IL PROGETTO ALBORELLA SUL GARDA
Filippo Gavazzoni per chi non lo conosce è un politico di Peschiera che riveste la responsabilità di Assessore e ha la delega dell’ambiente e quindi si occupa del Garda e del Mincio.
Noi di matchfishing lo abbiamo avuto ospite alcuni mesi fa in una diretta per parlare dei problemi del Mincio.
Filippo è un amico di Matchfishing e lo stimiamo perchè ha dimostrato di volere aiutare concretamente il mondo della pesca mettendoci la faccia.
E’ anche un pescatore quindi chi meglio di lui riesce a capire e a muoversi nelle direzioni giuste per provare a risolvere i problemi e già qualcosa si è mosso.
Ha anche una passione stupenda, suona la chitarra in un gruppo rock, e noi ve lo vogliamo presentare anche in questa versione.
Filippo Gavazzoni sta seguendo di persona anche questo progetto che fa ben sperare per il futuro della fauna ittica nel Garda e quindi anche nel Mincio.
E’ ormai entrato nel vivo il “Progetto Alborella” coordinato e realizzato da UPSdG, Unione Pescatori Sportivi del Garda, per aiutare la ripresa demografica appunto dell’Alborella, detta anche Aola o Agola.
Il progetto prevede di collocare in acqua, in determinate zone del litorale gardesano, delle “cassette”, foderate di juta e riempite di ghiaia, una ghiaia che risponda però a determinate caratteristiche in grado di attrarre quelle poche Alborelle rimaste nel Lago al fine di farle deporre proprio in queste cassette, messe in corrispondenza di punti strategici.
Questi letti di frega mobili, una volta utilizzati dalle Aole, saranno poi, in caso, trasportati in zone sicure per permettere la schiusa delle uova, possibilmente lontano dai predatori e da altri fattori ostacolanti.
Il progetto è davvero lodevole e sta coinvolgendo centinaia di persone, pescatori, guardie, amministrazioni locali, regionali e sostenitori, con il solo scopo di tendere una mano ad una specie ittica, l’Alborella, che da ormai vent’anni attraversa un grave e preoccupante decremento demografico.
Molti pesci depongono sulla fascia litorale, in poca acqua, spesso in zone ghiaiose, in prossimità quindi di spiagge e zone molto frequentate dai bagnanti, soprattutto in questa stagione.
Capite bene come questo sia un problema…là dove i pesci depongono la sera, il giorno dopo magari viene tutto inconsapevolmente calpestato e distrutto. Ma ci sono anche altri fattori come la presenza eccessiva di predatori alloctoni, che fino a qualche decennio fa non esistevano nel Lago, come ed esempio il Procambarus clarkii e Dikerogammarus villosus, per citare due tra i più temibili mangiatori di uova.
Poi ci sono anche alcuni uccelli acquatici, in forte aumento tra l’altro, che, “rovistando” i bassi fondali, intaccano e danneggiano le zone di posa.
C’è, probabilmente, anche da considerare il moto ondoso della navigazione, il calo dei livelli idrici e altri fattori, che più volte ho trattato in altri post visibili cliccando su #contrattodilagodelgarda. Insomma quello che cerca di portare avanti UPSdG è una vera lotta contro il tempo e contro tanti elementi avversi…e trovo faccia loro davvero onore, complimenti !
I loro sforzi probabilmente permetteranno di mantenere presente la popolazione di Alborella, ancora rimasta nel Lago di Garda, in vista anche del nuovo stabilimento ittiogenico di Peschiera del Garda che è in attesa del verdetto finale per il suo finanziamento.
Questo stabilimento, se vedrà la luce, per come è stato progettato darà un contribuito che non esito a definire “epocale” nell’ottica del recupero dell’Alborella, del Canneto e dell’habitat gardesano. L’ecosistema e l’equilibrio dell’ittiofauna è da anni veramente in bilico su una lama di rasoio.
In questi casi, a mio avviso, più che lamentarsi e puntare superficialmente il dito contro qualcosa o qualcuno bisogna perseverare nella volontà di raggiungere un obiettivo e un equilibrio, bisogna studiare e capire a fondo come agire per poi agire senza se e senza ma, lasciando da parte interventi a spot, risparmiando così risorse per puntare su progettualità replicabili, con solide basi scientifiche come il “Progetto Alborella” per esempio e lo Stabilimento e Parco Ittiogenico di Peschiera del Garda.
Credo veramente sia importante coinvolgere l’opinione pubblica in modo costruttivo e colloquiale, come cerco di fare ogni domenica con questi post, per fare conoscere l’identità gardesana divulgando un pò di cultura dell’acqua con un unico fine…”conoscere per comprendere”.