27° CAMPIONATO DEL MONDO FEMMINILE IN OLANDA: IL COMMENTO DI ANTONIO FUSCONI
Il mondiale femminile in Olanda ci consegna due medaglie di bronzo, una a squadre e una individuale con la Brilli ma anche un sacco di polemiche che in parte ci hanno spento l’entusiasmo che normalmente ci trasmettono le medaglie di un mondiale.
Match Fishing ha incontrato il responsabile della pesca di superficie Antonio Fusconi per una intervista sul mondiale femminile in Olanda che vi proponiamo qui di seguito….
Antonio un mondiale che alla vigilia sembrava difficile ma che poi si è rivelato molto buono visto le due medaglie…
Si Alessandro hai detto bene, un mondiale difficile da interpretare vuoi per il campo gara olandese che non ci ha mai arriso e per i suoi pesci che da sempre si sono dimostrati ostici da pescare.
Un mondiale sottotono con poche squadre….
Un mondiale che veniva affrontato dopo il blocco delle attività internazionali a causa della pandemia e che ha ridotto il numero delle nazioni partecipanti sotto la decina quando normalmente la media nel mondiale femminile è di 15 squadre, ma questo non toglie il fatto che è sempre un mondiale.
Staff tecnico nuovo con Fedeli e Ippoliti subito a segno…
Un mondiale che ha visto il rinnovo dello staff tecnico con l’investitura ufficiale della coppia Fedeli –Ippoliti che ha fatto molto bene con la nazionale diversamente abili: 4 podi in 4 anni (due ori, un argento e un bronzo.)
Uno staff che ha inserito nuove leve in proiezione futura?
Si certamente in questo mondiale l’Italia ha visto l’ingresso di nuove leve, abbiamo infatti condiviso con lo staff tecnico la scelta di rinnovare e ringiovanire parte della squadra inserendo al fianco di atlete più esperte alcune ragazze giovani ma non solo, ogni anno due giovani atlete a rotazione seguiranno la squadra nella trasferta mondiale al fine di crescere l’esperienza con l’obiettivo di formare un gruppo che ci permetta in un prossimo futuro di continuare ad ottenere i risultati che abbiamo raggiunto in passato. Per questo non abbiamo fatto alcuna pressione allo staff di risultati per i prossimi anni, non vogliamo vincere oggi ma continuare ad essere competitivi ai massimi livelli nel futuro.
Ma la domanda che ti faccio è: il risultato di questo mondiale lo dobbiamo vedere come un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
Guarda Alessandro, il bicchiere è assolutamente pieno, alla vigilia avremmo firmato per le due medaglie e se non sbaglio, un dato che a molti potrebbe essere sfuggito, a dimostrazione che la nostra nazionale era in pesca, è quello del peso complessivo della squadra che pone l’Italia al primo posto con quasi 22 chili di pescato.
Ok Antonio ma sui social si è scatenata una polemica durissima contro il CT Fedeli e le scelte fatte…
Ho letto i commenti sui social e penso che molti siano di parte, del resto le stesse critiche ci sono state, per le scelte della nazionale feeder e per quella giovanile.
Purtroppo ancora non è chiaro a molti che questa Federazione ha fatto la scelta di lasciare, ove possibile, agli staff tecnici le scelte dei componenti le squadre nazionali.
Sono consapevole che la cosa può piacere o no ma chi partecipa ad uno stage di selezione della nazionale o ad un club azzurro conosce le regole e deve rispettare, non dico condividere, le scelte dei commissari tecnici altrimenti è meglio rinunciare.
Parliamoci chiaro, la Cevenini meritava di pescare, non si arriva ad essere campionessa italiana per caso o per fortuna e non si fanno tre mondiali se non sai tenere la canna in mano?
Certamente! Se Elvira era in Olanda sicuramente lo ha meritato ma questo non significa che non avesse potuto fare la riserva, del resto se lo staff tecnico ha deciso di fare altre scelte non si può che accettarle così come è previsto dal ruolo.
La Cevenini, da quanto mi risulta, ha dato il suo contributo aiutando ed appoggiando le compagne che “sono scese in campo”, e in ogni caso credo che poteva tranquillamente confrontarsi con i capitani ed esprimere a loro il proprio rammarico o disagio.
Beh sui social si sono letti commenti molto pesanti, tu li hai letti?
Molti con i loro commenti non si sono nemmeno resi conto del danno che avrebbero potuto fare ad una ragazza giovane che con umiltà è entrata in questo nel nostro mondo agonistico, si è superato ogni limite di decenza palesando rapporti personali con il commissario tecnico o accusando lo stesso di pensare più al sesso che ad altro.
Una vergogna e di questo i nostri uffici legali stanno raccogliendo le prove perché in alcuni casi ci sono gli estremi per la diffamazione.
Le polemiche sono accettabili e ognuno deve poter esprimere il proprio parere ma quello che non è accettabile sono le volgarità o peggio ancora le offensive insinuazioni personali.
Riassumendo….
Quando se si decide di partecipare se ne accettano le regole.
A differenza di quello che pensa qualcuno gli stage di scelta tecnica delle squadre nazionali hanno messo in evidenza caratteristiche non solo tecniche ma anche caratteriali e soprattutto l’autonomia delle singole atlete nella gestione della prova, cosa molto importante quando si affrontano esperienze internazionali.
Come in tutti gli sport, ci sono atleti che pur essendo molto portati verso in alcune specialità, non vengono scelti perché magari non adatti al tipo di pesca che viene fatto in un determinato campo di gara o altri che sono meno abituati a seguire e rispettare le indicazioni tecniche dello staff.
Dietro a ogni scelta c’è un perché, nulla è lasciato al caso; i capitani a fine anno rispondono al Comitato di Settore Pesca di Superficie dei risultati ottenuti e del rispetto delle linee guida e degli impegni condivisi; questo ne determina la riconferma.
Un campionato del mondo può costare alla Federazione, fra vitto, alloggio, viaggi di trasferta, esche e pasture ecc, anche decine di migliaia di euro e pertanto sappiamo bene la responsabilità che abbiamo nei confronti della Federazione stessa o del Coni che ci da i soldi per le attività internazionali.
di Alessandro Scarponi
C’è chi dice che le aziende condizionano le scelte dei Ct in merito alle convocazioni o peggio ancora che impongono loro atleti, tu cosa rispondi ?
Chi ha la responsabilità tecnica della squadra gode ovviamente della nostra fiducia e tutte le illazioni relative agli sponsor sono fini a se stesse e non corrispondono alla verità dei fatti in quanto sono almeno quattro o cinque anni che non ci sono più sponsor ufficiali della federazione, nel caso dell’Olanda, il vice –capitano è il rappresentante del centro Italia per Maver oltre che uomo immagine e responsabile della pesca di superficie per la regione Umbria e quindi molte cose che ho letto sono faziose e non meritano considerazione.
In ogni caso, ripeto, noi ci siamo affidati ad uno staff tecnico e ne rispettiamo e difendiamo le scelte.
Fedeli e Ippoliti avranno sicuramente fatto tutte le valutazioni del caso valutando quello che hanno visto durante la settimana e dopo il primo posto del sabato hanno confermato la stessa squadra.
Con le aziende abbiamo un ottimo rapporto di collaborazione e confronto costruttivo ma nel rispetto dei propri ruoli: le Aziende fanno le aziende, la federazione, in totale autonomia fa e decide quello che più ritiene utile alla causa comune.
I professionisti della polemica chiedono la testa di Fedeli, tu che rispondi?
A tutti coloro che chiedono la testa di Fedeli rispondo in modo chiaro e categorico: Fedeli è il ct della nazionale femminile e di quella dei Diversamente Abili e a mio parere, lo sarà ancora per tanto tempo.
Ho letto che qualcuno preferisce commissari tecnici che non abbiano interessi nel mondo della pesca, io credo che sia difficile se non impossibile trovare persone all’altezza che non si mantengano economicamente collaborando o lavorando per aziende del settore, non è così facile trovare capitani.
Bene Antonio ti ringrazio per questa intervista e speriamo che le acque si calmino.
Grazie a voi di Mf sempre puntuali e moderati nel trattare argomenti anche scomodi come quello che abbiamo affrontato in questa intervista.
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