Secondo Campionato Italiano Feeder Interforze: Alla P.L il titolo a squadre, alla P.S. quello individuale
Se per questo servizio avessi voluto cercare il titolo a effetto, molto probabilmente avrei scritto: “Tripla A per le forze di Polizia: Anima – Amicizia – Agonismo”; e avrei colto nel segno, perché è questo il messaggio che ha caratterizzato spontaneamente i due giorni di gare, dove abbiamo visto amici che aiutavano altri amici per il solo piacere di farlo, portando su e giù l’attrezzatura di chi era più in difficoltà per poi sfotterli goliardicamente con quei modi che valgono più di un abbraccio.
Abbiamo visto gli scherzi, i sorrisi e le piccole cose che colorano la vita e abbiamo visto persone che ci mettono l’anima per continuare in questo percorso e tutto questo al solo prezzo di quei sorrisi, quegli scherzi e quelle piccole cose che hanno il potere di trasformare l’agonismo in una goduriosa trasferta.
Ma abbiamo anche sentito forte quel silenzio che è piombato fra i concorrenti della chiassosa carovana, non appena è stato dato il segnale d’inizio gara; un silenzio molto più eloquente di qualsiasi commento, che da solo trasmetteva tutta l’intensità agonistica degna di gare di ben più alto livello.
Tripla A quindi per i pescatori delle Forze di Polizia, delle Forze Armate e dei Vigili del Fuoco, ma triplo apprezzamento anche per l’Arno pisano che non ha tradito le aspettative, dimostrandosi come sempre uno dei campi di gara più uniformi dell’intero circuito nazionale e regalando fino a l’ultimo minuto tante catture per tutti.
Il tratto dell’Arno interessato al Campionato è stato quello di Calcinaia Nuova dove, alle otto e mezzo del giorno della prima delle due prove, suona il segnale d’inizio e subito dopo la fase di pasturazione pesante, già dal primo lancio sono in tanti quelli che hanno il pesce in canna. Chi più chi meno, ma tutti danno vita ad agguerriti testa a testa, con la velocità di esecuzione, la distanza di pesca ottimale e il giusto innesco, che saranno poi le chiavi del successo.
A fronte di questo però, la cosa più importante per il risultato ne l’Arno pisano rimane, senza ombra di dubbio, quella di mantenere il pesce in pastura cercando di evitare pause e per ottenere questo è di fondamentale importanza osservare un’accurata gestione della pasturazione, a partire dai ritmi e fino alle quantità erogate, transitando per le esche da mettere dentro i pasturatori, da modulare con cura in base alla frenesia dei pesci.
Tuttavia, se quanto appena detto fosse sufficiente per vincere la pesca ne l’Arno pisano, tutto sarebbe relativamente semplice, ma non è così perché c’è da valutare un’importante componente agli effetti del risultato, che è la taglia dei pesci da selezionare, tant’è che in entrambe le gare del Campionato Italiano delle Forze di Polizia, le posizioni di vertice dei settori si sono attestate su dei numeri mediamente oscillanti fra i 90 e i 100 pesci a testa, ma non sempre il numero vince sul peso, tranne nel caso del bravissimo Giuliano Montedori (Polizia di Stato), che vince con più pesci e più peso il suo settore e la classifica di giornata, davanti a Marcello Corbelli (Polizia Locale), a Pino Ercolani (Polizia Locale) e Claudio Terrasanta (Polizia Locale), tutti al comando delle loro zone, ma con una “chicca” in comune: Corbelli, Ercolani e Terrasanta sono per tre quarti componenti della stessa squadra e per questo conquistano prepotentemente il comando della classifica generale di giornata.
Ma domani si replica e tutto è ancora in gioco e siccome si tratta di un Campionato individuale e a squadre, il campo gara, com’è ovvio che sia, è stato suddiviso in zone e quindi i concorrenti di ogni zona dovranno di nuovo vedersela tra loro.
Il segnale di inizio gara suona alla stessa ora del giorno precedente e come il giorno precedente, inizia subito la sequenza di catture che si protrae con le stesse modalità per tutte le cinque ore di gara.
Anche i testa a testa di ieri sono più o meno gli stessi, con Giuliano Montedori (Polizia di Stato) che è l’uomo da battere in prima zona, compito ingrato e soprattutto difficile che spetta a Stefano Negri (Polizia Locale Parma), un vero osso duro che si cimenterà in quella che è stata la più bella sfida del Campionato, cercando inutilmente di spodestare il Montedori.
Lo stesso copione della prima zona lo si ritrova esattamente anche nelle altre tre zone rimanenti, dove vincono ancora ne l’ordine: Marcello Corbelli, Pino Ercolani e Claudio Terrasanta; tutti componenti della squadra della Polizia Locale e che grazie proprio a una prestazione decisamente sopra le righe (2 primi a testa in due gare), insieme al mitico Francesco Cipolli, vincono il Titolo a Squadre di Campioni Italiani 2019.
Gli stessi due primi assoluti in due gare, che valgono il Titolo Individuale di Campione Italiano della categoria Interforze (Forze di Polizia, Forze Armate e Vigili del Fuoco) a l’incontenibile Giuliano Montedori (Polizia di Stato), che s’impadronisce del gradino più alto del podio, davanti a l’Argento di Marcello Corbelli (Polizia Locale) e al Bronzo di Pino Ercolani (Polizia Locale).
La classifica a squadre vede invece prima e irraggiungibile la squadra Campione d’Italia composta da Francesco Cipolli, da Pino Ercolani, da Claudio Terrasanta e da Marcello Corbelli (Polizia Locale), seguita al secondo posto da l’altrettanto valorosa, ma meno fortunata squadra A della Polizia di Stato, composta dal Campione Italiano Giuliano Montedori, da Stefano Fornari, da Tiziano Fornari e da Roberto Mancini. La medaglia di bronzo invece la indossano i componenti della squadra della Polizia Locale di Parma, composta da Stefano Negri, da Maurizio Piacentini, da Fabio Corsi e Dino Corsi.
Fra gli applausi per i vincitori, gli abbracci e i saluti, si conclude l’edizione 2019 del Campionato Italiano Interforze, con la promessa di trovarci ancora l’anno che verrà, con l’appuntamento per la terza edizione del Campionato Italiano del 2020, in una location da sogno come il Mincio a Peschiera, in quello che è senza ombra di smentite uno dei campi di gara più belli del mondo intero.
Da l’Arno pisano per il momento è tutto.
Un saluto agli amici di Match Fishing da
Marcello Corbelli