ANGELO DE PASCALIS CI RACCONTA IL SUCCESSO NELLA COPPA FISHERIES 2018
L’edizione 2018 della Coppa Italia Fisheries ha avuto il suo epilogo presso i laghi Segugio a Pizzighettone dove si sono sfidati i finalisti di questo avvincente campionato di pesca nei laghi commerciali.
In tutto, tra le prove di qualificazione e la finale, sono stati coinvolti quasi 600 i concorrenti, una gigantesca valanga di appassionati che anno dopo anno è cresciuta ed è tangibile l’entusiasmo nel mondo della pesca, seppur in una disciplina minore rispetto al colpo, come da anni non si vedeva.
Dalla prima edizione sono già passati 5 anni e ad affermarsi in questa edizione è stato colui che insieme a pochi altri ha avuto un ruolo di motivatore per lo sviluppo di questa tecnica.
Parliamo di Angelo De Pascalis un agonista che non ha bisogno di tante presentazioni avendo ormai saldato il suo nome a tutti i tornei di prestigio e scrivendo il suo nome in alcuni albi d’oro nella pesca con il feeder.
Campionati italiani a squadre, campionati italiani individuali, tornei nazionali e internazionali, l’ultimo in ordine di tempo è stata la vittoria nel Memorial Pasinetti e cigliegina sulla torta la vittoria nella Coppa Italia Fisheries.
Con Angelo hanno condiviso il podio anche Roberto Cassa dei Falchi Azzurri Preston e Simone Vignati del TEAM LBFITALIA Preston Innovations.
Ed ora è doveroso leggere il commento del neo campione nell’intervista di Alessandro Scarponi:
Angelo a poche settimane dal podio del Pasinetti al podio della Coppa Italia, due tecniche diverse che ti hanno premiato, ma qual’è il segreto per essere sempre sul pezzo e sul podio?
R: Ciao Alessandro e buongiorno a tutti i lettori di Match Fishing IT, in effetti come hai detto nella premessa sembra proprio che questo sia un periodo magico. In più occasioni ho ribadito che nel mondo del Feeder come in tutti gli altri sport per raggiungere i traguardi, non esistono segreti o alchimie ci vuole molto allenamento, dedizione e una continua voglia di fare bene.
Nella premessa ho parlato di valanga di nuovi appassionati che scoprono la pesca attraverso il feeder fishing, ma secondo te qual’è la molla che fa scattare questo impulso?
R: La semplicità di approccio iniziale che porta a risultati immediati! Mi è capitato in più occasioni di presentare lo sport della pesca a scolaresche o semplicemente a persone incontrate in qualche impianto commerciale, la tecnica del feeder fishing proprio perché molto catturante e semplice da eseguire ha sempre riscosso consensi, anche da chi non aveva mai avuto l’opportunità di pescare prima di quella occasione.
In Inghilterra, patria del feeder in ogni sua sfaccettatura, sono state le fisheries a fare da volano per lo sviluppo della pesca mentre in Italia i laghi commerciali hanno giocato un ruolo importante come nel caso del lago Borghese, dei laghi di Molinella, del lago Segugio o dei laghi di Faldo, solo per citarne alcuni ma sono stati decine gli impianti sportivi in Italia che hanno trovato grazie al feeder una nuova vitalità, quindi siamo sulla strada giusta ma quanta strada dobbiamo ancora fare per raggiungere il livello di altri paesi?
R: Questa edizione della “Coppa Italia Fisheries di pesca a feeder” ha coinvolto ben 42 impianti commerciali situati in differenti regioni Italiane, ed è innegabile che l’agonismo “Feeder Commercial” (passatemi il termine) sia la principale fonte di diffusione della nostra tecnica con conseguente ritorno di presenze anche nel periodo invernale per i gestori dei laghi, per questo esorto i proprietari degli impianti commerciali, che ancora vedono il feeder come “un problema” a concedere piccoli spazi che consentano la sua propagazione anche nelle zone non ancora sviluppate. D’altronde come dici tu Alessandro in altri paesi il feeder e la roubasienne convivono tranquillamente senza alcun problema……anzi ad essere precisi sono diventati complementari durante le gare in ambienti commerciali.
