CAMPIONATO EUROPEO DI PESCA CON GALLEGGIANTE IN MARE: LA PAROLA AI PROTAGONISTI

Non si è ancora spento l’eco della grande vittoria degli azzurri nel campionato europeo di pesca con galleggiante in mare.
Come in tutti gli appuntamenti che contano ora è il momento di sentire dalla viva voce dei protagonisti come sono andate le cose.

 

Iacopo Collavoli

“Ho cercato di pescare prevalentemente leggero e sottile, anche in presenza di tanto vento, perché i cefali sembravano molto apatici, con galleggiante massimo da due grammi, con piombatura sia a torpille che a spallinata; in alcuni momenti della gara sono dovuto ricorrere all’uso della pallina per insidiare le poche aguglie presenti.
Un campo difficile, da interpretare tenendo conto delle fasi di marea, con relativo cambio di profondità, che personalmente verificavo molto spesso e con l’ostacolo del vento che non permetteva di governare la lenza a dovere.
Ringrazio tutti i miei compagni di squadra perché, come in tutte le precedenti occasioni, il confronto tra di noi sulle varie situazioni di pesca, è stato fondamentale: l’unione fa la forza!
Tengo a sottolineare che questa è stata più che mai una vittoria di tutto il gruppo, squadra B compresa!”

 

Francesco Mungai

“Nella prima gara ho vinto il settore B con 3 cefali, presi nei primi 20 minuti pescando a vista con la pallina e sardina come esca ed una decina di aguglie, sulla cui pesca ho ripiegato dato che le catture dei muggini apparivano assai sporadiche in tutto il settore.
Nella seconda il sorteggio purtroppo mi poneva nella seconda postazione del settore terminale; nonostante questo nei primi 40 minuti ho catturato cinque cefali, con uno slamato a tiro di guadino; poi nel resto della gara sono riuscito ad incannarne solo uno, unitamente a qualche aguglia, sempre con la tecnica della pallina, alternando la sarda con la tremolina ed il filetto di sugarello.
Sfortunatamente sul finale sono stato superato dal concorrente del picchetto terminale che mi ha soffiato il titolo individuale.
L’obiettivo era comunque quello della vittoria a squadre e grazie a tutto il team, questo è stato raggiunto!
Permettimi da ultimo il mio personale ringraziamento alla Fipsas, al ct Redamo Ravaioli, agli accomapagnatori Luigi Russo e Mimmo Ruggero ed a Massimo Ferrara e Teo che hanno guidato il furgone con il materiale in un lungo viaggio dall’Italia.”

Davide Mora

“Campo gara dalla difficile interpretazione, con possibilità di diverse tecniche di pesca, da quella di superficie alla ricerca di muggini ed aguglie, a quella a sfiorare il fondo per sparidi e boghe; fondamentale percio saper scegliere quella maggiormente redditizia nelle diverse fasi della competizione.
La preparazione delle pasture era importantissima, dato che i cefali erano attirati dalle fumate e dai colpi del brumeggio sull’acqua; determinante trovare un giusto mix tra sarda macinata, sabbia e sfarinati ed anche ammorbidire le sardine e la polpa del sugarello masticandoli.”

Paolo Lacerenza

“Che fosse un campo difficile lo sapevamo, in quanto pur essendoci stato almeno quattro volte, era l’unico posto dove non avevamo mai vinto.
Anche questa, dopo la prima prova, sembrava l’ennesima conferma che non avevamo ancora capito del tutto le dinamiche di questo campo: terzi con davanti squadra A e C del Portogallo.
Poi la seconda prova, dove vince Spagna B e arriviamo secondi per un punto davanti a Portogallo B e Spagna A, a dimostrazione che anche le squadre locali possono sbagliare…con Portogallo C ed A rispettivamente solo quinta e settima, che ci portano a questa vittoria.
Troppo poco pesce per potersi difendere e condizioni di marea molto differenti dalle nostre, rendono quello portoghese, un campo veramente ostico, anche se alla fine siamo riusciti a vincere!”

Marco Meloni

“Nonostante sia un po’ il veterano del gruppo, con innumerevoli partecipazioni ad europei e mondiali sia da riva che da natante, questa vittoria ha un sapore particolare, sia per l’oggettiva difficoltà del campo gara portoghese, nella quale terra l’Italia non era mai riuscita a prevalere, sia per come arrivato, con un rush finale entusiasmante della mia squadra e la contemporanea debacle degli altri team pretendenti al titolo.
La mia speranza è che questa nostra impresa dia un nuovo impulso vitale alla base della canna da riva, una disciplina fantastica ed estremamente tecnica, ma che in questi ultimi tempi sta vivendo, per vari motivi, una fase molto difficile sia in termini di numero di partecipanti, che in quelli di ricambio generazionale.
Io da parte mia continuo a rimanere sulla cresta dell’onda…il nonno non molla!!

Ed ora… ampia carrellata di immagini !

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