EUROPEO DI PESCA AL COLPO: INTERVISTA A RUDY FRIGIERI
Sono passate poche ore dal termine del Campionato Europeo per nazioni 2018 ed ancora in bocca abbiamo il dolce sapore della vittoria sia a squadre che individuale.
Una vittoria incredibile perché vincere non è affatto facile, confermarsi per il secondo anno consecutivo è cosa quasi impossibile… quasi… sarebbe impossibile per logica, dopo un Europeo come quello dello scorso anno stravinto sia a squadre che a livello individuale solo un pazzo poteva pensare di ripetersi. Ma la distanza tra la pazzia ed il genio viene misurata solo dai successi, e visti i risultati ci stiamo avvicinando sempre più alla seconda opzione.
Dietro questo successo però non c’è solo genio ed un pizzico di sana follia, c’è anche tanto lavoro e tanta dedizione… anzi no, non dedizione, credo che il termine più consono sia abnegazione. Il dizionario dice che l’abnegazione è “il sacrificio di sé, la rinuncia consapevole del proprio bene per qualcosa di superiore”, e questo è sicuramente il gruppo, anteporre sempre e comunque il bene comune a quello personale.
Sicuramente una gran bella cosa, ma un gruppo è pur sempre formato da uomini che svolgono l meglio il proprio ruolo per riuscire a creare la coesione vincente.
Non possiamo negare che uno di questi uomini sia Rudy Frigieri che ho soprannominato “il druido Panoramix“, perché come il personaggio del famoso fumetto ogni volta è in grado di trovare la pozione magica che porta i ragazzi alla vittoria (e come nel famoso fumetto il nostro Giuliano Prandi interpreta quello che da piccolo è caduto nella pozione e su di lui gli effetti magici sono permanenti).
Al ritorno dalla Slovenia abbiamo disturbato l’amico Rudy che ci ha raccontato la sua esperienza.
Rudy, innanzitutto complimenti per la vittoria, ancora una volta sul tetto d’Europa, ma come fai ogni volta a trovare il bandolo della matassa?
Ciao Luca, intanto ti ringrazio per i complimenti. Comunque ti confesso che questa volta sembravamo un po’ in difficoltà. Fino al giovedì avevamo preso pochissimo pur capitando in box dove magari il giorno prima avevano preso un sacco di pesci. ogni giorno cambiavano le condizioni del fiume ed i pesci sembrava che scappassero dal nostro box. Questo sicuramente ci ha fatto venire qualche dubbio ma poi venerdì abbiamo studiato un piccolo accorgimento che poteva sembrare banale ma ha fatto decisamente la differenza.
Quindi hai trovato l’ingrediente magico?
No, ingredienti magici non ne esistono, però a volte cambiare anche di poco una piccola cosa alla fine può fare una enorme differenza. Avevamo preparato anche delle alternative come la pesca sotto che con l’acqua torbida sembrava potesse essere vincente ma alla fine questo tipo di pesca non c’è stata.
Quindi avevi una pozione magica per ogni situazione di pesca?
Sai, questo è un fiume e quindi è un campo gara molto difficile perché ogni singolo picchetto va interpretato e le opportunità che il fiume ti può offrire possono essere estremamente differenti. Sono stati davvero bravi i ragazzi che hanno pescato e tutti quelli del gruppo a non trascurare nessun particolare.
Hai parlato di gruppo, ci sono stati dei nuovi innesti ma mi sembra che il risultato non sia cambiato…
Insieme allo staff tecnico si decide sempre di fare delle modifiche che non vadano a stravolgere quelli che sono gli equilibri della squadra. Chi ha capacità e merito potrà magari aspettare un anno, ma prima o poi in questo team ci entra e non ne esce più. Abbiamo tante persone che fanno parte dello staff che sono una più brava dell’altra e tutti svolgono il proprio ruolo nel migliore dei modi. A me spetta la guida tecnica che cerco di fare nel migliore dei modi grazie anche all’importante contributo di Marco Manni e Gino Govi che sono molto importanti alfine dei risultati.
Certo che una doppietta sia a squadre che individuale credo non ci sia mai stata…
Bisognerebbe controllare gli almanacchi, ma credo di non ricordarla…
Passiamo ora alla parte tecnica, che pesca avete trovato in Slovenia?
La pesca era da interpretare giorno dopo giorno. C’erano nasi, alborelle e barbi ma il colore dell’acqua cambiava ogni giorno e bisognava reinventare la pescata. Ad esempio con l’acqua torbida le alborelle si prendevano a mezz’acqua mentre il giorno dopo con acqua più limpida andavano insidiate vicino al fondo. Anche gli altri pesci modificavano il loro comportamento sulla base del meteo. Venerdì abbiamo concluso le prove con un’aqua trasparentissima, poi nella notte un temporale ha cambiato il colore dell’acqua e sabato abbiamo dovuto fare delle modifiche alla pasturazione, una in particolare, che poi domenica è cambiata ancora visto che l’acqua è diventata ancora più chiara.
Una modifica quale?
Piccoli accorgimenti, forse la pozione magica che dici tu (ride ndr). In ogni caso come ti dicevo in un campo gara come questo sono tante le sfumature da tenere in considerazione, abbiamo pescato sempre a roubasienne ma a volte era necessario essere pesanti mentre altre la leggerezza della lenza faceva la differenza. Un campo di gara davvero “da pescatore”, da interpretare e capire in base all’umore della giornata e del picchetto. Ad esempio la pescata di alborelle che noi non abbiamo trascurato ci è servita molto la domenica nel settore di Falsini. Jacopo in un picchetto non semplice è riuscito grazie a questa pescata a “rubare” due o tre punti che sono serviti per il risultato finale. In un campionato difficile come questo è molto importante vincere, ma è altrettanto importante limitare al massimo i punti quando ci si trova in situazioni difficili.
Si dice che nel calcio in Italia ci siano 65 milioni di commissari tecnici. Nella pesca saranno un po’ meno ma forse ad una milionata ci arriviamo. chissà se saranno tutti d’accordo con te…
Guarda Luca, noi cerchiamo di fare sempre il meglio e siamo aperti anche alle critiche a patto che siano costruttive. Per arrivare a questi risultati il gruppo è assolutamente fondamentale ed all’interno di un team è necessario avere una organizzazione che permetta a tutti di dare il massimo. Ti dico che gli altri team ci dicono apertamente che siamo la nazionale meglio organizzata e che siamo un punto di riferimento. Questo sicuramente ci riempie di orgoglio ed insieme ai risultati ci dice che la strada è quella giusta. Certo, a volte ci possono esser delle buche, mi viene in mente la Croazia… beh, noi siamo gli stessi della Croazia, è bene ricordarlo oggi perché non sempre si vince. Esistono anche gli avversari che sono molto validi ed altrettanto agguerriti. Noi li rispettiamo profondamente, sappiamo che sono avversari davvero valorosi e questo ci dà ancora maggiore soddisfazione per questa straordinaria vittoria.
Grazie mille Rudy e complimenti ancora…
Grazie a voi.