si, Franco è una persona che ha bisogno di avere dietro una persona che lo spinga molto, facendo le cose semplici e con Simone Donetti dietro, che si conoscono da una vita, è riuscito a tirare fuori il meglio di se.
Conte ha vinto la prima prova in un picchetto favorevole, primo di gara, mentre nel secondo giorno invece ha tirato fuori un bellissimo quarto posto avendo un numero basso nell’ultimo settore.
Poi per vincere nella pesca tutto deve andare bene e girare per il verso giusto e lui ha vinto la medaglia di bronzo per un grammo. Ha creduto nei propri mezzi ed è stato giustamente premiato, molto bravo lui e Simone.
E poi abbiamo l’inossidabile Giovanni Bottazzi, Oscar Ferrari che è comunque sempre una garanzia con l’esperienza che ha sulle spalle e via tutto il resto del gruppo perché fondamentale sono anche gli accompagnatori in questa specialità.
Assolutamente si, sia Giovanni che Oscar hanno fatto un super mondiale, sono arrivati sesto e settimo assoluti con 2 primi e un quarto e un quinto.
Giovanni è capitato nel numero 5 dell’ultimo settore, sabato ha fatto il quinto e il giorno dopo ha stravinto il settore. Oscar ha stravinto il settore il sabato e un quinto la domenica battendo tutti gli avversari diretti che era la cosa più importante.
Il mondiale sicuramente l’abbiamo vinto nel settore di Bottazzi, ha vinto lui e il Belga di fianco a lui ha fatto 10.
Non dobbiamo dimenticare neanche i 2 atleti che erano con noi, Alfredo Granaglia, il vecchietto del gruppo, che con i suoi quasi 65 anni ha dimostrato una forza d’animo invidiabile. Per lui una gran bella soddisfazione in quello che lui ha sempre creduto.
E poi Francesco Lombardi per lui il primo anno in nazionale che ha fatto la riserva tutti e due i giorni dando una grossa mano al gruppo. Francesco si è integrato benissimo nel gruppo e mi ha confidato di avere passato una delle più belle settimane della sua carriera.
Poi non dobbiamo dimenticare, come dici tu, gli accompagnatori; io mi sono portato dietro il mio gruppo fidato sicuro di far bene, ho portato sia Giulio Nervi che Fiorenzo Traina persone sulle quali posso contare.
Poi non posso dimenticare Simone Donetti, Fabio Tesconi ….che è il vecchio del gruppo insieme a Fiorenzo Traina che fanno parte dello staff da una vita. Sono stati tutti bravissimi anche nel sopportarmi.
Una citazione anche su Ippoliti
Gianmarco l’ho scelto io, è il vice CT e l’intesa tra noi è stata perfetta.
Maurizio, parliamo del campo gara, un canale a noi congeniale?
Questo canale sono andato a visionarlo verso il 25 aprile in occasione di una gara importante del campionato serbo. Sono stato li per due giorni, anche se il campo gara era un pò diverso però mi è servito molto per capire il tipo di pescosità. Per esempio i pesci gatti non c’erano in quel periodo però la taglia dei pesci si vedeva che era molto uniforme. Mi sono fatto l’idea che avrebbe vinto il mondiale il team che avrebbe pescato meglio e così è stato.
Nei master ha stravinto la Francia, nei div abili ha vinto l’Italia anche se con un po’ più di fatica però nei giorni di prova si è visto che eravamo la nazione che prendeva più pesci degli altri, tutti venivamo a guardare noi.
Il campo gara è stato abbastanza congeniale a noi anche se non è stato facile trovare la soluzione per prendere questi pesci gatti piccoli.
Abbiamo fatto diverse prove, abbiamo provato a vedere il peso medio, abbiamo assimilato tutti i particolari perchè alla fine per vincere sono quelli che fanno la differenza.
Per vincere in ogni sport non bisogna mai lasciare nulla al caso.