Come giudichi questo format che porta ad una finale passando attraverso selettive invernali nei laghi commerciali dove il successo spesso è relegato alla fortuna di buoni picchetti?
R: Ho ben impresse le parole del mio primo Commissario Tecnico, Mario Molinari, che in un occasione in cui parlavamo di picchetti più o meno buoni mi disse: “La pesca non è come la corsa dei 100mt piani dove tutti partono dalla stessa linea e percorrono una distanza uguale, il nostro sport è fatto anche di variabili dovute alla conformazione degli ambienti che affrontiamo”. Penso che Mario avesse ragione in pieno e penso anche che questo sia, anche se solo in parte, un aspetto intrigante che rende ancora più interessanti le gare di pesca. Provate ad immaginate una gara in una piscina piena di pesci identici, dove tutto è uguale ed appiattito senza alcuna variabile……….. A mio avviso la stagione in cui si svolge la fase di selezione del torneo è perfetta per il carattere promozionale della stessa, di fatto proprio per l’aspetto che hai evidenziato nella domanda tutti hanno la possibilità di approdare alle semifinali, anche chi si avvicina al mondo delle gare per la prima volta, infatti grazie ad un pizzico di fortuna tutti possono avere le proprie soddisfazioni.
Come sai attualmente la fase di qualificazione è gestita da un gruppo di “volenterosi” (a proposito colgo l’occasione per ringraziarli tutti per il lavoro svolto negli anni che ha portando la Coppa Fisheries a diventare una realtà importante dell’agonismo feeder italiano) sotto la supervisione della “Nostra Federazione” che durante questi cinque anni ci ha sempre supportati fornendoci consigli d’eccellenza e l’esperienza necessaria affinché le varie operazioni legate all’organizzazione andassero a buon fine.
In ogni modo come ha evidenziato il responsabile Nazionale Federale Gianni Breda, siamo aperti alla valutazione di eventuali proposte o nuove idee che possano far crescere sempre di più questa competizione. Va precisato che attualmente la fase di qualificazione vede la partecipazione di realtà differenti fatte di zone già completamente sviluppate e zone ancora da sviluppare, per questo il regolamento che la gestisce è semplificato rispetto a quello della fase Federale in modo da amplificare l’aspetto promozionale che si auspica porti ad una maggiore espansione coinvolgendo anche altre zone come la Sardegna e la Sicilia.
Capisco che questo regolamento iniziale possa lasciare qualche perplessità “a chi è già avanti coi lavori”, ma sono altrettanto sicuro che nel futuro ci saranno cambiamenti, per il momento bisogna avere un pochino di pazienza e remare nella stessa direzione per il bene comune………ricordate sempre che apparteniamo ad una tecnica molto giovane per l’agonismo Italiano.
Veniamo dunque alla Coppa di quest’anno, 590 agonisti coinvolti non sono poca cosa, un successo che anche la Federazione ha capito fin da subito affiancando prima esternamente e poi direttamente, anche questo è servito a consolidare l’importanza della pesca con il feeder commerciale?
R: Direi che la Coppa Italia Fisheries sia a tutti gli effetti un successo della Federazione che ha creduto sin dall’inizio alla bontà del progetto. Per quanto mi riguarda auspico che ora, a seguito del segnale di maturità trasmesso da tutti i partecipanti durante la finale 2018 svoltasi presso il complesso commerciale Lago Segugio a Pizzighettone –CR, la FIPSAS valuti la possibilità di dare un ulteriore spinta a questa realtà, ne sarei veramente felice.
