Prede tropicali: Il tonno con i denti

I mari e gli oceani sono popolati da una quantità infinita di specie ittiche, alcune di esse sono dei veri e propri target per la pesca, alcune per il loro valore alimentare (pesca professionale), altre per quello sportivo. Molte di queste specie sono poi presenti, magari con piccole variazioni morfologiche (a volte quasi impercettibili) nelle diverse acque del Globo.

Da bravi appassionati conosciamo bene, un po’ per esperienza diretta un po’ per quello che leggiamo sulle riviste o sui vari forum della rete, gran parte dei pesci che popolano il Mediterraneo, li individuiamo al volo, conosciamo le loro abitudini e le varie tecniche con cui insidiarli.

Non praticando assiduamente certe acque, po’ meno confidenza ce l’abbiamo con le specie delle aree tropicali e, visto il gran numero di pesci che le popolano, a volta risulta addirittura difficile riconoscere una specie da un’altra: se siamo a pesca nelle zone tropicali, avere un minimo di conoscenze dei pesci che popolano tali acque ci possono dare la possibilità di pescare … meglio, non in modo casuale quindi, ma mirato con la giusta scelta della tecnica o dell’esca, più idonea in tale momento o per quel determinato pesce.

Tra i pesci a noi meno conosciuti delle acque tropicali c’è il tonno dente di cane, un avversario decisamente degno delle nostre attenzioni di pesca sportiva per la poderosa reazione di difesa che oppone una volta che è stato allamato.

Nei nostri viaggi lo possiamo incontrare quando peschiamo nell’Indiano e nel Pacifico occidentale.

 

Tecniche di pesca

 

Jigging

Una delle tecniche di pesca con cui possiamo provare a pescare con successo il nostro “doggy” è il jigging, questo pesce infatti sembra essere propenso ad attaccare le esche metalliche recuperate velocemente in verticale. Data la sua abitudine gregaria, soprattutto finché si ha a che fare con esemplari di piccola e media taglia, una volta individuato il branco gli strike sulle esche potranno prolungarsi anche per lunghi periodi.

A seconda delle zone di pesca le attrezzature potranno essere differenziate optando per le medie PE4-6 in presenza di pesci di taglia inferiore ai 30 chili oppure più pesanti, sino ad arrivare al PE10 quando abbiamo la sicurezza di avere a che fare con pesci dai 50 in su: pescare con attrezzature sovradimensionate “sempre e comunque” svilisce un po’ la sportività della pesca stessa. I jig avranno un peso adatto alle condizioni di pesca come: intensità della corrente, profondità, potenza della canna. Normalmente la velocità di recupero è elevata e le jerkate dovranno susseguirsi in rapidità, i cambi di marcia, naturalmente, potranno dare ottimi risultati. Nonostante i denti, non occorrono assist in acciaio, ma saranno sufficienti quelli in kevlar dai 250 libbre in su.

 

Spinnig

Il tonno dente di cane lo possiamo trovare anche in prossimità della caduta della barriera e li potremmo provarlo ad insidiare lanciando dei popper o degli stick, recuperandoli assai velocemente.

Per quanto riguarda le attrezzature vale il discorso fatto per il jigging, teniamo comunque presente che la difesa del doggy è potente e normalmente propone la sua fuga verso il fondo cercando le acque più profonde al di là  della caduta della secca, se ci riesce, la nostra treccia esploderà immancabilmente sui coralli.

Traina e pesca con le esche naturali

Nelle nostre battute di pesca abbiamo allamato svariati tonni dente di cane pescando a drifting con esche vive o morte. Non possiamo parlare di catture mirate anche se le zone di pesca erano “punti caldi” per tale specie e le possibilità di allamarli erano piuttosto elevate. Le esche impiegate erano bonito, grossi sugarelli o altri pesci vivi o morti.

Personalmente non abbiamo mai allamato tali pesci pescando a traina anche se, comunque, si hanno notizie di pesci catturati pescando con i minnow mentre vengono impiegati per la pesca dei wahoo e king mackerell.

 

Nome scientifico: Gymnosarda pelamis

Descrizione: Corpo allungato, leggermente compresso. Bocca piuttosto grande e munita di robusti denti. Presenza di un’appendice fra le 2 pinne ventrali (processo interpelvico) ben sviluppata ed unica. Peduncolo caudale sottile recante su ciascun lato una marcata carena mediana compresa fra 2 piccole carene situate alla base di ciascun lobo della pinna caudale. Seconda pinna dorsale seguita da 6 / 7 pinnule e pinna anale seguita da 6 pinnule. Pinna caudale ampia, semilunare.

Colorazione: Bluastra scura dorsalmente, argentea sui fianchi e sul ventre; assenza di macchie o linee sul corpo; punta anteriore della 1 dorsale scura.

Distribuzione: Indiano e Pacifico occidentale: specie presente lungo la costa orientale dell’Africa, soprattutto in Tanzania, Madagascar e Mar Rosso, alle Seychelles, alle Laccadive, alle Maldive, allo Sri Lanka, fino al Giappone, alle Filippine, alla Papua Nuova Guinea, all’Australia ed all’Oceania

Valore Commerciale: Specie senza particolare interesse sui mercati europei dove giunge molto saltuariamente; commercializzata fresca, congelata o  inscatolata.

 

RECORD IGFA ALL TAKLE

DOGH TOOTH TUNA Kg 104,50 …………..      RODRIGUEZ ISLAND

 

Testo e foto di Alessandro Righini

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