Trofeo serie A5: Fishmakers Team ASD (Tubertini) vince la prima prova sull’Alento.
Finalmente parte anche l’A5 dopo l’inconveniente, seppur preventivato da molti, del Canale 8000 con conseguente cambio di campo e calendario, si parte con la seconda prova sul bacino del fiume Alento. Un posto incantevole, nel parco nazionale del Cilento tra mare, storia e montagne e tanto pesce.
Mi fermo qui con le note positive, per rendere pubbliche alcune mie considerazioni che non vogliono rappresentare una critica fine a se stessa, ne tanto meno devono convincere nessuno, ma che spero possano rappresentare uno spunto di riflessione per chi propone campi, stila calendari e ratifica regolamenti.
La sponda è pericolosa e agevole forse solo per gli appartenenti alla categoria tassonomica dei “Caprini”, ovvero ci vogliono gli stambecchi per rimanere saldi nei movimenti.
La pesca è bellissima, molto divertente, ma anacronistica in prospettiva di un CIS, al pari di altri campi gara che vengono scartati. I picchetti arrivavano a mala pena a 7 mt e la distanza tra due concorrenti, stante l’impossibilità data dai massi di posizionarsi al centro perfetto del picchetto, in alcuni casi era peggio di un carpodromo invernale … ci si toccava con il guadino.
I settori in alcuni punti sono stati dovuti spezzare per la conformazione delle sponde (strade di discesa, canaloni ecc.) al pari di altri campi gara non idonei. Il 2 giugno giorno di festa e di week end lunghi per tornare da Agropoli rinomata località balneare, non voglio dire a Roma, ma a Frosinone significa fare 5 ore di macchina e di fila … si può evitare?
Passiamo alla gara che, come sempre, ha premiato i migliori a cui vanno i complimenti e gli applausi strameritati. E’ stata una lotta a tre arrivate a pari merito con 12 penalità, con i Fishmakers Tubertini A che l’hanno spuntata per i migliori piazzamenti sui fuoriclasse di Pesca Club Teramo Milo A e a sorpresa La Libera Colmic A.
La curiosità è rappresentata da risultati peggiori per le prime due squadre portati dai due capitani, Santori e Vidali, che prendo un 7 ed un 8, emblema del fatto che qualche picchetto negativo nel bacino forse esiste.
Pesca spumeggiante nel week end di prova con cambiamento repentino nel giorno di gara con un ridimensionamento dei pesi specie nelle zone centrali e una saturazione dei pesci verso la pastura. Chi ha saputo prevedere il cambio, limitando l’uso della pastura e inserendo il bigattino ha avuto la meglio.
Poi c’è chi si è messo in difesa, prevedendo il calo della pescosità, puntando sulle alborelle di ottima taglia, come il grande Serafino Iezzi che rispolvera la nobile arte e porta a casa un grande primo.
Praticamente impossibile pescare a bigattino, l’innesco del mais si è rivelato vincente tra le pietre del fondale che hanno reso vita dura a qualche agonista capitato su picchetti con massi grandi e particolarmente sconnessi.
Ora tutti a Bomba con una prova in due giorni su un altro campo con un’accessibilità rivedibile ed una conformità di settore tipo fiordo norvegese.
Un saluto a tutti i lettori di MF.
Andrea Romanelli