Eccellenza Feeder Centro Sud: I “gatti pisani” non tradiscono le aspettative

Finalmente le anomalie meteorologiche di quest’ultimo scorcio di primavera sembrano aver lasciato spazio alla bella stagione e l’Arno pisano, osservato speciale fino a pochi giorni fa, è tornato a essere quello di sempre, lo stesso che tutti conosciamo e che ha permesso agli 88 concorrenti dell’Eccellenza Feeder Centro Sud di affrontare una gara all’altezza delle aspettative.


Le statistiche informatiche visibili in allegato alle classifiche di giornata ci forniscono dati indiscutibili che parlano di una media di pescato pari a 17,400 kg. pro capite, con punte di 35/40 kg., necessari per vincere i settori più pescosi e di altri (si fa per dire) meno pescosi, vinti con punteggi che vanno dai 20 ai 27 kg.

Tutto perfetto quindi; tutti soddisfatti per questa bella gara?

Purtroppo no, perché nelle gare di feeder, anche quando tutto va per il meglio, stranamente ci sono sempre degli incomprensibili strascichi polemici, sistematicamente finalizzati sempre e solo a infangare l’operato degli addetti ai lavori.


Già dal sabato, le critiche più aspre convergevano tutte sulle condizioni del campo di gara di Castelfranco, riferito al quale si lamentavano sponde malagevoli, fango che ricopriva alcune postazioni e, udite, udite, erba tagliata in modo approssimativo e che dava fastidio per lanciare.

….….Ma siamo per caso su Scherzi a Parte?…….

Ci stiamo lamentando di quello che è uno dei campi gara più ambiti e famosi d’Italia, facendo finta di non ricordare che non più tardi di martedì scorso l’Arno a Castelfranco era impraticabile, con tutte le postazioni sommerse dall’acqua, come del resto è stato per l’intero mese di maggio.

Sono stati fatti salti mortali per sistemare in fretta e furia un campo di gara disastrato dalle piene incessanti e noi invece di ringraziare tanto chi si è fatto il culo per il nostro divertimento, imbastiamo una polemica sul fango lasciato dalle piene e sull’erba tagliata male…….Io credo che stiamo perdendo la testa.

Non capisco quale sia il profitto di certi atteggiamenti, ma so bene che dobbiamo farla finita con la sindrome del “Bastian Contrario” e tornare al più presto con i piedi per terra.

Tuttavia, se i piedi per terra devono tenerceli i concorrenti, altrettanto sono tenuti a fare anche Giudici e organizzatori, perché è inaccettabile trovarsi al raduno alle 6,30 per poi iniziare alle 10,00 una gara di cinque ore che finisce alle tre del pomeriggio, con 35° all’ombra, quando poi c’è da pesare e mettere tutto apposto.

È inaccettabile tanto per chi gareggia, quanto per quei poveri cristi, sempre i soliti, incaricati delle operazioni di pesatura, che pieni di muco di pesce gatto e sudati come animali, sono stati alle prese con le bilance fino alle 16,30.

Con ciò non intendo alimentare ulteriori polemiche, ma solo richiamare l’attenzione degli Organismi federali, invitandoli a prendere in seria considerazione l’ipotesi, almeno per il periodo estivo, di anticipare e semplificare le operazioni di sorteggio, per fare in modo di iniziare la gara inderogabilmente entro le 8,30, evitando così picchi di calore e orari di rientro impossibili.

Ovviamente è giusto doveroso lasciare a chi di dovere il compito di valutare la proposta e quindi abbandono l’argomento per passare alla cronaca di questa seconda prova dell’Eccellenza Feeder Centro – Sud, sulla quale pesava molto l’incognita delle due zone di Castelfranco poiché questo tratto dell’Arno, impraticabile per molte settimane, era tornato accessibile solo dal giovedì antecedente la gara e quindi con poco tempo a disposizione per provarlo a dovere.