La pesca di questi pesci gatto è stata fondamentale, la prima ora mangiavano tanto la prima ora prendevano tutti gattini da 10gr ai 60/70gr, la seconda ora sembrava finisse la pesca, mentre l’ultima ora rientrava qualche pesce gatto un po’ più bello e dei carassi da un etto un etto e mezzo massimo.
Noi abbiamo impostato la pesca pasturando circa 50cm indietro con il prolunghino indietro a 11 m e pescavamo sulla pastura a 11 m e poi quando all’ultima ora c’era da prendere qualche carassio in più se era necessario ci allungavamo del prolunghino e pescavamo appena fuori pastura.
Il fondale com’era?
Il fondale era regolarissimo circa 2 metri d’acqua 2,20 metri in tutto il canale, come ha detto Matteoli un campo gara spettacolare perché è lungo circa 7 km tutto in fila senza neanche una sporgenza con l’acqua a filo dei panieri comodissimo. Un campo gara che hanno utilizzato per la prima volta anche in Serbia.
Peccato che non ci sono pesci di taglia…
Ma ti dico che è stata una gara molto ma molto regolare su questi gattini da 10 gr a 70/80gr. Poi c’era qualche breme grossa ma rare e i carassi che potevano pesare da 80 ai 120 grammi.
Secondo te qual’è il canale italiano che più gli somiglia?
Forse per la conformazione possiamo pensare ad una Fiuma un pochettino più stretta solo ma questo tipo di pesca da noi non c’è quindi nessuna comparazione. Siamo stati bravi a interpretare bene questo tipo di pesca che da noi proprio non si fa. Nei master non a caso ha vinto la Francia perchè da loro questa pesca è abbastanza diffusa. I francesi non a caso hanno utilizzato una pastura specifica per i pesci gatti.
Quindi una pastura al krill mi vien da dire…
Ma guarda non saprei dirti, ti dico che loro hanno proprio delle pasture prodotte specificatamente per i pesci gatto. Noi ci siamo adattati usando le nostre pasture scure Trabucco, secondo me abbiamo trovato la soluzione giusta.
Terra e fouille?
Si abbiamo gestito bene la terra sfusa buttando pochissimo fouille, noi avremmo buttato 50gr circa a testa e alla fine nell’ultima ora, in gara due abbiamo tagliato 30 gr di vermi, questa qua è stata la nostra gara.
Chi ha forzato con le esche fin da subito ha preso i pesci ma poi non ha preso più niente durante la gara mentre noi al contrario siamo partiti piano e abbiamo finito in crescendo con i pesci anche nell’ultima ora.
Innesco rigorosamente a ver de vase?
Nei giorni di prova pensavamo che fosse una cosa praticamente obbligatoria invece abbiamo preso diversi pesci anche con bigattini e con i pinky e il sabato abbiamo girato nell’ultima mezz’ora innescando il verme di media taglia con i quali abbiamo preso carassi e i pesci gatto un pochettino più belli.
La lenza tipo che avete utilizzato?
La lenza base era intorno ad un grammo, grammo e mezzo, con una piombatura molto bassa in 30 cm, un pallino, un altro pallino e il bulk. Un finale da 15/20 cm appoggiato l’antenna e il corpo del galleggiante e più passava il tempo più appoggiavamo qualcosina in più strisciando la lenza un po’ sul fondo alzandola per cercare di attirare questi pece gatti che erano voraci.
Canale con acqua ferma o c’era un po’ di corrente?
L’acqua si muoveva pochissimo, la maggior parte del movimento era dato solo dal vento che soffiava o da una parte o dall’altra.
Al termine della prima gara con il fiato sul collo delle formazioni avversarie avete accusato l’ansia da prestazione nella seconda prova?
Ti dico che la prima gara abbiamo fatto 12 punti, la seconda 13, la terza 14, eravamo in 3 nazioni li, non ti nego che un pò di ansia ce l’avevo con i ragazzi che mi ricordavano che almeno 4/5 volte gli era capitato di andare bene nella prima mance e poi perdere il podio in gara due.
