TROFEO ECCELLENZA FEEDER CENTROSUD: Fra Oltrarno e Corbara è pace fatta…….
Fra Oltrarno e Corbara è pace fatta…….
……anche perché non si può tenere il broncio con un campo gara che offre una media di pescato di oltre 20 kg. pro capite e per di più in un contesto naturale come quello del Corbara.
Tanto pesce per tutti quindi, buono per regalare una bella rivincita per chi ha saputo interpretare al meglio le esigenze dalle frenetiche bremette che popolano l’invaso ma, come sempre accade, ha lasciato anche un po’ di amaro in bocca a chi invece è stato meno fortunato con dei picchetti poco pescosi o penalizzati dai tanti incagli sommersi portati delle piene del Tevere, che si ripetono pressoché da mesi.
Comunque sia anche questo fa parte della pesca sportiva: gioie e dolori che si alternano, ma che vanno accettati per quello che sono, in un ambito in cui chi vince gode del suo breve momento di gloria e chi perde si onora nello stringere la mano ai vincitori e magari si diverte (suo malgrado) nell’essere oggetto di qualche sfottò.
Ciò detto, in un contesto del genere dove l’agonismo sano è un cuore pulsante, quello che più mi preme sottolineare sta nell’aumento delle squadre partecipanti al girone Centro-Sud, giunto fino a 25 iscrizioni (7 in più dell’anno scorso), come segno tangibile di apprezzamento verso una tecnica in crescita.
Ben cento concorrenti quindi, suddivisi in quattro zone distinte, tre di queste sistemate nella sponda detta “Le Vigne” e una in quella conosciuta come “La Dritta di Schiavo”.
Sulla scorta delle prove libere, al segnale d’inizio gara le lenze sono volate tutte poco lontano da riva, a distanze comprese fra i 15 e i 25 metri e, udite udite, analoga distanza praticata anche nella zona delle Vigne, dov’è stato letteralmente sconsacrato il principio di una pesca molto più lunga, da sempre ritenuta utile per trovare un po’ di fondo nella leggera pendenza che caratterizza quel tratto dell’invaso. Oggi invece(domenica), anche pescando a venti metri, in un metro d‘acqua, i concorrenti hanno riempito ugualmente le nasse di pesce.
L’azione di pesca, come sempre molto tecnica e particolare, quasi fosse una gara all’alborella, si è basata sul massimo risparmio di ogni gesto inutile e su recuperi veloci, al fine di ottimizzare ogni secondo per guadagnare tempo prezioso, perché anche un solo pesce in più o in meno (su una mole di 30 kg.), poteva far perdere o guadagnare posizioni preziose.
Vermi tagliati, fouille, canapa e mais sono stati gli integratori di una pasturazione ancor più importante dell’azione stessa di pesca, poiché sbagliare la meccanica degli sfarinati o la loro composizione serviva solo a disperdere irrimediabilmente il “tesoretto” di pesce accumulato, mentre l’obiettivo principale era proprio quello di mettere a profitto ogni singola tessera del puzzle, riuscendo solo così a mantenere le breme in pastura e con esse un ritmo di costante, utile per contendersi le posizioni di vertice.
Come sempre, le pasture scure a grana fine l’hanno fatta da padrone, mentre si sono rivelati addirittura controproducenti i bigattini, sia vivi che stirati.
Il segnale di fine gara prelude a una pesatura che premia con sei primi, sugli undici a disposizione, le tre compagini dell’Oltrarno Colmic, seguiti con quattro primi portati all’attivo dai temibili All Blacks Feeder Team Preston e con l’ultimo rimasto, meritatamente conquistato dalla Pellicano Colmic.
La somma delle penalità vede sul gradino più alto del podio la squadra A dell’Oltrarno Colmic, composta da Andrea Canaccini, Sauro Morelli, Federico Laspesa e Federico Ermini; in seconda posizione possiamo trovare la squadra C degli All Blacks Feeder Team Preston formata da Costantin Pufuleti, Andrea Giannini, Sandro Roggi e Francesco Bambagioni, mentre la terza piazza spetta alla squadra C dell’Oltrarno Colmic, della quale fanno parte Angelo Cantoni, Jacopo Baldan, Paolo Massatani e Marcello Corbelli.
A questo punto potrebbe anche bastare, ma non posso chiudere senza prima enfatizzare il risultato di maggior spicco e cioè l’assoluto di giornata di Massimo Maestrini della Pellicano Colmic, entrato da poco a far parte del feeder agonistico, ma già capace di vincere alla grande, lasciandosi alle spalle dei nomi illustri come quelli di Andrea Canaccini, uno dei più forti (se non il più forte pescatore italiano); Lorenzo Sinibaldi, una promettente realtà, ritenuto da tutti come “l’uomo da battere” al Corbara (e io aggiungo anche altrove) e Gregorio Giovannoni, anch’esso giovane d’età, ma già molto noto fra i vertici delle classifiche nazionali.
Com’è giusto che sia, tutti gli onori vanno al vincitore, ma sarebbe irriguardoso non citare le prestazioni di alto rilievo di Roberto Battellini della All Blacks Fedeer Team Preston, secondo in classifica generale e di Federico Laspesa dell’Oltrarno Colmic, terzo assoluto.
Questo è tutto dalle sponde del Corbara.
Un saluto agli amici di Match Fishibg da
Marcello Corbelli