Secondo te i laghi commerciali utilizzati sono stati all’altezza nel senso è giusto che ci siano selettive in laghi tipo carassodromi dove la finale si sa è stabilita in carpodromi?
R: Sono convinto che un “agonista commercial” completo debba essere preparato su qualsiasi tipo di pesca, da quella a scendere a quella a corta distanza, dal method al pellet feeder, dall’utilizzo dei pasturatori tradizionali alla pesca a lunga distanza, credetemi il feeder in acque commerciali è molto più complesso di quello che sembra ed è ricco di un infinità di situazioni legate alla tipologia di lago da affrontare, quindi penso che non si debba limitare questa competizione indirizzandola esclusivamente alla pesca della carpa. Commercial per me significa mettere nelle nasse qualsiasi specie di pesce che sia gardon, carassio, carpa, tinca, cavedano, amur, breme, etc……. immaginate una competizione internazionale commercial per nazioni organizzata nel nord Europa….secondo voi la gara sarà indirizzata alla pesca delle carpe o delle breme e gardon? A mio parere ben vengano i laghi da pesce bianco o misti anche per le fasi di semifinale e finale per completare il bagaglio tecnico dei partecipanti!
Ci sono state diverse gare di prova nel lago riservato alla finale, con evidente vantaggio per chi ha potuto prendervi parte e svantaggio per gli agonisti provenienti da più lontano, non ritieni debba essere regolamentata meglio questo tematica per mettere tutti sullo stesso piano?
R: Esiste un regolamento dedicato ed una Circolare Normativa Federale, secondo questi è fatto divieto di organizzare competizioni il giorno antecedente la gara quindi non vedo cosa ci sia di strano nell’effettuare gare di prova nel periodo antecedente la finale. Per precisione ho organizzato solo due gare di preparazione, una domenica 8 aprile e una giovedì 12 aprile con accesso privilegiato per i finalisti. Credo sia veramente il minimo per permettere ai concorrenti di conoscere le caratteristiche del campo gara, inoltre la fase di Finale è itinerante e non viene mai ripetuta per due edizioni consecutive nella stessa Regione, perciò un anno sarà più semplice la preparazione per un agonista del nord, l’anno dopo lo sarà per uno del Centro Sud e così via.
Adesso parliamo di te, del percorso che hai dovuto fare per arrivare alla finale e aggiudicarti il titolo.
R: Ah Ah devo ammetterlo è stato un percorso ricco di soddisfazioni! Non mi era mai capitato di qualificarmi per 20gr…….
Le due gare di finale come hai deciso di affrontarle e cosa a tuo avviso ha fatto la differenza?
R: Con semplicità e senza confusione in modo da ottenere il massimo da ogni linea pescata. Sicuramente è stato determinante l’utilizzo dei nuovi Pro Feed Pellet da 2mm di Sonubaits che mi hanno aiutato a mantenere il pesce nel mio picchetto per l’intera durata di gara uno.
Dicevamo che nel 2018 hai già messo in bacheca due splenditi trofei individuali, e adesso partono anche quelli a squadre dove tu ci arrivi da campione in carica con il team LBFItalia. Qual’è dunque il tuo sogno nel cassetto?
R: Fare del mio meglio mettendomi a completa disposizione della squadra per portare il più in alto possibile i colori dell’Italia e del Team LBFITALIA, in modo da dare soddisfazione a tutto il movimento Feeder Italiano.
Tu sei un agonista decisamente vincente, quali sono i comportamenti da assumere per mirare al successo in una competizione di pesca?
R: Un giorno un mio grande amico mi disse: “Angelo, remember ……. if you won’t win gold…… fishing for gold!”
Noi ti ringraziamo per averci concesso questa intervista, e ancora ti rinnoviamo i complimenti per quello che stai facendo e per i successi che stai conseguendo.
R: Grazie Alessandro e complimenti a tutto lo Staff di M.F. per lo splendido lavoro a favore dell’agonismo Italiano.