Nella gestione di queste situazioni ha fatto la differenza la tua esperienza maturata con il tuo club nonostante tu sia ancora molto giovane?
Ma l’esperienza che mi sono fatto in questi anni ha certamente aiutato, che non è sicuramente l’esperienza dei CT dell’Inghilterra dell’Ungheria del Belgio, gente che pesca da 30 anni. Io ero il CT più giovane del mondiale e questo che mi fa ancora più piacere. Abbiamo vinto questo mondiale solo con le nostre mani.
Come si gestisce una situazione come questa , stare davanti per pochissimo e con la gara due da disputare dove tutto può accadere?
Ho pensato che la seconda gara rispetto alla prima sarebbe stata diversa ma perché come tutte le competizioni che si giocano in un solo fine settimana, la prima gara si fa tra virgolette un po’ sulla difensiva, si vede il risultato e poi il secondo giorno in base al risultato ottenuto si decide il tipo di strategia.
Sapevamo che la seconda gara sarebbe stata più dura ma per noi lo era meno perchè eravamo davanti. Noi siamo partiti come il primo giorno pasturando un pochino indietro pescandoci sopra per raccogliere tutto la prima ora. Il primo giorno non avevamo tagliato i vermi e abbiamo vinto per questo perché nei giorni di prova avevamo notato che la pesca si bloccava. Invece tagliando i vermi solamente nell’ultima ora andava meglio.
Nella seconda gara ci sono sempre delle nazioni ormai tagliate fuori quindi si fa gara contro le 3/4 nazioni che lottano contro di te. Infatti abbiamo fatto la gara sulla Croazia, sul Belgio e sull’Ungheria che alla fine sono arrivati non a caso seconda, terza, quarta.
Dovevamo guardarci le spalle nel settore da tutte queste nazioni e per vincere il mondiale noi abbiamo fatto la gara non ti dico sulla difensiva però guardando bene cosa facevano le altre nazioni tant’è che se c’era da spigolare un pesciolino anche sotto riva in mezzo all’erba, piuttosto che stare là fuori per prendere un pesce grande, lo abbiamo fatto.
E’ stata questa la tattica che abbiamo adottato poi praticamente in quasi tutti i settori siamo stati davanti tranne nel settore di Conte che era il numero 5 dell’ultimo settore dove ha vinto il belga che era penultimo però avevamo Giovanni Bottazzi che ha fatto diventare matto il belga di fianco a lui che ha fatto 10 e lui ha vinto.
Il mondiale ti dico più o meno l’abbiamo vinto lì dove Giovanni ha fatto una prova con l’aiuto di Giulio maiuscola, una prova spettacolare sia di Giovanni che di Franco Conte che ha fatto il quarto nell’ultimo settore perdendo solo dagli ultimi 3 in pratica battendo sia il croato che l’ungherese che sono quelli che avevamo appena dietro a noi.
A chi vuoi dedicare questo successo?
A Franco Bisi per primo, a lui ho inviato il primo messaggio dopo avere saputo della nostra vittoria. Lui ha creato questo gruppo lo ha portato avanti per anni e anni e purtroppo non è mai riuscito a vincere.
Siamo arrivati terzi due anni fa al mio esordio, l’anno scorso non siamo andati tanto bene, però sicuramente il gruppo è stato creato da lui io sono solo riuscito ad arrivare al gradino più alto però tanto del merito è anche il suo.
Quindi tanta bella soddisfazione il viaggio di ritorno è stato molto più bello con le medaglie al collo…..
Nel viaggio di ritorno ci siamo alternati un po’ alla guida perchè eravamo tutti con auto e furgoni pieni. Siamo partiti tutti insieme, abbiamo passato una bellissima settimana, i ragazzi sono stati bravi. Un gruppo fantastico.
Prossimi appuntamenti mondiali con la nazionale?
Adesso faremo a settembre uno stage per decidere la nazionale dell’anno prossimo che sicuramente non cambierà di molto da questa. Però daremo ancora fiducia a questi atleti con una sorpresa che ci può sempre stare. Io lascio sempre una porta aperta perché nei 3 mondiali che ho fatto abbiamo sempre cambiato una pedina ma questo per dare la possibilità a tutti. Penso che sia la soluzione migliore quella di lasciare aperta una porticina per tutti come è stato quest’anno per Francesco Lombardi.
Lui non ha pescato ma credo sia stato coinvolto benissimo nel gruppo e quindi penso che sia la soluzione migliore.
L’anno prossimo ci aspetta il mondiale in Croazia in un posto molto simile a questo in un lago dove si prenderanno anche dei pesci gatto e delle piccole breme, vedremo se andremo a riconfermarci.
Un grande in bocca al lupo e ancora complimenti Maurizio…
Grazie Alessandro, con questo successo aggiungo un’altra medaglia d’oro alla mia piccola bacheca che quest’anno si è arricchita con la vittoria del Pasinetti. Sentire l’inno sul podio è una sensazione davvero eccezionale.
Da Maurizio a Maurizio, ovvero da Fedeli a Natucci per un commento su questo successo che arricchisce la già nutrita bacheca dei trofei della Fipsas:
Natucci un altro mondiale, quello dei disabili, che fa echeggiare nell’aria per l’ennesima volta l’inno di Mameli, dopo gli altri podi conquistati in questo straordinario 2017 ricco di soddisfazioni e medaglie.
Si dire che sono soddisfatto è riduttivo, sono stra felice perchè i risultati quando arrivano vuol dire che si lavora bene. Abbiamo vinto in diversi settori dalla pesca canna da natante seniores e under 21 che hanno fatto i secondi, poi recentemente a Covilhã la nazionale italiana guidata da Pierluigi Cocito si è laureata Campione del Mondo oltre all’oro individuale per Edgardo Donà e bronzo per Massimo Clini. Pensa che si tratta del terzo titolo mondiale su 3 edizioni della competizione. E poi la settimana prossima in Portogallo c’è il mondiale feeder, dove speriamo di fare bene. Ma storica è senza dubbio la vittoria dei div. abili perchè è la prima avolta che la nazionale italiana di questa categoria vince un mondiale. Se lo meritano tutti quanti e un pezzettino di questa vittoria va aggiudicata all’ex CT Franco Bisi che è stato uno di quelli che ha dato tantissimo a questa nazionale.
Ma voglio ringraziare anche tutti i ragazzi che hanno iniziato tanti anni fa questo percorso da Giancarlo Borrieri, Giovanni Bottazzi, Damiano Speroni solo per citarne alcuni e tanti altri perchè sono stati i precursori di questa nazionale. E poi voglio fare una citazione particolare al più vecchio del gruppo Giovanni Bottazzi che con i suoi 16 mondiali è l’atleta con maggior esperienza, l’inossidabile Giovanni.
Quindi voglio ringraziare il capitano, gli atleti, lo staff, gli accompagnatori tutti perchè questo è stato un successo storico che attendavamo da anni, quindi grazie a tutti.
Questo risultato non si ottiene se non c’è un gruppo unito che rema tutto nella stessa direzione.
Quella dei disabili è una bella nazionale ben guidata da Maurizio Fedeli e Gianmarco Ippoliti , due personaggi che non li scopriamo adesso. Hanno tanta esperienza e sanno come affrontare gare di questo livello.
Noi siamo l’unica nazionale che schiera tre diversamente abili con 5 punti con limitazioni fisiche oggettive, lo voglio rimarcare ancora una volta perchè le altre nazionali a volte non capisco che cosa possano avere i loro atleti di diversamente abile. Però va bene così e la nostra vittoria per questo si arricchisce di maggior valore.
L’unico piccolo rammarico riguarda il mondiale dei master perchè questo mondiale poteva essere alla loro portata ma non sempre le cose vanno come si vorrebbe. Un augurio particolare a Massimo Ardenti , lui sa perchè, e per questo gli invio un grande in bocca al lupo. “Massimo tieni duro e sai che il prossimo anno ci rivediamo”.
Grazie ancora a tutti.