Però l’Arno è l’Arno e un paio di giorni sono stati più che sufficienti per arrivare alla gara con le idee chiare e capire subito che i gatti pisani stavano rispondendo con la generosità di sempre, senza bisogno di particolari accorgimenti.

Pasture a grana grossa dai sapori forti, una buona quantità di bigattino incollato e mais, sono stati l’oggetto di un’impostazione pressoché comune a tutti, con pochissime varianti perlopiù date dall’utilizzo sporadico di qualche “mamma” come innesco, ma che non hanno fatto la differenza rispetto agli altri inneschi.

Le distanze di pesca prescelte, tranne eccezioni mirate alla ricerca di grosse taglie, sono state due: quella lunga, compresa fra i 15 e i 20 m. e quella corta, compresa fra i 6 e i 10 m.

Con queste premesse è chiaro che i punteggi migliori se li sono guadagnati quelli che hanno saputo ottimizzare la velocità di esecuzione e soprattutto la capacità di mantenere in pastura il pesce che invece tendeva facilmente ad allontanarsi dopo un paio d’ore di frenetica attività.

E proprio l’allontanamento del pesci dopo una prima frazione di gara è stata la maggiore difficoltà da superare, cercando soluzione nel cambio della linea di pesca, in un innesco diverso o in forme diverse di pasturazione.

Una complessa matassa di varianti che hanno saputo dipanare meglio di altri i fortissimi pescatori della Lomcer Montecatinese (Colmic), capaci di portare entrambe le squadre sul podio di giornata, con le 8 penalità della squadra “A”, prima classificata e con le 11 penalità della squadra “B”, terza classificata; confermandosi come “testa d’ariete” dell’Arno pisano, dove i suoi famigerati clarios pare non abbiano segreti per gli uomini della Montecatinese, ora saldamente ancorati alla quarta posizione della classifica generale, con la promozione al C.I.S. sempre più a portata di mano.

Complimenti anche al Team LBF Centro Italia (Preston), uscito a testa alta da quella che per comprensibili motivi geografici è stata la sua gara più difficile, dimostrando così di essere la squadra più pericolosa dell’intero Campionato e dalla quale difendersi in occasione dell’ultima gara di Umbertide.

Tuttavia, nel complesso, la prestazione più influente per la classifica generale è stata quella dell’Oltrarno (Colmic), che con la gara dell’Arno pisano ha scavalcato il Team LBF Centro Italia (Preston), conquistando la prima posizione della classifica generale, seguita a tre lunghezze dallo stesso Team LBF, che precede a sua volta di una penalità la fortissima compagine della Pellicano (Colmic), terza in classifica, ma capace di conquistare un prestigioso assoluto di giornata grazie alla prestazione di un grande Massimo Maestrini, che da un picchetto centrale di Calcinaia Nuovo, ha portato alla pesa ben 40,360 kg. di pesci gatto.

Ma nella pesca, come in altri sport, nello stesso momento in cui chi vince si gode il suo momento di gloria, chi perde si lecca mestamente le ferite e questa volta l’evento di spicco della giornata è stato proprio l’inatteso scivolone degli All Blacks Feeder Team (Preston), sicuramente le squadre più accreditate per l’Arno pisano, che invece hanno perso terreno a causa di prestazioni inferiori alle attese, tanto da vanificare i primi di settore portati alla squadra “A” da Michele Batignani e Roberto Battellini, ma insufficienti da soli a dare il temuto colpo di frusta alla classifica.

Non dimentichiamoci però che abbiamo sempre a che vedere con agonisti di alto livello da non perdere mai d’occhio e che sicuramente daranno tanto filo da torcere agli avversari il prossimo 14 luglio, nel loro campo di gara casalingo, in quel di Umbertide.

La lotta per la promozione si fa di giorno in giorno più avvincente; in meno di due penalità ci sono tre quadre che si giocano l’accesso al C.I.S. e tutto sarà compiuto nel Tevere di Umbertide.

Un saluto agli amici di Match Fishing da

Marcello Corbelli

2 prova ecc centrosud

progressiva 2 centrosud

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *